mercoledì 28 novembre 2012

DEPRESSIONE POST-PARTUM: VIA IL REMERON, MA INCATENATA AL CYMBALTA

LETTERA


Ciao Pietro,

ho visitato il tuo blog in cerca di informazioni riguardo agli effetti collaterali da sospensione di psicofarmaci.
Si, li ho presi anch'io... dopo una depressione post parto.
Mai presi prima... mai. Avevo fatto uso sporadicamente di qualche rimedio omeopatico in momenti un po' particolari della mia vita...
Poi ho partorito... e a 6 mesi dal parto ho cominciato a non dormire di notte. Ho passato 2 notti e 2 giorni totalmente in bianco.
Ero completamente a pezzi, avevo dolori in tutte le parti del mio corpo e piangevo perchè avevo paura di non dormire nuovamente.... così mi sono rivolta al centro depressione donna della Macedonio Melloni di Milano.
Mi hanno dato subito il cymbalta 60 mg di giorno e di sera il Remeron. Ho fatto cura per un pò e sono stata da subito meglio.
Dormivo alla notte così da riuscire a stare dietro alla bimba di giorno...
Col tempo ho smesso il remeron... sempre sotto scalaggio e dietro controllo medico, ma ho tenuto il cymbalta. Per me era come una stampella, qualcosa che mi dava forza...
Sono ingrassata 10 kg 
3 mesi fa ho deciso di dire basta a questa cosa... e ho contattato la psichiatra che me lo aveva prescritto e le ho detto la mai intenzione.... così abbiamo deciso insieme di cominciare a scalare prima con il 30 mg per 3 settimane fino a terminare.
E adesso è da un mese che sono senza farmaco....
Ho passato il periodo di scalaggio nervosissima, avevo continue scosse in testa.... rispondevo male... irrascibile. Questo da una parte.
Dall'altra comincio a sentire il mio cuore, le emozioni... quello che il farmaco aveva totalmente tolto... sia emozioni negative che positive...
Riesco a piangere, ad emozionarmi con la mia piccola e a vivere serenamente il lato sessuale (era totalmente assopito anche quello).

Oggi ti ho contattato perchè mi sento giù... comincio ad accusare il colpo ho voglia di piangere e stare a letto.

Grazie intanto per esserci... mi sento meno sola.


Deborah


RISPOSTA

Ciao Deborah, grazie della tua preziosa testimonianza.
La mia solita premessa la devo fare: non sono un dottore, non curo nessuno, ma la mia esperienza anche "su strada" di operatore di polizia mi ha permesso in questi anni di farmi un'idea ben precisa sul mondo della psichiatria e degli psicofarmaci.
Veniamo a noi, e alle sostanze che ti hanno somministrato:
Remeron: è un antidepressivo definito "tetraciclico", il cui principio attivo, la mirtazapina, è utilizzato per la cura dei disturbi depressivi maggiori.
Cymbalta: antidepressivo della categoria SNRI, che agisce evitando la ricaptazione (e quindi una maggiore disponibilità a livello delle sinapsi neuronali) dei neurotrasmettitori serotonina e noradrenalina).

Nel tuo delirio di prescrizioni mi salta all'occhio subito una cosa: anche se non fossi totalmente in disaccordo con la somministrazione di psicofarmaci, mi chiederei, perché dare contemporaneamente due antidepressivi che agiscono nella stessa, identica maniera?

