mercoledì 28 gennaio 2015

RISPERDAL, TALOFEN, RIVOTRIL E ZYPREXA: A UN PASSO DAL SUICIDIO E SEMPRE CHIUSO IN CASA

LETTERA

Salve Pietro, ho appena scoperto il suo blog. Dal 1998 sono stato in balia di psicologi e psichiatri di un centro di salute mentale che hanno rovinato la mia vita, mi ritrovo a più di 40 anni incapace di lavorare e di socializzare.
In particolare mi sono stati somministrati Risperdal, Talofen, Rivotril e Zyprexa: quest'ultimo mi ha portato vicinissimo al suicidio.
Attualmente sto assumendo un antidepressivo (paroxetina) su indicazione di un altro psichiatra che non fa parte di quel CSM, ma comunque passo la maggior parte del mio tempo chiuso in casa.
Ho letto che fornite anche un servizio di tutela legale, in cosa consiste?

Cordiali saluti
Lettera firmata


RISPOSTA

Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un dottore, non faccio diagnosi, non curo nessuno, non prescrivo alcunché e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi. Via anzitutto la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

Benvenuto tra i milioni di persone al mondo vittime di una Psichiatria medievale, che a furia di molecole che senza eufemismi definisco demoniache, si ritrovano ad essere rovinate per sempre.

La risposta degli psichiatri è sempre questa: farmaci, farmaci e solo farmaci.

Nessuno sforzo per ricercare la causa, molto spesso organica, alla base del disturbo manifestato.

Legga il blog in lungo e in largo, essendoci quasi 600 articoli gratuiti, disponibili per tutti.

Si procuri il mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere".

Il nostro servizio legale dispone di avvocati che intervengono in qualunque abuso avvenga da parte della Psichiatria, consigliando la cosa migliore da fare nelle varie situazioni che possono presentarsi: TSO, ASO etc...

Il nostro modo di lavorare è questo: chi non può pagare, non pagherà nulla; chi può pagare poco, pagherà poco; chi può pagare tanto, pagherà il giusto.

Fino a quando non riuscirà a riequilibrare il suo corpo attraverso la dismissione dei farmaci e un'alimentazione impeccabile, continuerà a stare chiuso in casa.

Tutti questi farmaci, se funzionassero come dicono, avrebbero dovuto trasformarla in un super uomo, mentre invece la stavano facendo suicidare...

Le serve altro?

Forza e coraggio



Pietro Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

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