venerdì 27 febbraio 2015

ANNI DI CANNE PORTANO UN CONTO SALATISSIMO DA PAGARE: ORA LO PSICHIATRA DA IL COLPO DI GRAZIA CON ZOLOFT E TRITTICO

LETTERA

Ciao Pietro, girovagando in Internet alla ricerca disperata di informazioni, finalmente mi sono imbattuta nel tuo sito Internet. Ho provato subito un sospiro di sollievo nel leggere tutte le informazioni che hai riportato. Ti scrivo per raccontarti quanto sta succedendo nella mia vita e visto l'argomento un po' delicato ho pensato di farlo privatamente e non sul forum. 

Vengo al dunque: da circa 3 settimane il mio compagno è in crisi di astinenza da cannabis, ne ha fatto
uso per diversi anni, l'ultima canna fumata a metà dicembre. All'inizio i suoi sintomi sono stati caratterizzati da un'agitazione fortissima tanto da non riuscire a stare fermo, tremori e inappetenza, accompagnati da insonnia che durava anche tutta la notte.

Dopo circa una settimana l'agitazione è passata ed è iniziata una crisi depressiva con la voglia di rimanere e letto, incapacità di prendere le decisioni, anche quelle più banali (tipo cosa mangiare o come vestirsi), paura per tutto, insonnia (un po' meno forte) con sveglie improvvise durante la notte visto che il cervello continua sempre a pensare...

Tutto questo è diventato limitante, soprattutto per il suo lavoro visto che non riesce a concentrarsi e la stanchezza comincia a farsi sentire! Prima di rivolgermi ad uno specialista e che sono convinta darà sicuramente psicofarmaci, vorrei provare con qualche programma di disintossicazione sempre naturale. Mi sono dimenticata di dirti che l'alimentazione è tendenzialmente vegana da circa 6 mesi, nel senso che ogni tanto c'è qualche strappo. I caffè li ha eliminati, fuma solo sigarette ed in questo periodo davvero tante. Cosa mi consigli?

Ti ringrazio 
Dimenticavo: volevo avere informazioni anche su come acquistare il tuo libro.


LETTERA NUMERO DUE

Ciao Pietro

volevo aggiornarti sulla situazione: purtroppo visto il peggioramento della depressione ci siamo rivolti ad uno psichiatra che gli ha prescritto gli antidepressivi Zoloft per il giorno e per dormire Trittico. 

A detta del mio compagno da quando li assume (circa 7 giorni) si sente meno lucido oltre gli effetti collaterali tra cui mal di testa e mal di stomaco.

Ti ringrazio tantissimo per tutto quello che fai.

Lettere firmate


RISPOSTA

Ciao Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Le canne sono e rimangono una merda, e il dramma è che stanno "passando" come panacea di tutti i mali, mentre invece sono, assieme agli psicofarmaci, le principali responsabili dell'epidemia di nevrosi, depressioni, psicosi, attacchi di panico e lobotomizzazione dei nostri giorni.

Nel tuo caso specifico, il tuo compagno ha manifestato tutti i sintomi di una vera e propria astinenza.
Sintomi destinati a passare da soli, con il tempo e con un'alimentazione impeccabile.

Invece state facendo, a mio umile parere, la cosa più sbagliata che potreste fare: siete passati dalle droghe illegali a quelle legali, sicuramente non meno pericolose... anzi.

Già i primi sintomi "strani" il tuo compagno li sente: siete saltati dalla padella alla brace.

Potrà infatti, se va bene, avere un periodo di finta stabilità emotiva, destinata a crollare presto come un castello di carte.

Se va male, leggi il blog (come peraltro hai già fatto) e comprendi cosa questi farmaci possono causare...

Piano di battaglia?

Semplice: si butta nel cesso qualunque sostanza, legale o illegale che sia, e si comincia a fare sul serio trattando il proprio corpo come una reliquia e non come una latrina.

Via le sigarette, dannose anch'esse per la salute mentale e portatrici di stati depressivi anche gravissimi.

Abbracciare, senza sgarri, un'alimentazione vegana, crudista quanto basta, con eliminazione totale di glutine, latticini e riduzione netta anche di legumi e cereali senza glutine.

Prepararsi alle crisi eliminative e di astinenza che arriveranno, e che sono l'unica strada da percorrere per arrivare a una guarigione vera, costante, duratura.

Non ci sono palliativi, nessuna cura disintossicante.

