mercoledì 13 maggio 2015

CARABINIERE UCCIDE LA MOGLIE, IL FIGLIO E SI SUICIDA. QUANDO SI SMETTERA' DI FAR FINTA DI NON VEDERE?

DA WWW.ILMESSAGGERO.IT

Uccide moglie e figlio e si suicida, il carabiniere aveva sofferto di depressione

Nel 2011 era stato in cura per una forma di depressione, il maresciallo dei carabinieri Alfredo Palumbo, 45 anni, che tra la notte e la mattina di ieri, ha ucciso la moglie di 42 anni e il figlio di 10, prima di suicidarsi, in un appartamento al sesto piano del civico 6 di vico Bagnara, nei pressi di piazza Dante a Napoli. Problemi che, però, secondo quanto si è appreso, sembravano essere stati risolti.


COMMENTO

Fatti analoghi sono in esponenziale crescita, e non risparmiano nessuna categoria sociale.

Che senso ha, penserete voi, uccidere moglie e figlio se si è depressi? In fondo, basta appoggiare la canna della pistola alla tempia e tutto è finito.

Questa è, a mio umile parere, la mano degli antidepressivi SSRI-SNRI.

Solo un cieco o una persona in malafede non è in grado di vedere il nesso causale.

Dimenticatevi il film "L'Esorcista": il vero Demonio sono queste bianche, innocenti compresse.

Pietro Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

2 commenti:

  1. Se, per tamponare gli effetti collaterali degli psicofarmaci, avesse fumato della canapa, tutto ciò probabilmente non sarebbe successo. Meglio ancora se non avesse assunto psicofarmaci, se avesse incontrato le persone giuste.

    Almeno, che non sia successo invano.

    rispettosi saluti,
    Nicola Montaquila

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  2. tutto giusto e d'accordissimo con la battaglia anti-psichiatria, ma diciamo le cose come stanno: è la gente che va di sua propria volontà nelle mani di questi sciacalli. Eppure oggigiorno cercarsi un po' di materiale antipsichiatria prima di andare, come ebeti, a mettersi nelle mani di sciacalli farabutti... su youtube girano dozzine di filmati d'epoca con tutta la documentazione di effetti che i veleni psichiatrici causano al corpo.
    Se poi uno/a per totale mancanza di "averci pensato prima" va a mettersi deliberatamente nelle mani di tali sciacalli, non può lamentarsi granchè.
    mi domando come si possa credere che un veleno in pillola ti tolga dolore e traumi vari. L'unico che te li può togliere sei tu stesso, analizzando te stesso, leggendo, informandoti. non certamente pagando per farti avvelenare e rincitrullire da dementi in camice. Mi domando quanta gente, tra quelli che ci vanno, sappia che la psichiatria è germinata dal nazismo, in quel clima, e che si è macchiata di orrori e crimini. basta leggere un pochino la storia della psichiatria, dove è nata, chi l'ha postulata e perchè (il vero motivo) prima di mettersi nelle mani di tali idioti psichiatri.
    Personalmente amo troppo la mia individualità, per perdere il mio tempo esistenziale dietro beoti figli di Mengele. Comunque è bello sapere che qualcuno ci prova a fare una battaglia antipsichiatria. ma la colpa non è sola dei mister mengele dei giorni nostri, germogliati dalla germania nazista, che distruggono i cervelli delle persone, la colpa è anche di chi si mette nelle mani di questi mengeliani senza pensarci bene, senza essersi informato, senza aver pensato: ma come può un farmaco togliere il mio dolore? è come mangiare un frutto esotico senza sapere prima a che pianta appartenga: se poi ti viene un'avvelenamento non ti puoi lamentare e dire "non lo sapevo"!

    RispondiElimina

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