e p. c. Giudice Tutelare di
******* (anticipata a mezzo mail:*******)
e p.c. SPDC di ******* (anticipata a mezzo mail: *********)
Studio Legale ******* (anticipata a mezzo mail: ********)
di MILANO
OGGETTO: L. 23/12/1978 n. 833 art. 33 comma 7.
Richiesta di revoca di Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO)
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Il sottoscritto Pietro Eupremio
Maria Bisanti, nato a Milano il 24.11.1975, residente a *******, via
*******, nell’interesse della sig.ra *******, nata a ******, residente a ******, attualmente ricoverata in regime di TSO c/o SPDC ******
VISTO
l'art. 33 della Legge 23/12/1978,
n. 833
CHIEDE
la revoca immediata del
provvedimento di TSO disposto/prolungato nei suoi confronti, per i seguenti
MOTIVI
si evidenzia la mancanza di uno
dei tre principi cardine previsti dalla vigente normativa quali elementi
indispensabili a suffragio della richiesta/mantenimento dello stato di
Trattamento Sanitario Obbligatorio; nello specifico, il rifiuto ora non
più opposto dal paziente de quo all’assunzione della terapia ritenuta necessaria dal
personale medico per il contenimento della patologia asseritamente in atto,
così come epistolarmente confermato dalla sig.ra ****** e dal dott.
****** (SPDC *****) nel corso di colloquio telefonico avvenuto in
data odierna, alle ore 11.20.
PRECISA CHE
la normativa vigente, oltre a
permettere l’inoltro di richiesta di revoca di TSO a chiunque ne abbia
interesse, consente tassativamente al soccombente tale provvedimento di poter
continuare a scegliere tra un ventaglio di proposte di terapia a egli/ella più
confacenti, che, nel caso de quo, così
come sempre epistolarmente precisato dall’interessata, propendono
all’assunzione orale dei farmaci prescritti e non all’utilizzo degli stessi in
versione depot.
PRECISA INFINE
CHE
è giunta, sempre epistolarmente
da parte dell’interessata, la dolenza relativamente all’asserita impossibilità
di poter liberamente prendere contatti telefonici con chi si ritiene più
opportuno; evenienza, questa, in contrasto con la normativa vigente, che non
pone limiti, in tal senso, a chiunque sia sottoposto a TSO, che rimane, sempre
e comunque, titolare dei diritti costituzionalmente garantiti, ivi compreso
quello di essere prontamente reso edotto delle eventuali proroghe del
trattamento in atto, al fine di evitare, da parte del paziente stesso, una
visione indefinibile di un provvedimento sanitario il cui fine ultimo deve
rimanere il contenimento di uno stato emergenziale.
Milano, lì 19.03.2015
In
fede
COMMENTO
Fatti non parole.
Il nostro servizio di tutela legale sta intervenendo, gratuitamente per chi non se lo può permettere, per far rispettare la Legge e i diritti fondamentali di chi si trova, suo malgrado, in TSO.
La nostra lotta non è contro la Psichiatria, ma contro quella Psichiatria che agisce con faciloneria, senza tutelare pienamente i diritti del paziente.
Il nostro lavoro va avanti. Chiunque voglia aiutarci può farlo effettuando una donazione al blog, acquistando e divulgando il libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un Carabiniere", oppure semplicemente dandoci un'attestazione di incoraggiamento, divulgando il nostro servizio e i nostri articoli.
Avanti così
Pietro Bisanti
Per noi A Bologna , sei il TOP !!! Anche qui sarebbe utile che le tue informazioni arrivassero ai Magistrati...LO PSICOFARMACO VA ELIMINATO DALLA CIRCOLAZIONE,TROPPI MORTI ;TROPPI SOLDI RUBATI CON LE INVALIDITA' Psichiche al Sistema Sanitario Nazionale
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