domenica 2 agosto 2015

30 ANNI DI EN: TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE

LETTERA

Gentilissimo signor Pietro Bisanti,
sono una pensionata di 72 anni e da oltre 30 ho assunto, in modo sporadico e in modesta quantità, EN: circa un anno fa, per una serie di disavventure, ho pensato di assumere tale droga giornalmente (20 gocce due volte al giorno). Non avendone tratto giovamento, ho pensato di rivolgermi prima ad un neurologo che, dopo una serie di analisi, non ha trovato niente di particolare, ovviamente compatibilmente con la mia età.

Mi ha consigliato di rivolgermi al un neuropsichiatra e da lì è cominciato il mio calvario. Io chiedevo semplicemente come smettere di assumere l'EN e invece mi sono ritrovata con una ricetta per antidepressivi, naturalmente in aggiunta all'EN.
Non ne ho fatto niente ma ho continuato ad assumere l'EN pensando che il mio malessere pian piano diminuisse.

Purtroppo non è stato così, anzi dopo qualche mese ho manifestato un "effetto paradosso" per cui le magiche gocce mi creavano crisi di ansia e malesseri vari sia che le prendessi oppure no.
Non sapendo cosa fare ho consultato un notevole numero di neuropsichiatri (tutti costosi) e ognuno mi ha dato una terapia diversa ma sempre con aggiunta di ulteriori psicofarmaci (sempre diversi).
Ho resistito a queste terapie ma, stando sempre peggio, ho seguito l'unico consiglio che in quel momento mi sembrava sensato: prendere, in aggiunta all'EN, un secondo ansiolitico (RIVOTRIL) per farmi passare i sintomi dell'ansia per poter poi cominciare la graduale dismissione (si parlava di anni) prima del RIVOTRIL e successivamente dell'EN: ho seguito questa strada per quattro mesi (da marzo a giugno 2015) con risultati molto alterni ma ai primi di luglio, in piena crisi di ansia, un'amica mi ha portato da uno psichiatra di sua fiducia che mi ha dato DEPAKIN e SURMONTIL (poi sostituito con LAROXYL, lasciando sempre EN e RIVOTRIL), Stavo tanto male che avrei preso qualsiasi cosa ma adesso, a distanza di quasi un mese di terapia, sto decisamente peggio: già prima avevo difficoltà ad uscire, adesso stento a scendere dal letto.

Tenga conto che sono separata e, pur avendo tre figli, vivono molto lontani, per cui sono praticamente sola e ho molta difficoltà anche a provvedere alle necessità quotidiane. Sono povera ma non poverissima, per cui non posso nemmeno accedere ai servizi sociali.
Avevo scritto anche sul suo blog per raccontare le mie vicissitudini ma non mi ci muovo con facilità e adesso non ritrovo nemmeno la lettera che allora avevo scritto.

In un momento di lucidità l'avevo contattata per acquistare il libro ma non ho avuto la forza di uscire di casa per fare il bonifico (non ho la possibilità di farlo via mail) per cui adesso le chiedo come posso fare per acquistarlo?
La ringrazio se è riuscito a leggere fin qui e se può, in qualche modo, venirmi in aiuto
Cordiali saluti e spero di sentirla presto

Lettera firmata


RISPOSTA

Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

30 anni di EN sono una follia, significa aver praticamente modificato il modo in cui il suo sistema nervoso reagisce agli stimoli esterni.

Non sono assolutamente qui a farle la "predica", bensì voglio farle capire che il corpo umano ha delle capacità di reazione incredibili, ma che il procedimento a ritroso non sarà assolutamente semplice.

I soliti "dottoroni" le hanno dato le solite risposte: tolga questo, metta questo, raddoppi questo...

Neanche la benché minima preparazione su come il corpo umano funzioni, sulle cause che l'hanno portata a ridursi in questo stato... no... loro sanno solo somministrare farmaci a vita.

Cosa bisogna fare ora...

