domenica 30 ottobre 2011

CEREALI AMICI O NEMICI?

Greta ha detto...

Non posso che concordare.E' sempre così,le persone si informano troppo poco,quando decidono di cambiare dieta perlopiù non sanno a cosa vanno incontro,non sanno cosa sia la disintossicazione: pensano che magicamente da un giorno all'altro possano riguadagnare la salute,con l'unico sforzo di cambiare abitudini. E invece non è così....La transizione dovrebbe essere molto lenta,durare mesi,non qualche giornata,solo cosi si possono attenuare i sintomi da disintossicazione,fare una cosa piu graduale e leggera. Voi sostenete una dietà vegana tendenzialmente crudista giusto? Che ne dite qi quella vegana-crudista, oppure fruttariana? Secondo me andrebbero anche aboliti i cereali,non è cibo per noi,non ho mai visto qualcuno sgranocchiare una spiga di grano...il cibo cotto in genere non è sano,e il cibo che si può mangiare solo se cotto ancora meno...Comunque i benefici di una dieta vegana(con cereali cotti limitati,quindi tendenzialmente crudista) sono tanti.


Prendo spunto dal commento di una mia lettrice all'articolo "PER STARE MEGLIO BISOGNA PRIMA STARE PEGGIO", per approfondire il tema dei cereali in una regime alimentare vegano tendenzialmente crudista.
La mia transizione da onnivoro intossicato ad essere umano che si alimenta con il cibo adatto alla propria specie è iniziata due anni fa.
Le varie crisi eliminative che ho avuto sono culminate nella peggiore (vds. il mio articolo "GUARIGIONE DA DEVESTANTE HERPES") ma tenendo duro come non mai ora mi sento come mai mi sono sentito nella mia vita: senza nessun sintomo fisico, ottimista e compassionevole.
Mi accorgo però che il mio cammino, a distanza quindi di due anni, sta continuando.
Via la carne, il pesce, i latticini, ho eliminato anche i cereali contenenti glutine, e devo ammettere che anche quelli possono essere causa di grossi problemi.
Greta giustamente lo fa presente: Shelton diceva che anche i cereali causano muco e problemi, e anche se la sua scuola si è evoluta, io rimango dell'idea che i cereali siano comunque mal tollerati dal corpo umano e che debbano essere o eliminati o consumati in quantità molto moderata.
Attualmente mangio con un rapporto di crudo-cotto del 70-30% e più vado avanti, più mi sono portato verso il cibo crudo.
Ho eliminato da circa un anno anche il caffè e da alcuni mesi non mi concedo più neanche la minima quantità di cioccolato fondente biologico che prima mangiavo: non mi attrae, non lo riconosco come cibo.
Il meccanismo è tanto semplice quanto complesso: man mano che il corpo riceve cibi corretti, l'istinto che ci era stato soffocato fin da piccoli torna a galla, e riusciamo a capire quali cibi siano nati per noi e ne veniamo automaticamente indirizzati.
Siamo dei tossicodipendenti al contrario: non siamo dipendenti da nessuna sostanza e il nostro cervello ci porta verso cibi per noi.
Concordo con Greta che il cibo cotto, che causa comunque leucocitosi, non sia sano.
Certamente dei compromessi vanno bene, ma più vado avanti, meno sento il bisogno di scendere a compromessi: semplicemente sono attirato dalla frutta e dalla verdura crude, nostro cibo d'elezione.
Non concordo con regime alimentare totalmente fruttariano e tantomeno con gli estremisti che si nutrono solo di mele.
La frutta e la verdura crude sono il nostro cibo, immediatamente disponibile e senza trasformazioni.
Se non ne siete convinti, guardate il gorilla di montagna, grosso e forte, che condivide con noi il 98% del patrimonio genetico: lui lo mangia il riso integrale con un goccio d'olio?

QUANDO IL "MALATO" E' CONVINTO DI STARE "GUARENDO"

Ho deciso di scrivere un articolo in relazione a un commento arrivato in forma anonima riguardo al mio precedente articolo "PROZAC TI CONDANNO A MORTE PER OMICIDIO".

Ecco il commento:

"Scusa ma ti rendi conto della pericolosità di quello che stai scrivendo? 
Bravo! Invita gli altri a smettere di curarsi come devono e falli sprofondare nella malattia!
Se ti venisse una polmonite che fai? eviti di prendere antibiotici? Se ti viene il diabete? L'asma? L'aids? Ah ma tu sei protetto dall'alimentazione vegan certo, come no!
Sei un medico? Con quale diritto ti permetti di umiliare chi è costretto a prendere farmaci a causa di una malattia? Studia psichiatria che è meglio, informati prima di sparare a zero e fare danni!
E non credere che io sia contenta di prendere 12 pillole al giorno!"



Caro Anonimo,
già cominciamo male... perché io mi firmo nome e cognome e tu neanche fai la cortesia di presentarti.
Commenti come questi ne arrivano a bizzeffe, e ne sono felice perché significa che ho colto nel segno.
Come è ben indicato nella pagina iniziale di questo forum, qui non si fanno diagnosi, non si consigliano terapie e non si danno pareri di natura medica: ben me ne guardo, dato che la mia fiducia nella medicina allopatica è pari a zero e quindi mi farei vedere da un medico solo se venissi investito da una macchina.
Sai in chi ho fiducia? Ho fiducia nel mio sistema immunitario, nel mio corpo alimentato secondo i disegni di Madre Natura. E quindi non ho paura di diabete, asma, AIDS (il cui virus peraltro non esiste non esistendo i virus come entità vive a sé stanti) che sono tutti sintomi e non malattie.
La domanda che tu poni "Sei un medico?" è lampante di come te, e tantissime altre persone, seguite bovinamente quello che un medico dice, pendete dalle sue labbra senza nemmeno chiedervi e mettere in discussione quello che dice.
Pensate che uno, avendo studiato, ne saprà senz'altro più di voi e soprattutto del vostro sistema immunitario, che ogni millisecondo compie più controlli sulle miliardi di funzioni corporee più di quanto possa fare il più sofisticato computer mai inventato dall'uomo.
Vai a vedere il mio articolo sul diabete "CHI HA PAURA DEL DIABETE" e sull'asma "IL GHEPARDO CON IL VENTOLIN" e capirai che il lavaggio del cervello che la medicina allopatica ha fatto su di te ha funzionato alla perfezione e ora tu non sei altro che una vittima del sistema.
Sì, una vittima del sistema, perché le 12 pastiglie che prendi ogni giorno, immagino tra antidepressivi (dato che sei arrivata al mio blog digitando "Prozac e dieta"), ansiolitici (che devono controbilanciare "l'ansia" causata dagli antidepressivi - e qui ti invito a vedere il mio articolo "PICCOLI CHIMICI IN ERBA"), magari quella per la pressione e per il diabete, oltre a non curarti, dato che ne devi prendere ben 12, ti porteranno, sempre a mio umile parere e senza volerti dare consigli medici dato che sarai nelle mani di cotanti luminari, dritta al campo santo.
Ma tu, sicuramente onnivora, mai avrai messo in discussione i tuoi caffé, le tue cioccolate, i tuoi thé, le tue farine raffinate, le tue sigarette, il tuoi cadaveri a forma di mucca o di pesce, i tuoi coloranti artificiali.
Ma no....
La depressione non viene mica per quello! La depressione viene perché il mio cervello ha uno squilibrio biochimico di chissà quale origine.
Tu che commenti con tanta saccenza il mio articolo, hai idea di quante cause sono state intentate dai familiari di chi si è ammazzato e ha ammazzato sotto Prozac et company?
Tu che commenti con tanta saccenza il mio articolo, hai cognizione che 9 volte su 10 le stragi avvenute nelle università e scuole statunitensi sono state compiute da studenti sotto psicofarmaci?
Tu che commenti con tanta saccenza il mio articolo, hai cognizione della storia di Traci Johnson, studentessa americana che per guadagnare 150 dollari al giorno ha assunto, come cavia volontaria e senza nessun pregresso sintomo depressivo, l'antidepressivo Cymbalta (appartenente alla medesima categoria SSRI del Prozac), impiccandosi una settimana dopo senza motivo proprio nella sede della casa farmaceutica ove gioco forza era domiciliata?
Potrei citartene a bizzeffe, ma tu invece continuerai a cullarti in quel soffice camice bianco del tanto rassicurante dottore che continuerà a prescrivere, prescrivere prescrivere.
Quindi, fra qualche anno, quando posterai un altro commento sul mio blog, le pastiglie saranno 20 e non più 12.
La soluzione è alla portata di tutti, gratis e senza effetti collaterali, e si chiama ristabilimento dell'equilibrio corporeo.
Anima pulita e corpo pulito. Una non può escludere l'altra.
Colon pulito e pensieri puliti.
Ma forse, come dici tu, è meglio imbottirsi e non pensarci come fanno i tossicodipendenti, quale tu sei, anche se perfettamente legale.
In bocca al lupo: la tua vita è nelle tue mani, ma spero che questa mia risposta, data con il cuore, possa aiutarti a svegliarti e come dico io, a tirare via la lobotomizzazione che avvolge troppi, sofferenti esseri umani.

