domenica 20 agosto 2017

"MIO MARITO CONTINUA A PEGGIORARE CON GLI PSICOFARMACI. LEI LO PRENDEREBBE IL LITIO?"

LETTERA

Salve sono moglie di un uomo a cui, da alcuni anni, è stato diagnosticato il disturbo bipolare di tipo misto. 

Purtroppo gli psicofarmaci non hanno dato risultati sperati... per caso vagando su vari siti che riguardavano la malattia bipolare ho incontrato il suo articolo .... devo dire che sono pienamente d'accordo con lei. Ho sempre pensato che gli psicofarmaci fanno più male che bene...  

Ma purtroppo non è facile qui in Italia dire di no a molti cibi buoni ma dannosi. E quindi essere vegan per un uomo che ha poco controllo sulla sua mente è parecchio difficile. Anche perché lui si consola mangiando di tutto....

Avrei bisogno di un aiuto da parte di lei. Mi dica se lei è d'accordo con assumere pastiglie di litio? E l'unico farmaco che ancora mio marito non ha provato...cosa posso fare perché mio marito guarisca? 
Per favore mi dica come devo fare. Continuando a pagare psichiatra e non vedendo risultati è deprimente... 
In attesa della sua risposta le porgo i miei saluti. 

Lettera firmata


RISPOSTA

Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Mi scusi se sarò diretto e potrò anche apparirle maleducato ma penso che dirsi le "cose in faccia" sia la più grande forma di rispetto reciproca.

1) Suo marito è stato completamente annientato dagli psicofarmaci come lei dice. Lei stessa se ne rende conto, eppure continua imperterrita a nutrire, almeno apparentemente, fiducia nella "magica pillolina che fa tornare il sorriso"... Di che cosa ha bisogno ancora, di vedere suo marito in una bara sotto tre metri di terra per capire che nessun composto chimico potrà mai e poi mai guarire i mali dell'animo umano?

2) Suo marito ha un appetito fuori misura proprio A CAUSA dei farmaci che sta assumendo, che sconquassano il metabolismo insulinico.

3) Non sono qui a sentire lamentele. Se uno crede nel messaggio che sto portando avanti da anni, e cioè che la maggior parte dei problemi mentali sono causati in tutto o in parte da problemi di intossicazione interna derivati soprattutto da alimentazioni obbrobriose e contro natura, altro non c'è da fare se non agire, facendo ogni giorno un piccolo passo verso la salute. Il diretto interessato DEVE essere il primo a crederci, certo è che non serve a nulla chiudere a chiave la dispensa o il frigorifero. Chi ne è dentro fino al collo, deve conservare un barlume di lucidità e impegnarsi.

4) Viene a chiedere a me, in un blog che contiene oltre 1000 articoli riguardanti per lo più testimonianze di gente completamente rovinata dagli psicofarmaci, se assumerei quella merda chiamata "litio"? La mia idea si evince senza difficoltà alcuna ma siete LEI e suo marito che dovete capire da che parte volete stare: da quella medica, con pastiglie da mandare giù dalla mattina alla sera, con i risultati che sono davanti ai vostri occhi, oppure da quella igienista, che punta al riequilibrio del corpo attraverso uno scalaggio lento e mirato e un'alimentazione impeccabile?

Questo è il piano di dismissione che da igienista e NON medico seguirei se fossi nella stessa situazione di suo marito.

1) Acquistare immediatamente il mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere". Non divento certo ricco vendendole un libro, ma a lei permetterà di capire finalmente in chiave igienista come funziona il corpo umano e come lo si mantiene in salute.

2) Leggere ATTENTAMENTE questo vademecum che spiega ESATTAMENTE come ripristinare la salute quando si è in terapia psichiatrica http://pietrobisanti.blogspot.it/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html, e potrà seguire il piano alimentare ivi esposto.

Io ci sono

Pietro Eupremio Maria Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

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