lunedì 25 maggio 2015

METTERE PESO IN UN REGIME VEGAN-CRUDISTA

LETTERA

Ciao Pietro,
scusami se ti do del tu ma è da tempo che ti seguo e ormai ti sento come un amico.
Volevo ringraziarti per l'aiuto e i consigli che a titolo gratuito fornisci a chi ha bisogno di un supporto per andare avanti in questo mondo di soli interessi, pieno di cialtroni e gente senza scrupolo alcuno.
Ti chiedo gentilmente se hai voglia di condividere il tuo menù per farmi capire se la strada che ho intrapreso è quella giusta o meno, nel senso che sono ormai quasi tre anni che pratico l'igienismo alimentare, dopo un grave problema di salute, ma il fatto di non riuscire a rimettere su peso mi fa pensare.
Grazie ancora infinitamente e buona giornata.

Salvo


RISPOSTA

Ciao Salvo,
anzitutto complimenti per la strada intrapresa.

Se fossimo tutti nati nella foresta, e fin da piccoli fossimo stati instradati verso l'alimentazione corretta per il nostro disegno antropometrico (e cioè il vegan-crudismo) senza vaccini, senza latte artificiale, senza schifose merendine, sarebbe stato tutto più facile, anche per me credimi.

Io stesso, ormai al mio settimo anno come vegano, posso dire di averne passate di tutti i colori.

Nel marzo 2011, dopo alcuni anni di miglioramento dell'alimentazione in ambito vegano, ecco che dopo una febbre durata alcuni giorni tutto il mio viso si riempie di un herpes zoester mostruoso, che dura quattro mesi, e che se ne va da sé senza l'utilizzo di alcun farmaco.


Io stesso sono passato attraverso tutti gli errori più comuni, che si fanno quando non si ha una "guida" sicura: errate combinazioni, troppi cereali, sino ad arrivare a un vegan-crudismo basato su avocado, mandorle e noci, il peggio del peggio in fatto di quantità di grassi.

Ora ho capito una cosa, leggendo, studiando, documentandomi, osservando me stesso e le reazioni del mio organismo: poco cambia dalle scimmie Bonobo, con cui condividiamo il nostro DNA al 98%.

Siamo nati per sostentarci primariamente di frutta, con l'aggiunta di verdura cruda.

In natura, allo stato "brado", ritengo non disdegneremmo di mangiare, molto raramente, delle uova, magari dei piccoli invertebrati, spesso anche degli insetti e delle larve.

Non sono qui a fare l'estremista: gli stessi Bonobo, pur vivendo di frutta e verdura, sono stati filmati mentre mangiano, ripeto molto molto raramente, uova e piccoli invertebrati.

Quindi non è la bistecca una volta al mese che porta le persone al camposanto (bistecca che, comunque, non consumerei, poiché contro i miei principi etici e contro il mio istinto, che è di assoluto ribrezzo verso il sangue), bensì il continuare a errare, non solo per quanto riguarda la carne.

Ci sono infatti vegani in condizioni fisiche assolutamente precarie: posso essere vegano, infatti, mangiando riso e patatine fritte.

Il vero salto alimentare lo si fa quando si abbraccia la frutta, come principale cibo di sostentamento.

Il mio giudizio personale quindi:

Frutta: di tutti i tipi, il meglio del meglio
Verdura: in primis quella cruda, ma viene promossa al 100% anche quella cotta a vapore o bollita
Cereali: cibo incompatibile con l'uomo. Mai vista una scimmia mangiare un piatto di pasta. Assolutamente da eliminare quelli contenenti glutine. Da utilizzare in maniera molto moderata quelli che non lo contengono. Ritengo il mais, pur senza glutine, decisamente irritante per l'intestino.
Carne e pesce: difficile affermare senza ombra di dubbio se siano totalmente incompatibili con l'alimentazione umana. Quello che vedo è che i nostri parenti più stretti (i primati) la consumano in quantità irrisorie, molto raramente, allo stato crudo, e come parte integrante di una alimentazione prevalentemente fruttariana/verduriana. Non posso negare che l'uomo abbia comunque repulsione nei confronti di un corpo smembrato e che la carne, al nostro olfatto, puzzi non poco. Il mio parere personale è che l'evoluzione ci abbia portato a discostarci anche da quella poca carne che i nostri parenti stretti comunque tuttora consumano.
Latticini: cibo incompatibile con qualunque essere vivente. 
Uova: ritengo che l'uomo le consumerebbe allo stato brado. Se venissero da un allevamento dove le galline potessero vivere una vita serena, probabilmente un ovetto ogni tanto non lo disdegnerei nemmeno io.
Insetti: li ritengo compatibili con l'alimentazione umana, vengono infatti consumati da tantissime culture. Io, personalmente, non sento il bisogno di consumarli.


Questa è un'analisi mia personale, scevra da ogni giudizio esterno.

Questo invece è quello che mangio:

Al mattino: sempre agrumi, quasi un litro di spremuta
Durante la mattinata: frutta, frutta e solo frutta, fino a sazietà.
Pranzo e cena: moltissima verdura cruda, con un "secondo" fatto di broccoli, patate, zucca, zucchine etc...
Spuntini: frutta, frutta e solo frutta.
Praticamente non consumo legumi, e i cereali senza glutine me li concedo una volta alla settimana (riso, oppure pizza vegana alle verdure senza glutine).

Passo lunghi periodi mangiando solo frutta e verdura.
Non bevo acqua in aggiunta e la quantità di frutta varia, ma quando mangio solo quella è intorno ai 3kg al giorno, soprattutto di banane.

Quasi dimenticavo oli e frutta secca: ritengo i grassi vegetali dannosi quanto quelli animali quando assunti in dosi esagerate.

Le calorie giornaliere provenienti dai grassi non devono mai e poi mai superare il 10% di quelle totali, per non inficiare il funzionamento dell'insulina.

L'olio quindi, anche quello extravergine di oliva spremuto a freddo, potrebbe sparire dalla faccia della terra senza nessun rimpianto da parte mia.

La frutta secca deve essere centellinata, consumata non giornalmente e in quantità irrisorie (5 noci, mandorle o pinoli etc...).

Venendo poi alla tua domanda sul peso: all'inizio del mio "viaggio" pesavo 78 kg per 1.70 m.
Ora, indipendentemente dalle quantità di frutta che mangio, la bilancia rimane fissa intorno ai 62-63 kg, e cioè il peso che avevo a 18 anni (ora ne ho 39).

Se vuoi mettere su peso NON DEVI ammazzarti di grassi vegetali (oli, avocado, frutta secca), bensì pareggiare il tuo fabbisogno calorico con la frutta.

Il cibo cotto è un cibo concentrato, e quindi più calorico. Quando si passa alla frutta, bisogna capire che bisogna aumentare decisamente le quantità che si introducono per pareggiare le calorie, ma all'inizio questo non è facile. Bisogna fondamentalmente riabituare lo stomaco.

Fondamentale sole e attività fisica, altrimenti si finisce per avere quell'apparenza da denutriti di molti fruttariani che, da un lato, non mangiano abbastanza, e, dall'altro, allenano troppo poco o per niente il proprio fisico.

Credimi, sono magro ma ben strutturato, e risulto tutt'altro che denutrito.

Si si vuole fare il vero salto di qualità, si abbracci la frutta.

Tutto il resto è aria fritta.

Pietro Bisanti


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