venerdì 21 ottobre 2011

PROZAC, TI CONDANNO A MORTE PER OMICIDIO!

Negli anni '70 l'introduzione del Prozac, sponsorizzato come la "pillola della felicità", ha fatto da apripista alla famigerata categoria degli antidepressivi SSRI, cioè quelli che bloccano a livello neuronale la ricaptazione della serotonina.
Gli Stati Uniti hanno così dato il via alla produzione di uno degli psicofarmaci più demoniaci mai immessi sul mercato, seguito poi da tutti i suoi discendenti, mascherati con altri nomi quali Paxil, Wellbutrin, Zoloft, Celexa, Effexor, Serupin etc...
Questi farmaci hanno spedito e continuano a spedire innocenti in galera e persone sanissime al camposanto.
Perché?
Via la lobotomizzazione e vediamo le cose per come sono.
Gli antidepressivi della classe SSRI sono alla base di moltissimi atti di natura violenta, contro se stessi, contro gli altri, o contro se stessi e contro gli altri contemporaneamente.
Sono la causa della stragrande maggioranza delle stragi avvenute nelle scuole statunitensi ed europee e della distruzione e devastazione di vite e interi nuclei famigliari.
Solo un cieco non noterebbe che l'Italia ha importato dagli Stati Uniti, oltre che i McDonald's, anche tutti quegli atti senza senso di natura violenta che caratterizzano ormai da molto tempo quel contraddittorio Paese.
Non passa giorno che al telegiornale non si senta "Marito sgozza moglie nel sonno e poi si impicca", "Moglie sgozza marito nel sonno e poi tenta di tagliarsi le vene", "Giovane si impicca per non aver superato l'esame di maturità", "Ragazza si lancia dal balcone dopo stupro".
E noi, dal nostro comodo divano, ci beviamo tutte le panzanate che i giornalisti dicono, affermando che "il malcapitato NONOSTANTE la cura in atto ha ucciso...", oppure "il malcapitato ha ucciso perché AVEVA SMESSO i farmaci e quindi non era sotto controllo la malattia".
Sono nauseato, schifato e tremendamente addolorato per tutte queste persone che diventano vittime sacrificali di un sistema, ma che hanno anche la colpa, a volte, di essere autonomamente andate dal sistema a chiedere questo tipo di aiuto, che mai e poi mai risolverà i loro problemi: quando va bene, li rincretinirà nel breve periodo, quando va male, li trasformerà in spietati assassini.
Sì, avete letto bene, il capostipite Prozac e tutta la sua schiera possono trasformare persone normali in assassini. E possono portarle a uccidersi, o a uccidere e uccidersi.
E quindi una persona depressa, al posto di affrontare il problema, al posto di migliorare lo stile di vita attraverso un'alimentazione vegana, al posto di indagare una causa organica al proprio malessere, al posto di risolvere i propri conflitti psicologici, va dallo psichiatra e esce con una ricetta che la trasformerà in un assassino, o la porterà a uccidersi.
Due giorni fa in Trentino una donna ha ucciso nel sonno il proprio marito a coltellate.
I giornali riportano che "la donna era depressa e in cura e che  un vicino di casa l'ha vista passeggiare in ciabatte in giardino alle 5 del mattino".
E ora questa signora è stata arrestata e la sua vita, e quella di suo marito, sono concluse.
Il secondo è al camposanto grazie alla moderna psichiatria, lei invece finirà i suoi giorni in galera o in un ospedale psichiatrico giudiziario dove verrà imbottita di farmaci ancora più potenti e sarà malapena in grado di fare l'uncinetto.
E magari il suo problema sarebbe stato risolvibile parlando, cambiando diametralmente lo stile di vita, togliendo tutti quei cibi che concorrono a deprimere il sistema immunitario e quindi la nostra anima, togliendo tutti quei conservanti e coloranti artificiali che influiscono sul nostro sistema nervoso facendoci sentire depressi e ansiosi.
Zucchero bianco, aspartame, caffè, sigarette, droghe leggere o pesanti, proteine animali, latticini, solo per citarne alcuni, sono cibi che influiscono pesantemente e malamente sul sistema nervoso.
Pensate che un cibo errato non possa farvi diventare depressi? Allora non avete capito nulla di quanto anima e corpo siano intimamente collegati e di quanto il sistema nervoso possa fisicamente ammalarsi come qualunque altro organo.
E nessun sbandieri il fatto che "gli psicofarmaci mi hanno salvato la vita".
Sono effetti transitori, tanto ammalianti nel breve periodo quanto demoniaci nel medio-lungo.
Chiunque abbia esperienze da riportare, sarà il benvenuto nel mio blog. È ora di svegliarsi.


mercoledì 19 ottobre 2011

AIDS IN AFRICA: DI BUFALA IN BUFALA


LETTERA

Buongiorno, mi chiamo Franco B., è poco tempo che mi sono iscritto alla
tua news e devo dire che è molto interessante.
Però mi piace la discussione (attenzione non la polemica) e quindi metto le
vesti dell'avvocato del diavolo e ti chiedo:
se la positività all'aids deriva dallo stile di vita particolarmente malsano, senza vitamine naturali, sedentario...quindi particolarmente occidentale ...
perchè è proprio in africa che si riscontra il maggior numero di casi?
Ovviamente prendendo per buoni i dati statistici delle note multinazionali del
farmaco.
grazie per la gentile risposta che vorrai darmi.

a presto
franco b.


