giovedì 14 aprile 2016

LA SOFFERENZA DI UNA MADRE PER LA PROPRIA FIGLIA INTRAPPOLATA DALLA PSICHIATRIA

LETTERA

Buongiorno Pietro, 
innanzitutto grazie per esserti messo a disposizione di tutti quei disperati che malauguratamente si sono trovati ad avere a che fare con i mortali psicofarmaci.

Nella mia vita pur avendo sofferto io stessa di depressione e momenti psicologicamente duri da affrontare, li ho sempre evitati come la peste, ma in maniera ricorrente ho avuto amici e conoscenti che ne subirono i gravosi effetti, fino ad arrivare a mia figlia che a 18 anni si mise a frequentare un gruppo di tossici e ne combino' di tutte per due anni...

Dopodiché uscì nauseata da questo giro nefasto, ma non riusciva più ad andare a scuola e avere rapporti sociali, soffriva di ansia e pensieri intrusivi ossessivi e a poco a poco la depressione la fece rinchiudere in uno stato maniacalmente asociale. Decise quindi dopo un po' di tempo di voler riprendere gli studi, ma consapevole di non riuscire a gestire la propria emotività, dopo vari tentativi fallimentari con fiori di Bach e omeopatia, decise (contro la mia volontà ) e a dir suo disperatamente, di affidarsi temporaneamente agli psicofarmaci.

Il pensiero iniziale era per un anno e invece siamo arrivata già a tre...

In questi tre anni ha provato a smettere scalando autonomamente, ma per vari motivi questi tentativi non sono andati a buon fine ed ogni volta, spaventata dai pensieri intrusivi orribili e la paura di essere pazza, ricominciò ad assumere le dosi scalate con tanta fatica.

Ogni volta si somma il dolore del fallimento e aumenta quel pensiero malefico che le insinua il dubbio di essere davvero pazza e non uscirne più. 
Ora, dopo alterne vicende, sta prendendo di nuovo 15 gocce di Rivotril e 15 gocce di Entact.

È una bella ragazza e il suo carattere era pieno di vitalità. Ora vederla sempre apatica, priva di forze e di entusiasmi, portare avanti la sua vita come un fardello pesante, è per me che sono la madre, un dolore immenso...

Vorrei comperare il tuo libro. Come si fa?  Dove si trova? 
Mi farebbe piacere se potessi darle dei consigli e una nuova visione. 
Ne ha davvero bisogno.
E cosa pensi dell'omeopatia unicista?
Può essere un valido sostegno?
In attesa di una tua risposta ti ringrazio infinitamente con tutto il cuore.

Firmato Susanna  


RISPOSTA

Buongiorno Susanna,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Partiamo da un concetto di una banalità disarmante: non si impazzisce da un giorno all'altro senza motivo. Anzi, la maggior parte dei cosiddetti disturbi psichiatrici altro non sono che la manifestazione di una grave intossicazione di tipo organico.

In pratica, vivo di merda, mangio merda e, come nel caso di tua figlia, utilizzo stupefacenti, ed ecco che il cervello, come qualunque altro organo, ne risente pesantemente, e come unico "modo" di farcelo notare ha quello di non permetterci più una corretta elaborazione dei nostri pensieri.

Capito questo, il secondo passo è quello di riequilibrare l'INTERO organismo, partendo quindi da un'alimentazione impeccabile.

Quello che sta succedendo a tua figlia è tanto orribile quanto banale: è passata da una tossicodipendenza illegale a una legale (e peggiore).

Scalare i farmaci (soprattutto gli antidepressivi SSRI-SNRI) provoca delle vere e proprie crisi di astinenza, che altro non sono che il tentativo estremo del corpo di tornare a uno stato di equilibrio, detto omeostasi.

È, nella maggior parte delle volte, un percorso obbligato: bisogna stare peggio prima di stare meglio.

Non perdere tempo con omeopatia, fiori di Bach, veleno del cobra reale, zuppa di pinna di squalo... la guarigione la si ottiene PERMETTENDO al corpo di autoguarirsi attraverso uno stile di vita corretto, a cominciare, come già detto, da una impeccabile alimentazione.

Leggi ATTENTAMENTE questo vademecum che spiega ESATTAMENTE come ripristinare la salute quando si è in terapia psichiatrica http://pietrobisanti.blogspot.it/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html.

Ci sentiamo in privato, anche per il libro.

Forza e coraggio
Pietro Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

1 commento:

  1. Ti ringrazio infinitamente caro Pietro perché incontrare persone come te ci fa sentire il mondo come sognavo da bambina e cioè che fossimo tutti una grande famiglia!
    Ti farò sapere e quando è come posso ti manderò il mio contributo.
    Che Dio benedica te e tutti i tuoi cari.
    Susanna

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