LETTERA
Ciao Pietro, scusami se ti porto via del tempo con questa breve lettera, ma credo e spero tu possa aiutarmi a comprendere meglio me stesso e chi e cosa mi circonda, se ti va. Ti sembrerà strano ma penso spesso a te da quando ho letto che sei un vegano-crudista. proprio ieri ho letto un articolo, che ho condiviso qui su fb, il quale sostiene, citando pure la tesi di un premio nobel tedesco - 1931, sulla corrispondenza di malattie tumorali in relazione al tipo di alimentazione a cui ci sottoponiamo. Insomma, pare che per abbattere drasticamente i rischi tumori, almeno quelli derivanti da una cattiva alimentazione e da un cattivo stile di vita, sembra essere quello di diventare vegani, meglio se crudisti, oltre che a mantenere una buona e costante attività fisica. Non che non lo sapessi, mi sono sempre documentato un po' su questi argomenti e già leggere che un luminare quale Veronesi sostiene ciò è un'ulteriore conferma ad esempio.
Senza contare, che pur non facendolo condivido che rinunciare a carne e prodotti animali , anche in sola forma di protesta verso i regimi di allevamento a cui sono sottoposti per ottenere i prodotti sia abbastanza.
Il punto è, almeno per me, che è veramente difficile accettare di alimentarmi solo di verdure e frutta e in un secondo tempo esclusivamente crude. Rinunciare ai gusti a cui sono abituato (dolci, carne, affettati, formaggi, ecc) e limitare l'alimentazione solo a frutta e verdura mi pare un cilicio, uan specie di autosofferenza inferta, però capisco chge sarebbe la scelta giusta. tu come ti trovi? Sicuramente, frutto di una tua libera scelta non ti sarà certo di peso, anzi, ma uno come me, CARNIVORO per eccellenza come mai potrebbe fare? E poi anche pediatri e medici vari sostengono che la carne e tutto il resto in modo equilibrato sia necessario alla crescita.
Qual è il menù tipo di uan settimana da vegano e quello per uan settimana da vegano - crudista?
Sarei portato a dilungarmi ancora, ma credo tu abbia compreso il mo dubbio o meglio le mie indecisioni. Aspetto con piacere una tua risposta. ciao luca
RISPOSTA
Ciao Luca,
grazie per questa tua lettera, che mi permette un ulteriore serie di spunti.
Ricordi la canzone di Jovanotti riguardo all'AIDS che faceva "Quanto sto bene non c'è niente che io tema".
Il discorso è proprio questo.
Moltissima gente si avvicina al vegancrudismo (anche se non mi piace dare etichette, in quanto questo è incofutabilmente il modo in cui ogni essere umano dovrebbe mangiare) solo ed esclusivamente quanto i danni e gli insulti fatti al corpo durante la vita si fanno sentire a viva voce.
Immagina se ogni qualvolta si mangiasse un pezzo di carne si dovesse finire sulla tazza del WC.
Oppure, se per ogni sigaretta cominciasse una tosse senza fine.
Oppure ancora, se per ogni latticino ingerito spuntasse fuori un bell'herpes in faccia.
Ecco che le cattive abitudini cesserebbero di colpo.
Il problema invece è che ognuno di noi ha una diversa reattività immunitaria e quindi una diversa sopportazione degli insulti che vengono fatti al corpo.
E quindi, spesse volte, si continua a vivere in uno stato di salute apparente che in realtà è fuorviero di danni in agguato.
Io sono stanco di sentire parlare di luminari, e non posso trovarmi in sintonia con Veronesi, che da un lato auspica una alimentazione vegetariana (e non vegana, e continuo a ribadire la dannosità dei latticini tutti) e da un altro opera con farmaci velenosi come fatto tutti gli oncologi.
Tu dici che è una punizione autoinflitta quella di privarsi di determinati sapori, e da un lato posso dirti che hai ragione, avendo io fatto una fatica estrema a separarmi da tutta una serie di alimenti che per me erano normali.
Il concetto è che solamente quando si è riusciti a distaccarsi da quegli alimenti si può finalmente capire quanto siano dannosi.
È il periodo di transizione che frega tutti, un po' com quando si comincia la palestra.
Le palestre fanno soldi a palate con chi si iscrive un mese, si accorge della fatica, e rinuncia, non dando il tempo al proprio corpo di apprezzare e desiderare una sana attività fisica.
Se tu fossi nato in una foresta senza comodità, stai tranquillo che non penseresti al brasato o alla pasta alla matriciana, ma saresti felice con il tuo mango o il tuo ananas.
Il nostro problema è che da sempre ci hanno svezzati con cibi falsi, dopanti e adulterati, e solo una volontà ferrea può permetterne il distacco.
Tu dici...ma chi me lo fa fare?
1.000.000 di buone ragioni: dalla salute del pianeta in cui vivi, alla tua personale.
Passare dal cappuccio e briosche al mattino alla spremuta d'arancia è un passo difficile, che solo la convizione e una forte autodisciplina possono realizzare, ma il benessere psicofisico che ne consegue è impareggiabile.
Non mi dilungo ulteriormente sul perché dobbiamo alimentarci in maniera vegana.
Guardati allo specchio, ascoltati e lo capirai da solo.
Il mio unico consiglio: non aspettare che sia il corpo a chiederti il conto da pagare. Precedilo, e anche di corsa.
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