mercoledì 12 marzo 2014

"ASSASSINI IN PILLOLE", FRATELLO INGRASSATO DI TRENTA CHILI E PAURA DI PERDERE LAVORO E PENSIONE

LETTERA

Buonasera sig. Pietro Bisanti,
mi chiamo Sonia e seguo anch'io  i principi dell'igienismo naturale ma le scrivo per sapere quando finalmente sarà disponibile il suo libro "assassini in pillole", vorrei leggerlo e poi regalarlo a mio fratello, anche se ce ne ha fatte passare di tutti i colori. Da circa due anni  è seguito dal CSM (Centro di salute mentale), con somministrazione di psicofarmaci, risultato: è ingrassato di trenta chili circa, riflessi rallentati ecc.. Ma continuo a farmi una domanda: "se smettesse di usare psicofarmaci, il CSM gli toglierebbe il lavoretto di manutenzione giardini pubblici che gli ha trovato? E l'appartamento che condivide con altri come lui? E la pensioncina da parte dell'INPS? Se la risposta è si, come farà a trovare un lavoro a 50 anni che gli permetta di mantenersi ed essere indipendente dopo più di vent'anni di inattività alle spalle"?
Lei che è maresciallo e conosce la legge potrebbe darmi qualche risposta?
Grazie di tutto e aspetto presto una sua risposta!
Sonia


PS: potrebbe fornirmi qualche informazione sugli argomenti del libro?



RISPOSTA

Buongiorno sig.ra Sonia,
e grazie di aver voluto scrivere a questo piccolo uomo.

Maresciallo, Avvocato, Dottore, Professore sono tutti appellativi costruiti ad hoc da questa società: non nego la mia qualifica, ma la utilizzo solo ed esclusivamente per fare del bene al genere umano.

Per il resto siamo tutti uguali su questa terra.

Veniamo a noi...

Il mio libro di prossima uscita "Assassini in pillole: la psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere" ha come data di pubblicazione massima il 30 giugno di quest'anno.

Cosa tratta? Analizza con occhio critico tutto il mondo psichiatrico, visto dalla prospettiva di un operatore di polizia.

Si parlerà quindi di cosa siano veramente gli psicofarmaci, della facilità con cui vengono somministrati, della loro dannosità, del fatto che inducano a uccidere e a uccidersi.

Si parlerà delle fondamenta di sabbia su cui tutta la psichiatria poggia, degli interessi che ci sono dietro e delle vere alternative non farmacologiche per raggiungere finalmente il benessere psicofisico che tutti meritiamo.

Si parlerà quindi delle tantissime cause organiche che sono alla base dei disturbi psichiatrici.

Questo e tanto altro, condito da storie vere, viste e vissute "sul campo".

Suo fratello, invece, è ingrassato di 30 kg, divenendo quindi l'ennesima vittima dell'antipsicotico atipico di turno...non mi meraviglierei se fosse sotto alte dosi di Zyprexa.

Lei mi pone delle domande, e io le rispondo ponendogliene altrettante, premettendo che la frase "altri come lui", mi fa accapponare la pelle; sintomo, questo, di quanto le stigmatizzazioni della moderna psichiatria riescano a fare sempre più breccia nella nostra società.

Suo fratello, grasso come una balena e lobotomizzato come uno zombie, sta godendo della sua vita?

Suo fratello è felice di svolgere un lavoretto da giardiniere, prendere la sua pensioncina, per poi passare le giornate a dormire, vedere la TV e mangiare?

Suo fratello è felice di essere stato chimicamente lobotomizzato, e quindi di non riuscire più ad emozionarsi, piangere, ridere, scherzare, avere intuizioni e quindi usare in toto il cervello che Madre Natura gli ha donato?

Qui non si tratta di Leggi, di pensioni, di lavoro o quant'altro.

Lei può essere ricca sfondata, ma se avesse il mal di testa tutti i santi i giorni che cosa se ne farebbe di tutti i soldi che possiede?

Lei pensa che adesso suo fratello sia felice e indipendente solo perché condivide un appartamento, ha un lavoretto e una pensioncina?

Glielo dico con il cuore signora, lei è completamente fuoristrada.

Vivere non significa trascinarsi e sopravvivere fino a quando non sopraggiunge la morte

Vivere significa essere felici, tristi, arrabbiati o gioiosi in relazione agli eventi e non con l'elettroencefalogramma piatto post-Zyprexa.

Dismettere un antipsicotico dopo anni e anni di assunzione?

Tutto è possibile nella vita.

Come dico sempre, non sono un dottore, non curo nessuno, non faccio diagnosi né prescrivo alcunché.

Credo fermamente che il corpo umano, se ha ancora delle energie residue, possa uscire dalle peggiori situazioni.

Dismettere comunque un antipsicotico dopo anni e anni di assunzione può essere pari alla discesa all'Inferno e ci vuole determinazione, consapevolezza e aiuto totale da parte della propria sfera affettiva.

Come sempre, non mi permetto di giudicare, ma esprimo quello che sento, vedendo giorno dopo giorno sempre più persone vivere una vita di stenti a causa della somministrazione di droghe legali, che mascherano i problemi centuplicandoli nel tempo, al posto di risolverli una volta e per tutte.

Pietro Bisanti

Per tutti: a breve uscirà il mio primo libro "ASSASSINI IN PILLOLE: La psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere": prenotazioni a pbisant@hotmail.com

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2 commenti:

  1. .... è seguito dal CSM da due anni: Se andava dai pusher finiva meglio!
    Esperienza personale

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  2. Se hai scoperto su di te l'importanza di un alimentazione sana, non devi tenertelo per te se vuoi aiutare tuo fratello, non devi regalare un libro a chi ha una mente scombussolata, devi portartelo a casa e massacrarlo di frutta e verdura e fargli calare pian piano quella massa di robaccia chimica che ingoia.
    Fanno passar di tutti i colori tutti quelli che hanno un deficit vitaminico nel cervello!
    Cosa pensi che chi ti convince che sei malato non abbia un deficit vitaminico? Ne ha molti di più!

    RispondiElimina

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