venerdì 13 gennaio 2012

SINTOMI, SINTOMI, SINTOMI...SEMPRE E SOLO SINTOMI!

Colgo l'occasione per commentare un ulteriore commento arrivato in forma anonima relativamente al mio articolo "OGGI MI FACCIO UNA BELLA SNIFFATA DI DENIBAN, TANTO E' LEGALE!"

"Certo, riequilibrio fisico e mentale, compassione, pensieri puliti. Perchè non lo provi a spiegare a uno che si contorce per terra dalle convulsioni? "Rinuncia al farmaco, ti maschera solo il problema, ti rende schiavo. Vai con l'alimentazione vegana!" Vedrai che bel "vaffa" che ti risponderà, sempre che ci riesca, fra gli spasmi. La depressione, come l'epilessia, è una malattia del cervello, che è un ORGANO, e come tutti gli organi può malfunzionare. Ma chi non ha mai sofferto di queste cose ovviamente non può saperlo".


RISPOSTA

Il "vaffa", caro lettore, dovrebbe essere rivolto ai dottoroni dalla prescrizione facile, che al posto di investigare le cause di un disturbo, vanno a stopparlo, come sempre, con farmaci sintomatici.
Se ti fossi preso la briga di leggere il mio articolo "ALLA FORSENNATA RICERCA DEL SINTOMO", forse, oltre ad imparare qualcosa di nuovo, avresti anche colto l'occasione per tacere, piuttosto che inserire uno striminzito commento in forma anonima, che denota quanto la televisione abbia fatto e continui a fare breccia dentro di te.
Anzitutto distinguiamo i due disturbi da te citati: l'epilessia è una cosa, la depressione è un'altra.
Ma tutto ha sempre una causa, qualunque tipo di disturbo, e sopprimere il sintomo con un farmaco, sia esso chimico, omeopatico, fitoterapico non ha alcun senso.
E la maggior parte delle volte, il disturbo si manifesta lontano dalla causa che lo sta generando.
Non nego che una lesione o una formazione tumorale a livello celebrale possano causare manifestazioni come l'epilessia, la depressione, e persino veri e propri cambi di personalità.
Ma è anche vero che la maggior parte delle volte, i disturbi che noi imputiamo a un cervello "malato" e "difettoso" non sono altro che la logica conseguenza di un intestino diventato bidone dei rifiuti indifferenziati, dove spadroneggiano batteri che si riproducono in assenza di ossigeno tra miasmi delle proteine animali in putrefazione che risalgono fino al cervello.
Ma certo, è più facile dare la colpa a Dio, alla genetica, alla ereditarietà, piuttosto che ai propri, malsani stili di vita e alimentari.
La capacità rigenerativa del corpo umano è strabiliante, ma non può perfezionarsi fino a quando è impegnato a digerire le lasagne alla parmigiana che magari tu divori ogni giorno pensando che sia cibo per te.
Il corpo umano può ripararsi, rigenerarsi, e persino il cervello può riorganizzarsi quando una parte muore, andando a delegare ad altre i compiti di quella che non funziona più (basti pensare alle persone che si risvegliano da un coma profondo a distanza di anni).
Quindi, 99 volte su 100, il problema è altrove.
Sicuramente la dieta vegana (e non mi piace chiamarla così, in quanto è semplicemente il modo di alimentarsi e vivere che ogni essere umano ha nel proprio DNA) non risolve un attacco di epilessia o un attacco depressivo maggiore all'istante, ma è l'unico modo per avere, quando possibile, una guarigione vera, duratura, e non solo un mero mascheramento dei sintomi.
Dico "quando possibile" perché anche il corpo umano ha i suoi limiti, ma non siamo nati per essere pazzi, depressi, bipolari, schizofrenici.
Il nostro cervello è frutto di milioni di anni di evoluzione, e non impazzisce da un giorno all'altro.
Soccombe sotto gli attacchi delle proteine animali in putrefazione, del sangue denso e lipotossico che gli arriva a causa delle digestioni da immondezzaio, degli sbalzi glicemici derivati dallo zucchero bianco e da tutti gli altri zuccheri artificiali inventati dall'uomo, della caseina che ricopre i villi intestinali come una colla e non permette l'assorbimento dei nutrienti che poi andranno a formare anche i neurotrasmettitori che servono alle sinapsi delle cellule celebrali.
Capisci che te la stai prendendo con il cervello, quando invece il problema è da un'altra parte?
Ma come tutti noi sei dotato del libero arbitrio, e quindi continua pure ad affidarti ai tuoi prescrittori di stupefacenti, perché tali sono.
Pensa solo che il Ritalin, utilizzato per la "cura" del Disturbo da Deficit di Attenzione, fino a pochi anni fa era inserito nella tabella del DPR 309/90 come sostanza stupefacente pari alla cocaina.
Oggi, come i delinquenti, è stato riabilitato post-mortem.
Nessuno ti seguirà per "convertirti" ad una alimentazione che sia strutturata in base al nostro disegno fisico e spirituale.
Nessuno ti toglierà dal piatto la salamella e l'ansiolitico prima di andare a dormire.
Mi basta che questo articolo, a te dedicato, ti faccia pensare, anche solo per 5 minuti.

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