giovedì 8 giugno 2017

PSICOFARMACI A MANETTA E UN PROBLEMA VIA L'ALTRO: I MEDICI SONO I PEGGIORI NEMICI DELL'ESSERE UMANO

LETTERA "1"

Buongiorno sig. Bisanti, ieri è arrivato il libro, che ho già cominciato a leggere e su cui mi trova in perfetto accordo ed è solo l'inizio. 
La ringrazio di cuore.

LETTERA "2"

Buongiorno sig. Bisanti, poco tempo fa ho letto un articolo che la riguarda e la cosa ha subito stuzzicato il mio interesse. Sono preoccupata per mio figlio di 32 anni, Le faccio una breve storia:
Anche lui ha provato la cannabis. 

Ragazzo sportivo, calcio, tennis, nuoto, snowboard, studia a ***** grafica. Brutta storia con una ragazza finita nel 2007. 

Nel 2008 a giugno incidente in moto si rompe l'anulare e l'osso e viene praticamente grattato sull'asfalto a metà oltre tutta la parte interna del piede sinistro fino al tallone. Viene riattaccato ma è rimasto rigido e ha ormai artrosi. Varie escoriazioni su il corpo, per fortuna è comunque vivo.

Da qui nascono vari problemi, prova varie riabilitazioni ma non c'è nulla da fare, la sua vita sportiva e sociale è compromessa.
Abbandona qualsiasi sport anche il nuoto non frequenta più i suoi compagni.

Nel 2010 inizia ad avere problemi di alimentazione nel senso che dimagrisce, è 1,85 di media 58 kg (non è mai stato di più) e diventa 53 kg. anche se mangia regolarmente.

Iniziamo gli accertamenti è risulta intollerante ai lattosio, ha un inizio di osteopenia e un problema di vescica iperattiva, che tuttora è il problema più grave. 

Gli somministrano bevande energetiche e sciroppo ricostituente ma non aumenta e per un breve periodo gli è stato dato risperdal sciroppo (dormiva sempre) ed è stato tolto quasi subito.

Il servizio di dietologia dell'ospedale 2012 (non commento il primario che l'ha seguito) non ottenendo risultati ingrassanti, punta tutto ovviamente sulla depressione e lo invia presso il centro di salute mentale della nostra città, solo perché il ragazzo non rompeva le scatole per chiedere cosa gli stavano dando nelle flebo per tiralo su, quindi lo inviano a questo centro con sospetta schizofrenia.

Non è mai stato un ragazzo che parla molto, anzi.
Al centro lo ho accompagnato io perché non mi sono mai fidata né di psicologi né tantomeno di psichiatri, comunque, ho detto, vediamo.

Le mie perplessità comunque erano fondate, dopo vari colloqui con lo psichiatra e la psicologa gli danno subito olanzapina pastiglie e gli viene proposto di andare in ospedale diurno per occupare il tempo (c'era in ballo un progetto europeo per cui avrebbero ricevuto sovvenzioni). 

Mio figlio non è scemo e ha detto subito di no, come abbiamo detto di no all'aumento delle pastiglie che gli stavano creando problemi alla vescica, come ho fatto notare allo psichiatra a cui non gli importava nulla del problema ma della sovvenzione si.

Non sapeva dirmi cosa avesse mio figlio, è borderline, è depresso, è schizofrenico boh?
Ho litigato con lo psichiatra rischiando che desse anche a me dei medicinali perché gli ho detto che per me lui ha studiato psichiatria forse perché tutti siamo un po' schizofrenici e forse lui di più.

Abbiamo interrotto gli incontri che facevamo con tutta la famiglia, per il superamento dei problemi, ma mio figlio non è mai stato problematico, anzi i problemi li avevo io a gestire questi incontri, mio marito è dal 2002 in sedia a rotelle per un aneurisma ed è paralizzato metà corpo destro per fortuna parla.

