mercoledì 22 novembre 2017

QUANDO IL CIBO DIVENTA QUALCOSA DI CATTIVO, MOLTO CATTIVO

LETTERA

Caro Pietro,

mi chiamo *************** e sono un giovane di 28 anni. Da almeno 3 anni ormai soffro di vari disturbi di personalità. Ho subito diversi traumi familiari che purtroppo mi hanno danneggiato la mente e che mi condizionano la vita non poco in maniera negativa. 

Ho visto alcuni tuoi video e condivido pienamente molte delle tue idee riguardo la somministrazione di farmaci come tecnica di controllo del sintomo privata di ogni ricerca della sorgente maligna. 

Non sto a dilungarmi sulla mia situazione personale affettiva perché come tu stesso sostieni possiamo curarci da soli attraverso l'alimentazione. 

Ti scrivo proprio perché avrei bisogno di alcuni consigli pratici per cominciare a mangiare in modo sano e corretto. Vorrei perdere peso e ritrovare la vitalità e l'energia che un uomo della mia età dovrebbe avere. 

Sono al mio ground zero e vorrei capire bene da dove si parte (cosa eliminare, cosa inserire, cosa diminuire). Ti anticipo che sono una persona a cui piace molto mangiare e credo che per me il cibo sia diventato una valvola di sfogo per i pensieri negativi.

Ti ringrazio anticipatamente per il tempo e l'energia messa a disposizione di chi non sta passando un bel periodo.

Saluti

Lettera firmata


RISPOSTA

Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi...

Il primo passo lo hai fatto, e cioè ti sei reso conto che finalmente il problema VA AFFRONTATO, ma nella MANIERA GIUSTA.

La vita è difficile per tutti: ricchi, poveri, sani, malati, belli, brutti... Di una cosa però sono CERTO, e cioè che piangersi addosso non serva proprio a nulla, come a nulla serve continuare a guardare al passato.

Quel che è andato è andato, ora cerchiamo di vivere AL MEGLIO il nostro tempo terreno, che può essere meraviglioso solo se fatto in salute e in letizia.

Non nego assolutamente che la parte emozionale sia FONDAMENTALE, ma come fare psicoterapia sotto antidepressivi lo ritengo qualcosa di mostruoso (a che diamine serve affrontare i propri problemi mentre una sostanza chimica interferisce con il cervello?), così, ugualmente, ritengo assolutamente inutile affrontare la vita con un CORPO FISICO MALATO E DEBOLE: prima si sistema il nostro involucro, anche e soprattutto attraverso un'alimentazione impeccabile, poi si parte all'attacco affrontando a muso duro tutto quello che ci capita.

Se il corpo fisico è debole, la mente funzionerà male, mettetevelo bene in testa.

Ora, hai anche centrato per bene il problema del cibo: per tutte le creature viventi, mangiare significa sopravvivere. Non significa che "non godano" mentre mangiano, anzi... L'uomo però ha ormai trasceso, incentrando TUTTA la sua esistenza attorno al cibo.

Da carburante per vivere è diventato l'UNICA RAGIONE DI VITA.

E questo è accaduto attraverso l'introduzione di tutta una serie di cibi artificiali che nulla hanno a che vedere con la nostra conformazione antropomorfica.

Hai mai notato quanto sia impossibile avere crisi di astinenza da frutta e/o da verdura, mentre è la norma soffrire le pene dell'inferno quando si abbandonano i farinacei? Cibi sbagliati creano assuefazione, tolleranza e dipendenza, mentre quelli giusti sono buoni, saporiti, semplici e non creano alcun tipo di "legame tossico".

La cosa difficilissima sarà ora riabituare tutto il tuo sistema sensoriale e degustativo ai sapori semplici. Questo non avverrà in maniera indolore ma ti garantisco che passate le crisi vedrai il mondo con occhi diversi.

Hai però tralasciato una informazione importante, e cioè se assumi o meno psicofarmaci o altri farmaci.

Comunque, il punto di arrivo è la dismissione totale dei farmaci assunti e un'alimentazione vegancrudista a bassissimo livello di grassi: questo è il modo in cui, a mio umile parere (ma basta guardarsi allo specchio per capirlo), tutti noi dovremmo mangiare.

Questo è il piano di battaglia.

1) Acquistare immediatamente il mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere". Non divento certo ricco vendendoti un libro, ma a te permetterà di capire finalmente in chiave igienista come funziona il corpo umano e come lo si mantiene in salute.

2) Leggere ATTENTAMENTE questo vademecum che spiega ESATTAMENTE come ripristinare la salute quando si è in terapia psichiatrica http://pietrobisanti.blogspot.it/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html, e potrai seguire il piano alimentare ivi esposto.

Ogni giorno andato è un giorno perso se non si comincia.

Io ci sono.

Pietro Eupremio Maria Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.






















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