LETTERA
Salve! Ringraziando Dio mi sono imbattuto nel suo blog dopo
essere entrato da poco nel mondo della psichiatria. Ho avuto un episodio di
psicosi da cannabis, con percezioni fortemente alterate, un principio di delirio
e allucinazioni che probabilmente sarebbero rientrate dopo qualche ora di
astinenza dall'uso, che era frequente, cronico e che non intendo ripetere! Sono
stato portato prima in pronto soccorso, dal quale sono "fuggito" e poi
in un Csm, dove mi è stato prescritto l'uso di Abilify per almeno sei mesi. Gli
stati alterati della percezione sono totalmente rientrati dopo qualche giorno
di uso del medicinale e attualmente ho ancora l'obbligo di assumere la medicina
tutte le mattina presso il centro, almeno fino al 28 febbraio, finché non dovrò
prenderla da solo appunto per sei mesi. Ho letto ciò che ha scritto sulla
psichiatria e sull'uso degli psicofarmaci e mi trovo totalmente d'accordo. Ho
alternato momenti di rifiuto a momenti di accettazione, anzi quasi
contentezza, della terapia prescrittami. Gli stati di contentezza probabilmente
sono dovuti all'effetto del farmaco, ma ho anche la consapevolezza di provare
una finta calma, dovuta solo ed esclusivamente al farmaco e non al mio stato
psicologico ne dovuta da fattori esterni. Lei cosa mi consiglia di fare? Ne sto
parlando con mio padre ma ho già l'intenzione di sospendere da me la cura,anche
perché ho ventidue anni, sono maggiorenne e non sono mai stato arrestato (per
cui non devo seguire percorsi psichiatrici per "legge" o altro). MI
FIDO MOLTO DI PIU' DI UN TUTORE DELLA LEGGE CHE DI UNO PSICHIATRA, per cui, lei
cosa mi consiglia di fare?
Firmato A.V.
RISPOSTA
Buongiorno sig. A. e grazie della sua mail.
Mi scuso anzitutto se ho latitato per diversi giorni. Purtroppo moltissimi impegni lavorativi mi hanno tenuto lontano dal blog, che da oggi riprende più forte che mai.
Veniamo a noi...
Come dico sempre, non sono un medico, non curo nessuno, non faccio diagnosi, non prescrivo alcunché e ben me ne guardo dal farlo.
Sono semplicemente consapevole delle incredibili doti autoguaritive del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità, e metto gratuitamente a disposizione di tutti la mia ventennale esperienza quale operatore delle Forze di Polizia, con particolare riguardo alla mia specifica autodidattica conoscenza del mondo degli psicofarmaci.
Partiamo con una domanda: fanno più male le droghe cosiddette "leggere" o quelle "pesanti"?
Lungi da me equiparare la potenza dell'eroina a quella della cannabis, ma l'errore più grave che si può fare è altresì considerare quest'ultima come un innocuo passatempo.
La cannabis è e rimane una sostanza molto potente, il cui principio attivo è al giorno d'oggi geneticamente modificato per essere ancora più devastante.
La cannabis viene poi conservata con l'aggiunta di sostanze chimiche che ne alterano ulteriormente l'effetto.
Questo non significa che la cannabis cresciuta spontaneamente in un bosco non faccia male, anzi...
Questo significa invece che la cannabis di oggi è mille volte più dannosa di quella che fumavano i "figli dei fiori" negli anni Settanta del secolo scorso.
La cannabis rincoglionisce, trasforma persone tranquille in insoddisfatti cronici, sempre incazzati con tutto e con tutti, senza memoria a breve termine, con capacità ridotta di ragionare e di fare operazioni complesse.
Arriviamo ora al suo caso, e cioè alla "psicosi da cannabis", di cui ho scritto alcuni articoli, che possono essere trovati attraverso l'apposito motore di ricerca del blog in alto a destra.
Cosa accade?
Può accadere al primo tiro della prima canna in assoluto, oppure, come nel suo caso, dopo anni di uso ormai cronico.
Può dipendere dallo stato d'animo del momento o dalla particolare qualità della sostanza che si assume.
Indipendentemente da tutto, è il miglior modo per farsi fottere dalla psichiatria moderna, totalmente impreparata a gestire qualunque tematica riguardante la salute mentale.
Il suo è un caso fotocopia: si arriva in Pronto Soccorso e si viene immediatamente sottoposti a terapia antipsicotica, che funziona...
Funziona eccome, dato che il suo scopo è praticamente quello di spegnere un'area del cervello, agendo sul neurotrasmettitore denominato "dopamina".
Risultato? Via le allucinazioni, ma via anche molto di più, e quindi la voglia di emozionarsi, la capacità di arrabbiarsi, di ridere, di scherzare.
Come ha detto lei stesso, una "finta calma", destinata molto presto a lasciare il posto a un decadimento fisico e mentale che solo gli antipsicotici possono dare.