Il corpo va riequilibrato, e lo fa da solo.

Noi dobbiamo solo alimentarlo fisicamente e spiritualmente nel modo giusto.

Ti mando le istruzioni per l'acquisto del libro.

Riflettete. La vostra vita è nelle vostre mani.

Forza e coraggio

Pietro Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

mercoledì 25 febbraio 2015

DEPAKIN E CYMBALTA: RAGAZZA 22ENNE VUOLE DISMETTERE A TUTTI I COSTI. LA MADRE IL SUO PEGGIOR NEMICO

LETTERA

Ciao Pietro, sono Federica e ho 22 anni. Vorrei riuscire a disintossicarmi efficacemente dagli psicofarmaci che assumo da circa 4 mesi, ovvero il Cymbalta (60mg) e il Depakin (300mg). Cosa devo fare e cosa devo aspettarmi? Sono più che decisa ad intraprendere questo percorso prima che sia troppo tardi, nonostante mia madre farà di tutto per ostacolarmi. Seguo anche una terapia da un analista reichiano e vorrei chiedere anche a lui un supporto, oltre a quello preziosissimo che trovo negli articoli del tuo blog. Spero avrai la bontà di rispondermi, temo davvero di trovarmi da sola a combattere contro qualcosa che non saprei affrontare. 
Ti ringrazio anticipatamente.

Saluti

Lettera firmata

RISPOSTA

Buongiorno Anonima,
e grazie per aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Hai già le idee molto ben chiare sulla farsa degli psicofarmaci e sulla diagnosi farlocca che ti avranno affibbiato, che per l'appunto, come io credo dai farmaci prescritti, sia quella di "disturbo bipolare".

Bipolare sarà infatti il tuo spocchioso psichiatra, che, sicuramente, senza aver investigato le possibili cause organiche/psicologiche/ambientai ti ha immediatamente propinato questa distruttiva "cura", che tu hai ben capito ti porterà nel baratro.

Ora, ai sensi dell'art. 32 della nostra Costituzione, devi prendere la tua salute nelle tue mani, senza delegarla a nessuno.

Purtroppo, spessissimo, i lobotomizzati genitori diventano gli alleati più forti, loro malgrado, degli psichiatri, che instillano nel loro cervello l'idea malsana che i loro figli siano irrimediabilmente malati.

Puoi scalare da sola, e dalla tua hai il vantaggio di assumere farmaci da poco tempo.

Moltissime persone in questi casi sono riuscite a eliminarli "cold turkey", e cioè di "botto", ma è un'operazione che va valutata sempre con estrema cura, essendo queste molecole molto insidiose.

Lo scalaggio deve essere sempre del 10% al mese, e in casi come questi si comincia con l'antidepressivo, togliendo per ultimo lo stabilizzatore dell'umore.

Dovrai preparati a effetti da dismissione anche molto severi, ma questa è l'unica strada verso la guarigione.

Procurati immediatamente il mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere".

Leggilo e regalalo a tua mamma.

Lo scalaggio e la successiva adozione di un'alimentazione vegana, priva di glutine, crudista quanto basta saranno la formula magica che ti permetteranno di vivere una vita senza lo sguardo da lobotomizzato (e anche ben oltre) di chi assume queste pillole assassine.

Ma hai bisogno di avere tua mamma come alleata, e non come nemica.

Forza e coraggio



Pietro Bisanti


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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

DEPAKIN E SEROQUEL AD ALTE DOSI. MADRE FUORI CONTROLLO CHE PULISCE CASA DALLA MATTINA ALLA SERA. NIACINA E ORO COLLOIDALE INUTILI.


LETTERA

Salve.
Mi chiamo ******, da anni mia madre, che ad agosto compirà 77 anni , è in cura con depakin e seroquel ad alte dosi. A novembre ha preso intossicandosi 12 pillole di seroquel ed è stata ricoverata per 11 giorni, le è stata data un'altra cura con risperdal ed è stata meglio ma visti i troppi effetti collaterali abbiamo chiesto di cambiare ma l'unica alternativa data è stata riprendere il seroquel e adesso mia madre non riesce a stare mai ferma, i pensieri sono fissi e non ci riesce farla più uscire, sono due settimane che pulisce casa ossessivamente. Siamo disperati non so più cosa fate, ho provato a dare oro colloidale , niacina  ma senza effetto. Quale può essere una soluzione? Abitiamo in Toscana in provincia di Pistoia abbiamo anche problemi economici per poter fare senza asl. 
Grazie.