La depressione post-partum, diciamolo a gran voce, esiste eccome.
E chi ne soffre va incontro ad un inferno, con una disabilità che arriva persino a sentirsi inadeguati a curare il proprio figlio, con pensieri intrusivi anche di natura lesiva nei confronti del neonato.
Ma l'errore che fa la psichiatria moderna è di dover per forza dare un'etichetta e quindi partire, immancabilmente con la cura standard, che è sempre e comunque la somministrazione di sostanze psicoattive totalmente estranee al corpo umano.
Le tue parole sono emblematiche "sono stata subito meglio".
Certo che sei stata meglio: con una tale bomba chimica, mi sarei meravigliato del contrario.
Nessuno però si è preso la briga di capire la motivazione, verosimilmente anche organica, per cui ti sei ridotta a uno straccio.
Il parto è, oltre a un eccezionale ricambio cellulare per il proprio corpo, anche uno grande sforzo fisico ed emotivo, che, nel caso di fisici già indeboliti da anni di abitudini alimentari e/o spirituali sbagliate, può diventare un'arma a doppio taglio, andando a rompere un equilibrio di per sé già precario.
Ma è troppo difficile capire che siamo anche fatti di carne, e che un corpo debole significa un sistema nervoso debole, che a sua volta significa la comparsa di manifestazioni di tipo psichiatrico.
E i dottori con laurea e master prescrivono immediatamente due super antidepressivi che fanno schizzare il buonumore artificiale alle stelle, preparando però la strada a problemi ben più gravi.
Infatti ora ti ritrovi con due problemi: quelli che avevi prima, mai risolti, e quelli che gli psicofarmaci ti hanno portato.
Questa è guarigione?
No, questa è una presa in giro, e anche molto, molto pericolosa.
La dismissione, infatti, non fa altro che far partire, da un lato, una vera e propria crisi di astinenza, e tipiche degli SNRI e SSRI sono proprio le scosse, mentre, dall'altro, una crisi eliminativa del corpo, che tenta in tutti i modi di tornare allo stato di quiete che gli psicofarmaci gli hanno tolto.
Quindi ti sei trovata davanti a un bivio: grassa, senza emozioni, ma tranquilla e con il sorriso da ebete, senza libido ma con la classica risposta "va tutto bene", oppure con un cuore che finalmente può sentire le emozioni, la libido, ma comunque con un grande stato di depressione mai risolto.
E io ti dico, e sembrerà una banalità, che ogni essere umano è nato per stare bene, il nostro corpo, alimentato fisicamente e spiritualmente in modo corretto, tende sempre alla tranquillità e al buon umore, a patto di rispettare la nostra conformazione psicofisica.
Sei stata bravissima a scalare, e ora devi essere altrettanto brava a resistere ai sintomi, che, ti garantisco, andranno via.
Il tuo corpo sta facendo un lavoro bestiale, e ora ha bisogno di essere aiutato.
Circondati di persone che ti amano, non aver paura a chiedere aiuto, elimina tutti le fonti di stress nel possibile e parti, senza indugio, con un'alimentazione vegana il più tendenzialmente crudista possibile con ben indicato nel mio blog.
L'alimentazione è una parte fondamentale nella guarigione e nell'insorgenza dei disturbi psichiatrici, in quanto tutta la salute ce la giochiamo a livello intestinale, e un intestino infiammato significa senza se e senza ma un cervello che lavora male.
Non dimenticare, assolutamente, di escludere categoricamente i due più noti allergeni dalla tua dieta: glutine e caseina.
Niente, dico niente cereali contenenti glutine, e niente, dico niente latte e latticini di alcun tipo.
Recenti studi sull'Autismo hanno evidenziato il fatto che queste sostanze sia mal tollerate da uno spropositato numero di persone, e non faccio fatica a crederlo, essendo i latticini e i cereali alimenti incompatibili con la vita umana.
Quindi, se vuoi, sono ammessi, pochi e saltuari cereali senza glutine, ad esclusione del mais, ormai tutto geneticamente modificato.
Via anche la soia, tanto decantata, ma a mio giudizio assolutamente negativa.
Via caffè, thè, zuccheri, dolcificanti, sigarette, via tutto quello che può interferire con la tua battaglia per il recupero.
Non sono uno stupido, né un ingenuo e quindi ti devo dire che sarà dura.
Ma posso dirti che, una volta uscita, ne sarai uscita per sempre e non con le solite illusorie guarigioni.
Non dimenticare di verificare, mediante un test del capello, la quantità di metalli pesanti all'interno del corpo.
Informati bene sulla correlazione tra amalgame dentali al mercurio, denti devitalizzati e disturbi del sistema nervoso.
Più informazioni vorrai fornirmi, più sarò in grado di instradarti.
Non mollare.


NOTA BENE:

Tre anni ininterrotti di impegno e sacrifici hanno portato questo blog a diventare un piccolo faro nella notte per quanto riguarda l'igienismo naturale e l'alimentazione vegana in relazione a tutto quello che concerne il mondo della salute mentale.

Siamo partiti da zero e in tutto questo tempo tante persone hanno finalmente capito come esista un'alternativa ad imbottirsi di sostanze chimiche non meglio identificate, che uccidono il corpo e addormentano l'anima.

Gli psicofarmaci sono e rimangono pillole assassine.

Il libro è finalmente pronto. "ASSASSINI IN PILLOLE: la psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere".

Cosa leggerete? Leggerete tutto quello che nessuno psichiatra vi dirà mai.

Cosa sono veramente gli psicofarmaci, la facilità con cui vengono prescritti, il fallimento totale della psichiatria moderna.

E ancora...il lato oscuro degli psicofarmaci, che trasformano persone comuni in stupratori, assassini di se stesse e degli altri.

E ancora...le alternative "non violente", legate allo stile di vita e alimentare, per arrivare a risolvere un problema e non a mascherarlo.

