venerdì 25 agosto 2017

NESSUNO OSI PIU' DIRE CHE LA CANNABIS POSSA ANCHE SOLO LONTANAMENTE "FARE BENE". LEGGETE LA STORIA DI QUESTO RAGAZZO E RIFLETTETE

LETTERA

Buonasera,

le scrivo per capire..voglio essere sincera con lei: ho affidato mio figlio agli psichiatri, assistenti sociali, reparti psichiatrici, neuropsichiatra, comunità terapeutiche...adesso ha 17 anni, 18 anni li fa a novembre, *****, questo il suo nome, ha incominciato a fumare cannabis quando aveva 13 anni.

Appena ne sono venuta a conoscenza, mi sono allarmata per diversi motivi. In breve tempo ha incominciato ad avere atteggiamenti diversi, bigiava la scuola, chiedeva soldi sempre con più prepotenza, spesso era aggressivo.

Ha da sempre avuto un ottimo rapporto con i suoi insegnanti, andava benissimo a scuola.. tutto precipita e io da mamma sola mi rivolgo agli assistenti sociali, incontri su incontri, ***** era nel suo mondo..taciturno, cupo..andava in giro con il viso sempre coperto. Solo gli occhi si vedevano e le cuffie sempre alle orecchie.

Viviamo a *****, in provincia di *****, quartiere popolare, ma siamo puliti, nonostante quello che ci circonda non è facile. Nessuna denuncia né arresti mai nella mia famiglia d'origine. Mai provato droghe, ma il papà di ***** sì.

Non se ne è mai occupato, **** non è mai stato con suo padre, il mio ex marito, e so che questo per mio figlio è un gran dolore, che è venuto fuori nell'adolescenza parlandone con me.                 

Quando probabilmente ha avvertito che non riusciva più a reggere tutto e dopo aver fatto a pugni con un suo amico, ***** ha avuto la sua prima crisi psicotica.non so se il pugno che ha preso in pieno viso c'entri qualcosa, ma già dalla mattina dopo eravamo insieme a **** e la sua mente era estraniata dal suo corpo.

Ricordo benissimo quel giorno...da lì niente è più stato come prima. **** sentiva che le persone che gli camminavano vicino, offenderlo, sputargli addosso..ma non era così. Guardava la TV ma vedeva altro, i buchi nei muri..crisi di panico, ansia, il continuo "fumare"per automedicarsi ..ero un giorno sì e uno no in caserma per farmi aiutare.

Fin quando un carabiniere, assistendo ai deliri di Mattia dopo averli chiamati, fa di tutto per portarlo al pronto soccorso, TSO....è stato contenuto mio figlio, aveva 15 anni. Non lo riconoscevo più.

Nonostante gli psicofarmaci, adesso è un anno che è lucido, da qualche mese è presente mentalmente, ma sente le voci, l'aggressività è andata via da maggio totalmente. E' in comunità ad *****, conta i giorni per ritornare a casa, così ha vissuto mio figlio questi due anni di comunità.

Da ragazzo in gamba a scuola si è ridotto ad andare tre volte alla settimana con l'educatore, senza gli altri alunni a scuola. *****, l'educatore e la professoressa. Sembra dai sintomi sia schizofrenia. Non lo hanno ancora certificato, e io non voglio segnarlo a vita...mi scuso se non sono sembrata chiara nello scrivere e la ringrazio nonostante i miei dubbi e la mia ignoranza, ho la necessità di capire di più, di sapere il suo parere, di essere aiutata. La saluto e la ringrazio 

Lettera firmata


RISPOSTA

Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.


Veniamo a noi.

14 anni di studi indipendenti ma soprattutto sette anni di analisi di esperienze di vita reale mi hanno fatto capire una cosa: difficilmente il cervello umano "impazzisce" a seguito di traumi di natura psicologica e ancora più difficilmente se si tratta di un cervello facente parte di un corpo sano e ben alimentato.

Questo NON significa ESCLUDERE l'importanza ENORME che l'aspetto emozionale ha in ognuno di noi, a cui do la stessa valenza di una alimentazione corretta, bensì comprendere quanto questi due fattori debbano lavorare IN SINERGIA: uno non può prescindere dall'altro.

Ho visto infatti persone SENZA UN PROBLEMA cadere in stati depressivi o schizofrenici gravissimi solo ed esclusivamente in relazione a uno stile di vita ed alimentare contro natura.

