martedì 3 novembre 2015

DISMISSIONE ZOLOFT E MOSTRUOSI DOLORI MUSCOLARI: LA MEGA BALLA DEGLI PSICHIATRI

LETTERA

Ciao Pietro, mi chiamo ********* ,mi e'capitato di leggere testimonianze sul tuo blog e vorrei chiedere la tua opinione riguardo la mia dismissione da zoloft, l'ho preso x 7anni e circa 2 mesi fa ho deciso di interrompere questo mio vivere da "zombie" x tornare finalmente in me. Da circa una settimana ho dolori intensi alle gambe e una debolezza che mi ha portato al pronto soccorso per difficoltà a camminare..(mi stanco come se stessi scalando una montagna e sudo x ogni minimo sforzo..anche guidare x me e'una fatica immensa).

Mi rivolgo a te perché  medici di fronte a simili sintomi consigliano di riprendere il farmaco. Considerano questi devastanti sintomi di astinenza come un chiaro segnale di "mancata guarigione" (come se intossicando l'organismo e distruggendo i neuroni si potesse giungere a "guarigione").

Come se a "guarigione raggiunta" si potesse dismettere il farmaco senza alcun problema di sintomi di astinenza. Ogni medico che sottostima il profondo disagio causato dall'interruzione se pur graduale degli psicofarmaci, dovrebbe provare personalmente ad assumerli e a dismetterli. 

La domanda che ti pongo e'quella che farei ad un medico se ci fosse onesta' nella sua risposta. Da quello che ho letto sul tuo blog mi sembra di capire che tu sia molto preparato su questo argomento, vorrei chiederti se conosci le cause che portano a questi dolori muscolari e debolezza estrema e se devo attendere ancora molto per tornare ad avere le forze. Grazie mille e scusa se mi sono dilungata un po'..ciao e grazie per la tua disponibilita' ad aiutare le persone !!!


Inviato da smartphone Samsung Galaxy.

Lettera firmata


RISPOSTA

Buongiorno Anonima,

e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Innanzitutto ti stai salvando la vita. Lo dico veramente.

Capire quanto gli psicofarmaci siano distruttivi e inutili è il primo passo verso una guarigione vera e duratura.

Però devo assolutamente metterti in guardia sullo scalaggio...

Da quanto mi sembra di capire hai buttato nel WC da un giorno all'altro lo Zoloft, che assumevi però da un periodo di ben sette anni.

Questo non è assolutamente il modo di dismettere correttamente questi farmaci, che vanno scalati in maniera lenta e costante, del 10% al mese, specialmente se assunti per periodi lunghi come il tuo.

In privato poi mi spiegherai bene la situazione, e vedremo cosa fare.

I cosiddetti "professionisti della salute mentale" raccontano, dolosamente o colposamente, una balla stratosferica, e cioè che i SINTOMI DA DISMISSIONE SIANO UN REALE SEGNALE DELLA NECESSITA' DEL CORPO DI ASSUMERE QUEL DATO FARMACO.

Tutte cagate, e anche cosmiche.

Tutto quello che stai sperimentando altro non è che lo strenuo tentativo del tuo corpo di tornare a uno stato di equilibrio, detto omeostasi.

Il corpo non va mai contro se stesso, e non appena tolti i farmaci, esso stesso tenta di tornare nella miglior condizione possibile.

E tutta la sintomatologia che appare è direttamente correlata a questo, che è poi il meccanismo dell'astinenza.

Le crisi di astinenza sono infatti eventi benefici seppur infernali, che servono a riportare il corpo, come detto, a un suo equilibrio.

Mi chiedi se passeranno i tuoi dolori? Certo che sì.

Mi chiedi quando? Non ne ho la benché minima idea.

Solo il tuo corpo sa esattamente quello che sta facendo.

Tu hai il potere/dovere di agevolarlo in questo lavoro, in primis con un'alimentazione corretta, abbracciando senza riserve e con progressività quella vegana, crudista quanto basta, subito a ZERO glutine e ZERO latticini.

Forza e coraggio
Pietro Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.


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