mercoledì 13 maggio 2015

LA CANNABIS TI DEVASTA. MA LA PSICHIATRIA TI POLVERIZZA DEFINITIVAMENTE: LEGGETE FINO ALLA FINE IL DELIRIO DI ONNIPOTENZA DI QUESTI FOLLI CIARLATANI

Salve Pietro sono la signora ***** e finalmente dopo un periodo d'incubo posso raccontare per intero la storia che ha coinvolto in prima persona mio figlio ***** e di conseguenza tutta la famiglia: ***** aveva problemi di ansia che inizialmente si credevano dovuti a problemi familiari e in estate aveva fatto pure uso di cannabis, a novembre decide di andare dal medico di base che gli prescrive Alprazolam a pillole di 0.25 mg al bisogno.

Mio figlio anzichè migliorare peggiora sempre di piu': stanchezza e sonnolenza e mancanza di concentrazione diventano così quotidiani che spesso non riesce neppure ad andare a scuola e a studiare, la dottoressa ci manda da uno specialista (psichiatra) il quale gli dice che ne può prendere fino a 3 al giorno.

A fine dicembre mio figlio incomincia a diventare strano, alterna periodi di debolezza fisica a iperattività e il suo carattere incomincia a cambiare, ha una visione distorta della realtà,  io e gli altri familiari non riusciamo più a capire cosa sta succedendo e siccome sta male ritorniamo dallo psichiatra che inizialmente gli fa prendere Olanzapina da 2.5 mg e  subito dopo l'aumenta a 5 mg.

Il mese di febbraio lo passa quasi sempre a letto, si alza solo per mangiare e lavarsi, non riesce più ad uscire da solo e si allontana da tutti i suoi amici e compagni di scuola ed in questo periodo incomincia ad avere tremori e dei blocchi che gli durano qualche minuto (resta immobile con gli occhi fissi nel vuoto completamente assente ma cosciente), poi se chiedo cosa sente in quei momenti mi risponde che sente la sua testa vuota. 

Il 2 di marzo alla visita di controllo riferiamo  tutto e il medico gli dice che il suo sonno e' solo la volontà di non andare a scuola e pensando che i blocchi siano una forma di psicosi gli aumenta l'Olanzapina a 7.5 mg, mantenendo sempre l'ansiolitico e dietro mia richiesta dopo qualche giorno facciamo un EEG.   

Quando lo ritiro mi dice che mio figlio probabilmente e' epilettico, che che deve iniziare una cura contro l'epilessia, e riporta a 5 mg l'Olanzapina. Nei giorni a seguire i tremori diventano vere e proprie crisi epilettiche e i blocchi incominciano a essere ricorrenti e si manifestano i sintomi extrapiramidali sia di giorno che di notte, abbinati a un malessere generale.

A metà marzo lo porto due volte al pronto soccorso, e dopo una tac e un nuovo eeg mi dicono che mio figlio non e' epilettico e lo conferma pure il neurologo del centro, anzi mi dicono che potrebbero essere i farmaci.

A questo punto, di mia iniziativa sospendo tutte le medicine e dopo due giorni ho appuntamento e riesco a portare mio figlio da questa specie di medico che imbambolato accetta passivamente il fatto che ho tolto tutto e ci rassicura che non c'e' nessuna schizofrenia di cui era terrorizzato ***** e che dobbiamo aspettare l'esito di una risonanza, ma non ci prepara a quello che sarebbe avvenuto...

Pupille dilatate al massimo e blocchi che si trasformano in catatonia, sudorazione, pressione bassa e temperatura sotto i 35 gradi, lo debbo alimentare con cibi liquidi, lo controllo giorno e notte, deliri  religiosi e  tendenze suicide,  talune volte avviene anche una regressione a livello infantile.

Ho paura di tutto ciò e dal medico non ho nessun aiuto, mi sa solo dire che potrebbe essere nervosismo, ma io ribadisco con assoluta sicurezza che non si tratta di nervosismo e mi prescrive Akineton, che compro subito, ma decido di non darlo.

Non convinta riesco a portare ***** da un neurologo privato, che sentendo la storia  prescrive il Tegredol e  un antidepressivo, dice che deve prendere tutto per 8 o 9 mesi  e mi assicura che non sono neurolettici.

Non li compro neppure e incomincio a fare ricerche più approfondite sul web e li trovo il tuo sito: una luce nel buio, ho appena finito di leggere il tuo libro che ho trovato molto istruttivo, io e mio figlio stiamo cambiando stile di alimentazione e niente più farmaci, i risultati sono arrivati giorno dopo giorno, grazie a te i dubbi che potevo avere sulla medicina e sui farmaci sono diventati certezze.  

Ho lottato contro la psicologa di mio figlio che mi diceva di farlo ricoverare in ospedale o di prendere il loro psichiatra, so solo che finalmente a poco a poco tutte le crisi di mio figlio sono passate ma sono sicura che nel corpo ha ancora quelle medicine e so che ogni tanto quando la pupilla si dilata significa che sono ancora in azione, ma dura molto poco e sono certa che e' solo questione di tempo e passerà tutto. 

Ho mandato a quel paese la psicologa che ancora voleva cercare in mio figlio traumi passati senza tenere conto che il vero trauma lo ha avuto in questi mesi, addirittura la responsabile del del centro mi ha detto che la cannabis può portare solo sonno e niente di più, ma io so che non e' vero e la sua psicologa ha osato dire a mio figlio la cosa più classica che si possa dire cioè che la psicosi e' come il diabete, che si deve curare a vita.

Se questi laureati sono quelli che devono aiutare chi e' in difficoltà, a questo punto è preferibile starci il più lontano possibile, danneggiano e non aiutano. 

Scusa per questa mia lunga lettera, ma deve essere un'ulteriore testimonianza verso chi ancora pensa che i farmaci prescritti dagli psichiatri siano utili .......sono solo veleni autorizzati  !!!!   

Chi pagherà per questi errori? Mi conviene fare denuncia per l'incompetenza di questo medico ? Il 24 aprile ho appuntamento che devo fare? Sbattergli in faccia tutti gli esami che mi ha fatto fare dove non risulta nulla? O aspettare che mi dia un'altra falsa diagnosi, consigliami per favore tu che hai esperienza relativa  a queste situazioni.

In attesa di una risposta, grazie per aver avuto la possibilita' di raccontare  tutto         
Distinti saluti                     Lettera firmata



RISPOSTA

Ciao Anonima,
e grazie della tua preziosissima testimonianza.

Non aggiungo altro. Vai avanti per la tua strada, non dare giustificazioni a nessuno, e in caso di problemi valuteremo con il nostro team legale.

Avanti così


Pietro Bisanti

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In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

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