mercoledì 10 dicembre 2014

VOGLIO DISMETTERE LE BENZODIAZEPINE... COME FARE?

LETTERA

Buon giorno, la contatto perché ho pensato di smettere di prendere benzodiazepine , e sapendo che è un percorso lungo e difficile volevo sapere se lei conosce persone, psicologi, centri e metodi che possano aiutarmi in questo percorso, io vivo in centro Italia vicino Roma 
Cordiali saluti 
Gianni


RISPOSTA

Buongiorno sig. Gianni,
e grazie di avermi scritto.

Come lei ben sa, non sono medico, non faccio diagnosi, non prescrivo nulla e non curo proprio nessuno, essendo io stesso un autentico sostenitore delle capacità autoguaritive del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Lei ha già cominciato la strada della risalita, essendosi reso conto di come le benzodiazepine possano trasformare un essere umano, tanto nel fisico quanto nella mente.

Si prepari quindi, che sarà dura, molto dura.

Ansia a mille, insonnia, attacchi di panico, depressione.

Tutto questo non dovrà spaventarla, essendo normali reazioni di disintossicazione e adattamento del suo corpo, ma dovrà fare qualcosa per aiutarlo.

Questo significa, che, oltre a scalare, dovrà impostare la sua alimentazione verso una vegana, tendente al crudismo ma non in maniera esagerata, dato che, al momento, non può permettersi una detox troppo potente.

Quindi, spremute al mattino, frutta lontano dai pasti, tanta verdura cruda e cotta.

Via i cereali contenenti glutine, e alla larga dai latticini.

Cominci a ridurre la quantità di proteine animali che consuma.

Mi chiede se conosco qualche centro o qualche psicologo...

La mia risposta è no.

Mi vengono in mente solo i centri negli Stati Uniti, dove si pagano 30.000 dollari per due settimane, le cosiddette "rehab", quando, in realtà, i veri problemi arrivano anche dopo mesi dalla fine dello scalaggio.

Il mio consiglio è quindi di contare in primis su stessi, e in secudis su di una schiera di amici e familiari pronti a capire, accogliere e arginare le crisi che arriveranno.

Inoltre, lo scalaggio dovrà essere lento e graduale.

Si scala di norma il 10% al mese, ascoltando il proprio corpo.

Alcuni consigliano il passaggio da una benzodiazepina a emivita corta (come lo Xanax) a una lunga (come l'EN) da scalare successivamente: sono dubbioso a riguardo, ma può valutare questa possibilità se lo scalaggio fosse troppo forte da gestire.

Scalaggio lento, alimentazione impeccabile, aria pulita, passeggiate, schiera di amici e familiari, pensiero positivo nel limite del possibile....

Non vedo altra ricetta per uscire dall'Inferno.

Forza e coraggio
Pietro Bisanti


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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.



1 commento:

  1. Personalmente ho dismesso il Prazene (Prazepam).

    Sono al settimo mese e ritengo non sia una passeggiata, ma non voglio demoralizzare nessuno.

    In bocca al lupo :-)

    RispondiElimina

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