mercoledì 29 novembre 2017

7 MESI DI INVEGA A 3 MG: LA LOBOTOMIZZAZIONE E' SERVITA

LETTERA

Buona sera, sono ******, un ragazzo di 22 anni e sono consapevole, dopo i vari effetti collaterali subiti che con questo farmaco Invega mi vogliono distruggere. 

È iniziato così: mi hanno prescritto Invega solo per un po' d'ansia, non ho mai avuto sintomi psicotici o allucinazioni. Mi hanno convinto a non leggere nemmeno il bugiardino e a fidarmi. Io non avevo mai letto il bugiardino fino a qualche giorno fa e non sapevo che si trattava di antipsicotico per schizofrenici. 

All'inizio mi sembrava che mi dava un po' di effetti ansiolitici, cioè che mi toglieva l'ansia e quindi non mi facevo problemi e continuavo a prenderlo. 

Ormai sono 7 mesi che lo prendo, la dose minima, 3 mg, ma solo ora avverto gli effetti collaterali come fischio dentro la testa e sensazione di lobotomizzazione, mi viene meno da parlare, da sentire e mi sento più strano, destabilizzato. 

Ecco ora sono in totale ansia perché ho paura che questi sintomi non se ne andranno allo smettere del farmaco, e non so neanche come fare a smettere. Vorrei smettere da oggi ma mi hanno detto che non si può smettere un farmaco così da un giorno con l'altro.

Aspetto con ansia la sua risposta.. la ringrazio

Lettera firmata


RISPOSTA

Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi...

Benvenuto nel "meraviglioso" mondo della Psichiatria e degli psicofarmaci: la principale e più potente arma di distruzione di massa legale oggi disponibile.

Per un problema di tipo ansiogeno che si sarebbe potuto risolvere con facilità indirizzando le cause organiche/psicologiche/alimentari/ambientali/emozionali alla base e sradicandole attraverso un doveroso cambiamento dello stile di vita, ecco che lei è invece arrivato davanti ai pusher legalizzati, i quali, dopo ben 12 anni fra laurea e specializzazione, sono stati in grado solo di imbottirla immediatamente di una potentissima sostanza psicotropa più forte e deleteria della stessa cocaina.

Purtroppo devo disilluderla: il mondo, per molti versi, è un posto di merda, e se non ci si sa adeguatamente difendere, ecco che si finisce molto male, come nel suo caso.

Difendersi significa CONOSCERE, SAPERE, INFORMARSI, RAGIONARE CON LA PROPRIA TESTA, e io questo le insegnerò se lo vorrà.

Lei sta assumendo una sostanza chimica al 100 per cento, il cui compito è quello di lobotomizzare farmacologicamente il malcapitato di turno.

L'Invega, come tutti gli antipsicotici, forma una vera e propria cappa chimica sul cervello, inibendo la produzione del neurotrasmettitore "dopamina", che è deputato a tradurre in impulsi chimici tutta la nostra sfera emozionale legata alla voglia di vivere, di fare, di interagire, di gratificarci.

I sintomi che lei manifesta non sono altro che il "perfetto" funzionamento della merda che sta assumendo.

Andando avanti così, questo farmaco la trasformerà in un invalido fisico e mentale, una balena lobotomizzata senza emozioni, che passerà la vita tra divano, frigorifero e sigaretta.

Come lei ha ben scritto, pur assumendolo da non molto tempo (e questo gioca molto a suo favore), le consiglio uno scalaggio lento e graduale, associato a un cambiamento RADICALE dello stile di vita, soprattutto alimentare.

Non ho dubbio alcuno che la sua sintomatologia sia completamente reversibile ma bisogna cominciare a trattare il corpo come una reliquia e non come un sacco dell'immondizia.


Questo è il piano di battaglia.

1) Acquistare immediatamente il mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere". Non divento certo ricco vendendole un libro, ma a lei permetterà di capire finalmente in chiave igienista come funziona il corpo umano e come lo si mantiene in salute.

2) Leggere ATTENTAMENTE questo vademecum che spiega ESATTAMENTE come ripristinare la salute quando si è in terapia psichiatrica http://pietrobisanti.blogspot.it/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html, e potrà seguire il piano alimentare ivi esposto.

Ogni giorno andato è un giorno perso se non si comincia.

Pietro Eupremio Maria Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.














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