giovedì 14 marzo 2019

ECCOVI SERVITA LA VOSTRA "FINTA GIOIA" DA ANTIDEPRESSIVO: TESTIMONIANZA DA INCORNICIARE

LETTERA

Buongiorno Pietro,

mi chiamo Sara e volevo chiederti un consiglio e riportare la mia esperienza. Anni fa mi è stato prescritto un antidepressivo, lo Zoloft. Ero molto restia ad assumere psicofarmaci. Eppure, in un certo senso, prima ero chiusa  nel mio mondo, il farmaco mi ha "estrovertito", svegliato, come direbbero molti. 

Ho incominciato a parlare con tutti. Per un certo periodo credevo che la risposta fosse nei farmaci e ne chiedevo sempre di più ai medici. Eppure, nonostante ciò, a lungo andare...sentivo di non essere io...come viene citato nel film Prozac Nation "Adesso sono diventata la ragazza che dice le cose giuste, che fa le cose giuste, ma non sono io". Ero diventata "efficiente", estroversa, e ciò ai medici bastava per dire che stavo meglio.

Poi una cosa: in teoria quando sei guarito, gli antidepressivi dovresti poterli smettere, invece nella stragrande maggioranza dei casi lo psichiatra ti dice che la depressione è una malattia cronica e che dovrai prenderli a vita. Una bella stangata per il tuo fegato e i reni.

Ho conosciuto psichiatri terribili come capò, duri, freddi, insensibili, che testualmente mi dicevano "non si permetta di leggere il bugiardino, quello è lì solo per motivi legali". Sono letteralmente scappata  da simili individui..

Ora sto facendo una cura omeopatica. E' ovvio che i farmaci non li posso sospendere di colpo. Ma, con l'aiuto del medico ho cominciato a scalarli. Non ho avuto reazioni particolarmente negative. Sono un po' di insonnia. Eppure è come se mi fossi riappropriata di  pezzi di me stessa che prima erano rimasti sopiti.  La sensibilità, il senso dell'unione con la natura, scorgere la bellezza in un quadro, in una canzone, in tante cose. I farmaci questo non potranno mai dartelo.

Nonostante non abbia avuto nessuna reazione "strana", non abbia fatto del male a nessuno, i miei familiari vorrebbero che tornassi dallo psichiatra, il quale, ovviamente, mi imbottirebbe di più e più farmaci. Antidepressivi, stabilizzatori dell'umore e antipsicotici.

Bella, sedata e rincoglionita e soli trent'anni. Mi chiedo perché la mia famiglia mi vuole così. Perché sarebbe più comodo non vedere le mie crisi emotive?

Non tornerei mai indietro. Al momento mi sento un po' "mentalmente sballottata". So che tu non sei un medico, ma volevo sapere se mi potevi dare qualche dritta,.

Ribadisco che non è mia intenzione sospendere tutti i farmaci di colpo, ma gradualmente, con un vero medico, laureato in medicina.

Non cambierei la profondità dei sentimenti che avverto ora con nulla al mondo. Neanche con una apparente carica, felicità fasulla che sì, ti rende produttivo, simpatico ed efficiente per questa società, ma non ti dà la possibilità di vedere e sentire oltre.

ps: per essere informata ho cercato su Internet i sintomi di sospensione da Zoloft...ma sono come dire...oscurati...Tu che cosa pensi?

Con tanta stima
Sara


RISPOSTA

Buongiorno Sara,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.

Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.

Veniamo a noi.

Come posso anzitutto non ringraziarti per questa STRATOSFERICA testimonianza?

Incornicia SARTORIALMENTE quello che dico da anni, e cioè, che "anche quando va bene", la felicità data dagli antidepressivi è IRREALE, FINTA, DI PLASTICA: questa è la VERA motivazione per cui le persone, sotto tali molecole demoniache, si suicidano soprattutto IMPICCANDOSI.

Perché l'incoscienza ha preso chimicamente il sopravvento.

Ora, pur non conoscendo appieno il tuo trascorso, la mia idea è GRANITICAMENTE la stessa:

1) scalaggio lento e costante del 10% al mese, un farmaco alla volta;

2) osservazione TOTALE dei principi dell'Igienismo, a cominciare dall'alimentazione, che è di VITALE importanza per permettere al corpo di riacquistare la salute perduta e di rimettersi in stato di equilibrio.

Qui non conta chi ti scalerà i farmaci (gli stessi "laureati in Medicina" che ti hanno ridotto così?) ma come sarà fatto e quanta importanza darai al cambiamento dello stile di vita.

Ti consiglio la lettura IMMEDIATA del mio libro e di questo link http://pietrobisanti.blogspot.com/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html

Io ci sono

Pietro Eupremio Maria Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.


Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.










1 commento:

  1. Ciao
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