lunedì 2 marzo 2015

CANNABIS E RICADUTA DA SSRI: PSICHIATRA PRONTA AD IMBOTTIRMI DI NUOVO

Ciao Pietro.
Sono un ragazzo di 21 anni con un passato simile a storie lette sul tuo blog.
Depressione, psicofarmaci, marijuana.
Ho assunto per un periodo di più o meno 3 anni diversi ssri. 6 mesi fa sono riuscito a toglierli completamente... Adesso mi trovo in un periodo di ricaduta e la psichiatra mi ha convinto a riprenderli.. Io con gli psicofarmaci sto peggio che senza. Ho letto varie cose come ad esempio il metodo gerson e sto prendendo coscienza che il mio malessere potrebbe dipendere proprio dalla mia alimentazione. Ti chiedo un aiuto su cosa devo assolutamente evitare e cosa posso mangiare.
Ti ringrazio per il tuo impegno.

Saluti.

Lettera firmata

RISPOSTA

Ciao Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Cannabis=merda.

Lo dico, lo ridico e lo ripeterò all'infinito.

Cannabis=depressione, psicosi, attacchi di panico, perdita di memoria, di interesse per la vita.

Ieri, una compagna di scuola serale di mia sorella, dopo anni di canne, a soli 21 anni le si avvicina e le chiede: "Sai, non capisco perché, ma ogni tanto mi viene in mente per quale motivo bisogna vivere...".

Ti basta?

Ora, cerca di comprendere un concetto, e cioè che, primo, NON sei malato.

Secondo, quello che la tua ignorante psichiatra chiama "ricaduta" altro non è che il normale e mostruoso sforzo che il corpo umano fa per tornare a uno stato di equilibrio dopo anni di psicofarmaci.

Non si arriva in paradiso in carrozza, e non si riacquista la salute senza crisi di aggiustamento.

Ricadere negli psicofarmaci significa solo aggiungere tossicità a tossicità, nascondendo un problema e rimandandone la soluzione definitiva.

Ma tu, fortunatamente, hai lucidità e le idee chiare.

Piano di battaglia.

Via la cannabis, ovviamente.

Via anche le sigarette, che sono altamente depressive.

Via tè, caffè, zuccheri artificiali, tutto quello che a prima vista non sembra un cibo e che quindi possa contenere conservanti, coloranti etc...

Riduzione delle proteine animali (che andrebbero evitate del tutto, ma non posso consigliarti un cambio troppo drastico nella dieta per non scatenare crisi eliminative troppo violente).

Via, immediatamente, latte e derivati e cereali contenenti glutine, senza sgarri, senza se e senza ma.

Riduzione dei cereali senza glutine e dei legumi, che non andranno mangiati giornalmente.

Implemento della frutta e della verdura, anche cotta quest'ultima.

Al mattino rigorosamente spremute di agrumi.

A pranzo e cena, grosso piatto di verdure crude, seguite da verdure cotte e come secondo cereali senza glutine, legumi o amidacei come patate o zucca.

Frutta secca centellinata, in quanto esageratamente grassa. E il sangue ha un disperato bisogno di essere fluido e non melmoso. Questo è un accorgimento importantissimo, non lo dimenticare.

E poi, l'ingrediente magico: la pazienza.

Attendi che il tuo corpo, l'unica entità che sa cosa fare, lo faccia.

Nutrilo bene, affidati a lui, e senza alcuna parcella arriverai a stare bene. E anche di più.

Ti consiglio, infine, la lettura del mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere".

Acquistarlo significa avere a portata di mano informazioni che mai nessuno ti darà, dando al contempo un contributo a questo epocale lavoro.

Grazie.

Avanti così


Pietro Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.




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