RISPOSTA
Ciao Franco, grazie del tuo intervento.
Partiamo dal concetto base che le statistiche, ovviamente di parte, delle note multinazionali del farmaco mi fanno ridere, e non le ritengo attendibili.
Pensa che ad esempio per i tumori, se riesci a sopravvivere un tot di anni ti considerano "guarito".
Guarire significa godersi la vita e stare bene, non avere le piaghe ai piedi e vomitare dalla mattina alla sera a causa della chemioterapia.
I dottoroni pensano che guarire significhi sopravvivere...essere in vita.
Guarire significa alzarsi al mattino, guardare il cielo, ed essere felici semplicemente per il fatto di essere al mondo, come fanno tutte le creature all'infuori di molti essere umani, senza rimanere in attesa di ricadute o recidive.
Se si guarisce, si guarisce per sempre. Punto.
Torniamo al tuo quesito.
Da un lato, in Africa, le condizioni di vita sono spesso peggiori di quelle occidentali, a causa della malnutrizione, della scarsa igiene e delle conseguenze psicofisiche causate dai continui conflitti armati.
Quindi, non mangiano McDonald's tutti i giorni, ma al tempo stesso spesse volte non mangiano proprio, quindi sono due facce della stessa medaglia.
Qui in Occidente ci intossichiamo con i detergenti commerciali, lì in Africa sguazzano nella peggiore sporcizia.
Dall'altro, il sistema immunitario delle popolazioni africane è stato praticamente decimato negli anni Settanta e Ottanta a causa delle vaccinazioni di massa, senza criterio (anche se le vaccinazioni sono tutte il peggior attentato che si possa fare alla propria salute, senza esclusione alcuna) e sperimentali, e ora ne pagano le conseguenze.
Vaccinazioni portate dall'uomo bianco con il falso intento di aiutare, diventate invece un mega introito per le case farmaceutiche e la rovina per la popolazione africana.
Senza dimenticare che i test per la positività all'HIV hanno parametri diversi e più ampi (in positività) in Africa. Quindi, una persona che ha ricevuto un duro colpo al proprio sistema immunitario potrebbe essere positiva in Africa, ma negativa in Europa!
Ho imparato nella mia vita che c'è una risposta per tutto, basta cercarla.
L'AIDS, non smetterò mai di dirlo, non è un virus, dato che i virus come entità viventi e infettive non esistono, ma è una condizione immunitaria causata dai continui abusi medici, ambientali, vaccinatori, e psicologici con cui si attenta alla propria salute.
Nessuna "malattia" è causata da un virus, e anche i batteri stessi sono coprotagonisti della "malattia" che non è altro che il procedimento posto in essere dall'organismo per eliminare uno stato intossicativo.
Le "malattie" vanno coadiuvate e mai soppresse.
La soppressione porta al loro radicamento e alla loro cronicità.
Un sistema immunitario che ha ricevuto un duro colpo, e quindi catalogato come AIDS da un test truffaldino e spesso fuorviante che non può ricercare un fantomatico virus dell'AIDS dato che non esiste, deve essere aiutato a ristabilirsi, non ulteriormente e definitivamente azzoppato grazie ai farmaci antiretrovirali, sostanze fra le più tossiche mai prodotte in campo farmaceutico.
Provo dispiacere per tutte le persone che hanno avuto la vita rovinata, che si sono suicidate, che passano le notti insonni solo perché uno stramaledetto e fottutissimo pezzo di carta dice che sono dei malati con l'alone viola e che dentro di loro un esserino chiamato virus li sta divorando.
Non ci sono persone malate, ci sono solo persone spiritualmente e fisicamente intossicate.



lunedì 17 ottobre 2011

I DELICATI MECCANISMI DELLA SESSUALITA'

LETTERA DEL LETTORE


Gentile Signor Pietro,
spero che questa mia lettera La raggiunga.
Leggo sempre con tanto interesse la Sua bellissima spiegazione di come in questo mondo le cose, anche quelle più semplici, vengono manipolate dall'alto per farci credere in una realtà fasulla e priva di compassione.
Le scrivo un messaggio per trattare di un argomento un pò delicato.
Mio figlio R.
Sono una madre forse troppo apprensiva ma se esiste qualcosa che posso fare non vorrei lasciarla intentata.
Vede R. ha 21 anni; è un ragazzo sano nel senso che mangia abbastanza bene (quando sono io a preparare i pasti di cui si nutre).
Uso tantissima verdura cruda, cotta, mi sforzo di preparare grandi macedonie che consumiamo tutti in casa con molto piacere.
Preparo per colazione sempre una premuta d'arancia fresca, caffè (lo so che fa male ma mio marito, mio figlio e mia figlia non iniziano la giornata senza!) e del pane integrale con Margarina (non uso mai il burro) e delle confetture fresche.
Durante la giornata mangiano tutti fuori (so che di solito si nutrono malissimo ai fast food o affini ma sono fuori il mio controllo cosa potrei fare?!)
Alla sera mi sforzo di far mangiare loro del riso o della pasta con salse molto semplici (pomodori che coltivo), basilico e aglio oppure con dei funghi, degli asparagi o affini e tanta frutta.
Da circa due mesi la vita di mio marito e mia si è rivoluzionata quando, lo scorso Agosto, nostro figlio secondogenito R. ci ha detto di essere gay.
E' stato un fulmine! E' stato un momento in cui la nostra vita è rimasta sospesa come nel vuoto ed ancora non ci siamo del tutto ripresi.
Non mi fraintenda La prego. Non sono una bigotta. Però credo che il cibo moderno, pieno di ormoni per la crescita e schifezze del genere, forse hanno influito.
Non è una questione di religiosità ma di puro buon senso e spirito "naturale". In natura ci sono uomo e donna non per caso e non per far sì che gli uomini vadano con uomini  e le donne con donne.
Secondo Lei può esistere qulache connessione tra le due cose? Posso in qualche modo influire su questa "tendenza" di vita?
Il cibo ha una responsabilità?
Spero possa aiutarmi.
Ho notato che Lei pubblica le lettere dei Suoi lettori sul Blog; se lo ritiene necessario può usare questa mia con la preghiera (spero comprenda) di cambiare i nomi propri in causa.
La ringrazio molto per la Sua attenzione.
Spero davvero riesca ad aiutarmi.
Saluti.
Lettera firmata

RISPOSTA

Grazie anzitutto di questa lettera, carica di emozione e scritta da una persona che ha sicuramente imparato a chiedersi il perché delle cose.
Non è la prima volta che mi capita di discutere su tale argomento, ma è la primissima che lo farò pubblicamente in un blog.
Non ho alcun timore a esprimere quello che penso, anche se so che potrebbe scatenare polemiche infuocate.
La risposta secca al suo quesito è: SI', il cibo e altre sostanze possono influire sui meccanismi celebrali e quindi sulla sessualità di ogni individuo.
Come diceva Ippocrate, siamo anima e corpo, una indissolubile dell'altra, e quindi ci nutriamo tanto di esperienze quanto di cibo materiale: abbiamo bisogno di entrambi per vivere e per formarci correttamente.
Ma uno è complementare all'altro e devono andare di pari passo in modo da poterci sviluppare perfettamente e armoniosamente.
La gioia, la tristezza, l'appetito e tutti gli altri aspetti della nostra vita possono essere influenzati tanto da fattori esterni quanto da disarmonie fisiche.
Pensiamo al rilascio di endorfine a livello celebrale quando riceviamo una bella notizia, e invece alla depressione causata magari da una tiroide che funziona male: nel primo caso il nostro corpo reagisce a uno stimolo esterno, nel secondo funziona male a causa di un problema organico interno.
Avete mai notato come rapporti con transessuali e cocaina vadano di pari passo? E la spiegazione è relativamente semplice.
La cocaina, stimolando continuamente i recettori della dopamina, neurotrasmettitore che regola la risposta al piacere in generale, li rende piano piano meno sensibili, e quindi il malcapitato di turno per continuare a provare soddisfazione da una vita sessuale va in cerca di emozioni forti, sicuramente fuori dalla natura umana.
Moltissime altre manifestazioni di sessualità spinta come il farsi legare in maniera pericolosa, quasi al soffocamento, nascondono spesso l'utilizzo di sostanze stupefacenti.
Ma senza arrivare alle sostanze stupefacenti, moltissime sostanze di uso comune possono alterare in maniera deviante la libido.
L'"innocentissimo" zucchero bianco, con i suoi sbalzi glicemici, è una delle sostanze "legali" che più influisce con la produzione ormonale.
Senza polemica, e con la massima apertura mentale e rispetto, vi siete mai chiesti come mai un omosessuale si riconosce il più delle volte da lontano, a causa delle movenze, della cadenza della voce, del modo di porsi praticamente femminile?
E lo stesso vale per una lesbica, che moltissime volte ha aspetti fisici prettamente maschili.
Non dico che questa sia la norma, ma sono particolarità che non possono non essere prese in considerazione.
Quindi, non possiamo negare che la nostra sessualità dipenda sia dal nostro vissuto che da delicatissime e sconosciute reazioni fisiche legate alla produzione degli ormoni maschili e femminili.
Potete essere cresciuti con la migliore educazione del mondo, essere uomini eterosessuali, ma se venite riempiti di estrogeni in endovena dalla mattina alla sera, sicuramente vi crescerà il seno e le donne smetteranno di interessarvi.
Al contrario, se siete donne eterosessuali e venite riempite di testosterone, sicuramente i caratteri femminili si atrofizzeranno, vi crescerà la barba e non proverete più attrazione per gli uomini.
Questo per far capire che anche il cibo, che il contatto più intimo che un essere vivente ha con una sostanza, può avere la sua influenza sull'umore, sulla voglia di vivere, sul fisico, e quindi anche sulla sessualità di ognuno di noi.
La carne di oggi, carica di estrogeni all'inverosimile, può senza ombra di dubbio influenzare la sessualità in persone che ne siano particolarmente predisposte.
D'altronde, ingerendo la carne, si ingeriscono gli ormoni che sono stati dati agli animali per crescere più velocemente.
Il citato zucchero bianco, unito alla marea di sostanze chimiche che ormai fanno parte dell'odierna industria alimentare, possono influire sui delicati meccanismi celebrali, andando di fatto a sballarli, provocando reazioni che sono a noi sconosciute.
Ma se un antidepressivo influisce sull'umore, e un ormone è capace di far crescere il seno a un uomo, è palese che una sostanza chimica contenuta in un alimento possa fare altrettanto, arrivando in molti casi a trasformare la sessualità di una persona etero.




