lunedì 6 giugno 2011

SOLO TANTE, INUTILI FINTE GUARIGIONI

Anche un cieco si accorgerebbe che la medicina allopatica, ma anche l'omeopatia o persino la fitoterapia forniscono una finta guarigione, aggredendo il solito sintomo e mai la causa a monte.
Prendere un antibiotico di sintesi, un rimedio omeopatico o un po' di propoli o di tea-tree non fa differenza. Certo, i rimedi naturali sono decisamente più dolci e meno aggressivi, ma pur sempre rimedi sono.
Dobbiamo invece capire che il sintomo non va mai aggredito, va invece compreso, capito, ascoltato e al massimo coadiuvato, senza per questo soffocarlo.
Dimentichiamoci quindi della parola "cura": la cura non esiste, e l'unica vera cura è quella della non cura, baluardo di chi si occupa come me di igienismo.
Non curarsi diventa, al 99% ed escludendo le situazioni di vera emergenza critica per cui i farmaci hanno una funzione, la cosa più saggia da fare, anche perché a che cosa serve curarsi quando non si sa la causa di quello che sta accadendo?
A cosa serve dare a un malato di parkinson dei farmaci per non tremare quando non si sa il motivo per cui determinate cellule celebrali vengono autodistrutte?
A che cosa serve dare insulina a un diabetico, quando non si sa il perché il corpo non riesca più a regolare la glicemia?
A che cosa serve curare una depressione con gli psicofarmaci se non si sa perché è venuta?
Dobbiamo smetterla con i rimedi, che danno solo e unicamente finte guarigioni, un sollievo momentaneo che si pagherà ancor più caro nel lungo periodo.
Non vi sono alternative utili, nessuna pillola miracolosa o della felicità, ma un percorso a ritroso che sarà tanto faticoso quanto lo è il nostro stato di intossicazione interno.
Vi rendete conto che un neonato un giorno decide di cominciare ad alzare la schiena, mentre il giorno prima non lo faceva? Come fa un normale medico a capire il mistero delle complesse e delicate reazioni biochimiche che avvengono giornalmente a milioni nel corpo umano?
Come pensiamo di aggiustarle con una pastiglia se nemmeno le conosciamo?
Guardate i bugiardini di tantissimi farmaci, soprattutto degli psicofarmaci, ove viene indicato che la modalità di funzionamento del farmaco stesso è SCONOSCIUTA! Sì, li mettono in commercio, ma nemmeno loro sanno come funzionano!
E gli effetti collaterali sono anch'essi effetti, ricordatelo! Effetti sgraditi, ma pur sempre effetti nefasti.
La soluzione? Una e per sempre: lo stile di vita.
A cominciare dal nostro locale immondizie, il nostro colon, che deve essere sempre in ordine.
Oggi l'italiano medio si alza e beve un caffè, poi un cappuccio e una bella briosche piena di strutto, di conservanti, congelata, scongelata e fatta lievitare a forza.
Inondate invece a stomaco vuoto il vostro corpo al mattino con una spremuta di arancia, di pompelmo, di melograno e continuate, dopo circa un'ora, con tutta la frutta che la stagione ci offre: pesche, prugne, kiwi, fragole, ciliegie.
Il pranzo dell'italiano medio è un bel piatto di pasta super raffinata, un secondo di carne, la frutta a fine pasto e la verdura principalmente cotta.
Invece il corpo brama per un bel piatto di cereali integrali, molto meglio se con cereali non contenenti glutine, preceduti da una terrina di insalata e di tutte le verdure che possibilmente vanno mangiate crude.
Seguirà un bel piatto di patate lessate e un bell'avocado, che vi daranno tutte le calorie che necessitate.
Ricordate che il cibo cotto è comunque un cibo morto, e va centellinato, e sempre preceduto e accompagnato da cibo crudo e vitale.
Smettete di acquistare il pane in panetteria, pieno di zuccheri, sale, lievito chimico e cominciate a farvi il pane in casa, acquistando i cereali, macinandoli e poi impastando subito il tutto, senza sale e con olio extravergine di oliva e senza raffinare la farina ottenuta.
Smettete di considerare la frutta la "fine del pasto" quando dovrebbe essere, la maggior parte dei giorni, il pasto vero e proprio. Durante l'inverno Madre Natura ci benedice con i cachi, che possiamo mangiare fino a scoppiare, e d'estate con i fichi, che più dolci non si può.
Osservate il mondo che vi circonda, la frugalità di come si alimentano gli animali, e disintossicate le vostre corrotte papille gustative da anni e anni di cibi sbagliati, che portano persone a mettere il sale persino sul gorgonzola, da quanto ormai non sentono più i sapori.
Impariamo tutti che i cibi vivi e non quelli massacrati, sgozzati e torturati metteranno in condizione il nostro corpo di ottenere un vero stato di salute, non le continue, inutili e finte guarigioni che affollano gli ospedali e la nostra società tutta.
Guarire non significa sopravvivere. Significa alzarsi dal letto tutti i giorni con la voglia semplicemente di vivere, e tutto questo, mi dispiace, una pillola mai ve lo darà.

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