giovedì 25 gennaio 2018

TONNELLATE DI FARMACI E RICOVERI: UNA TESTIMONIANZA CHE RACCHIUDE TUTTO IL FALLIMENTO DELLA PSICHIATRIA

LETTERA

Buongiorno mi chiamo ****, ho 27 anni e scrivo per un mio problema. Da circa 6 anni soffro di attacchi di panico violenti, 1 anno fa mi hanno diagnosticato disturbo borderline di personalità (in quanto mi taglio e cose simili).

La terapia che mi hanno assegnato è la seguente:
-sertralina 50 mg
-en 20 gg per 2 (le sto scalando)
-una fiala mensile da 100 di xeplion
-20 gocce di talofen
-1 compressa da 30 di felison.

Io vorrei uscire da questo giro di medicinali perché non mi sento più la stessa persona.

Sono apatica, non ho voglia di fare nulla, sono appiattita emotivamente, non ho più stimoli.

La mia paura più grande è che interrompendo i farmaci si possano ripresentare quei mostri di attacchi di panico, di cui ho una gran paura. 

Per il disturbo borderline, potrei seguire una psicoterapia? Mi aiuterebbe? In un anno ho fatto un innumerevole corso di ricoveri (mai in tso), per cui chiedo consiglio su come interrompere gradualmente queste medicine e nel caso, come prevenire gli attacchi di panico.

Spero in un aiuto, mi sto sentendo sprofondare in un abisso! Grazie di cuore!

Lettera firmata


RISPOSTA

Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.

Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.

Veniamo a noi...

E' tutto, TUTTO profondamente sbagliato.

In primo luogo: i cialtroni in camice bianco che continuano ciclicamente a "seguirla", oltre ad averla caricata di una terapia farmacologica DISUMANA (io sono contro ogni psicofarmaco, ma somministrarne cinque, tra cui un depot, è veramente criminale), continuano imperterriti - volontariamente, per ignoranza o menefreghismo - a NON SRADICARE LE MOTIVAZIONI organiche/alimentari/emozionali/psicologiche/ambientali alla base della sintomatologia in atto.

Continuano, per fare un esempio, a spruzzare insetticida per uccidere le mosche evitando invece di portare, in maniera risolutiva, LA SPAZZATURA FUORI DI CASA.

L'Igienismo, a differenza della medicina allopatica, considera il corpo umano una reliquia da toccare solo in casi emergenziali.

Una macchina autoreferenziale che è capace di sbrigarsela da sola, senza l'intromissione della distruttiva mano dell'uomo.

A maggior ragione, quando si ha la pretesa di far interagire delle sostanze chimiche create in laboratorio con 100 miliardi di neuroni il cui funzionamento è ancora pressoché sconosciuto. 

Lei NON è PAZZA. Lei NON è MALATA.

E' "semplicemente" intossicata marcia. 

Il suo corpo, capace di autoregolarsi, deve invece, ogni santo giorno, contrastare una marea di sostanze estranee che vanno a colpire direttamente le connessioni neuronali, superando la barriera ematoencefalica.

I "luminari" che la seguono hanno sacrificato la SUA VITA, la sua capacità di emozionarsi, di ridere, di scherzare, di arrabbiarsi, insomma di essere UMANA, con una parvenza di devastante tranquillità.

E tutto questo mi fa ancor di più incazzare, perché uscire da TUTTE le problematiche di natura fisica e mentale (che sono sempre interconnesse) è molto più semplice di quanto non si pensi.

Risulta certo molto più difficile mettere in discussione il proprio stile di vita, a cominciare da quello che si mangia, si inala o ci si inietta, fino ad arrivare alle persone che si frequentano, con cui si convive, con cui si hanno veri e propri scambi energetici ed emozionali.

Io, se fossi in lei, provvederei ad uno scalaggio graduale dei farmaci, uno alla volta, in ragione del 10% al mese, così come da linee guida internazionali, applicate in tutte le cliniche SERIE che aiutano all'estero a dismettere gli psicofarmaci.

Unito a questo, provvederei, sempre gradualmente ma inesorabilmente, ad un cambio alimentare che si sposti nettamente verso il vegancrudismo ad altissimo livello di frutta e a bassissimo livello di grassi.

Lei non ha bisogno dell'ennesima psicoterapia che scavi nel suo passato. A che diamine serve fare psicoterapia sotto l'influenza di cinque psicofarmaci? Se non ripulisce il suo corpo, certo non potrà lavorare correttamente con i suoi pensieri.

Tornare indietro dopo anni di una tale quantità di farmaci NON è una passeggiata, è uno TSUNAMI, che questo le sia chiaro.

Tutte le altre strade sono solo, a mio giudizio, scorciatoie, che porteranno, quando va bene, a finti periodi di benessere, che lei, paradossalmente, NON HA NEMMENO, nonostante quintalate di psicofarmaci.

Le basta questo per riflettere?

Pietro Eupremio Maria Bisanti



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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.













2 commenti:

  1. Non ce bisogno proprio di tutti questi farmaci ...fai quello che vuoi parla da sola urla ridi circondati di qualcuno...mangia fai sport ...al Max tieni sempre vicino a te un tavor da prendere non tutti i giorni solo in caso estremo...in tutti gli altri casi resisti e vedrai che scomparirà tutto.Pensa Carlo Magno lui affrontava la guerra ,quanti attacchi doveva avere?

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  2. mettono nel corpo diversi farmaci che poi aumentano sia gli effetti collaterali e poi nemmeno poi gli psichiatri sanno come gestire uno zombie..un giorno li tolgono uno ne mettono un altro , poi li levano tutti e li rimettono e cosi' via..tutto un miscuglio che non sanno nemmeno loro quale togliere e rimettere in caso di crisi...allora se pieno di farmaci stai male lo stesso non e' meglio stare lo stesso male ma senza farmaci ?? Almeno non prendi gli effetti collaterali

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