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LA PSICHIATRIA MODERNA VISTA CON GLI OCCHI DI UN CARABINIERE: PSICHIATRI E PSICOFARMACI FINALMENTE MESSI A NUDO PER QUELLO CHE SONO. L'UNICO LIBRO IN ITALIA CHE VI DICE CHIARAMENTE COSA SIANO VERAMENTE LA PSICHIATRIA E GLI PSICOFARMACI. COME LIBERARSI DA QUESTE DROGHE LEGALIZZATE E RICOMINCIARE A VIVERE, ANCHE ATTRAVERSO UN RINNOVATO REGIME ALIMENTARE. PSICOFARMACI ALLA GUIDA, PSICOFARMACI AI BAMBINI, PSICOFARMACI AGLI ANZIANI...C'E' TANTO, TANTO DA LEGGERE. UNA VERA BIBBIA DEL SETTORE. ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE. IL LIBRO CHE STA AIUTANDO MIGLIAIA DI PERSONE AD USCIRE DALLA DIPENDENZA DEGLI PSICOFARMACI. PER ORDINARE: COSTO EBOOK 16 EURO, COSTO CARTACEO 30 EURO (COMPRESA SPEDIZIONE). Dati beneficiari a mezzo BONIFICO BANCARIO Beneficiario: Pietro Eupremio Maria Bisanti Conto di accredito: IT95X0760105138200717600721 Banca e filiale: ENTE POSTE ITALIANE, VIALE EUROPA, 175 - 00144 - ROMA. Dati beneficiari a mezzo RICARICA POSTEPAY Beneficiario: Pietro Eupremio Maria Bisanti Codice fiscale: BSNPRP75S24F205O Numero carta postepay: 5333-1710-0229-5513. NELLA CAUSALE INSERIRE LA PROPRIA EMAIL NEL CASO DI ORDINE DI EBOOK O L'INDIRIZZO COMPLETO NEL CASO DI ORDINAZIONE DI LIBRO CARTACEO. NEL SOLO CASO DI PAGAMENTO A MEZZO POSTEPAY, SCRIVERE LE SUDDETTE INFORMAZIONI A: PIETROBISANTIBLOG@GMAIL.COM. PER QUALUNQUE, ULTERIORE INFORMAZIONE SCRIVICI SEMPRE A PIETROBISANTIBLOG@GMAIL.COM. SOSTIENICI INOLTRE, SE PUOI, CON UNA DONAZIONE!

NO ALLA PSICHIATRIA

Battiamoci per un mondo senza psicofarmaci, dove i disagi di natura psichiatrica vengono investigati attraverso l'analisi delle cause organiche/psicologiche del singolo individuo, e non attraverso la somministrazione anche coatta di vere e proprie droghe legalizzate.
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La consapevolezza è l'unica arma vincente.
Si precisa che è ammessa la divulgazione di tutti i contenuti di questo blog con perentoria citazione della fonte

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Milano, Italy
Igienista e consulente legale specializzato in ambito giuridico-psichiatrico, ricercatore indipendente sul disagio umano con particolare attenzione a quello giovanile e sui danni da psicofarmaci (NOTA BENE: L'Igienismo è uno stile e filosofia di vita e NON una specializzazione in ambito medico), già maresciallo Capo dell'Arma dei Carabinieri (dal 24.09.1994 al 31.12.2017), ora docente ufficiale della prima scuola privata igienista italiana "Health Science University", attivista per i diritti umani e strenuo difensore dei diritti degli animali, da 14 anni si occupa in chiave igienista della correlazione fra alimentazione e malattia, con particolare attenzione alla salute mentale nonché all'utilizzo delle molecole più demoniache e distruttive mai inventate dall'uomo: gli psicofarmaci. L'intento di questo blog non è fornire indicazioni di natura medica, bensì quelle informazioni che possano essere utilizzate per effettuare delle scelte personali e consapevoli, soprattutto in ambito psichiatrico. NOTA BENE: QUESTO SITO RIFLETTE IL PENSIERO ESCLUSIVO DEL SUO AUTORE E NON HA ALCUN COLLEGAMENTO ED/O ESPRIME CONSIDERAZIONI IN NOME E PER CONTO DELL'ARMA DEI CARABINIERI

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venerdì 23 novembre 2018

ISCRIVO MIO FIGLIO AL CATECHISMO... UNA FIRMA AL POSTO SBAGLIATO ED ECCOLO TRASFORMATO IN UNA CAVIA MEDICA



Ecco qua, lo schifo è servito...

Pensavate che ci fosse limite al peggio? Vi sbagliavate...