Lettera firmata


RISPOSTA

Buongiorno Anonimo,
e grazie per scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi. Via anzitutto la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

Quello che vado a esporre, non glielo dirà mai nessuno psichiatra, quindi ponga la massima attenzione.

Prima cosa: lei dice che sua madre è in cura. Questa "cura", dato che dovrebbe "curare", come mai va avanti da anni?

Seconda cosa: se questa "cura" dovrebbe "curare", come mai sua mamma sta sempre male?

Terza cosa: se questa "cura" dovrebbe "curare", come mai a sua mamma continuano a cambiare farmaci?

Quarta cosa: come si fa lontanamente a pensare che una molecola di sintesi chimica possa interfacciarsi e "guarire" un cervello umano, e quindi i suoi pensieri?

Il discorso è molto semplice. Sua mamma non è malata, sua mamma è semplicemente enormemente intossicata da farmaci che, oltre ad averla distrutta fisicamente e mentalmente, hanno lasciato le basi organiche/psicologiche/ambientali alla base dell'iniziale disturbo intatte.

Insomma, uno stroncaggio dei sintomi oltretutto riuscito male, dato che sua madre si è ora trasformata in un robot pulisci-casa.

E lei vuole continuare a dare fiducia a questa medievale Psichiatria?

Non servono soldi per guarire, né sostanze "magiche" come l'oro colloidale o la niacina.

Il corpo guarisce se stesso, e noi dobbiamo metterlo nella condizione di farlo.

Legga, gratuitamente, i quasi 600 articoli del blog, e si procuri il mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di  un carabiniere".

Se non potrà pagarlo, sarò felice di regalargliene una copia.

Il piano di battaglia è sempre lo stesso: scalaggio gradualissimo dei farmaci e alimentazione vegana crudista quanto basta, con eliminazione totale dei cereali contenenti glutine.

A 77 anni si merita di vivere una vecchia tranquilla! Ma andando avanti così, non si farà altro che distruggere sempre di più questa donna.

Avete i fatti. Io ci sono, ma sta a voi combattere.

Forza e coraggio

Pietro Bisanti


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DISMISSIONE CIPRALEX E FORTE RICADUTA... CHE FARE?

LETTERA

Carissimo Sig. Bisanti,

le riscrivo anzitutto per ringraziarLa di cuore del Suo interessamento. Sto cercando di alimentare la mia figliola con sindrome di Down meglio che posso, perché lei odia da sempre frutta e verdura: piccolissima le venivano continui conati di vomito vedendomi mangiare frutta...!
Ma la mia preoccupazione è per mio figlio, che assume ancora oggi il cipralex: lo vuole togliere, ma abita solo e lontanissimo: come fare? In passato era riuscito a toglierlo, e per alcuni mesi (8 o forse un anno intero) era andato tutto bene, poi un dispiacere fortissimo (la morte di un amico fraterno a causa di un cancro) ed ha dovuto riprenderlo. Non gli ho detto ancora di Lei, ma sto raccogliendo in una cartella tutte le mail, le + significative, aspetto che venga a casa x poter parlargliene e studiare insieme un piano. Intanto ha cambiato alimentazione: latticini e formaggi non ne mangia da anni, ora ha tolto anche la carne e gli zuccheri. Assume miele o succo di agave. Bisogna continuare col pane senza glutine.
Grazie sempre,

Lettera firmata


RISPOSTA

Buongiorno sig.ra,
e grazie per avermi nuovamente scritto.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Non demorda con sua figlia, ogni giorno un piccolo passo verso frutta e verdura.

Non è semplice cambiare un malsano stile di vita. Purtroppo se da piccolo mi era stata data la possibilità di scegliere tra una banana e una merendina, è normale che avrei optato per quest'ultima. 

Ora va fatto il processo inverso, ma ce la si fa eccome, basta volerlo.

Per suo figlio.

Come scrivo nel mio libro, la "botta" da dismissione può arrivare anche a distanza di uno-due anni dopo l'assunzione dell'ultima infinitesimale parte di farmaco.

Suo figlio ha bisogno di voi, e ha bisogno di capire cosa gli succederà nel momento in cui dismetterà.

Per questo, oltre agli articoli del blog, non posso che consigliarle di regalargli il mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere".

