mercoledì 26 ottobre 2016

30 ANNI DI BENZODIAZINE... E ORA SONO CAZZI...

LETTERA
 
Mi chiamo Giorgio ***** e ho 61 anni.
La mia disavventura con le Benzodiazepine è cominciata circa 30 anni fa.
Ho cominciato ad avere i primi sintomi dell'ansia associati a delle somatizzazioni psicofisiche.
Il Medico di base mi aveva mandato da un Neurologo che mi ha prescritto EN Gocce.
Dopo averle prese ero rinato e stavo benissimo.
Ogni volta che andavo per un controllo mi diceva molto bene continui così.
Siccome stavo bene e a quei tempi non c'era nessuna informazione e nemmeno Internet ho seguito le sue direttive.
In questi 30 anni ho compreso che era ora di smettere di essere schiavo dagli psicofarmaci e ho provato a scalarli per poi eliminarli definitivamente.
Ci sono riuscito qualche volta resistendo qualche mese, ma poi ricompariva la crisi di astinenza e desistevo perché stavo malissimo.
Nel mese di giugno 2016 da un giorno all'altro le gocce di EN (10 la mattina e 10 la sera) non facevano più effetto, anzi avevo tutti i sintomi da astinenza.
Il Medico di base mi ha detto di aumentare la dose, ma senza nessun effetto e con crisi di astinenza.
Allora il Medico mi ha prescritto le compresse di Tavor, che hanno fatto il loro effetto per tre mesi e poi sono comparse le crisi di astinenza.
Ultimamente il Medico mi ha mandato a fare una visita dallo Psichiatra (probabilmente perché non sapeva che pesci pigliare) che mi ha prescritto un antidepressivo.
il Cipralex, ho preso mezza compressa da 0,5 mg per provare e sono stato male due giorni prima che perdesse il suo effetto (mi aveva aumentato di 10 volte tutti i sintomi e tutte le somatizzazioni dell'ansia).
Ho detto basta a tutti gli Psichiatri e alle schifezze che ti propinano.
Purtroppo devo prendere il Tavor anche se fa effetto un giorno sì e uno no.
Penso che ci siano Cliniche specializzate per disintossicarsi anche dalle Benzodiazepine, ma purtroppo non sono ricco e non posso permettermele.
Per favore, potete aiutarmi in qualche modo.
Grazie.
 
 
 
RISPOSTA
 
Buongiorno sig. Giorgio,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi...

Posso essere franco e sincero?

Lei NON ha vissuto in questi 30 anni...

Quante emozioni, quanta vitalità, quanta elasticità mentale, quanta curiosità le hanno tolto queste pillole demoniache?

Quanto imparerete TUTTI che guarire non significa "stare tranquilli". Guarire significa RIAPPROPRIARSI delle proprie emozioni e della propria vita, vivendola al massimo, senza paure, senza riserve.

Ora, è comunque riuscito a capire che bisogna vivere PULITI e questo non può prescindere da una alimentazione impeccabile.

Non vada in cerca di cliniche. Cominci ad avere fiducia nelle capacità autoguaritive del suo corpo. Cominci a trattarlo come una reliquia e non come una latrina.

Dire che sarà difficile è un eufemismo. Sarà DURA, DURISSIMA, a volte anche INFENALE. Ma è l'unica cosa da fare se ci si vuole riappropriare della propria vita.

Piano di battaglia

1) Acquistare immediatamente il mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere". Non divento certo ricco vendendole un libro, ma a lei permetterà di capire finalmente in chiave igienista come funziona il corpo umano e come lo si mantiene in salute.

2) Leggere ATTENTAMENTE questo vademecum che spiega ESATTAMENTE come ripristinare la salute quando si è in terapia psichiatrica http://pietrobisanti.blogspot.it/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html, e potrà seguire il piano alimentare ivi esposto.

Io ci sono
Pietro Bisanti


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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
 
 

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