Sostanze demoniache che nel giro di pochi mesi possono sconquassarla fisicamente e mentalmente, facendola ingrassare a dismisura, dormire a dismisura, sviluppare il diabete e un sacco di altre complicanze, oltre a distruggere totalmente la sua vita sessuale.
Un flaccido zombie, che dorme 18 ore al giorno.
Questo vuole? Questo è il destino che si aspetta?
Ripeto ancora di non essere medico e quindi di non poterle dire cosa fare.
Quello che posso dirle è che in 20 anni di carriera, a contatto con malati psichiatrici, non ne ho visto guarire nemmeno uno.
E per guarigione non intendo il sorriso ebete tipico degli antidepressivi.
Per guarigione, intendo tornare a essere uomini e donne pronti ad affrontare la vita, a cadere e rialzarsi, ove la felicità e la tristezza siano normali sentimenti che si alternano in relazione a eventi concreti e non ricollegati al mero uso di ciò che rimane una sostanza di sintesi chimica, seppur legale.
Quindi, cosa farei io?
Prima si disfa di quelle pastiglie, e meglio è.
Più tempo passa, più sarà difficile abbandonare delle sostanze che creano assuefazione, dipendenza e tolleranza in molto meno tempo di quel che si creda.
Può provare a eliminare i farmaci senza scalaggio, considerato il breve periodo di utilizzo, ma stia molto attento agli effetti di rimbalzo, e quindi si ascolti molto bene, dato che ha a che fare con molecole molto subdole.
Prenda poi finalmente la palla al balzo per stare lontano da qualunque tipo di droga (legale o illegale che sia), e si avvicini al mondo dell'unica alimentazione confacente al suo disegno divino, e quindi quella vegana, il più crudista possibile.
Vediamo, ancora una volta, i peggiori nemici della nostra psiche:
-Carne, pesce e proteine animali: causano putrefazione al livello del colon, che è il nostro secondo cervello e il luogo dove si producono i neurotrasmettitori celebrali. Intestino in putrefazione=depressione.
-Zuccheri raffinati: in primis il famigerato saccarosio (zucchero bianco) da tavola: favorisce picchi glicemici che possono portare falsa euforia e conseguente stato depressivo; sballa la produzione di testosterone nell'uomo e interferisce con la normale produzione ormonale; sottrae preziose sostanze nutritive al corpo umano, in quanto è un alimento morto che necessita di enzimi per essere digerito.
Nessuno sconto a zucchero di canna grezzo e non in quanto si tratta sempre e comunque di alimenti raffinati, morti e sepolti.
Non pensate che sia innocuo solo perché lo vendono al supermercato: è una sostanza chimica che di naturale non ha nulla, potente, dannosa e catastrofica per chi ne è particolarmente suscettibile.
Bocciati senza riserve anche tutti gli edulcoranti, capeggiati dall'aspartame.
-Metalli pesanti: mercurio, alluminio. Il peggio del peggio. Occhio alle amalgame dentali, che causano una continua e incessante intossicazione all'organismo. Il mercurio è risaputo per creare stati mentali che possono arrivare alla schizofrenia.
-Bibite gassate: quando ingurgitate una lattina di coca cola non fate altro che bere, assieme ad essa, una quantità di saccarosio impressionante. Lo stesso vale per tutte le altre bibite in lattina.
-Glutine e caseina: i cereali non sono cibo per tutti. Non sono cibo nato per l'Uomo, bensì per i granivori. L'intolleranza al glutine è ormai considerata un'epidemia su scala mondiale, mentre in realtà è la diretta conseguenza della normale reazione del corpo umano all'introduzione di una proteina a esso incompatibile e sconosciuta.
Sono associati al glutine diversi stati mentali: dalla depressione agli stati immotivati di rabbia, fino alla psicosi.
La caseina, veleno pari alle proteine animali, ha in più il difetto di essere un grande allergene e di incollarsi ai villi intestinali e di non permettere quindi la normale assimilazione dei cibi.
La rimozione del glutine e della caseina in bambini con autismo sta dando risultati impressionanti.
-Vaccinazione: i vaccini sono forse il peggior insulto che può essere fatto a un essere umano. Metalli pesanti, DNA umani e animali. Un insieme di porcherie di cui non vale nemmeno la pena ribadire la tossicità.
-Farmaci: moltissimi farmaci agiscono sui recettori nervosi pur non essendo definiti "psicofarmaci": dagli antistaminici alla pillola per la pressione; dal farmaco contro la tosse a quello per il mal di testa.
-Denti devitalizzati: un dente devitalizzato è un'appendice morta tenuta attaccata al corpo con la forza. È come se volessero tenervi attaccato un dito putrefatto. La proliferazione incontrollata di tipo batterico, dovuta al marciume presente in una zona così delicata come quella del viso-cranio, può drenare le capacità di reazione del sistema immunitario portando stati depressivi anche gravi.
-caffè, sigarette, alcolici, sostanze stupefacenti.
Pietro Bisanti
Per tutti: a breve uscirà il mio primo libro "ASSASSINI IN PILLOLE: La psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere": prenotazioni a pbisant@hotmail.com
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