Gentile sig. Bisanti,
da circa un mese e mezzo assumo una compressa di Resilient 83, 7,5 mg di olanzapina e 50 mg di zoloft tutto questo perché da uno psichiatra mi è stata "diagnosticata" una psicosi e pensiero delirante. In pratica ho letto la teoria del solipsismo che mi ha mandato in crisi e ho iniziato a pormi il dubbio ossessivo sulla realtà che mi circonda. Inutile dirle che le medicine non mi hanno tolto il pensiero e nemmeno hanno risolto il dubbio. Ho iniziato una psicoterapia che spero possa aiutarmi. Vorrei togliere i farmaci ma ovviamente il medico non è d'accordo. Qual è secondo lei il miglior modo per scalarli?
La ringrazio infinitamente per il servizio che rende a noi vittime della psichiatria.
Lettera firmata
RISPOSTA
Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.
Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.
Veniamo a noi.
Allora...
Ho interloquito in questi ultimi dieci anni con MIGLIAIA di persone sottoposte a terapie psicofarmacologiche, e quindi difficilmente mi "accontento" della facciata.
Lei sicuramente NON è "uscita fuori di testa" perché si è messa a leggere una teoria filosofica.
Lei è uscita fuori di testa perché il suo "vaso" era già colmo, e quella lettura non ha fatto altro che esserne la goccia traboccante.
Ora, io non so niente di lei, ma avendola come "amica" di Facebook mi fa capire che NON ha capito (o non ha voluto capire) nulla delle migliaia di articoli che le sono passati sotto il naso.
Lei mi legge, eppure finisce dritta dritta dallo psichiatra con le sue stesse mani, si fa affibbiare una diagnosi farlocca e, dulcis in fundo, ASSUME la porcheria prescrittale di sua spontanea volontà.
Lei non me la racconta tutta, e secondo me la situazione è ben più grave di quello che lei vuol far apparire.
Qui urge, oltre a una dismissione fatta PER BENE; un RADICALE cambio dello stile di vita alimentare/ambientale/emozionale, perché l'unica cosa CERTA è che la sua biochimica cerebrale NON sta ovviamente funzionando come dovrebbe.
Solo un cervello "ferito" si sofferma ossessivamente sulle cose, non lo dimentichi MAI.
Pietro Eupremio Maria Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
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