LETTERA
Ciao Pietro,
sono un ragazzo di 39 anni, nella vita sempre molto pauroso ed ansioso, non sono mai caduto nel vortice dei farmaci anche se ogni tanto (raramente) faccio uso di blandi tranquillanti tipo tranquirit.
Ti scrivo perché circa 10 mesi fa per problemi di natura gastroenterologica (pirosi gastrica e proctite) sono entrato nel mondo dell'igienismo, più precisamente di quello di Valdo Vaccaro. I primi 4-5 mesi ho visto sparire la pirosi gastrica con la proctite anche se sono rimasti problemi con feci non completamente formate.
Comunque, anche se non rispettavo alla lettera la dieta, perché facevo comunque troppo uso di farinacei, tipo pizza, pane e pasta. Al termine di circa 5 mesi ho cominciato a riaccusare la pirosi gastrica, a quel punto ho cominciato ad eliminare i farinacei lasciando di tanto in tanto i cereali (riso integrale) e aumentando il consumo di frutta e verdura (anche se facevo fatica).
Anche se la pirosi un po' si è assestata, dopo circa altri 3 mesi (8 mesi complessivi) si è riaffacciata questa volta molto forte fino ad oggi. Capisco che pian piano non riesco più a mangiare frutta sempre di più (mi da nausea e inappetenza), con la pirosi in aumento con uno strano stato ansioso-depressivo e pauroso. E' come se tutto fosse legato.
Al momento non so sinceramente che strada prendere per la dieta prima di tutto, perché la frutta non riesco a mangiarla e sembra che mi stimoli molto forte i succhi gastrici con dolori e bruciori di stomaco accentuati, e secondo per la parte emotiva mentale, mi trovo quasi dentro ad un tunnel dove non vedo uscita, paura perché non voglio ritornare nemmeno alla vecchia dieta onnivora perché ormai so troppe cose che non vanno in essa e per tutti i problemi che mi ha dato finora.
In questo momento assumo mio mal volentieri il pantorc per lo stomaco, gaviscon e aime, ogni tanto il tranquirit.
Non so se sono stato abbastanza chiaro ma questa è la mia situazione, spero in una tua risposta in merito
Saluti Alessandro
RISPOSTA
Ciao Alessandro,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi.
Veniamo a noi.
Via anzitutto la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.
Hai detto una cosa giusta, e anche molto: tutto è collegato.
Smettiamo di pensare che il cervello sia qualcosa di staccato dal resto del corpo, e che si "ammali" in separata sede.
Il corpo è un tutt'uno, e i nostri pensieri sono anche la naturale conseguenza dello stato di salute del nostro intestino, colon in primis.
Nel tuo caso, hai fatto la scelta giusta, e cioè quella di avvicinarti all'igienismo, ma la stai portando avanti nel modo sbagliato, oltretutto non avendo ben chiaro in testa come il corpo funzioni, e come esso soprattutto si disintossichi.
Attualmente, per farti capire bene il concetto, sono quasi crudista, e mi capita di pranzare anche con 13-15 banane: avessi fatto questo all'inizio del mio viaggio nel mondo vegano e igienista, mi sarei ritrovato con mal di pancia bestiali.
Quindi, il primo passo è la gradualità nella transizione.
Frutta rigorosamente lontano dai pasti, e se vivi come io penso in uno stato di disbiosi intestinale, non sarà facile per te digerirla.
Quindi, per il momento riducine moltissimo la quantità, e spostasti verso grosse quantità di verdura, soprattutto cotta, purè di patate, creme di zucca.
Elimina totalmente i cereali, anche quelli senza glutine, e limita moltissimo i legumi.
Per la frutta, puoi provare a mangiarla cotta, soprattutto le mele, in modo da riabituare gradualmente il tuo corpo a digerirla.
Puoi infatti mettere a bruciare il legno più pregiato, ma se la fornace è intasata, il disastro è garantito.
