domenica 3 luglio 2016

CANNE E PSICOFARMACI: UN CANE CHE SI MORDE LA CODA

LETTERA

Salve,
Vi scrivo in forma anonima, raccontando purtroppo una storia vera.
Mi trovo in una bruttissima situazione.

Il mio ragazzo assume psicofarmaci (e io ne sono totalmente contro!), ed è seguito da "dottori specializzati".
Oltre a questo beve alcool e fuma canne.

La nostra relazione da quando ha iniziato la cura sta andando tutto a rotoli.
Sto veramente tanto tanto male perché non si immagina penso minimamente quello che sto passando.

Io non so cosa fare, e come comportarmi con questa persona.
Purtroppo la amo.
Cerco solo un aiuto nel senso, cosa faccio?
Io non me la sento di andare avanti con una persona che prende psicofarmaci.

La soluzione è semplice e ovvia.
Ma quando c'è di mezzo l'amore si è fregati.
Quindi come comportarmi visto che non ho altre soluzioni apparte quelle di subire?
Vorrei potermi comportare adeguatamente in questa situazione, ma con un parere medico.
Spero e confido in una sua risposta.
E la ringrazio anticipatamente per il tempo dedicatomi gratuitamente.
Rimango in attesa di un suo riscontro.
Cordiali saluti
Anonima



RISPOSTA

Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi...

Tutti considerano la marijuana come la panacea di tutti i mali, innocua sostanza rilassante dalle mille proprietà...

Col cazzo, mi viene da dire senza tanti eufemismi.

La maggior parte dei giovani finisce in psichiatria proprio a causa di questa merda, e sicuramente lo stesso è per il suo ragazzo.

E lì, al posto di essere aiutati, vengono rimpinzati di ulteriori droghe legali, che li distruggono definitivamente.

Ora non c'è molto che lei possa fare se non fargli capire che può contare su di lei.

Non si annulli, non lo pressi, non si annienti per lui. Non sia accondiscendente.

Gli dica che è un emerito imbecille, ma che potrà sempre far affidamento su di lei.

E su di me.

Sì, gli dica che sono disposto a parlargli.

L'unica possibilità che abbiamo è che in lui scatti una scintilla da quel briciolo di lucidità mentale che forse non è ancora stato bruciato da alcol, canne e psicofarmaci.

Io ci sono

Forza e coraggio

Pietro Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

2 commenti:

  1. Ciao Pietro. Mi chiamo Pierluigi, avrei bisogno di contattarti telefonicamente e magari anche per un incontro. Mi trovo a Roma

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  2. Ciao Pietro. Mi chiamo Pierluigi, avrei bisogno di contattarti telefonicamente e magari anche per un incontro. Mi trovo a Roma

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