Bene così con l'alimentazione, ma suo figlio, per come è veramente, lo si potrà vedere solo ed esclusivamente quando i farmaci saranno stati dismessi.

Più si va avanti, più sarà difficile e doloroso dismetterli.

Dovete fare una scelta di campo: o si sta dalla "parte" della Psichiatria, e ci si affida a piene mani a pillole e dottori, oppure si sta dalla "parte" della Natura, della Health Science, dell'Igienismo e dell'alimentazione vegana senza glutine tendente al crudismo, e si permette al corpo umano di autoguarirsi, nei tempi e nei modi che Egli riterrà più opportuni.

Nel primo caso si avranno, quando va bene, immediati ma illusori risultati destinati a crollare prima di quanto non si creda. Nel secondo caso, si arriverà lentamente a una vera guarigione, forte e duratura.

Io so da che parte voglio stare. Ora, sta a voi decidere.

Forza e coraggio


Pietro Bisanti


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In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

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PAROXETINA E ANTIDEPRESSIVI SSRI: DEVASTANTI EFFETTI E PROBLEMI SESSUALI CHE NON SE NE VANNO

PRIMA LETTERA (GENNAIO 2015)

Ciao Pietro, innanzitutto i miei complimenti per tutto e per l'aiuto che dai a moltissime persone.
Ti racconto la mia storia.
In un periodo difficile e complicato, mi è stata consigliata la paroxetina, questo farmaco non solo non mi ha fatto bene, ma anzi mi ha scatenato effetti devastanti, tanto che ho dovuto interromperla di botto dopo due mesi e mezzo con l'inferno che ti lascio immaginare.
Purtroppo a distanza di 5 mesi ancora ho dei sintomi pesanti come: dolori muscolari, problemi sessuali, fascicolazioni, ansia, depressione etc etc.
Ho paura e sono terrorizzato che la dismissione mi abbia portato danni permanenti o che comunque il farmaco mi abbia curato per depresso cosa che depresso non sono alzandomi i livelli di adrenalina in modo permanente.
Spero un giorno di ritrovare le mie sensazioni fisiche di una volta, di ritrovarmi, e che questo farmaco non mi abbia portato modifiche permanenti al cervello e che il mio corpo un giorno si ritroverà e tutto tornerà come prima.
Ho paura per me e la mia vita.

Grazie, un abbraccio

SECONDA LETTERA (FEBBRAIO 2015)

Caro Pietro, è possibile per te che la somministrazione di Paroxetina possa creare danni permanenti?
Ti avevo già scritto precedentemente, ma i sintomi che ho non accennano a diminuire.
Il mio terrore pensandoci, che mi abbia creato degli squilibri quando in realtà tali squilibri non c'erano....è possibile col tempo recuperare da questa cosa e che i recettori tornino a posto secondo te?


Grazie

Lettere firmate



RISPOSTA

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Via la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

La risposta alla tua domanda è una e semplice: sì, gli antidepressivi SSRI-SNRI e soprattutto la Paroxetina sono in grado di creare pesantissimi effetti sul corpo umano, soprattutto di natura sessuale, come anorgasmia e impotenza.

Gli psichiatri continuano a negare quella che è stata definita la cosiddetta "PSSD" (disfunzione sessuale post-SSRI), che miete migliaia e migliaia di vittime ogni anno.

Su vari siti di consulti medici gratuiti mi ribolle spesso il sangue leggendo di psichiatri che, a domande dirette in tal senso, rispondono che tutto ciò nasce da un "ritorno della malattia" quando il farmaco viene scalato.

Balle, tutte balle, e pure cosmiche.

Qui si gioca sulla vita delle persone, e dobbiamo smettere di prenderle per i fondelli.

Ora arriva la nota positiva.

Sono assolutamente convinto che il corpo, nonostante il colpo subito, sia in grado di tornare alla normalità.

Più ci comportiamo bene a livello alimentare, più il corpo avrà quelle sostanze nutritive che gli servono per riprendersi.

Alimentazione vegana, crudista quanto basta, così come indicato nel blog.

Via all'istante glutine e latticini, e riduzione (se non eliminazione) anche dei cereali senza glutine.

Sole, camminate, esercizio fisico moderato completeranno questo programma di recupero, che terrà, non smetterò mai di dirlo, la quantità di calorie giornaliere provenienti dai grassi al 10% massimo del totale.

