giovedì 24 dicembre 2015

ANSIA SUL POSTO DI LAVORO: VOGLIONO RIFILARMI L'ENTACT. CHE RISCHI CORRO?


DAL SERVIZIO "CHATTA ORA" DEL BLOG ALIMENTAZIONE E SALUTE

Ciao, mi è stato prescritto di assumere l'Entact per delle crisi d'ansia scaturite sul posto di lavoro, oltre a tutta un'altra serie di situazioni (lontano da casa, solo etc). Che rischi corro? Grazie
Firmato Giuseppe


RISPOSTA

Buongiorno sig. Giuseppe,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Questa è la mail giusta per farmi ribollire di rabbia la vigilia di Natale.

Il suo medico dovrebbe scrivere un manuale: "Come rovinare un essere umano in cinque minuti".

Prima cosa...

Qualcuno le ha per caso ipotizzato che i sintomi che lei ha possano anche avere una natura organica/fisica e non solo psicologica?

Qualcuno le ha mai parlato dell'associazione tra ansia e glicemia, tra glutine e depressione, tra alimentazione e salute mentale?

E se anche tutti i sintomi che lei ha fossero solo di natura psicologica, le hanno spiegato che l'antidepressivo che le hanno proposto è una vera e propria sostanza stupefacente che andrà a interagire con i delicati e misteriosi meccanismi biochimici del cervello?

Le hanno spiegato che tutti gli antidepressivi SSRI-SNRI possono causare ideazioni omicidiarie e/o suicidiarie?

Le hanno spiegato che quando deciderà di dismetterlo passerà, 99 su 100, le pene dell'inferno?

Le hanno spiegato che c'è una enorme possibilità che lei abbia grossi problemi di natura sessuale anche permanenti?

Butti nel cesso qualunque prescrizione abbia in mano, legga in lungo e in largo questo blog, acquisti il mio libro e impari a trattare il suo corpo come si deve.

Io ci sono


Pietro Bisanti


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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.


Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

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