mercoledì 5 aprile 2017

ELETTROSHOCK: "MIA MADRE RIDOTTA DA BELVA AGGRESSIVA A LARVA UMANA. ECCO PERCHÈ IL TUO LAVORO VALE PIU' DEGLI INSEGNAMENTI ACCADEMICI"

Ciao Pietro,

Ti mando la mia tesina sul confronto sciamano e raver, uso di sostanze psicotrope e musica. Per farla ho letto libri come L’inganno psichiatrico o Etnopsichiatria. Ho trovato idee comuni leggendo il tuo libro.

Poi purtroppo ho avuto mia madre operata due volte al seno e etichettata come depressa e curata con psicofarmaci, fino ad una crisi per cui è stata ricoverata in una clinica psichiatrica. 
Lì gli è stata diagnosticata la sindrome di Cotard la cui unica “cura” era l’elettroshock a cui mi sono opposto dopo un consulto con il Telefono Viola contro gli abusi in psichiatria dove mi hanno detto la realtà delle cose e che c’è un ritorno all’elettroshock dopo che era stato accantonato come pratica disumana anche perchè le contrazioni che la scossa scatenava rompeva le vertebre e le costole, ma ora era più umana con l’uso di miorilassanti! 
Tra l’altro alla dimissione di mia madre nella lettera di, appunto, dimissioni la diagnosi era completamente cambiata! 

Frequentando quella clinica psichiatrica ho visto cosa vuol dire essere trattati come cose fastidiose e pesanti, specie e purtroppo per i familiari, e non come persone in difficoltà bisognose di aiuto, con situazioni di vita e vissuti allucinanti.

Quando ho accompagnato mia madre la prima volta dallo psichiatra, un uomo di mezza età, lui ci ha guardato, ha visto mia madre, una persona invecchiata, bianca di capelli e visibilmente anziana e me, ragazzo moro, alto e giovanile e mi ha detto “lei è il marito?”!!! Da allora non mi sono mai fatto influenzare da quello che diceva e sostituivo il farmaco nelle boccette con acqua.

Ho scoperto cosa sono gli effetti collaterali paradossi degli psicofarmaci, ti “curano” dalla depressione o manie suicide ma causano depressione o ti inducono a suicidarti e così via. 

Dopo il ricovero mia madre non è stata più la stessa è diventata prima una belva aggressiva poi una larva e piano piano si è spenta con il corpo tutto contratto ed io avevo contro nelle scelte una sorella ed una zia materna infermiere, un cognato medico, uno zio farmacista che spingevano per le “cure” tradizionali.

Quando ero volontario sulle ambulanze e andavamo a casa di persone anziane e sole che manifestavano varie patologie succedeva che semplicemente parlandogli e, soprattutto, ascoltandole tenendogli la mano nel tempo del tragitto per arrivare al pronto soccorso il sintomo era passato!

Per questo ho apprezzato molto il tuo lavoro perché va coraggiosamente contro corrente ed è supportato dalla tua esperienza lavorativa di avere a che fare con TSO e affini che vale molto più di tanti testi e insegnamenti accademici è la Vita reale dove un abbraccio vale molto più di tante goccine. 


Un caro saluto

Lettera firmata


RISPOSTA

Caro Anonimo,
anzitutto grazie per aver voluto condividere questa parte della tua vita.

Cosa possiamo aspettarci da una Psichiatria a cui non frega un bel nulla di niente, tranne rarissimi casi, del benessere delle persone che a loro, volenti o nolenti, si rivolgono?

Cosa possiamo aspettarci da una Psichiatria che pensa che i mali dell'animo umano debbano essere soffocati a suon di potentissime sostanze psicotrope che non hanno nulla di curativo?

Cosa possiamo aspettarci da una Psichiatria che pensa che il cervello sia un organo staccato dal resto del corpo, e che quindi alimentazione e stile di vita non abbiano niente a che vedere con i cosiddetti "disagi psichiatrici"?

Cosa possiamo aspettarci da una Psichiatria che pensa che inserire una corrente elettrica nel cervello di un essere umano possa anche lontanamente portargli giovamento?

Quando impareranno, questi "luminari", che l'essere umano non è un involucro, bensì una meravigliosa macchina fisica e spirituale, che ha quindi bisogno sia del carburante organico giusto (il cibo corretto) che di quello spirituale (l'amore, la comprensione, il supporto, la parola): la mancanza di uno, dell'altro, o di entrambi porta inevitabilmente allo squilibrio.

Come hai detto tu, la parola è più forte di tutti gli psicofarmaci di questo mondo (e io aggiungo, assieme al giusto cibo), ed è priva di effetti collaterali.

Io continuerò a stare dalla parte dei più deboli, difendendoli con tutti i mezzi che la Legge mi da.

Avanti così
Pietro Bisanti


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