E ancora...lo stretto legame tra ciò che mangiamo e come ci sentiamo, anche a livello mentale.

Tutto questo visto da un operatore di polizia, che da 20 anni osserva con i propri occhi lo sfacelo che la psichiatria moderna ha portato e tuttora porta nella vita delle persone.

Senza dimenticare la dismissione dai farmaci, per molte persone l'inferno sceso in terra, e la psichiatria negli anziani. C'è tanto, tanto da leggere.

Questo blog continuerà la sua opera pienamente gratuita di supporto a tutti quelli che ne avranno bisogno.

Acquistare il libro deve quindi essere una scelta personale e consapevole, sapendo però che ogni copia venduta significherà aiutare questo piccolo uomo in quest'opera informativa senza precedenti.

E chiunque assuma psicofarmaci, attraverso la sua lettura potrà finalmente capire che esiste una via alternativa alla lobotomizzazione perenne.

Il libro uscirà in due versioni: Ebook (al prezzo di 8 Euro) e cartacea (al prezzo di 16 Euro).

Nessuna casa editrice. Tutto in self-publishing.

Chiunque sia interessato, può scrivere a pbisant@hotmail.com e vi verranno fornite le coordinate bancarie per il pagamento.

La data finale di uscita è il 30 giugno 2014: chi ha scelto la versione cartacea, la riceverà all'indirizzo evidenziato; chi ha scelto quella su ebook, riceverà link e autorizzazione al download.

Ringrazio tutte le persone che continuano a scrivermi e a starmi vicino.

Questo è solo l'inizio e vi prego di divulgare il più possibile.

Con l'aiuto di tutti so che arriveremo molto, molto lontano.

Grazie di cuore


Pietro Bisanti



2 commenti:

  1. Sulla Mirtazapina, che mio padre assunse per una depressione reattiva al post-pensionamento, posso confermare l'aumento di peso dovuto alla fame che viene innestata dal farmaco, così come il calo o la assenza di libido, tutti sintomi che al tempo descrisse mio padre e che dirottò dopo un paio di mesi sul sereupin(paroxetina).
    Mi stupisce come si possano dare sti farmaci per una depressione post parto, basterebbe qualche tranquillante nei momenti di necessità a mio modesto avviso. In ogni caso, il remeron, è indicato in casi di "depressione maggiore", per intenderci meglio, quella che ti spinge al suicidio.

    RispondiElimina
  2. strano ma la depressione post partum non mi pare tanto post partum..l'allattamento qui non è stato mantenuto? a sei mesi il medicinale!? quindi non allattava voglio sperare (per il bambino). io ho avuto 2 bambini e terrorizzata dai racconti di depressione post partum e da una sorella con depressione e ansia, mi ero documentata e ho scoperto che occorreva, oltre a un'alimentazione perfetta piena di vitamine e minerali freschi, essere appiccicata giorno e notte al bambino da subito. allattare subito e continuare per tanto: la depressione si allontana con l'allattamento. prima dei parti ho fatto delle gran dormite e ho seguito le indicazioni di dormire sempre appena il bambino dorme. si dorme insieme. chissenefrega del resto, pulizie, ecc.. è prioritario. chi non dorme e non mangia adeguatamente da di matto..me ne son fregata di chi diceva tieni il bambino nella cameretta. cameretta??!!ma stiamo scherzando?! mi devo alzare io la notte! col rischio anche di farlo cadere prendendolo piena di sonno. invece attaccato al letto con culla apposita comprata dall'inghilterra che fa tutt'uno col lettone ma non crea rischi per il bambino. appena si svegliava lo allattavo. e dormivo.di giorno dormivo con lui. bisogna fare la stessa vita del bebè. fregarsene dei consigli di tutti. io pensavo: la vita è mia e di mio figlio non m'interessa che posso viziarlo in questo modo, dobbiamo sopravvivere bene io e lui! bella roba quelli che mettono i bambini nella cameretta poi, siccome han sonno perchè si son curati, fatta bella la casa per gli altri, perso tempo, ecc e devono dormire la notte, seguono estivill per comodo. quando nasce un bambino bisogna cambiare la propria vita, non pretendere di cambiare un neonato! se le mamme ascoltassero i bisogni dei propri figli e i propri, non ci sarebbero tanti problemi. alimentazione sana, passeggiate al sole con il bimbo, dormitone, vicinanza assoluta col bambino e le nonne solo a far le pulizie se vogliono essere di aiuto!

    RispondiElimina

I commenti, positivi o negativi che siano, sono assolutamente apprezzati in questo blog.