lunedì 24 luglio 2017

"HO SOLO IL RICORDO ORMAI DI MIO FRATELLO": CLOZAPINA, IL COLPO DI GRAZIA

LETTERA

Buongiorno Pietro,

le scrivo per mio fratello, *******, un ragazzo di ***** anni, con una diagnosi di schizoaffettività. In pratica da qualche anno è soggetto a continui pensieri distorti, assurdi, ansia e paranoie; ho solo il ricordo ormai di mio fratello, di un ragazzo socievole e con capacità intellettive particolari, che sapeva ridere e stare con gli altri. Il dolore che mi dà vederlo così non ha misura.

È da qualche anno che viene curato con farmaci diversi ma senza grandi risultati. È stato ricoverato qualche settimana fa per una settimana, nella speranza di trovare un rimedio che possa tirarlo fuori da tutto questo; gli hanno prescritto clozapina e qualche miglioramento devo dire che c'è, ma iniziano i tremori e ogni volta che lo guardo negli occhi lo vedo sofferente e spaurito.
Puoi darci un consiglio?

Grazie
Arianna


RISPOSTA

Buongiorno Arianna,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi...

Partiamo da una domanda, che può sembrare banale ai MIEI occhi, ma non lo è per milioni di persone che sono nella stessa condizione di suo fratello: "Lei è assolutamente convinta che una sostanza chimica al 100 per 100, creata in laboratorio, una volta iniettata o ingerita, oltrepassando la barriera protettiva ematoencefalica, possa interagire selettivamente con 300 milioni di neuroni (il cui funzionamento è ancora quasi sconosciuto) deputati a gestire miliardi e miliardi di operazioni "aggiustandoli" come vogliamo noi?".

La risposta è ovviamente NO e lei è caduta nel tranello in cui cadono milioni di persone nel mondo, in tutti gli aspetti della farmacologia, ma soprattutto per quanto concerne la psicofarmacologia.

Lei è convinta che una pillola, un rimedio, possano "aggiustare" il cervello di suo fratello.

Lei non ha considerato molti fattori:

1) il cervello NON è un organo STACCATO dal corpo, bensì ne è parte integrante. La nostra salute mentale si gioca soprattutto a livello intestinale, sede della produzioni dei neurotrasmettitori. Il sangue che irrora l'alluce del mio piede destro è lo stesso che va al cervello: se avrò nutrimenti di scarsa qualità, il mio alluce farà male. Il cervello, per avvertire che si trova in uno stato di tossicità NON può fare altro che esprimere pensieri "tossici", quindi distorti.

2) i farmaci che suo fratello ha assunto, che io chiamo senza eufemismo alcuno "merda chimica", non hanno fatto altro che distruggere la sua delicatissima biochimica cerebrale. I comportamenti che lui pone in essere ora non sono altro che la normale manifestazione della tossicità di vere e proprie droghe legalizzate.

3) tutto ha sempre un inizio: il cervello umano non "impazzisce" così senza un motivo. Nella mia esperienza i traumi di tipo psicologico vanno di pari passo con uno stile di vita carente, soprattutto a livello nutrizionale. Sigarette, spinelli e altre droghe sono i principali apripista per vedersi rovinata la propria salute mentale.

Ora, se suo fratello "curato da qualche anno" stesse bene, potremmo anche fare un grande applauso alla "moderna" Psichiatria. Suo fratello, invece, come praticamente tutte le persone che ci finiscono dentro, continua a stare male.

Inoltre, nessuno le ha detto cosa stia assumendo ADESSO: la CLOZAPINA è in assoluto il farmaco neurolettico più invasivo e devastante mai creato dall'uomo. È talmente potente che i risultati che lei PENSA DI VEDERE altro non sono che una immane CAPPA che formano sul cervello, lobotomizzando chimicamente il malcapitato di turno. Mettiamocelo bene in testa: GUARIRE significa VIVERE, EMOZIONARSI, PRENDERE DECISIONI, non rimanere tranquilli sul divano come un'ameba.

Da igienista e NON medico, questo è quello io farei se fossi nella vostra medesima situazione:

1) Acquistare immediatamente il mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere". Non divento certo ricco vendendole un libro, ma a lei permetterà di capire finalmente in chiave igienista come funziona il corpo umano e come lo si mantiene in salute.

2) Leggere ATTENTAMENTE questo vademecum che spiega ESATTAMENTE come ripristinare la salute quando si è in terapia psichiatrica http://pietrobisanti.blogspot.it/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html, e potrà seguire il piano alimentare ivi esposto.

Io ci sono

Pietro Bisanti


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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.









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