lunedì 11 settembre 2017

BRUSCA INTERRUZIONE DI ABILIFY: MIGLIORAMENTI EVIDENTI MA PERMANGONO PERICOLOSE CRISI DI RABBIA

LETTERA

Salve Signor Pietro!

Le sto scrivendo perché sento che potrebbe aiutarmi.

Non so se se ricorda che a metà gennaio ho smesso bruscamente di prendere l'Aripiprazolo e sono riuscita a non riprenderlo più.
"Purtroppo" non sto ancora trovando il coraggio di parlarne con lo psichiatra ma forse è perché, sempre da gennaio circa per una mia decisione, ci vediamo molto molto meno di prima: ora ci incontriamo tipo una volta ogni 2/3 mesi.

Ho detto "purtroppo" nel senso che mi dispiace di non essere sincera con lui dopo tutto il nostro percorso ma credo sia per due motivi:
uno è che forse, non razionalmente però, sono arrabbiata dalla cura infinita che vorrebbe propinarmi e l'altro è che mi sgridi e mi obblighi a riprenderlo (anche se è ovvio che non potrebbe perché ora sto bene!)

Il fatto è questo: 
mio marito (nel frattempo ci siamo sposati! 😊) mi dice spessissimo che mi vede veramente meglio di quando ero sotto farmaco, dice che i miei occhi brillano e che prima sembravo veramente un misto tra intossicata e avvelenata.
E io anche, per certe cose specialmente, mi vedo veramente molto meglio, quindi sia chiaro che non tornerò mai indietro sulla mia decisione!

L'unica cosa che sento essere peggiorata è il fatto che mi "infiammo" molto velocemente.
C'è da dire che prima di prendere i farmaci, intendo nella mia vita, sono sempre stata una persona abbastanza polemica e "focosa" nelle discussioni.

Sicuramente i farmaci questi 10 anni mi hanno sedato e adesso che non li ho più in circolo ho come la sensazione che questi miei lati caratteriali siano diventati più marcati.
Può essere?
Eventualmente cosa mi consiglia??
Pensa che posso migliorare questa cosa o se ci fosse un danno, ormai è permanente?

Mangio frutta e verdura frequentemente come non mai ma non mi cibo solo di queste cose. 
Ho smesso di fumare da un anno e bevo solo un caffè al giorno e praticamente è come se fossi quasi astemia, talmente bevo raramente e poco di quantità.

Mi consiglia qualche pratica di rilassamento che possa servire!?

O dice di ricorrere al vecchio metodo di contare fino a 10?!? 😊

A parte gli scherzi... a volte discutere serve e mi è servito molto per carità (soprattutto al lavoro dove ho anche "vinto" delle questioni importanti) ma parlo proprio che sento un fuoco che si accende improvvisamente dentro di me... ho un po' paura.

Spero di non averla infastidita.
Grazie per l'attenzione come sempre e buona giornata!

T.


RISPOSTA

Buongiorno T.,

e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi...

Come lei ben sa, avrei consigliato uno scalaggio lento e costante, ma ormai è inutile "piangere sul latte versato".

Le crisi di rabbia sono assolutamente "normali" quando si scala uno psicofarmaco, specialmente in modo istantaneo come nel suo caso.

Piano piano il suo cervello si riporterà in una situazione di riposo ma da quanto lei mi scrive sta a mio parere facendo un GRANDE errore.

In pratica, sta dando all'alimentazione un peso troppo basso, quando è a mio giudizio INDISPENSABILE che in casi come il suo essa sia assolutamente perfetta.

Il cibo stesso, soprattutto i cereali contenenti glutine (ma anche quelli senza e i legumi), è CAUSA PRIMARIA di problematiche di natura mentale anche severissime.

Quindi, è sicuramente presto per tirare le somme sull'interruzione del farmaco (io vedo che la zona "comfort" per essere sicuri di non avere più ricadute è di circa due anni dall'eliminazione totale) ma mi sento di metterla in guardia: sistemi l'alimentazione al più presto perché è troppo, troppo importante per il mantenimento di una salute fisica e mentale ottimale, specialmente quando si è passati attraverso l'uso di psicofarmaci.

Via subito il caffè e non tocchi mai più una sigaretta in vita sua.

Comprende che trattando il corpo come una pattumiera le cose non possono andare bene?

Ora sterzi con vigore verso uno stile di vita veramente salutista, altrimenti le vie di mezzo presto o tardi porteranno mezzi risultati... e mezzi disastri.

Io ci sono

Pietro Eupremio Maria Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.










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