lunedì 30 marzo 2015

MAVERAL, LITIO, RISPERDAL E LAMICTAL: MI HANNO TOLTO L'ENERGIA VITALE

LETTERA

Buongiorno Signor Bisanti,

sono ***** da ******-
In seguito a crisi psicotica e depressione (nessun medico ha tenuto conto che in quel periodo avevo una situazione famigliare particolarmente difficile: mamma da seguire 24 ore su 24, in ossigenoterapia, uso di ventilatore e trapianto di rene; due bimbi piccoli; una casa grande; un lavoro part time e un marito che non mi capiva per niente) mi hanno diagnosticato una depressione bipolare.
All'inizio sono stata curata con Litio e Maveral (antidepressivo). Il Maveral l'ho dismesso molto presto (sotto prescrizione medica) e ho mantenuto il litio.

Non essendomi informata bene ho dismesso il litio da sola e bruscamente. Questo mi ha provocato una brutta ricaduta, sono stata in ospedale e da lì mi hanno prescritto una terapia con Risperdal uso depot e Lamictal da 25 mg. Dopo parecchia insistenza verso lo psichiatra sono riuscita a passare dalla formula depot (che mi procurava problemi fisici come assenza di mestruazioni, pressione bassa, edema alle caviglie, aumento di peso) alle pastiglie di Risperdal da 2 mg. 

Ho contemporaneamente iniziato delle sedute di psicoterapia. Inoltre sotto osservazione dello psichiatra sono scesa a 1mg di Risperidone e ho aumentato a 50 mg il Lamictal (che funziona secondo lui da antidepressivo). Ora avendo difficoltà' di concentrazione, confusione mentale, problemi di memoria, appiattimento affettivo, priva di energia vitale,  in compagnia non c'è più la capacita' di rispondere alle battute dando l'impressione di essere un po' intontita e, avendo letto che il Risperdal può creare seri danni al cervello sono molto preoccupata.
Al più presto voglio togliere il Risperdal e in seguito il Lamictal (che ho già' diminuito a 25 mg) perché ho l'impressione di avvelenarmi e di perdere le mie capacità cognitive. Inoltre lo psicoterapeuta che mi segue mi trova bene. Secondo lei i sintomi che ho attualmente potranno migliorare dopo la dismissione degli psicofarmaci oppure oramai il danno e' fatto e non si può più fare nulla? Cosa mi consiglia? Io vorrei ritornare a essere me stessa e non più una drogata o una tonta in seguito all'assunzione di psicofarmaci. Anche perché svolgo un lavoro dove è necessaria la concentrazione e la lucidità mentale (impiegata addetta al controllo della fatturazione in una società). Inoltre vorrei acquistare il suo libro. È possibile pagarlo in contrassegno?
In attesa di un suo riscontro, La ringrazio e Le porgo distinti saluti.

RISPOSTA

Buongiorno sig.ra Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Via anzitutto la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

Voglio portarla a fare un ragionamento: ma come diavolo è possibile avere voglia di vivere, energia vitale, affettività e focus mentale quando all'interno del suo cervello gli psichiatri stanno giocando al piccolo chimico?

Il nostro corpo è un sistema infinitamente complesso, che si autoregola allorquando viene lasciato in pace.

Invece, nel suo caso, lei mi sembra un "maialino da cavia": così non la guariranno, la uccideranno invece.

Lei stessa se ne sta accorgendo ed è quindi arrivata su questo blog.

Ora, questo è il piano di battaglia.

Non sono legalmente autorizzato a fornire consigli medici, in quanto solo questi "professionisti" possono mandare le persone al camposanto con la benedizione della Legge.

Le dico quindi quello che farei io.

Scalerei prima il Risperdal, il 10% al mese, per poi procedere con il Lamictal.

Questo secondo protocolli diffusi, poiché il Lamictal, in funzione di stabilizzatore dell'umore, le darebbe una "copertura" mentre scala l'antipsicotico, che, mi creda, non è per nulla una passeggiata.

Deve prepararsi alle immancabili crisi eliminative, senza spaventarsi, poiché altro non sono che il tremendo sforzo del corpo di tornare a una situazione di equilibrio.

Scalaggio lento e passaggio a un'alimentazione vegana, crudista quanto basta.

Via subito i due nemici principali della salute mentale: glutine e latticini.

Diminuzione delle proteine animali fino alla loro totale eliminazione.

Via tutto quello che non assomiglia a un cibo, inclusi zuccheri artificiali e tutto quello che è confezionato e riempito di conservanti, aromatizzanti, esaltatori di sapidità etc...

La propria alimentazione dovrà essere basata, al momento, su:

1) agrumi al risveglio
2) frutta durante la mattinata e lontano dai pasti
3) pranzo e cena che cominciano con un piattone di verdura cruda, seguito da verdura cotta, amidacei, legumi o cereali senza glutine

Non ci sono scorciatoie, non ci sono strade alternative: la guarigione arriva, ma bisogna dare fiducia al miglior medico del mondo, il proprio sistema immunitario.

Grazie per il pagamento del libro, che parte domani mattina.

Non abbia paura di danni permanenti, il corpo ha una enorme capacità di reazione.

Ma basta, dico basta, pensare che i problemi fisici e non possano essere superati imbottendosi di questa chimica demoniaca.

Io ci sono.

Forza e coraggio
Pietro Bisanti


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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

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