In pratica il vedere il bicchiere "mezzo pieno o mezzo vuoto" ha anche direttamente a che fare con quanta energia interna abbiamo; energia che arriva direttamente da cosa mettiamo in bocca e dalle nostre abitudini di vita.

Suo figlio sicuramente ha cercato nella cannabis un "sollievo" per la sua situazione familiare ma le posso garantire che ho visto ragazzi/e con NESSUN TIPO DI PROBLEMA spinellarsi per il solo gusto di farlo. 

Parliamoci CHIARO. Se fumare uno spinello NON fosse piacevole non lo farebbe nessuno.

Un obeso, parimenti, certo non si ingozza di sterco di elefante, bensì di tutto quello che APPARE buono al palato.

Ma si tratta, in entrambi i casi, di FINZIONE, di PIACERI EFFIMERI, di STIMOLAZIONI NERVOSE che DANNO PIACERE SEMPLICEMENTE A CAUSA DI UNA IPERSTIMOLAZIONE che PRESTO O TARDI PORTA IL CONTO DA PAGARE.

Parliamo ancora CHIARO. Il VERO BENESSERE è quello dato dall'energia e dal buon umore che una persona alimentata correttamente ed in pace con se stessa e con il mondo ha APPENA SVEGLIA AL MATTINO e non le inutili e finte iniezioni artificiali di energia date dalle droghe, dai cibi incompatibili e dagli alimenti tossici come caffè o bibite energetiche.

Le sembrerà "strano" ma il problema di suo figlio ora è la sua intossicazione interna, aumentata dai farmaci stroncasintomo che danno UNA PARVENZA DI NORMALITA' mentre in realtà continuano a fare danni all'interno enormi, distruggendo piano piano la biochimica cerebrale.

Fatto sta che suo figlio ora viene trattato come un lobotomizzato sociale, accompagnato come un disabile, mentre alla sua età dovrebbe prendere l'aereo e farsi un bel viaggio per i fatti suoi.

Questo è quello che volete lei e suo figlio? Un futuro di limiti e sopravvivenza?

La soluzione è molto più facile di quello che crede.

Ribadisco, a scanso di equivoci, che NON do pareri medici. Dico con chiarezza quello che farei io se mi trovassi nella stessa situazione.

Suo figlio deve semplicemente eliminare il carico tossico che introduce da anni permettendo al suo corpo, attraverso uno stile di vita corretto soprattutto alimentare, di fare quello che sa fare meglio e cioè autoguarirsi.

Chiunque le dica che un qualunque rimedio sia esso allopatico/omeopatico/fitoterapico/religioso/spirituale possa guarire suo figlio è un fesso o è in malafede.

500.000.000 di neuroni non si aggiustano con una compressa bensì' lasciando fare all'unica entità che sa cosa deve essere fatto: IL SISTEMA IMMUNITARIO DI OGNUNO DI NOI, IL NOSTRO DIRETTORE D'ORCHESTRA, IL NOSTRO BANCO REGIA.

Scalaggio graduale dei farmaci, via le sigarette che suo figlio consumerà sicuramente come un dannato, lontano dalle canne anni luce e cambio graduale verso un'alimentazione vegana, crudista quanto basta, a ZERO GLUTINE e a bassissimi livelli di grasso.

Quanto tempo ci vorrà? Chi se ne fotte. Ci vorrà il tempo che ci vorrà, ma è a mio umile parere l'unica strada che abbia un senso logico.

"Cibi puliti-pensieri puliti", questo è il binomio che ho creato.

Suo figlio girava con lo sguardo da serial killer e con le cuffie nelle orecchie perché il suo cervello è pieno di merda, non per i problemi a casa. 

Nella mia più che ventennale carriera come operatore delle forze di polizia NON ho incontrato UNA sola persona psichiatrizzata che trattasse il proprio corpo, a partire dall'alimentazione, in maniera corretta.

Basti pensare alla quantità mostruosa di sigarette che si permette vengano fumate nei reparti psichiatrici...

Se fossi ricoverato in Cardiologia, il cardiologo mi direbbe di NON fumare per il mio bene.

In Psichiatria sono gli infermieri stessi a dire ai parenti di NON FAR MANCARE MAI LE SIGARETTE.

Rifletta...

Io sono qui

Pietro Eupremio Maria Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.





2 commenti:

  1. Non vedo pubblicato il mio commento. Lo devo riscrivere?

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  2. Dalla risposta alla signora si legge che l'intestino è il "direttore d'orchestra". Ma la domanda che mi sorge spontanea è: "Che cosa ha potere di comando sull'intestino?"

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