lunedì 26 gennaio 2015

IPERTROFIA PROSTATICA, ANSIA E VITA SESSUALE AZZERATA

LETTERA

Buongiorno sono Roberto ed ho chiesto amicizia ieri sera.
Ho 53 anni e da un paio di anni soffro di ipertrofia prostatica.
Ho i sintomi che purtroppo comporta e questo mi ha creato problematiche a livello psicologico. Sono stato sempre perfettamente a livello fisico senza mai febbre ed influenze ma questa patologia mi sta creando tantissima ansia e forse depressione. Sono una persona tranquilla ed allegra ma ora sembra di essere un'altra persona anche con mia moglie a livello sessuale. 
Non sempre la desidero anche perché in testa ho questa maledetta prostata che alcune volte mi fa fare cilecca con lei e questo crea una grande preoccupazione per la volta successiva che devo fare all'amore con lei.
Sono sempre alla ricerca di prodotti che possono essere benefici per la mia prostata come integratori.
Ho seguito anche il programma di prostata informa di marco Benedettini ma dopo un paio di settimane ho mollato per la difficoltà del programma perché sono rappresentate di commercio e sono sempre in macchina e mangio al ristorante anche se sto attento all'alimentazione.
So che molto dipende dalla mia ansia. Infatti durante le festività andavo a dormire a mezzanotte e mi svegliavo alle alle 9-10 senza andare al bagno, ora invece che vado al lavoro e dovrei alzarmi alle 6,30 e mi alzo un paio di volte a fare pipi.
Ho iniziato a fare un corso di Yoga ma so che solo questo non può bastare.
Il suo consiglio è quello di mangiare vegano vero? Ma come faccio dato il mio lavoro? A volte per l'ansia mi capita di fare pipi ogni 15 min e questo mi sta distruggendo. Mi da un aiuto? Grazie

RISPOSTA

Buongiorno sig. Roberto,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un dottore, non faccio diagnosi, non prescrivo nulla, non curo nessuno, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore delle capacità autoguaritive del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Si prepari perché sarò duro, e anche molto.

Non fraintenda però le mie parole: il mio solo scopo è "svegliarla", e farle capire che continuando a ragionare in questo modo lobotomizzato, oltre a non sistemare il problema prostata, finirà dritto dallo psichiatra, che la imbottirà di antidepressivi e benzodiazepine per "meglio" farle sopportare la situazione.

Qui invece i problemi si risolvono, non si trascinano, senza ingurgitare nemmeno una pastiglia, semplicemente lasciando fare al miglior medico al mondo: il nostro sistema immunitario.

Situazione attuale: la sua prostata, situata vicino al colon, è gonfia come un pallone, e, premendo sulla vescica, continua a darle lo stimolo della minzione.

Il problema non è quindi la prostata in sé, ma il marciume che è presente all'interno del suo colon, derivato principalmente dalla sua alimentazione.

Non mi racconti la solita filastrocca del "sto attento all'alimentazione": queste sono tutte cavolate.

La famosa dieta mediterranea è alla base del decadimento fisico e psicologico del popolo italiano.

Esiste infatti un solo modo di alimentarsi che sia conforme a quello della nostra struttura fisica, e cioè quello vegano, il più crudista possibile.

L'Uomo dovrebbe mangiare solo frutta, verdura, e qualche seme, tutto il resto, patate e cereali compresi, sono e rimangono dei compromessi, a volte accettabili, a volte no.

La sua domanda: "Ma come faccio con il mio lavoro a mangiare vegano?" mi fa capire, sempre senza volerla offendere, quanto la sua mentalità sia lontana da quella che serve per dare una svolta alla propria vita.

Io le do un aiuto, ma la prima cosa da fare è chiedersi se si vogliono mettere in discussione, senza scuse banali e bambinesche, tutte le abitudini malsane portate avanti fino ad adesso.

Vuole diventare impotente ma con la pancia piena, oppure vigoroso ma con i cibi giusti?

Deciso questo, in senso positivo, può partire ricominciando a trattare il suo corpo non come una latrina, ma come un involucro prezioso che le serve su questa terra.

Piano di attacco: digiuno totale di tre giorni a centrifugati di verdura.

Poi si parte senza indugio con un'alimentazione vegana, che elimini tassativamente anche i cereali con il glutine.

Spremute di agrumi al mattino. Frutta lontano dai pasti quando si ha fame. Piatto di verdure crude a pranzo e cena, seguito da legumi o cereali senza glutine o patate o zucca.

Si naviga a vista, e si ascolta il proprio corpo.

Alto fattore fondamentale: mantenere le calorie giornaliere provenienti dai grassi al 10% del totale.

Questo significa che se mangio 2000 calorie, non più di 200 devono venire dai grassi. 

Questo è il trucco che rende il sangue fluido, l'insulina pronta ad agire, e quindi energia a mille e disinfiammazione totale del corpo.

Se lei è pronto, io sono qui ad aiutarla.

Ma niente scuse.

Pietro Bisanti


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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.



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