LETTERA
Ciao Pietro,
seguo sempre le tue newsletter.
Proprio oggi mi chiedevo il perchè di tutte queste morti sui campi di calcio, in poche settimane penso siano almeno 3 i casi in Europa e anche alcuni ripresi in tempo (come Cassano per esempio)
Sembrerebbe strano visto che è gente tosta, fisici massicci, giovani, controllati nei minimi dettagli nei parametri cardiaci.
Qui sotto sento puzza di bruciato, peggio di quegli arrosti che propinano loro i nutrizionisti sportivi.
Federico
RISPOSTA
Ciao Federico, grazie come sempre per la fiducia.
Veniamo alla tua domanda, assolutamente non semplice se devo dire la verità.
Da un lato, infatti, tali episodi potrebbero rientrare in una casistica generale e quindi non fare testo di per sé, ma penso ci sia molto di più.
Sai che sono un accanito sostenitore del fatto che il corpo umano sia praticamente una macchina perfetta e indistruttibile se alimentato fisicamente e spiritualmente in modo corretto, e che possieda anche un grande margine di tollerenza ai veleni (altrimenti i tre quarti della popolazione mondiale sarebbero già sotto terra).
Ma devo pur sempre ammettere che anche in Natura possano accadere degli "errori" e cioè individui che nascono con dei "punti deboli" che in determinate condizioni ambientali possono sfociare in qualcosa di serio.
Partiamo al concetto che non ho mai creduto al fatto "ho il padre diabetico e quindi avrò grandi possibilità di essere diabetico anche io". Io credo al fatto "ho il padre diabetico, quindi se seguo le sue stesse malsane abitudini avrò una maggior percentuale rispetto ad altri di sviluppare il diabete".
In pratica esistono sì delle predisposizioni, ma che esplodono solo quando anche le similari malsane condizioni ambientali si ripropongono.
La legge della Natura di causa-effetto non può essere ignorata: tutto avviene per un motivo.
Veniamo ai calciatori.
Mi fa riflettere anzitutto che le morti avvengano in campo, anche se il fatto di essere sotto sforzo potrebbe essere una risposta sensata e ragionevole.
Ma come dici tu non si può non sentire puzza di bruciato, e non posso non pensare che ci sia qualcosa sotto.
Partiamo da un concetto: non tutto quello che è legale è per forza salutare.
Infatti la marijuana fa male, ed è illegale. Ma il Prozac è ancora peggio, dato che induce persino la gente o uccidersi o a uccidere, eppure è legale praticamente in tutto il mondo.
Quindi, quanti preparati "legali" vengono somministrati a questi poveri malcapitati?
Anche un idiota capirebbe che sono soggetti a performance fisiche difficilmente raggiungibili con il mero allenamento.
Li paragono spesso a motori costantemente su di giri, che prima o poi scoppiano.
Quindi, per rispondere bene alla tua domanda: sì, sono convinto che non sia assolutamente una coincidenza.
Viviamo in mondo in cui il muratore si fa di coca per lavorare senza fatica. Il manager beve 10 caffè al giorno per essere reattivo. L'insegnante si fa di tranquillanti per affrontare i propri alunni. Il carabiniere fuma due pacchetti di sigarette al giorno per compensare e affrontare la propria giornata. E quindi mi domando: i calciatori invece?
Ogni persona deve appoggiarsi su qualcosa. Siamo tutti profondamente drogati di qualcosa.
E tutto questo per cosa? Per stare al passo con una società che non ammette debolezze, non ammette che si possa "rimanere indietro" rispetto agli standard imposti.
Due cose mi hanno fatto tristezza nella vicenda del calciatore scomparso: tutta questa ipocrisia da strapazzo, con gente che metterà la sua foto nel proprio profilo di Facebook magari senza sapere nemmeno chi fosse (cosa analoga successa con Simoncelli) e la Cuccarini, che ha preso al balzo la sciagura per promuovere una campagna di raccolta fondi per i defibrilatori.
Per i defibrilatori ci pensi lo Stato, noi siamo già super tassati. E inoltre che venga promossa una sana alimentazione e un esercizio fisico coerente con la nostra Natura: nessun animale si ammazza di pesi o di corsa; quando è stanco si ferma e prova a cacciare dopo essersi riposato. Non ha bisogno di pasticche per correre di più.
Così vedrete che di defibrilatori ce ne serviranno molti di meno.
Per il resto, tiriamo tutti il freno a mano, che tanto il mondo va avanti anche senza di noi. E questo lo potrete vedere tutti dalla velocità con cui questo povero giovane verrà dimenticato.
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