Ci sono due strade...

-la prima consiste nel drogarsi fino alla fine della propria vita con queste pillole assassine;
-la seconda consiste nel prendere finalmente in mano la propria vita, senza delegare la propria salute a nessuno, così come dice l'art. 32 della nostra Costituzione.

Scalaggio lentissimo dell'EN, non più del 10% al mese, e cambiamento di rotta verso un'alimentazione vegana, crudista quanto basta.

Il tutto da farsi lentamente, senza scossoni, ma con eliminazione immediata di tutto quello che cibo non è.

Vediamo, ancora una volta, i peggiori nemici della nostra psiche:
-Carne, pesce e proteine animali: causano putrefazione al livello del colon, che è il nostro secondo cervello e il luogo dove si producono i neurotrasmettitori celebrali. Intestino in putrefazione=depressione.
-Zuccheri raffinati: in primis il famigerato saccarosio (zucchero bianco) da tavola: favorisce picchi glicemici che possono portare falsa euforia e conseguente stato depressivo; sballa la produzione di testosterone nell'uomo e interferisce con la normale produzione ormonale; sottrae preziose sostanze nutritive al corpo umano, in quanto è un alimento morto che necessita di enzimi per essere digerito.
Nessuno sconto a zucchero di canna grezzo e non in quanto si tratta sempre e comunque di alimenti raffinati, morti e sepolti. 
Non pensate che sia innocuo solo perché lo vendono al supermercato: è una sostanza chimica che di naturale non ha nulla, potente, dannosa e catastrofica per chi ne è particolarmente suscettibile.
Bocciati senza riserve anche tutti gli edulcoranti, capeggiati dall'aspartame.
-Metalli pesanti: mercurio, alluminio. Il peggio del peggio. Occhio alle amalgame dentali, che causano una continua e incessante intossicazione all'organismo. Il mercurio è risaputo per creare stati mentali che  possono arrivare alla schizofrenia.
-Bibite gassate: quando ingurgitate una lattina di coca cola non fate altro che bere, assieme ad essa, una quantità di saccarosio impressionante. Lo stesso vale per tutte le altre bibite in lattina.
-Glutine e caseina: i cereali non sono cibo per tutti. Non sono cibo nato per l'Uomo, bensì per i granivori. L'intolleranza al glutine è ormai considerata un'epidemia su scala mondiale, mentre in realtà è la diretta conseguenza della normale reazione del corpo umano all'introduzione di una proteina a esso incompatibile e sconosciuta.
Sono associati al glutine diversi stati mentali: dalla depressione agli stati immotivati di rabbia, fino alla psicosi.
La caseina, veleno pari alle proteine animali, ha in più il difetto di essere un grande allergene e di incollarsi ai villi intestinali e di non permettere quindi la normale assimilazione dei cibi.
La rimozione del glutine e della caseina in bambini con autismo sta dando risultati impressionanti.
-Vaccinazione: i vaccini sono forse il peggior insulto che può essere fatto a un essere umano. Metalli pesanti, DNA umani e animali. Un insieme di porcherie di cui non vale nemmeno la pena ribadire la tossicità.
-Farmaci: moltissimi farmaci agiscono sui recettori nervosi pur non essendo definiti "psicofarmaci": dagli antistaminici alla pillola per la pressione; dal farmaco contro la tosse a quello per il mal di testa.
-Denti devitalizzati: un dente devitalizzato è un'appendice morta tenuta attaccata al corpo con la forza. È come se volessero tenervi attaccato un dito putrefatto. La proliferazione incontrollata di tipo batterico, dovuta al marciume presente in una zona così delicata come quella del viso-cranio, può drenare le capacità di reazione del sistema immunitario portando stati depressivi anche gravi.
-caffè, sigarette, alcolici, sostanze stupefacenti.

Questa è l'unica via verso una vera salute.

Ci sentiamo in privato.

Forza e coraggio

Pietro Bisanti




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Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

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