martedì 26 settembre 2017

"CINQUE SETTIMANE SENZA XANAX. NON TORNEREI INDIETRO PER NULLA AL MONDO"

LETTERA

Ciao Pietro,

ho letto poco fa il tuo ultimo articolo pubblicato sul blog, contenente la risposta a chi ti accusa di avergli rovinato la vita.
Ho pensato subito che quella persona tornerà molto presto a chiederti aiuto, che la sua rabbia è dovuta all’impotenza di seguire quello che consigli ben sapendo che sarebbe la cosa migliore farlo.
Troppo spesso non si ha il coraggio di inseguire concretamente la scelta migliore. E quando non lo si ammette si sprofonda in una melma di frustrazione e rabbia che non si può sostenere da soli..ed allora la si riversa su chi sai che la può tollerare. Puro egoismo.
E il mondo gira così: inesorabilmente attorno all’egoismo.
E’ così deludente la pessima qualità apparente o fondata di esseri umani che popolano il mondo di oggi, e sempre di più probabilmente del futuro.
Così tanto deludente che io non voglio essere tra quelli. Non più. Il meno possibile.

Cinque settimane che ho eliminato lo Xanax.
Non tornerei indietro per nulla al mondo.
Non mi sono ovviamente ancora disintossicata e ci vorrà molto tempo ma..erano anni che non sentivo più la sensazione della mia pelle addosso.
Io arrivo da uno stile di vita protratto negli anni molto sbagliato per tanti versi. E la mia sfida è correggerlo.
Sono cresciuta nello sport, pratico danza a livello accademico..mi sono imbottita di antidolorifici e farmaci per il dolore per tanto tempo. Fisioterapia, iniezioni..oltre ai miei pregressi, seppur incostanti (per fortuna..), con gli psicofarmaci e gli ansiolitici. Te l’avevo già scritto.
Ho cominciato a bere alcool a 21 anni, a fumare a 22..a fumare molte sigarette. A bere molto caffè.
Almeno non ho mai preso l’abitudine di fumare canne, mi dico.
Almeno erano almeno 3/4 anni che avevo ridotto drasticamente carne e pesce, arrivando a consumarne una volta al mese, mi dico.
Almeno qualche abitudine in meno da levarmi ce l’ho. E per me non è poco.
Per tutto il resto non voglio avere fretta.
La fretta mi ha sempre fottuta nella vita, vanificando il raggiungimento di tanti obiettivi.
Ma non voglio nemmeno darmi alibi per temporeggiare troppo.

Da quando hai risposto alla mia prima lettera, e da quando ho cominciato a leggere il tuo blog, anche quello di Valdo vaccaro, a guardare tutti i tuoi filmati su youtube..Ho cominciato a sperimentare.
Per un mese non ho bevuto caffè ed i risultati sono stati sorprendenti. A parte il torpore iniziale..mi sono sentita rigenerare. Non l’ho ancora eliminato del tutto però, qualcuno l’ho bevuto..forse tre. Io partivo da una media di 3 fino a 6 caffè al giorno. Più bevande energizzanti.
Il fumo non l’ho ancora eliminato. E lo voglio fare.
Da subito ho tolto la mia abbondante colazione con pane yoghurt o uova e valanghe di zuccheri con una moka da due per far posto ad una spremuta.
Non avrei mai pensato di riuscire a cambiare questa mia abitudine: la mia colazione è sempre stata sacrosanta. Ed ogni mattina ero incazzata fino a che non ero riuscita a finire l’ultimo goccio di caffè.
Ho incrementato tantissimo la frutta. A volte ho sostituito anche il pranzo con quella in grandi quantità..ma il mio stomaco non ha reagito benissimo ed allora ho pensato di fare un passo indietro per arrivarci molto più gradualmente.
Ho eliminato quasi del tutto il glutine: che scoperta meravigliosa.
Ancora a volte mangio cose che lo contengono..una due volte la settimana.
Le uova e i latticini..anche quelli, da un consumo giornaliero fino a poche volte la settimana.

So che la strada è lunga. Come conquiste e come tempistiche. E non lo so se sarò realmente disposta ad arrivare ad un regime alimentare come il tuo, come quello che consigli. Si tratta davvero solo di volontà.
Mi basterebbe eliminare a vita il fumo.
Però penso anche che non devo pormi troppe domande..la mia priorità sta diventando ascoltare il mio corpo. E se sarò capace di farlo, seguirò lui.

Ti avevo parlato di miei grossi disturbi alimentari..per cui puoi immaginare quanto sia ancora più difficile per chi li vive come me imparare ad ascoltare il proprio corpo.

Ma la chiave è quella.

Io non demordo. Anche se sono stata ricoperta di insulti molto pesanti per aver buttato via tutte, tutte le medicine. Le persone da cui arrivavano sono loro stesse sotto psicofarmaci, come mio fratello, che recentemente mi ha messo le mani addosso per la prima volta in vita.
E’ stato orribile. Nemmeno io ho estirpato via ancora tutta l’aggressività che mi hanno regalato quelle maledette sostanze chimiche. Non ho mai messo le mani addosso a nessuno, ma mi sono fatta paura da sola infinite volte.
E’ troppo facile pensare di superare le difficoltà della vita riparandosi in qualche tana. Andando dallo psichiatra, andando in farmacia.
Ho perso mio padre. Avevo ricominciato a prendere il prozac e lo xanax per questo. Sembrava troppo facile.
Lo stesso è accaduto a mio fratello, molto più grande di me.
Io l’ho capito a mie pesantissime spese che era una trappola.
Lui no.
Ho provato a renderlo partecipe delle mie consapevolezze.
Il risultato sono state le mani al collo. Al mio.

Ora mi dico che ci dovrà arrivare da solo. Come tutti gli altri.
Che quello che posso fare per lui, è dimostrare sulla mia pelle le conseguenze del mio cambiamento appena iniziato. E nient’altro.
Perché il coraggio di guardare in faccia la realtà non glielo può regalare nessuno, il coraggio vero è una conquista personale.
E chi non ce l’ha si scaglia contro le persone in cui lo vede, persone come te, per ricollegarmi al tuo articolo.

Io non demordo.

A presto

Lettera firmata



RISPOSTA


Buongiorno Anonima,

e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi...

Quanto hai scritto è vero, molto vero.

Non serve avere la vista di un'aquila per capire quanto tu ti stia impegnando per venirne fuori ma, come sempre, voglio dire la mia.

Ho coniato oltre a "cibi puliti - pensieri puliti" anche "mezzo impegno - mezzi risultati".

Ci sono momenti nella vita in cui bisogna dare il massimo, lasciando un margine praticamente nullo agli sgarri.

Cercando di smettere di trovare scuse per rimandare, per decelerare, per fare le "cose a metà".

La strada che stai portando avanti è quella giusta ma non posso che consigliarti di procedere sì gradualmente (come vedi, digerire la frutta, che è il nostro alimento principale, diventa difficile in un apparato digerente martoriato come il tuo e bene hai fatto a fare una piccola marcia indietro) ma al contempo senza "troppe scuse".

Non ci sono argomentazioni per posticipare l'eliminazione del fumo. Nessuna.

Hai il diritto/dovere di tornare in salute quanto prima e certo non lo farai con le mezze misure.

Avanti così

Pietro Eupremio Maria Bisanti

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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.


In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.


SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.


Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

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