L'immagine di cui sopra rappresenta una parte del foglio UFFICIALE che viene fatto firmare allorquando si decida di iscrivere il proprio figlio al catechismo.

In pratica, se lo firmate, autorizzate lo svolgimento di screening psicologici finanche la SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI.

Ma qualcuno mi spiega che CAZZO C'ENTRA il catechismo con "l'adottare i percorsi diagnostici e terapeutici ritenuti necessari..."?

Viviamo in un mondo letteralmente impazzito, o meglio, è in atto un piano di distruzione dell'integrità fisica dell'essere umano, a cominciare dai bambini.

Se proprio dovete mandare i vostri figli al catechismo (cosa di cui io ben mi guarderei), almeno LEGGETE prima di apporre una "insignificante" firma che può portare vostro figlio dritto dritto dal neuropsichiatra infantile solo perché magari E' FELICE.

Il mondo è una merda ma io NON mi ARRENDO.

Avanti così

Pietro Eupremio Maria Bisanti

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In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.


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giovedì 22 novembre 2018

"QUESTO QUI HA COLTO IL MECCANISMO DI FUNZIONAMENTO DEL CERVELLO CENTO VOLTE MEGLIO DI COME LO HANNO COLTO QUEI TONTI DELLA MIA FACOLTA'"

COMMENTO AL VIDEO DEL CANALE YOUTUBE DI PIETRO BISANTI "LA DEPRESSIONE: FUORI DALLE PALLE I LUOGHI COMUNI"

Da psicologo in procinto di laurearmi devo dire che questo qui ha colto il meccanismo di funzionamento del cervello cento volte meglio di come lo hanno colto quei tonti della mia facoltà.
Ciò che produce ignoranza psicologica è porre al primo posto le teorie, e all' ultimo la pratica, come se fosse qualcosa da scartare o addirittura di brutto da vedere.
E' la pratica che fa la differenza tra saper fare e non saper fare, e magari studiare può aiutare ma se uno non usa la sua testa per ragionare crederà sempre alle teorie e mai ai suoi occhi e ai suoi sensi, che sono quello che ti permettono di essere in contatto con la realtà e stare bene, sia psicologicamente che fisicamente.
L' università italiana è politicizzata, e le teorie che insegnano a psicologia sono piene di marxismo applicato anzichè all' economia alle relazioni sociali.
Questo rende la figura dello psicologo completamente inutile fino al punto in cui una persona qualsiasi senza una laurea ne sa più di quei tonti figli di papà che vanno a studiare e poi magari le teorie se le scelgono in base ai gusti personali, confermando cosi i loro pregiudizi, e danno ragione agli psichiatri senza mai obiettare.


RISPOSTA

Oltre, ovviamente, a non aver voluto correggere alcun errore grammaticale nel commento per conservarne la genuinità, aggiungo solo una cosa...

Quando fai qualcosa che esce dagli schemi MA CHE RAPPRESENTA LA VERITA' bisogna prepararsi a tutto.

In questa decennale campagna informativa, ho pagato A CARO PREZZO e PERSONALMENTE la mia attività controcorrente ma non ho mai e poi mai pensato di mollare.

Le palate di merda che ho preso non si contano, ma alla fine il tempo, che è galantuomo, mette tutti al proprio posto: ormai, le attestazioni di stima sono MIGLIAIA e all'ordine del giorno, con persone che mi ringraziano di avere SALVATO LORO LETTERALMENTE LA VITA.

Dedico questo commento a tutti gli insignificanti esseri umani che, rosi dall'invidia di non essere stati in grado di avere lo stesso coraggio del sottoscritto per andare controcorrente per un giusto ideale, hanno cercato in tutti i modi di ostacolarmi: con l'inganno, col doppio gioco, con la falsità, con i sorrisi di circostanza.

Non entrerò nello specifico, trattandosi della mia sfera privata.

So solo che VOI mi leggete. Ma per me, ricordatelo, siete ZERO. La vostra insulsa posizione nell'ambito di questa marcia società alla quale siete così ancorati morirà con voi. Il ricordo di quello che sto facendo RIECCHEGGERA' per L'ETERNITA'.

Avanti così

Pietro Eupremio Maria Bisanti

martedì 20 novembre 2018

"SONO GUARITA (??) DA UNA PSICOSI NAS CON RISPERDAL E XEPLION. COSA NE PENSA DEL DIGIUNO?"