D'accordo con il mio medico abbiamo tolto l'olanzapina in forma graduale 2013/2014.

Il problema più grave è questa VESCICA IPERATTIVA, ha la pressione che gli aumenta all'improvviso e gli causa incontinenza, è come un vecchio, ha inoltre l'osteoporosi alle anche, un collasso vertebrale D3 D4, sospetto D6, una radicolopatia L1/ S1, una disfunzione mitocondriale, non prende più latte di nessun tipo perché completamente intollerante, ha avuto una intossicazione da alluminio e prende una medicina galenica di testoreno perché troppo basso, petecchie alle gambe, pastiglie galeniche perché la sua flora intestinale è a terra, ed ha avuto anche problemi di piastrine.

Abbiamo fatto cure omeopatiche, agopuntura, cromoterapia ma in questo ultimo anno mio figlio ha sviluppato delle forme di anti ansia, che i psicologi chiamano riti, tipo sta sempre in piedi, tranne per mangiare, davanti al computer, davanti alla televisione, fa qualche giro strano, usa sempre le stesse magliette, deve avere qualcosa nella mano destra, che sia un tappo, uno strofinaccio, il tappo dello yogurt  e la più preoccupante è che non usa più la mano sinistra, la tiene in tasca, mangia e taglia se può con la mano destra sempre con la forchetta, se deve prendere una pastiglia svita il tappo lo tiene sempre nella mano destra prende la pastiglia con il tappo vicino e beve direttamente dalla bottiglia e cosa più preoccupante giuda solo con la mano destra e quando cambia ovviamente abbandona il volante.

Non esce più nemmeno con il fratello, perché gli amici del fratello lo vedono strano, tipo appunto in sauna sta in piedi sempre non si siede mai anche alle terme.
La vescica è un problema grosso, abbiamo proposto un neuromodulatore ma non ne vuol sapere, ma non possiamo continuare così.

Non so più che fare, Lei pensa che l'alimentazione può risolvere questa situazione?

Lettera firmata


RISPOSTA


Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi...

Lei conclude chiedendomi se l'alimentazione possa risolvere tutti i problemi di suo figlio...

Prima di tutto, lei si è resa conto che TUTTI i problemi di suo figlio sono stati causati, a catena, sia dai farmaci, sia dalle abitudini di vita di suo figlio?

Certamente l'utilizzo di cannabis (e quindi di caffè, sigarette e cibi sbagliati) ha contribuito a distruggere la salute fisica e mentale di questo ragazzo, con il colpo di grazia dato sia dall'incidente, ma soprattutto da questi cialtroni in camice bianco, a cui non fotte un cazzo della salute del prossimo, che non sanno un cazzo di niente di come funzioni il corpo umano e che alla fine, come lei ha ben precisato, pensano solo al dio denaro...


Mi piacerebbe vedere le loro facce durante l'esame di ammissione alla facoltà di Medicina: sognavano di aiutare il prossimo o di diventare ricchi e famosi?

Con tutto il dovuto rispetto per i (pochi) che si salvano...

Ora, nel libro troverà una marea di indicazioni.

Io credo fermamente che il corpo sia l'unica entità in grado di guarire se stessa: tutti i rituali, tutti i comportamenti "fuori di testa" di suo figlio, i suoi problemi alla vescica... TUTTO è causa della quantità esorbitante di chimica che questi cialtroni gli hanno somministrato nel corso degli anni non sapendo che pesci pigliare.

Solo una sterzata verso la salute può essere la vera salvezza di suo figlio.

Scalaggio ed eliminazione di tutti i farmaci e inizio di un'alimentazione vegancrudista a bassissimi livelli di grassi, a ZERO glutine e con grandi quantità di frutta.

E facendo così, assieme a un rinnovato stile di vita, si darà al corpo di suo figlio la possibilità di riequilibrarsi. Nessuno guarisce nessuno. Solo il corpo guarisce se stesso.

Io ci sono

Pietro Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.












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