mercoledì 5 febbraio 2014

VERTIGINI, ARTROSI CERVICALE E CALCOLOSI AI RENI: MI SEDANO CON IL LEVOPRAID

LETTERA

Caro Pietro,
Le volevo porre due quesiti.
1) Per artrosi cervicali con vertigini, gli antinfiammatori sono dannosi o suggerisce altro.
2) Per calcolosi ai reni, oltre al bombardamento, integratori, diuretici e antibiotici, vanno assunti?

Io ho avuto entrambe le cose, in 1 mese mi hanno accompagnata 3 volte al pronto soccorso e 1 dayservice in clinica.
Come fare a non prendere questi farmaci?
Ha qualche suggerimento in merito?
Grazie


P.S.: per le vertigini mi hanno prescritto il Levopraid, che e' un sedativo e che ho preso una sola volta e spero di non prendere mai piu'...temo questa tipologia di farmaco. 


RISPOSTA

Buongiorno sig.ra Rita,
sono felice di risentirla e spero che la vita le stia regalando un po' di serenità.

Serenità che però non dobbiamo aspettare che arrivi come la Manna dal cielo, che, secondo le dottrine Cristiane, è arrivata e arriverà una sola volta.

Prendiamocela, con le unghie e con i denti, cominciando a stare alla larga da dottori e medicine, soprattutto dagli psicofarmaci, se non per questioni di vera emergenza e quindi di vita o di morte.

Ormai mascherano gli psicofarmaci con tantissimi nomi e usi diversi, ma tutto ciò che blocca, seda, intontisce, annebbia è e rimane una sostanza psicotropa.

Tutti i disturbi che lei lamenta sono figli della stessa madre, che si chiama "tossemia interna".

Un sangue melmoso, carico di scorie non può fare altro che causare problemi a catena.

I dottori, e anche lei in questo caso, state semplicemente rincorrendo il sintomo, sia che esso si chiami vertigine, artrosi, calcolosi.

Come dico sempre in questo blog, si elimina, si estirpa, si sradica la causa e non si sopprime meramente il sintomo.

Questo significa che un processo infiammatorio è un sintomo, oltretutto benevolo anche se fastidioso, poiché è messo in atto dal corpo stesso per far affluire più sangue e sostanze nutritive ai tessuti per poter riparare un danno.

Vuole il mio suggerimento: alimentazione vegana crudista all'80-90% con punte del 100%, con tantissima frutta acquosa disgregatrice di tutti gli stock tossici interni.

Tutto il resto sono solo palliativi.

E non deve temere come dice lei "questa tipologia di farmaco".

I farmaci vanno temuti tutti, capendo che il loro uso deve essere relegato a situazioni emergenziali (anche se ribadisco che per la categoria degli psicofarmaci non vedo collocazione alcuna nella vita di un essere umano).

Cronicizzare un disturbo, facendone venire fuori altri a cascata, è quanto di più stupido si possa fare.

Cambi alimentazione, e sparisce tanto l'artrosi quanto la depressione.

Provare per credere


Pietro Bisanti

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