Salve,
le scrivo perché ho 24 anni e mi stanno annullando la vita gradualmente, mi hanno fatto 4 iniezioni di Xeplion in totale e fino alla seconda avevo ancora una personalità, ora sono 2 mesi che sono chiuso a casa, ho varie carenze, la prolattina altissima e il colesterolo pure.
Ho perso 2 lavori per la prima volta nella mia vita, prima ero una bomba a lavorare; lavoro da quando ho 16 anni, attualmente sono disoccupato, non ho mai avuto gravi dipendenze MAI, sono riuscito a dire a quelli del CSM che non mi potevano obbligare ad assumere Xeplion e che non lo avrei mai più assunto.
Ora mi vogliono dare Invega per bocca e non ho intenzione di prenderlo, ho avuto degli scompensi ma nulla di che, beh ora non sono più io, non provo più emozioni, prima ero sempre felice, amavo la vita, ero pieno di amici, ora mi hanno azzerato, sto molto male e credo non proseguirò la cura datami.
Il 5 di questo mese ho un nuovo appuntamento, prendo le pastiglie, le porto a casa e faccio finta di ingerirle, non voglio stare peggio di così, voglio tornare a lavorare come ho sempre fatto e ad amare la vita.
Sto prendendo degli integratori perché mi aiutano a ristabilire un po' sennò non ho più concentrazione e ci vedo malissimo, sono impotente a 24 anni prima di questa cura ero un'altra persona, ho paura di non tornare più lo stesso.
Lettera firmata
RISPOSTA
Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.
Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.
Veniamo a noi.
Prima ci dobbiamo parlare chiaro: quando dice "nessuna grave dipendenza" significa che una dipendenza c'è o c'è stata e LEI NON L'HA CONSIDERATA GRAVE.
Quando sento "Xeplion" in un 24enne, sento PUZZA DI MARIJUANA.
Ora, al di là di come sia cominciato il suo stato psicotico, ora da qui dobbiamo partire.
Dubbi non ho che i "luminari" che l'hanno in "cura" non abbiano capito una benemerita mazza di come funzioni il corpo umano.
Al posto di permettere al suo organismo di autoregolarsi, andando ad ELIMINARE le cause per cui il suo cervello era in uno stato di disequilibrio (e quindi, se questo fosse, eliminando i cannabinoidi), ecco che invece hanno provveduto a bombardarla di una sostanza chimica potentissima, oltretutto in versione DEPOT a rilascio prolungato, che certo ha bloccato la sua psicosi...
Lo ha fatto DISTRUGGENDO il suo IO più profondo attraverso il TOTALE blocco della produzione di dopamina, che è il neurotrasmettitore della gratificazione.
In pratica, l'hanno ridotta a una larva umana impotente, e più andrà avanti così più le devasteranno l'esistenza.
Ora, bisogna agire su due fronti: il primo è quello legale, e cioè l'interfacciamento con il CSM per sganciarsi correttamente da esso evitando problemi e ritorsioni varie. NESSUNO PUO' ESSERE OBBLIGATO AD ASSUMERE FARMACI FUORI DAI CASI DI TSO ma bisogna fare le cose per bene perché in primis NON BISOGNA TORNARE IN STATI MENTALI ALTERATI e in secundis bisogna evitare di essere sottoposti ad Accertamenti Sanitari Obbligatori che possano sfociare in TSO... Insomma, bisogna conoscere i propri diritti ma anche le "armi" che la Psichiatria ha. Molto spesso, infatti, gli psichiatri agiscono in buona fede, pensando che il paziente che li rifugge lo fa perché "malato e bisognoso di cure". Quindi, non si scappa ma si affronta il problema consci dei propri diritti.
Il secondo è quello di ristabilire la salute, permettendo al corpo di ritrovare un equilibrio attraverso la disintossicazione graduale dai farmaci e l'inizio di uno stile di vita, soprattutto alimentare ma anche emozionale, che permetta al corpo di NON ESSERE TRATTATO COME UN SACCO DELL'IMMONDIZIA.
Questa è una SUA DECISIONE. Nessuno può sostituirsi al diretto interessato, tanto meno il sottoscritto che medico non è, lo ripeto fino alla nausea.
Acquisti e legga IMMEDIATAMENTE IL MIO LIBRO.
Si faccia una SUA IDEA e agisca di conseguenza.
Io potrò darle supporto pratico e legale ma solo se ci saranno dei presupposti per poter lavorare in tal senso.
Perché se non si prende una strada e la si porta avanti con coerenza si finisce per continuare a cadere nelle maglie psichiatriche. E per questo ci vogliono impegno, autodeterminazione e una cintura familiare/parentale di supporto.
Forza e coraggio
Pietro Eupremio Maria Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
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