sabato 15 ottobre 2011

TI SEI PUNTO CON UNA SIRINGA INFETTA? E CHI SE NE FREGA!

Anni fa, se mi fossi accidentalmente punto con una siringa lasciata da un tossicodipendente in mezzo alla strada avrei passato almeno sei mesi senza dormire, preoccupato e disperato di aver potuto contrarre il famigerato "virus" dell'AIDS.
Tutto infatti ruota intorno alla paura, ed è proprio la paura il sentimento con cui le industrie farmaceutiche tengono a bada interi popoli, spostandoli come marionette nelle loro mani.
Questo non è l'articolo di uno squilibrato che non sa come passare il sabato pomeriggio, bensì la ponderata riflessione di una persona e di tantissime altre che hanno smesso di prendere per oro colato tutto quello che viene detto da delle autorità a cui la nostra salute non interessa affatto, anzi.
E quindi faccio parte di quella schiera di persone che si è fatta delle grasse risate vedendo tutti gli imbecilli in mascherina durante la "pericolosissima" pandemia dell'influenza suina, ovina, bovina e chi più ne ha più ne metta H1N1.
E quindi analizziamo ora il calvario del malcapitato che ha un rapporto sessuale non protetto, e che poi, andando a fare il test per l'AIDS scopre di essere positivo.
Premettiamo che la ricerca sull'AIDS e quella sul cancro sono alla base di una moltitudine di entrate monetarie che farebbero rabbrividire qualunque PIL, eppure, a distanza di quasi 30 anni, e nonostante promesse sempre più clamorose stile "Trovato rimedio per il cancro in un protozoo fossile a 10.000 metri di profondità", "Il veleno del cobra reale cubano guarisce dal cancro", "Il vaccino dell'AIDS si potrà ricavare dalla prostata delle scimmia messa a essiccare" si continua a morire di cancro, ma NON si muore di AIDS, dato che l'AIDS, inteso come malattia infettiva NON esiste, dato che i virus stessi non esistono come organismi viventi (vds. mio articolo I VIRUS NON ESISTONO).
Quindi, dicevamo, il malcapitato va dal medico e fa il test, arrivando già in uno stato d'animo pietoso, con instillato il dubbio di poter essere a un passo dal camposanto, e scatenando all'interno del proprio corpo reazioni anche fisiche devastanti, in quanto non dobbiamo dimenticare che le preoccupazioni psicologiche portano alla sovraproduzione da parte delle ghiandole surrenali di numerosi ormoni dello stress, tra cui il cortisolo e l'adrenalina.
E se invece il malcapitato fosse nato nel 1950, prima della farsa AIDS, avrebbe avuto un rapporto sessuale non protetto senza farsi alcun problema, e senza aver paura di qualcosa che non esiste.
E quindi, una volta ricevuto il test, scopre è che è POSITIVO.
Quindi, sentenza di morte, sentenza di una vita senza potersi innamorare e avere rapporti sessuali in tranquillità, tutto perché, nonostante fuori nulla lo dimostri, su di un foglio c'è scritto POSITIVO.
E quindi il nostro amico malato immaginario è praticamente giù morto, in quanto la sua morte psicologica porterà, assieme ai farmaci antiretrovirali che gli saranno somministrati e all'immutato stile di vita, direttamente dritto al camposanto.
Non importa che sarà morto di intossicazione fisica, psicologica e da farmaci, per la spocchiosa medicina allopatica sarà morto di AIDS.
Prima di prendere i famosi farmaci retrovirali, qualcuno vi ha mai detto che erano stati prima utilizzati nel trattamento del tumore e poi ritirati in quanto più cancerogeni del tumore stesso?
Nessun essere umano con un minimo di senno potrebbe pensare di poter guarire un deficit del sistema immunitario con delle sostanze tossiche che andranno ulteriormente a indebolirlo, come nessun essere umano con un minimo di senno potrebbe pensare di guarire da un tumore con delle fiale di chemioterapico che sono a loro volta sostanze super tossiche.
Ci vuole una laurea per capire un concetto talmente semplice?
E la smettiamo di commuoverci e sganciare denaro a fondo perduto quando in televisione ci fanno vedere un bambino africano rachitico e pieno di mosche e ci dicono che sta morendo di AIDS? Quel bambino sta morendo di malnutrizione, stress ambientale e scarse condizioni igieniche, non certo di AIDS.
Eppure ci vuole poco a manipolare le menti e le coscienze delle persone, specialmente, come ho già detto, quando c'è di mezzo la paura.
Eppure se non volete credere al sottoscritto perché senza lauree o attestati, credete magari a Luc Montagneir, premio Nobel per aver isolato il virus dell'AIDS, e che invece recentemente si è rimangiato tutto.
E ha puntato il dito sulla vera causa di ciò che provoca il deficit immunitario che viene chiamato AIDS: lo stile di vita, la cronica intossicazione del corpo umano, la continua mancanza dei cicli eliminativi di cui il nostro corpo necessita.
Noi pensiamo di poterci alimentare con spazzatura, di avere rapporti sessuali non stop (quando il rapporto sessuale è la pratica più succhia-energie che un essere umano possa sostenere), di spremere il nostro corpo con quotidiani dopanti come le droghe, i caffè, le sigarette, gli integratori chimici e di rimanerne immuni.
E poi, al posto di dare la colpa al nostro scellerato stile di vita, ove passiamo anni senza assumere una vitamina che non sia inorganica e sintetica, ce la prendiamo con il nostro partner o con una goccia di una siringa "infetta".
Troppo facile...
Questo è quello che la società vuole farci credere, e gli fa comodo farci credere.
La realtà è diversa, e cioè che chi leggerà questo articolo e sarà stato diagnosticato come infettato dall'AIDS, in realtà non ha alcun virus che si muove con le zampette dentro il proprio corpo, non è un appestato da evitare, ma è semplicemente un essere umano annientato dal proprio malsano stile di vita.
E che non migliorerà di certo grazie ad un cocktail di veleni, quali sono gli antiretrovirali.
E voi direte...e il neonato che nasce già con "l'AIDS"?
Ognuno di noi parte con un "bagaglio di salute" che i nostri antenati ci hanno trasmesso, e sicuramente ci sono neonati che partono svantaggiati, ma non partono infettati, bensì cronicamente intossicati essendo cresciuti in un organismo cronicamente anch'esso intossicato.
Non esistono mostricciatoli che infettano! Esistono corpi disastrati da anni di vessazione fisiche e psicologiche.
Aprite la mente, anche i famosi test stile ELISA hanno un'attendibilità ridicola, e con standard diversi nei diversi paesi...quindi potreste avere l'AIDS in Africa, ma non in Italia!
Svegliatevi, e svegliatevi presto, ne va della vostra stessa vita.



