domenica 19 luglio 2015

IL BLOG DI PIETRO BISANTI RITORNA PIU' FORTE CHE MAI: E ORA SCALIAMO ANCHE IL DEPAKIN

LETTERA

Buongiono Pietro,
innanzitutto complimenti per lo splendido lavoro che sta facendo con il blog, il forum e su Facebook; non è facile al giorno d'oggi trovare persone come lei pronte a combattere contro nemici potenti e molto influenti (psichiatria e big pharma). Sono un utente psichiatrico da 20 anni, ma è da almeno 10 che combatto per venirne fuori, ma come per tutte le droghe è facile cascarci ma è molto difficile uscirne. In passato prendevo molti psicofarmaci ma col passare del tempo mi son reso conto che quelle che facevano gli psichiatri non erano diagnosi certe bensì supposizioni opinabili su condizioni mentali che io definisco invece "varianti della normalità". Oggi, grazie anche al supporto della psicoterapia, prendo solo 500 mg al giorno di Depakin, ma sono determinato a dismettere anche quello. Potrebbe darmi delle indicazioni su come fare per dismettere il Depakin limitando al minimo le crisi di astinenza?
Sarei interessato anche ad acquistare il suo libro se mi da le indicazioni su come fare.

Ringraziandola anticipatamente per una sua risposta in merito, porgo cordiali saluti.


Lettera firmata

RISPOSTA


Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Mi permetta una precisazione di carattere generale: purtroppo, causa trasloco e ritardata installazione della mia nuova ADLS, sono molto indietro nel rispondere a tutti. Abbiate pazienza, nessuna email rimarrà inevasa.

Grazie per i suoi complimenti, che ci aiutano in questo incessante lavoro di informazione, direi praticamente unico in Italia (e non).

Altrettanti complimenti vanno però fatti a lei, per come ha saputo rendersi conto di tutto ciò, nonostante anni e anni di veleni.

Ora la priorità è una sola: disintossicazione.

Come scalaggio, il protocollo più adottato è quello del 10% al mese, ma devo avvertirla che le crisi da dismissione si faranno sentire eccome.

Il Depakin, come stabilizzatore dell'umore, è in pratica l'ultima stampella chimica su cui il suo corpo si poggia, e quindi, una volta tolta, il suo sistema nervoso dovrà ricominciare a lavorare "da solo", con tutte le conseguenze del caso.

Quello che lei può fare per aiutarlo è finalmente virare verso un'alimentazione compatibile con il nostro disegno antropometrico, e cioè quella vegana, crudista quanto basta.

Via immediatamente tutto ciò che non è un cibo.

Eliminazione immediata e totale di latticini e cereali contenenti glutine, in quanto trattasi delle proteine più infiammanti e deleterie per la salute umana, soprattutto quella mentale.

La salute mentale passa attraverso una riconquista della salute fisica.

Ho coniato il binomio "cibi puliti - pensieri puliti": non si possono avere pensieri positivi quando si inonda di spazzatura il proprio corpo.

Grazie anche per l'acquisto del libro.

Ci sentiamo in privato.

Forza e coraggio
Pietro Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.



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