domenica 3 marzo 2013

IL GRAN RITORNO DEL DENIBAN

COMMENTO AL MIO ARTICOLO:

deniban: lo spacciatore di felicita - alimentazione e salute

basterebbe fare un giro in un reparto psichiatrico , sospendere le cure mediche e somministrare amore e una dieta proposta dal commento del sig. Pietro...... penso che solo chi si sia approcciato direttamente o indirettamente con la sofferenza psichica possa capire come i farmaci siano indispensabili nel trattamento psichiatrico come base per un buon lavoro terapeutico , tutto il resto e' fantascienza
F.to Anonimo


RISPOSTA

Ciao Anonimo.
Premettiamo che l'interlocutore con cui stai parlando, e cioè IO, la sa lunga sugli argomenti che tratta, e nulla è campato per aria.
Il tuo commento mi dà l'occasione intanto di scorgere la statistica dell'articolo "Deniban: lo spacciatore di felicità", arrivato a ben 2397 visualizzazioni.
Questo, oltre alla normale soddisfazione per aver scritto un articolo visto così tante volte, dovrebbe dare da pensare un po' a tutti riguardo alla diffusione planetaria degli psicofarmaci.
Inoltre, mi permette di affrontare un dogma che sembra insuperabile, e cioè che le "malattie mentali" si tengano a bada solo a furia di bombe chimiche, che rendono il "malato" docile, per poi incatenarlo per anni con psicoterapie lunghe, inutili e costose.
Quando entrerà nella testa di tutti che l'uomo è nato per stare bene, essere felice e determinato?
Quando entrerà nella testa di tutti che i disagi psicologici, anche gravi, che non abbiano una causa/concausa organica devono essere risolti senza incatenare il malcapitato di turno alla sostanza di turno?
Non voglio dilungarmi di nuovo, ti basta leggere il mio articolo precedente per capire esattamente come la penso.
Ma proprio sul Deniban voglio aggiungere qualcosa: vai a leggerti su Internet le numerosissime storie delle persone che dopo un periodo di benessere hanno provato invano a disfarsene.
Storie drammatiche, tragiche di invidui incapaci di tornare alla normalità senza l'assunzione continua di questo farmaco.
Gente che corre verso la farmacia di turno a notte inoltrata poiché lo ha finito, e senza la pillola non riesce nemmeno ad esistere.
Utilizziamo il nostro cervello.
Tu dici di avere a che fare con la sofferenza psichica...e allora dimmi in quale reparto psichiatrico di questo nostro pianeta una sola persona può dichiarare di essere stata guarita.
Guarita per sempre, non rimbecillita, sedata, intontita o artificiosamente resa felice.
Rabbrividisco davanti al tuo termine "buon lavoro terapeutico".
Il mondo non necessita di strizzacervelli o psichiatri o psicologi.
Il corpo umano necessita di essere alimentato secondo il suo disegno e di vivere in un clima di serenità e amore.
Non si incatena la gente né a una pastglia, né tantomeno a un lettino di uno psicologo.


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