venerdì 14 ottobre 2011

UNA CAREZZA AL CANE, UNA COLTELLATA AL MAIALE

La cosa più disdicevole per un essere umano è senza dubbio l'ipocrisia.
"Ma che bello questo cucciolino cane"... "Ma quanto è tenero"...
Quando sento queste frasi da chi poi si ingozza di cadaveri più o meno mistificati, a forma di wusterl, affettati, ma pur sempre cadaveri, mi ribolle lo stomaco.
Ma chi mai ha stilato una classifica degli animali di serie A, B, C, D ? Chi siamo noi per decidere quale animale debba farci compagnia e quale debba invece essere abbattuto al macello dopo una vita in gabbia e piena di sofferenze?
Se entrassimo in una macelleria e vedessimo appese carcasse di cani e gatti, tutti grideremmo allo scandalo, mentre invece nessuno si scandalizza quando appesa è la coscia di un maiale.
Sapete che un maialino è più sensibile e intelligente di un cane ed è capace di riconoscere il suo "padrone" tra centinaia di persone?
Sapete che ogni animale sulla faccia della terra vuole solo: mangiare, bere, trovare un rifugio, avere libertà di movimento e poter interagire con i propri simili e il mondo che lo circonda?
Se decideste di portare vostro figlio di un anno in quel posto orribile chiamato "zoo", una volta davanti alla capretta cosa gli direste? "Vedi tesoro, questa è la tua cena frullata come omogeneizzato".
E poi quindi, dareste alla capretta una bella martellata in testa, la aprireste con un coltello, offrendo al vostro bambino più grandicello il cuore grondante di sangue...
E il vostro bambino, dato che secondo voi siamo onnivori, dovrebbe essere felice, e invece si metterebbe a piangere all'impazzata davanti a tanta crudeltà...
Vi siete mai chiesti perché un cucciolo di leone addenterebbe il cuore, mentre un bambino si metterebbe a piangere?
Semplice, perché l'essere umano non è nato per mangiare carne, e non è nato per uccidere.
Ma non è nato per uccidere NESSUN animale, cane, gatto, anatra, pollo, mucca che sia.
La prossima volta che vedete in un autostrada un camion carico di maiali, al posto di dire "Mamma che puzza", soffermatevi sulla soffrenza che quelle bestie hanno patito e stanno patendo stipate verso il macello, e diventate finalmente persone migliori.

mercoledì 12 ottobre 2011

EFFETTI COLLATERALI: LA MADRE DI TUTTE LE SCUSE

Quello che sto per dire vale per TUTTE le categorie di farmaci, ma mi soffermerò soprattutto sugli psicofarmaci, dato che sto dedicando a questo tema una serie di articoli.
Dunque...uno è depresso, va dal proprio medico curante o da uno psichiatra ed esce dallo studio medico con una bella prescrizione in mano, senza essere stato avvisato della pericolosità della sostanza/e che andrà ad assumere, senza essere stato ben avvertito dell'inferno in cui piomberà una volta che deciderà di smetterle e senza essere stato indottrinato su quelli che saranno gli effetti collaterali.
"Ma se leggo il bugiardino non prendo più niente", dice il lobotomizzato paziente medio, che si affida al medico come se fosse un infallibile mago guaritore.
"Non lo legga il bugiardino, che tanto tutto quello che viene scritto non accade mai", dice il medico santone spocchioso, convinto di avere il dono dell'onniscienza.
Prendiamo invece ad esempio il bugiardino degli antidepressivi della famigerata categoria SSRI, il cui capostipite Prozac ha mandato al campo santo prematuramente migliaia di persone nel mondo, trasformate in assassini/suicidi.
Anzitutto uno pensa...Bhè, dopo anni di studi, l'approvazione della FDA, sicuramente sanno quello che fanno, e invece è ben precisato "Non si conosce la modalità di funzionamento degli antidepressivi, comunque possono essere utili nella ricaptazione della serotonina etc..." Cosa, cosa, cosa? Ho letto bene?
Ti danno una pastiglia per la depressione e non sanno come funziona?
Inoltre, se andate a vedere gli effetti collaterali, c'è da inorridire e sbizzarrirsi allo stesso tempo: è citata persino la depressione stessa. Cosa, cosa, cosa? Un farmaco che deve curare la depressione può causare la depressione, per lo più con istinti suicidi e di autolesionismo?
Via la lobotomizzazione, e vediamo le cose per come sono.
Non esistono EFFETTI ed EFFETTI COLLATERALI: tutto quello che una compressa causa all'interno del vostro corpo sono EFFETTI, che vengono chiamati COLLATERALI allorquando non piacciono a chi ha prodotto il farmaco.
Se scrivessero che il Prozac causa manie omicide/suicide, lo venderebbero? No, quindi lo inseriscono negli "effetti collaterali", e non importa se questi "effetti collaterali"  colpiscono migliaia di persone nel mondo.
Gli psicofarmaci, e in particolare la categoria degli antidepressivi SSRI, porta TUTTI e dico TUTTI nell'arco di pochissimo tempo a problemi di natura sessuale, garantito, senza esclusione.
Anorgasmia, mancanza di libido, mancanza di erezione sono inseriti come "effetti collaterali", ma sono "effetti a tutti gli effetti" e non avvengono di rado, bensì sono la REGOLA.
Chi assume l'antipsicotico Zyprexa ingrasserà decine di chili, non è un "effetto collaterale" è la regola.
Cercate di comprendere lo sconquasso che ogni farmaco, e in particolar modo gli psicofarmaci, causano una volta ingeriti.
E imparate a capire cosa c'è dietro a ogni parola.
Se il "brodino di pollo" venisse chiamato per quello che è e cioè "essudazione di succhi cadaverici", lo mangereste?
Se il wusterl venisse chiamato per quello che è e cioè "cadavere in poltiglia pieno di veleni che ne evitano la decomposizione", lo mangereste?
E allora imparate che effetto collaterale=effetto, da qui non si scappa.

lunedì 10 ottobre 2011

NON MI LASCI LAVORARE IN PACE? ALLORA NON LAVORO PROPRIO!

