sabato 15 aprile 2017

"RIVOGLIO INDIETRO MIO FIGLIO! GLI PSICHIATRI ME LO HANNO DISTRUTTO CON CLOZAPINA E INVEGA"

LETTERA

Buongiorno Pietro, sono madre di un ragazzo di 24 anni che da 4 combatte contro la sua malattia. Ma quale malattia?

Io non riesco ad accettare senza dubitare a piegarmi a questo sistema, lo trovo sempre più spento, abulico in preda all'anedonia assoluta, nonostante tutti mi dicano che senza farmaci sarebbe peggio io sono convinta che sono proprio i farmaci a renderlo così: un automa, tra ricoveri e comunità me lo hanno ammazzato dentro ...Tommaso il mio Tommaso non c'è più...hanno fatto di lui ciò che hanno voluto. 

Prende 250 mg di clozapina la sera e 3 mg di Invega la mattina... basta, basta non va bene come posso fare nessuno mi ascolta e la psichiatra che lo ha in cura sostiene che queste idee da mamma sono sbagliate e che per aiutarlo devo mettermi da parte e far lavorare loro, sto sbagliando lo so... 

Rivoglio mio figlio, solare, bello, sportivo, simpatico e monello, il ragazzo di un tempo che ormai non c'è più.

Saluti affettuosi Rita


RISPOSTA

Buongiorno Rita,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi...

La sua testimonianza dovrebbe essere scritta su pietra e messa davanti a qualunque facoltà di specializzazione in Psichiatria dell'intero globo.

Come lei ha ben scritto, il suo Tommaso non ha alcuna malattia. Sicuramente sarà arrivato tra le grinfie degli psichiatri magari per un uso di marijuana, oppure per uno stile di vita sregolato, che ha indebolito il suo corpo fisico e conseguentemente la sua salute mentale.

E al posto di essere aiutato, compreso, capito, indirizzato verso uno stile di vita corretto, in modo che il proprio corpo si riequilibrasse DA SOLO e SENZA PERICOLI, ecco che i "luminari" di turno, gente che ha studiato per 12 anni una scienza sbagliata e inesistente, lo distruggono definitivamente, mettendo inoltre un muro ogni qualvolta un parente osi mettere in discussione la loro parola, come se fosse sacra e loro infallibili.

Oltretutto, somministrandogli un farmaco che definisco il più distruttivo in assoluto: la CLOZAPINA, addirittura con un altro antipsicotico!

Ma queste persone hanno la benché minima idea delle sofferenze mentali e fisiche, fino al vero e proprio delirio, che si hanno se solo si prova a scalare la clozapina?

Ma queste persone hanno la benché minima idea di quanto queste sostanze distruggano definitivamente corpo e mente?

Ma come fanno a non rendersi conto di non avere più davanti a loro un essere umano, bensì una larva?

Queste storie mi fanno capire che la nostra battaglia è ancora lunga, ma è SACROSANTA.

Riequilibrare un ragazzo di 24 anni sotto clozapina da quattro e con un altro antipsicotico è una sfida epocale, ma abbiamo il DOVERE di provarci.

Ci sentiamo in privato.

Forza e coraggio

Pietro Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.




5 commenti:

  1. Gentile signora Rita la Clozapina comporta anche il rischio di SIDA chimico (agranulocitosi). Ha già domandato agli psico se hanno già provato le sostanze che prescrivono?

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  2. Anche loro sarebbero ridotti come suo figlio, a prescindere dalla loro erudizione o presenza di disturbi mentali presunti o meno.

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  3. Ma la diagnosi quale sarebbe? Perché dargli medicine così potenti?

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  4. Vi consiglio di contattare il Ccdu www.ccdu.org

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  5. Come sta il ragazzo ora?

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