Questo per aiutare la digestione, la fluidificazione del sangue e quindi tutto il sistema ormonale.

Se ne esce.

Forza e coraggio


Pietro Bisanti


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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

giovedì 19 febbraio 2015

LA CANNABIS È UNA MERDA. FICCATEVELO BENE IN TESTA. DEPERSONALIZZAZIONE MOSTRUOSA E ORA IL COLPO DI GRAZIA DELL'ABILIFY


LETTERA

Salve pietro sono ******* un ragazzo di ****, anche io sto male dopo aver fatto una cagata ovvero aver fumato della marijuana troppo forte.... per poter stare meglio cosa devo fare?
È da due anni che sto malissimo ed è da 4 giorni che prendo abilify... perché ho provato a mangiare sano a fare di tutto ma mi sento sempre in un sogno...grazie per la sua collaborazione.

Lettera firmata


RISPOSTA

Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Via la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

Si prepari, perché sarò duro, molto duro con lei.

La sua supponenza da giovincello indistruttibile l'ha portata su questo blog. E ringrazi che questo blog esiste.

Su Internet infatti abbondano le notizie di quanto la cannabis sia miracolosa, e che curi questo, quest'altro e pure questo.

E tutti ad abboccarci come pesci lessi, e giù a spararsi cannoni su cannoni.

La realtà, mio caro giovine, è molto, molto diversa, e lei la sta sperimentando sulla sua pelle.

21 anni quale operatore delle Forze di Polizia e 14 come ricercatore indipendente riguardo il mondo della Psichiatria e degli psicofarmaci mi hanno fatto capire, conoscere e comprendere quanto la cannabis sia la rovina della salute mentale delle nostre generazioni.

Perdita di memoria, nervosismo costante, incapacità di concentrazione, fino ad arrivare a veri e propri stati psicotici, che non fanno altro che trasportare il malcapitato di turno verso l'SPDC (reparti ospedalieri di Psichiatria), ove verrà amorevolmente curato a suon di siringoni di Xeplion, di Risperdal, di Haldol, di Zypexa... tempo un paio di mesi (o anche meno) e verrà trasformato in una flaccida balena zombizzata con il pisello addormentato.

Scusate se sono duro ed esplicito, ma le cose vanno dette per quello che sono.

Nel suo caso, poi, è scattata la depersonalizzazione, e cioè quel continuo stato mentale ove la realtà appare sfumata, non ci si sente presenti a se stessi, come in un sogno.

Questo problema, apra bene le orecchie, non è MENTALE ma FISICO.

La cannabis è andata a interferire con la delicatissima biochimica del suo cervello... e questo è  il risultato.

Ora, dopo un periodo in cui lei ha detto di mangiare "sano" (e voglio proprio vedere cosa lei intenda), ecco che sta facendo l'errore più grande della sua vita, che pagherà molto caro, glielo garantisco.

Lei sa che cosa sia un antipsicotico atipico e come funzioni?

Sono meri soppressori di sintomi, che vanno a lavorare con il recettore della dopamina, andando letteralmente a spegnere un'area del suo cervello.

Vuole che le predica il futuro? Lei diventerà grasso, flaccido, impotente e sempre addormentato, incapace di emozionarsi.

Questo non lo dico io, ma lo dicono le MILIONI di persone che sono passate attraverso l'utilizzo di tali molecole. Legga il bugiardino del farmaco che sta assumendo.

Non temo smentite, non temo confronti.

Basta vedere come ci si riduce dopo soli due mesi di assunzione per capire il profondo impatto che hanno sull'essere umano.

Il piano di attacco?

Prendere, ai sensi dell'art. 32 della Costituzione, la propria salute nelle proprie mani.

Buttare il farmaco nel cesso e cominciare a vivere veramente in maniera sana.

Niente sigarette, caffè, alcolici, cibi conservati, zuccheri artificiali, glutine, latticini.

Avvicinarsi a un'alimentazione vegana, crudista quanto basta, e aspettare che sia il corpo a sistemare se stesso.

Non esiste pillola, non esiste scorciatoia, non esiste bacchetta magica che possa guarirla.

Guarire significa tornare a uno stato di salute, grazie al proprio sistema immunitario, al proprio stile di vita e nella giusta tempistica.

Si procuri, all'istante, una copia del mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere".

Ora ha i fatti. Sta a lei combattere


Pietro Bisanti


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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.