Se nelle facoltà di medicina di tutte le università del mondo insegnassero che "una cellula che viene artificialmente sostituita nella propria funzione smette di adempiere al compito cui è preposta" saremmo probabilmente nella strada giusta per risolvere i problemi di salute dell'intero pianeta.
La medicina allopatica, ma anche l'omeopatia, e le altre terapie cosiddette naturali sono sempre a comunque alla ricerca di qualcosa contro cui combattere, quando invece non c'è niente da combattere.
Il diabetico va dal dottore che gli prescrive la pasticca o l'insulina sintetica, senza chiedersi il motivo per cui uno è diventato diabetico e senza chiedersi se sia o meno possibile invertire in senso positivo la situazione creatasi.
Il pancreas, che come ogni cellula è dotato di una sua autonomia e intelligenza, coordinato dal sistema immunitario smette saggiamente di produrre insulina, dato che è già presente, atrofizzandosi piano piano e rendendo il malcapitato dipendente a vita dal farmaco.
La persona con una tiroide che funziona male va dal medico, il quale, senza chiedersi il motivo per cui la tiroide funzioni male e senza chiedersi se sia o meno possibile invertire in senso positivo la situazione creatasi, prescrive un sostituto ormonale come il famigerato "Eutirox". La tiroide, coordinata dal sistema immunitario, smette saggiamente di produrre gli ormoni che vengono con l'inganno sostituiti e quindi piano piano  si atrofizza, rendendo il malcapitato dipendente a vita dal farmaco.
Il depresso va dallo psichiatra, il quale, senza chiedersi il motivo per cui la persona sia depressa redige la sua sicura diagnosi, prescrivendo al malcapitato di turno potentissime sostanze chimiche che andranno ad alterare la delicata biochimica celebrale, riuscendo a oltrepassare la barriera emato-encefalica.
E quindi l'organismo, guidato sapientemente dal sistema immunitario, smetterà di produrre i neurotrasmettitori deputati a farci sentire rilassati, felici, fiduciosi, e il malcapitato di turno riuscirà a sorridere da ebete solo con l'ausilio di una compressa (quando va bene).
Queste le chiamate guarigioni? Io le chiamo idiozie.
Al posto di aiutare il corpo a riequilibrarsi, a ristabilirsi, a invertire una situazione negativa attraverso una buona respirazione, un'alimentazione vegana il più cruda possibile, il sole, la terra e l'energia vitale che la Natura ci dà attraverso il suoi alimenti vitaminizzati, pieni di enzimi e di minerali organicati e biodisponibili, noi   che facciamo? Come un branco di spaventati lobotomizzati andiamo dal dottore, diventando, a vita, schiavi di una compressa.
E quando le compresse smettono di funzionare? Ecco che interviene il chirurgo, che elimina, quando si può, l'organo che ha smesso di funzionare proprio a causa delle malsane abitudini di vita e delle compresse che lo hanno forzosamente messo a riposo.
Solo Madre Natura sa cosa va e cosa non va in ogni corpo. Lasciamo lavorare la nostra meravigliosa macchina.

sabato 8 ottobre 2011

DEPRESSO, PSICOTICO, BIPOLARE? GIRA LA RUOTA!

LETTERA


Buonasera,
ho letto con attenzione il suo forum e condivido pienamente ciò che dice, anche se sono "caduta"pure io nella trappola psicofarmaci per il disturbo bipolare 2..fasi di depressione alternate a fasi di grande energia..stagionali da 3 anni..fin'ora ero riuscita a prendere solo cipralex e tavor, ora, data la presunta cronicità del disturbo, mi prescrivono pure seroquel e depakin..ed io li ho comprati ma non li sto prendendo perchè è già sufficiente così tutto lo schifo che mi hanno peggiorato gli antidepressivi..a dicembre andrò da un medico omeopata olistico per provare a resistere su questa strada, lei che cosa mi consiglia?
La ringrazio se vorrà rispondermi..

RISPOSTA AL LETTORE

Buonasera,
grazie anzitutto del riscontro a quanto scritto nei miei articoli.
Le rispondo senza andare tanto per il sottile: quando si parla di cose serie i conformismi non servono.
I medici, e soprattutto gli psichiatri, possono prescrivere veleni senza andare in galera; io posso fornire dei pareri, ma non posso fare diagnosi o fornire terapie, che peraltro non ci sono.
Infatti, come diceva Ippocrate, la "Natura è la madre medicatrice di tutti mali".
Io credo fermamente nella teoria della "non-cura" della totale non interferenza con il sapiente sistema immunitario che sa in ogni momento cosa fare, come farlo e quando farlo.
Il gorilla prende psicofarmaci? No, nemmeno l'elefante e nessuna creatura sulla faccia della Terra al di fuori dell'uomo.
La malattie mentali non esistono, esistono invece le sintomatologie che si esprimono attraverso manifestazioni mentali.
Non so quanti anni ha, da quanto prende farmaci, cosa mangia, se fuma, se usa o ha usato droghe: tutte queste informazioni sono basilari per capire.
Ma al di là di tutto, boccio la sua terapia, anzi le boccio tutte.
Gli psicofarmaci sono e rimangono potentissime molecole chimiche super dannose che, quando va bene, mascherano i sintomi, distruggendo il malcapitato nel lungo e anche nel breve periodo, costringendo il corpo a controbattere un assalto di una potenza indescrivibile.
Ma i dottoroni che la curano non si accorgono di essere totalmente fuori strada? No...
Infatti, al posto di ammettere i propri errori, le prescrivono prima un antidepressivo della famigerata classe SSRI, assieme a una benzodiazepina forte come il Tavor.
Poi, non contenti, le propinano un antiepilettico, unito a un antipsicotico.
Ma dove vogliono arrivare? Come vogliono ridurla?
E le soluzioni esistono, eccome, e sono gratuite, alla portata di tutti.
Non serve andare da un "medico omeopata olistico"...questi termini mi danno il voltastomaco.
Si passa dallo psicofarmaco al rimedio superdiluito omeopatico.
Via le qualifiche, Madre Natura non ha bisogno né di lauree né di qualifiche.
Lei deve semplicemente tornare a uno stato di salute che è completamente soffocato dalla chimica e dai cibi sbagliati che mangia.
Nessuno nega che le componenti psicologiche come i forti traumi esistano, ma i traumi lasciano un segno forte quando il corpo è già debilitato.
Bisogna rafforzare quindi il corpo.
La salute infatti inizia dal colon, dalle putrefazioni continue che avvengono a causa del consumo continuo di cadaveri e latticini.
Ci vuole un'alimentazione priva di qualunque additivo e conservante, di qualunque sostanza possa interferire con il funzionamento dell'organismo.
Il corpo umano, alimentato correttamente e spiritualmente supportato, è una macchina da guerra.
Sarò lieto, se vorrà, di fornirle altre informazioni se mi dirà un po' di più sulle sue abitudini e condizioni fisiche attuali.
Mi piacerebbe pubblicare, senza nomi, questo intervento sul blog per tutti se mi darà l'autorizzazione.
Tenga duro, non è da sola.
Pietro Bisanti

RISPOSTA DEL LETTORE

La ringrazio per la risposta, può pubblicare tutto sul forum, senza riferimenti miei ovviamente perchè spererei possa essere utile anche ad altre persone..
ho 29 anni, fumavo 3-4 sigarette al gg, mai nessuna droga nè tanto alcool perchè i superalcolici li odio(ogni tanto il buon prosecco) ..la crisi per me inizia a fine 2008 in cui l'ansia da prestazione lavorativa e lo stress non mi danno tregua ed io non ci sto più dietro..la partenza è l'insonnia, ogni notte sveglia ad ogni ora precisa, con agitazione sempre più forte e pensieri di inadeguatezza/stanchezza per il gg dopo..in quei momenti ecco molti caffè e aumentate sigarette..i miei disperati ovviamente mi mandano a colloquio da una psichiatra che mi fornisce: xanax, trilafon e zoloft..ero un'automa neanche capace di cercare un oggetto nella borsa..quell'anno la mia fortuna fu fare 3 sedute di reiki e prendere ignatia e hornbeam(fiore di bach che mi sembrava mi avesse restituito un pò di lucidità) e nel giro di 2 gg mi sento meglio, quasi urlando al miracolo perchè ho molta energia, divento loquace, creativa e meno male riesco a riprendere il lavoro..
Decido di mia sponte di sospendere quella porcheria presa per un mese togliendo 1 briciolina alla volta e in 2 mesi non li prendo più..arriva l'estate e ricado in depressione che inizia con stanchezza, difficoltà di concentrazione e poi agitazione..torno dalla psichiatra e mi da cymbalta..lo prendo e in 3 settimane torno a lavorare a settembre 2009..questa volta recuperando normalmente, con calma..tutto va bene fino a agosto 2010 in cui di nuovo depressione(più o meno sempre con le stesse ciclicità) e qui mi schiaffa samyr(per i cambi di stagione) poi siccome non funziona passiamo ad efexor fino ad arrivare a cipralex e rivotril per l'ansia(che io dopo poco non prendo più)..
Nel frattempo ovviamente sto assente dal lavoro in periodi per cercare di recuperare quelle poche energie che i farmaci mi continuavano a togliere..quando torno al lavoro sono un automa senza emozioni che non vede l'ora sia finita la giornata, incapace di fare programmazione perchè non avevo la forza per pensare ma la psichiatra dice" è la depressione che fa così" ..e io aggiungo che forse il farmaco mi aggrava tutto..
Mi dedico poi a cose alternative tipo il reiki, quando sto un pò meglio faccio coaching con una persona e a gennaio 2011 rientro al lavoro come un gioiellino..carica di energia ..per poi ritornare in depressione da questo agosto..
E qui il peggio: la diagnosi che io non volevo riconoscere..DISTURBO BIPOLARE 2 patologia cronica..invalidante soggetta a cure di stabilizzazione umore per tutta la vita..che a detta loro evitano le ricadute ma anche no..stabilizzatori "da provare" uno alla volta per trovare quello giusto..e con effetti collaterali da panico..
Io non posso accettare che la mia vita sia ridotta così..
Lotto tutte le settimane per evitare di farmi aggiungere farmaci..
Sicuramente ho un lavoro su me stessa da fare ma non saranno i farmaci a potermi tirare fuori da questa situazione..
Ora mantengo ancora la mia lucidità, ovviamente con sbalzi umorali durante il gg.. perchè il tavor è micidiale..anche se a 1mg come dice la psichiatra la dose è omeopatica..
Il depakin ho deciso che non lo prenderò..perchè sarebbe la botta finale e non voglio permettere ad una diagnosi di rovinarmi la vita..
 