Devi quindi navigare a vista, giorno per giorno, testando come il tuo corpo reagisce.
L'importante è, comunque, stare dietro al fabbisogno calorico, senza intasare ancora di più il tuo intestino.
Broccoli, cavolfiori, patate dolci... cerca le alternative verduriane che il tuo corpo possa sopportare, e incrementa piano piano la quantità di frutta, vedendo come il corpo si comporta.
Anche se non ho mai sofferto di problemi intestinali, io stesso ho fatto così, e solo ora riesco praticamente a vivere di quasi solo frutta.
Altro punto importante, farmaci e cibi puliti non vanno di pari passo, quindi devi gioco forza valutarne la graduale eliminazione, soprattutto il Tranquirit, che non è "blando" come dici tu... è tutt'altro che acqua fresca.
E, come d'incanto, con l'intestino pulito, anche il tuo stato ansioso-depressivo svanirà, senza bisogno di sdraiarti sul lettino di uno psicologo a raccontare i fatti tuoi, e senza assumere chimica di nessun tipo.
Per rovinare un intestino ci vuole veramente poco, e per rimetterlo in sesto possono volerci anche molti mesi.
Ma, affidandoti al tuo medico interno, l'unico che sa veramente come stanno le cose, ne uscirai alla grande.
Avanti così
Pietro Bisanti
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.
Hai detto una cosa giusta, e anche molto: tutto è collegato.
Smettiamo di pensare che il cervello sia qualcosa di staccato dal resto del corpo, e che si "ammali" in separata sede.
Il corpo è un tutt'uno, e i nostri pensieri sono anche la naturale conseguenza dello stato di salute del nostro intestino, colon in primis.
Nel tuo caso, hai fatto la scelta giusta, e cioè quella di avvicinarti all'igienismo, ma la stai portando avanti nel modo sbagliato, oltretutto non avendo ben chiaro in testa come il corpo funzioni, e come esso soprattutto si disintossichi.
Attualmente, per farti capire bene il concetto, sono quasi crudista, e mi capita di pranzare anche con 13-15 banane: avessi fatto questo all'inizio del mio viaggio nel mondo vegano e igienista, mi sarei ritrovato con mal di pancia bestiali.
Quindi, il primo passo è la gradualità nella transizione.
Frutta rigorosamente lontano dai pasti, e se vivi come io penso in uno stato di disbiosi intestinale, non sarà facile per te digerirla.
Quindi, per il momento riducine moltissimo la quantità, e spostasti verso grosse quantità di verdura, soprattutto cotta, purè di patate, creme di zucca.
Elimina totalmente i cereali, anche quelli senza glutine, e limita moltissimo i legumi.
Per la frutta, puoi provare a mangiarla cotta, soprattutto le mele, in modo da riabituare gradualmente il tuo corpo a digerirla.
Puoi infatti mettere a bruciare il legno più pregiato, ma se la fornace è intasata, il disastro è garantito.
Devi quindi navigare a vista, giorno per giorno, testando come il tuo corpo reagisce.
L'importante è, comunque, stare dietro al fabbisogno calorico, senza intasare ancora di più il tuo intestino.
Broccoli, cavolfiori, patate dolci... cerca le alternative verduriane che il tuo corpo possa sopportare, e incrementa piano piano la quantità di frutta, vedendo come il corpo si comporta.
Anche se non ho mai sofferto di problemi intestinali, io stesso ho fatto così, e solo ora riesco praticamente a vivere di quasi solo frutta.
Altro punto importante, farmaci e cibi puliti non vanno di pari passo, quindi devi gioco forza valutarne la graduale eliminazione, soprattutto il Tranquirit, che non è "blando" come dici tu... è tutt'altro che acqua fresca.
E, come d'incanto, con l'intestino pulito, anche il tuo stato ansioso-depressivo svanirà, senza bisogno di sdraiarti sul lettino di uno psicologo a raccontare i fatti tuoi, e senza assumere chimica di nessun tipo.
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
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Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
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