mercoledì 7 dicembre 2016

MARITO PARANOICO ED ENORMI DUBBI SU QUALE SIA L'ALIMENTAZIONE GIUSTA: ESSERE VEGANI SIGNIFICA TUTTO E NIENTE

Pietro carissimo, ciao e grazie per avermi dato la possibilità di scriverti.

Allora, un tempo mi avevi chiesto perché sono venuta a te.. beh, la prima risposta che mi viene è perché ciò che ci accomuna è la sofferenza per la malattia mentale: io ho vissuto per 12 anni quella di mio marito, siamo passati da uno psichiatra all'altro, faceva la cura ma poi sospendeva, senza però migliorare. Premessa doverosa: è onnivoro e "pasticcivoro", non solo, ma subendo parecchio l'influenza della madre, la stessa continuava a portarlo con sé per farlo mangiare bene, come diceva, a suon di pasta, pane e dolci (e ti ho detto tutto). Gli hanno diagnosticato praticamente di ogni: depressione, disturbo bipolare, schizofrenia, paranoia, ecc. però ti posso garantire che è davvero paranoico, vede e sente cose che non vengono fatte né dette oppure travisa quello che viene detto...praticamente si sente perseguitato dal mondo intero, eccetto i familiari più stretti e cioè mamma, papà e sorella.
 
Dall'ultima crisi di quest'anno, per cui stavo tentando la strada del TSO, si è tolto per l'ennesima volta i farmaci da solo ed ora afferma che sta bene...ascoltandoti sono stata felice di questa sua scelta, perché si è salvato da quei veleni, ma in cuor mio non sono tranquilla: non facendo nessun percorso parallelo, nemmeno alimentare, come è possibile questa guarigione repentina?
 
Ti posso anche dire che, a causa di questa situazione, già diverse volte siamo stati vicino alla separazione....
Fra i farmaci che ha assunto: EN, Depakin, Daparox, Eutimil a rotazione; nella maggior parte erano stabilizzatori dell'umore e ricaptatori della serotonina.

Ora io mi reputo una persona che, con i suoi alti e bassi, ha sempre cercato di "mangiare bene", per questo ho approfondito e seguito la via canonica che mi ha permesso di diventare nutrizionista, alla maniera classica però, ma non per questo mi sento saccente, anzi, vi ho ascoltati con umiltà e messa nuovamente in discussione.
 
Io sono andata e tornata dal veganesimo diverse volte, poi quest'estate passata ho definitivamente scelto, ma essendo un'insicura cronica, mi sono appoggiata ad un collega, il quale mi ha preparato anche un piano di allenamento; come sportiva, seguo un'alimentazione che un po' ricalca la dieta della longevità di Longo, faccio una colazione completa (Budwig), un
pasto leggero con proteine in polvere, latte o yogurt veg e frutta e cena con verdure, olio, semini e una proteina vegetale (tofu o seitan, raramente lupini oppure proteine in polvere ). Una volta a settimana cereali e legumi. Una volta a settimana pasto libero.
 
Come ti anticipavo, vengo da un passato di DCA, dall'anoressia alla bulimia al binge eater disorder ed ora mi è un po' rimasta quest'ansia del mangiare, che mangio troppo, i vari sensi di colpa, ma pur volendo controllare mi ritrovo davvero a concedermi sempre di più di quello che è previsto dal mio piano nutrizionale...

In famiglia cerco di portare molti alimenti vegetali, freschi e cotti, cereali integrali senza glutine, proteine vegetali anche da supermercato (bistecche, wurstel, ecc.), qualche volta legumi, ma continuano ad avere molta fame e cercare latticini e pane, pizze, ecc.
 
Abbiamo letto insieme un testo di igienismo (Costacurta, la Nuova Dietetica) e hanno commentato "sei matta, mai e poi mai, non è vita"!!!! (mio marito ha pure asserito che il suo cervello ha bisogno di tutte le sostanze...).

Ecco. Ora sai tutto o quasi di noi :)
Attendo tue con estrema curiosità.

Grazie ancora, un caro saluto a tutti voi!
 
Lettera firmata
 
 
RISPOSTA
 
Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi...

Sono stato felice di averti conosciuta di persona durante la conferenza in Toscana e che tu abbia avuto modo di ascoltare quello che ho detto.

Ora, però, è il momento di fare il grande salto... Rispondo a tutti i tuoi quesiti.

Tuo marito ora si trova nella tipica fase di "interruzione farmaci" per cui il suo corpo non è sì gravato dal loro carico tossico giornaliero, ma al tempo stesso, nel suo caso specifico, non ha ancora messo in atto, causa la sua cronicità, alcun procedimento disintossicativo.

Quindi, purtroppo, questo periodo di benessere è destinato a passare molto, molto velocemente, allorquando arriveranno tutti i sintomi disintossicativi e astinenziali.

Ecco perché, lo ribadisco, è sempre opportuno uno scalaggio lento e graduale, unito a un cambio RADICALE e PER SEMPRE della propria alimentazione che, lo ribadirò fino a quando avrò voce, è sempre causa o concausa della miriade di disturbi psichiatrici dei nostri giorni.

L'alimentazione di tuo marito, con altissime percentuali di cereali contenenti glutine, è il miglior modo per autodistruggere la propria salute mentale, soprattutto per quanto riguarda i sintomi della paranoia e delle allucinazioni.

Non credo ai miracoli. E quindi stai in campana, perché la situazione peggiorerà.

Anche nel tuo caso, però, vedo un'alimentazione sì vegana, ma in realtà assolutamente malsana.

Essere vegani significa tutto e niente.

Seitan, tofu, cereali, legumi etc... possono essere dei cibi di transizione prima e di contorno poi, ma fino a quando non si metterà al centro la frutta al suo stato naturale, assieme a un BASSISSIMO livello di grassi, si continuerà a vivacchiare e non a esplodere di salute, come tutti meritiamo.

Io sono qui, pronto a parlare anche con tuo marito dovesse essere necessario.

Forza e coraggio
Pietro Bisanti

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In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
 

 

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