Alimentazione.. dieta mediterranea..non mangio molta carne, frutta solo dopo pranzo..la mattina caffè (perchè spero mi svegli dal torpore dei farmaci) e o fette biscottate con composta o brioche quando c'è..
Pranzo di solito pasta al pomodoro e verdura
Sera o carne o uova o latticini con verdura a volte cotta a volte cruda..
 
Se le serve altro mi chieda pure..mi scuso per la lunga digressione..
Grazie ancora

RISPOSTA AL LETTORE

Nella vita tutto ciò che causa stress, i famosi "stressor" vanno eliminati.
Marito, moglie, fidanzato, fidanzata, amici, amiche, situazioni: qualunque cosa causa stress va eliminata o perlomeno arginata.
Non c'è niente di più deleterio che dover prendere un farmaco per affrontare una situazione che ci causa disagio.
Personalmente ritengo che solo un incompetente può averle rifilato una tale quantità di farmaci, e altrettanto incompetente è stato chi ha creduto che un rimedio fitoterapico potesse riaggiustare tutto.
Qui niente può aggiustare niente. Il corpo riequilibra se stesso. Punto e a capo.
Nessuno più del suo sistema immunitario sa cosa va fatto. Da uno spermatozoo e da un ovulo si sviluppa un bambino: se Madre Natura non sa cosa fare, chi altro?
Partiamo quindi che sicuramente le situazioni di stress hanno inciso, ma la vera mazzata sulla testa è stata data dai farmaci, e da un fisico che già di per sé era debole, non pronto a reagire a situazioni conflittuali che comunque accadono nella nostra vita.
Quindi, al posto di prendere pastiglie che obnubilano la mente, cerchiamo di risolvere il problema alla radice: eliminiamo o arginiamo gli stressor e rafforziamo il corpo fisico per avere anche una forte risposta sul lato mentale e spirituale.
Qui non si tratta di maghi o santoni stile "Striscia la Notizia", qui si tratta di capire concetti ovvi.
L'uomo non è onnivoro, non è carnivoro, è fruttariano per costituzione.
L'uomo non ha artigli, né denti seghettati per rompere le ossa, né visione notturna, ne capacità predatorie a mani nude, non ha un ph acido come i carnivori bensì alcalino, ha un intestino lungo e non corto come i carnivori.
Questo lo si deduce guardandosi allo specchio, senza bisogno di lauree o di pareri di spocchiosi dottori.
Quindi il cibo sbagliato: carne, latticini, cibi cotti, pesce vanno in putrefazione nel colon, causando disbiosi intestinali a raffica e leucocitosi digestivi che intossicano e intasano tutto l'organismo.
Vada a vedere molti miei articoli sul blog come "NON SIAMO I MATTONCINI DELLA LEGO" e si accorgerà di come noi dobbiamo essere visti in maniera olistica e non a pezzi.
Gli organi e le funzioni vitali sono tutti collegati fra loro. Un intestino che funziona male risulterà in un cervello che funziona male. Questo è il concetto che gli ignoranti dottoroni non vogliono capire.
La soluzione? Esiste ed è a costo zero.
Via le sigarette, via i caffè che sono una droga legalizzata e mandano in continua acidificazione il corpo.
Ogni sostanza che non è vista come utile è considerata un nemico da combattere.
Nel suo caso preciso, con anni di farmaci alle spalle, bisogna andare con i piedi di piombo ma bisognerà pur cominciare.
Farmaci e alimentazione vegana non vanno d'accordo. Un'alimentazione vegana, ripeto l'unica che possa permettere al corpo umano la possibilità di potersi autonomamente riequilibrare rende il sangue più fluido e di conseguenza veicola in maniera ancora più dirompente i farmaci.
Come ho detto bisogna pur cominciare, bisogna cominciare a scalare, nel frattempo migliorando la propria alimentazione ma non in maniera drastica.
Purtroppo questo deve partire da lei, dato che non sono un medico e non posso darle indicazioni terapeutiche.
Lo scalaggio porterà comunque al riaffiorare della sintomatologia, che altro non è che il tentativo messo in atto dal corpo umano di tornare al suo equilibrio, e qui non bisogna mollare!
Il passo successivo sarà il cambiamento a un'alimentazione vegana il più crudista possibile.
Il concetto che deve essere chiaro è che il corpo non va mai contro se stesso.
Nessuna pasticca, rimedio naturale o no guarisce niente e nessuno.
Il corpo guarisce se stesso se alimentato fisicamente e spiritualmente secondo i dettami di Madre Natura.
La medicina allopatica è una folle e continua corsa verso il costoso rimedio ammazza-sintomi, quando la guarigione invece non è mai stata così a buon mercato.
Pietro Bisanti

RISPOSTA DEL LETTORE

ma come gestire il ritorno della sintomatologia che mi impedisce anche di alzarmi dal letto..perchè questo è il vero problema..caffè e sigarette le sto già eliminando..
quindi la vegana non va d'accordo con i farmaci.. e quali potrebbero essere gli aiuti che mi servono a non rifinire dalla psichiatra se scalo queste porcherie senza un altro genere di supporto che possa darmi un piccolo sostegno..
perchè ahimè, nel disturbo che mi hanno affibbiato si parla anche di morte per troppe oscillazioni ed esaurimento fisico..ed io sono parecchio spaventata..
Mi scusi lo sfogo ma è davvero dura cercare una vita normale in questo momento..

RISPOSTA AL LETTORE

Non si va in paradiso in carrozza, soprattutto dopo anni di psicofarmaci.
Bisogna prepararsi a un effetto di rimbalzo che può essere anche notevole, ma necessario al ritorno dell'equilibrio.
Il corpo non si autouccide, sono le sostanze somministrate che lo distruggono, quindi non bisogna farsi paure infondate.
Prima comincia, meglio è.
Le sigarette e i caffé vanno eliminati subito, non scalati. Subito significa subito.
L'alimentazione vegana può essere cominciata sostituendo gradualmente i cibi che si mangiavano prima e procedendo parallelamente allo scalaggio.
Quando i sintomi ritornano significa che si sta lavorando nella direzione giusta.
Lo so, soffrire non piace a nessuno, ma è necessario.
Vada a vedere il mio articolo "LA CRISI ELIMINATIVA. QUESTA SCONOSCIUTA" e le spiegherà i meccanismi di eliminazione del corpo umano.
Oppure l'articolo "PER STARE BENE BISOGNA STARE PEGGIO".
Cerchi di capire che il suo corpo, appena ne avrà la possibilità, tenterà di tornare a uno stato di quiete.
Se vuole le dirò cosa mangiare nel mentre comincia lo scalaggio.
Creda nell'alimentazione, creda nel suo corpo, creda nel suo sistema immunitario che ne sanno di più di 10.000 dottori laureati.
Tenga duro,
Pietro Bisanti

martedì 4 ottobre 2011

OGGI MI FACCIO UNA BELLA SNIFFATA DI DENIBAN, TANTO E' LEGALE!

