martedì 22 marzo 2016

PUNTURONA DI XEPLION: ORA NON VIVO, VEGETO


LETTERA

Grazie per avermi scritto.
La mia storia è molto lunga perché è da molto che combatto con la malattia.
Diciamo che ho avuto lunghissimi periodi di benessere senza farmaci.
Sono due anni che prendo neurolettici ma non di buon grado:  controvoglia.
Ho avuto una serie di effetti collaterali tra cui l'aumento di peso. Ora sono letteralmente disperata ci sono mattine che pur volendo non riesco ad alzarmi dal letto..penso tutti i giorni al suicidio..
Ho un solo desiderio neanche tanto ambizioso. Smettere di prendere quella robaccia e riappropriarmi della mia vita.
La psichiatra mi dice che non prendendo i farmaci rischio danni seri. Io so solo che da 2 anni a questa parte vegeto non vivo..mi sembra un incubo senza fine.
Mi sento sola. Terribilmente sola..la psichiatra mi dice che mi farà ricoverare in tso se rifiuto le cure...preciso che non ho mai tentato il suicidio né sono mai stata aggressiva con gli altri..
Grazie Sig.  Bisanti lei è un angelo.

Lettera firmata

RISPOSTA

Buongiorno sig.ra Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Il primo concetto da capire è molto semplice: lei non è MALATA. Non ha alcuna MALATTIA, e quindi sta semplicemente combattendo contro se stessa e la mostruosa intossicazione organica/psicologica/farmacologica che il suo corpo ha subito e continua a subire.

Il farmaco che sta prendendo è un potentissimo neurolettico in versione depot (quindi a lento rilascio) che esplica la funzione per cui è stato creato: lobotomizzare chimicamente chi lo assume.

Per farle "sparire" i sintomi indesiderati, deve giocoforza creare sul suo cervello una vera e propria "cappa": azzerando la dopamina, lei non entrerà più in stati psicotici, ma al tempo stesso continuerà a vivere come un vegetale, ingrassando e perdendo piano piano tutte le sue facoltà mentali, oltre alla capacità di vivere emozionandosi, nel bene e nel male.

Questo non significa GUARIRE. Questo significa autodistruggersi, cercando di soffocare una sintomatologia che invece, in chiave igienista, va capita, compresa e fatta sparire definitivamente attraverso un radicale cambiamento dello stile di vita.

Non mi stancherò mai di ripetere che la maggior parte degli stati mentali alterati sono una diretta conseguenza di uno stile di vita, soprattutto alimentare, completamente contro natura.

E anche se fossero da imputare a reali situazioni di carattere psicologico, il rafforzamento organico del nostro fisico è la prima cosa da fare per ottenere quelle energie sufficienti, anche a livello mentale, per poter affrontare i drammi che la vita, bene o male, porta a ognuno di noi.

Mettetevi bene in testa un concetto: le forze fisiche e mentali date da una banana saranno sempre e comunque mille volte superiori a quelle date da un pezzo di gorgonzola.

Inoltre, cominciare a conoscere e far valere i propri diritti. Nessuno, dico nessuno, può essere sottoposto a un TSO se non vi sono i presupposti di Legge e quindi, tra gli altri, la pericolosità per se stessi e/o per gli altri.

Basta chinare la testa. Bisogna informarsi e REAGIRE.

Piano di battaglia:

1) Acquistare immediatamente il mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere"

2) Leggere ATTENTAMENTE questo vademecum che spiega ESATTAMENTE come ripristinare la salute quando si è in terapia psichiatrica http://pietrobisanti.blogspot.it/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html.

Non ci sono scorciatoie, non ci sono mezze misure. O si crede nella capacità autoguaritiva del corpo umano, anche e soprattutto attraverso una corretta alimentazione, oppure si rimarrà per sempre schiavi di questa chimica demoniaca.
Ci sentiamo in privato.

Io ci sono

Pietro Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

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