Guai a sniffare cocaina!
È illegale, se ti trovano a spacciarla ti sbattono dentro e fa male alla salute, in quanto la sua azione sui recettori dopaminergici è talmente forte che il malcapitato di turno ne diventerà presto dipendente e la dovrà assumere non per sballarsi, ma per vivere una vita nemmeno normale.
Però il famigerato Deniban non è illegale, come mai?
Eppure è uno psicofarmaco che agisce sugli stessi recettori che sono coinvolti nell'assunzione di cocaina.
Lasciando stare i solito concetti triti e ritriti degli interessi economici, che ormai anche un bambino dell'asilo Mariuccia capirebbe, cerchiamo di far sparire la lobotomizzazione e vedere le cose come sono.
Il Deniban è prescritto per casi di "distimia", cioè una depressione non-depressione, una via di mezzo dai.
Bella diagnosi, bravissimi sig. Psichiatri.
E il malcapitato che lo assume grida al miracolo!
Il Deniban è infatti capace di far alzare la persona più depressa del mondo nel giro di qualche ora, rendendola felice e senza pensieri.
E allora, che diamine è?
È una droga, ecco quello che è, pura, semplice, legale sostanza stupefacente.
Che porta il conto da pagare, salatissimo.
Aumento della prolattina, uomini a cui si gonfia il seno e che cominciano a produrre latte.
Per non parlare degli effetti di sospensione: quando lo si smette di torna nel baratro come e più di prima.
Ma perché concetti cosi ovvi non entrano nella testa delle persone?
Perché non si comprende che una compressa che maschera i sintomi quasi istantaneamente è semplicemente una droga che quando smetterà di fare effetto lascerà ancora più depressivi e intontiti di prima?
Perché non si comprende il concetto ovvio che la guarigione arriva dal riequilibrio fisico e mentale che comincia con un'alimentazione vegana, pulita, conforme a quanto dettato da Madre Natura, assieme a pensieri puliti, di altruismo e di compassione.
Un corpo pieno di cadaveri in putrefazione NON potrà mai produrre pensieri puliti.
E si può continuare a soffocare tutto con il Deniban e con tutti gli altri psicofarmaci prodotti, ma alla fine il conto arriverà e, credetemi, sarà molto, molto salato.


domenica 2 ottobre 2011

SCALAGGIO PSICOFARMACI: BENVENUTI ALL'INFERNO.

Chiunque assuma psicofarmaci, oltre a essere conscio della estrema pericolosità e dannosità delle sostanze che assume, deve anche essere preparato al momento in cui deciderà di scalarli.
Non voglio infatti soffermarmi ulteriormente su quanto tali sostanze siano una porcheria, che mascherano i sintomi quando va bene, distruggendo il corpo e la mente (ho infatti scritto diversi articoli in questo blog a riguardo).
Voglio rendere chiaro che scalarli può scatenare in un gran numero di casi delle crisi di astinenza tali da trasformare questa procedura in un vero e proprio inferno sceso in terra.
Soprattutto le benzodiazepine (quindi tutti i tranquillanti) che gli antidepressivi della classe SSRI sono i peggiori e i più ostici da dismettere.
Tremori, nausea, incubi notturni, manie omicide, voglia di fare o farsi del male, delirio, stati depressivi gravissimi, sensazione di scosse elettriche al corpo sono solo alcuni dei sintomi causati dalla dismissione del Prozac, del Paxil, del Wellbutrin, del Celexa, dell'Entact, del Cipralex, tutti nomi che hanno una sola cosa in comune: sono sostanze demoniache, che quando va bene danno un senso di sollievo momentaneo, ma che portano un conto da pagare molto salato quando si tenta di abbandonarle.
Internet è pieno di testimonianze di persone che hanno impiegato anni, a volte senza riuscirci proprio, a scalare queste sostanze, che piano piano si sostituiscono arificiosamente alla produzione dei neurotrasmettitori celebrali, diventando indispensabili non PER STARE BENE, ma per TENTARE DI CONDURRE UNA VITA "NORMALE".
Gli psichiatri prendono tutto sotto gamba, e l'ignaro paziente, oltre a non essere reso edotto che ci sono moltissimi altri modi naturali di combattere gli stati d'ansia e depressivi, viene "tranquillizzato", e non gli viene spiegato bene che quando deciderà di scalare andrà incontro a serissime reazioni avverse.
Ma cosa sono queste reazioni avverse?
Quando si tenta di scalare uno psicofarmaco, il corpo, trovandosi privato di una sostanza dannosa che lo aveva forzosamente obbligato ad alterare il proprio stato biochimico, cerca disperatamente di tornare a una nuova condizione di normalità.
IL CORPO NON VA MAI CONTRO SE STESSO e quando viene diminuito lo psicofarmaco assunto, il corpo si autoregola, ricominciando a produrre tutti quei neurotrasmettitori celebrali che venivano prima falsamente sostituiti dall'antidepressivo di turno.
Tutto questo ha però un prezzo da pagare: PER STARE MEGLIO BISOGNA PRIMA STARE PEGGIO, come ho scritto in un altro articolo.
Significa che la transizione fa scattare una vera e propria crisi eliminativa, per cui il corpo butta fuori le tossine accumulate facendo sentire peggio di prima.
E QUI BISOGNA TENERE DURO, perché come in un tossicodipendente, le crisi di astinenza non sono altro che il tentativo disperato del corpo di tornare alla normalità.
I consigli utili sono quindi questi: scalaggio assolutamente lento, tanto più lento quanto più lungo è stato il tempo di assunzione.
Alimentazione VEGANA il più possibile CRUDISTA per fornire al corpo tutte le sostanze di cui avrà bisogno per affrontare un percorso così duro e delicato.
NON CEDERE alla tentazione di assumere altri farmaci per combattere gli effetti della crisi eliminativa: avere fiducia nel proprio corpo e nelle proprie possibilità. Tutto passa, e il nostro sistema immunitario sa meglio di qualsiasi altro dottorone spocchioso quello che deve essere fatto.
NON INIZIARE proprio a prendere psicofarmaci: sono come le sirene di Ulisse. Prima ti seducono e poi te la mettono nel posteriore senza tanti complimenti.
INVESTIGARE a fondo le possibili cause e concause di tipo FISICO: moltissimi problemi fisici hanno come risultato manifestazione di tipo psicologico a cominciare dalla depressione.
Passare a un'alimentazione VEGANA tendenzialmente crudista: l'unica scelta alimentare possibile in sintonia con l'essere umano.
CREDERE in voi stessi e non in un mentecatto laureato, pagato dalle case farmaceutiche, che vi usa come cavie somministrandovi sostanze che alterano il vostro stato di coscienza.
La Natura è la madre medicatrice di tutti i mali, come diceva Ippocrate: come si può pensare che una sostanza di sintesi, della quale NON SI CONOSCE IL FUNZIONAMENTO (proprio così! Leggete sul bugiardino dei vostri psicofarmaci) possa positivamente "interagire" con meccanismi celebrali dei quali, ancora oggi, nessuno sa niente?
Una sola parola: gettate tutto nello sciaquone e tirate lo scarico!