LETTERA

Salve mi chiamo ******* e scrivo da *****, dopo un anno di psicofarmaci, Risperdal e Xeplion, sono guarita dalla psicosi nas, ho smesso completamente con gli psicofarmaci  e ho intrapreso un digiuno terapeutico per purificarmi.
Volevo chiederle quale sarebbe la posizione dell'Igienismo in merito al digiuno per disintossicarsi dagli psicofarmaci perché  ho letto che è  una pratica molto utile per rigenerare il corpo e mi ha aiutato ad essere più  lucida mentalmente.

Aspetto una sua risposta.

Lettera firmata

RISPOSTA

Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.

Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.

Veniamo a noi.

Dobbiamo anzitutto metterci d'accordo...

Lei fa una affermazione importante, e cioè dice di essere guarita da una psicosi nas attraverso l'utilizzo del Risperdal e dello Xeplion.

Quindi, se questi "miracolosi medicamenti" l'hanno guarita dall'accozzaglia di sintomi a cui hanno dato il nome di "psicosi nas", perché sente il bisogno di fare un digiuno?

La mia idea è molto, molto diversa. Lei non è guarita proprio per niente. Un anno di queste porcherie chimiche non hanno fatto altro che renderla talmente inebetita da arrivare a pensare di essere guarita... guarita da cosa poi...

Mi piacerebbe sapere, oltretutto, DA QUANTO TEMPO NON ASSUME PIU' NULLA...

Detto questo, ritengo che il digiuno sia uno strumento FORMIDABILE per mettere il corpo nelle condizioni di autoripararsi ma anche qui bisogna fare dei DISTINGUO ben precisi.

I primati, specie animale a cui l'uomo appartiene, NON digiunano in natura. Mangiano tutti i giorni. Ma mangiano, da quando nascono, il loro cibo SPECIE SPECIFICO, senza nessun tipo di sgarro. Mai.

L'uomo, che è l'unica specie vivente a sgarrare praticamente in continuazione, può e DEVE ricorrere al digiuno a mio avviso solo ed esclusivamente in situazioni emergenziali, ovvero quando la salute sia già così compromessa da avere assolutamente bisogno, per il suo ristabilimento, di una "terapia d'urto". Questo naturalmente quando si parla di digiuni prolungati nel tempo, in quanto quelli brevi, giornalieri o fino a tre giorni, possono diventare una sana abitudine da praticarsi ogni tanto.

Questo perché il digiuno NON è affatto una PASSEGGIATA, anzi.

Mettere a riposo il sistema digestivo significa permettere al corpo di fare le pulizie in grande stile, con tutto quello che ciò comporta.

Infatti, ognuno ha un diverso stock tossico, e la crisi eliminativa che l'organismo mette in opera allorquando in uno stato di privazione alimentare può essere anche molto, molto SEVERA.

Severa al punto da diventare in alcuni casi ingestibile e anche PERICOLOSA. E' il caso, ad esempio, degli psicofarmaci. A mio avviso, digiunare poco dopo averli dismessi, significa andare incontro a reazioni di depurazione a volte ingestibili.

La mia domanda è...ma chi diamine ci corre dietro?

A mio avviso il VERO obiettivo è instaurare un regime di vita/alimentare perfetto nel medio-lungo periodo, arrivando ai risultati in maniera molto più morbida e progressiva.

Infatti, fare un digiuno di 40 giorni per poi riprendere le vecchie abitudini di vita è un SUICIDIO.

Quindi, sì ai brevi-brevissimi digiuni saltuari, sì ai digiuni prolungati in caso di situazioni emergenziali ma NO e poi NO al digiuno come arma per purificarsi in fretta.

Meglio, a mio umile parere, mille volte una alimentazione crudista al 100% a bassissimo livello di grassi per SEMPRE che non 40 giorni di succhi per poi tornare a mangiare riso e patate.

Pietro Eupremio Maria Bisanti



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sabato 17 novembre 2018

ALCOL, COCAINA...MA CHE CAZZO PRETENDETE PURE, LA SALUTE MENTALE?

LETTERA

Buongiorno Pietro, 
ho 23 anni, le scrivo per avere un parere riguardo la mia situazione.

Ho sempre avuto diverse paranoie/ossessioni e sono sempre stato un tipo abbastanza ansioso, ma ciò nonostante fino a qualche mese fa ho vissuto tranquillamente la mia vita.

Sostanzialmente dopo aver conseguito la laurea ho deciso di partire per l'Inghilterra per un periodo di tre mesi, durante il quale sono stato lasciato dalla mia ex ragazza (che a causa delle mie insicurezze, anche a livello sociale, ho sempre visto come uno scudo protettivo). Verso la fine dell'esperienza ho iniziato a soffrire di insonnia, attacchi di panico, ansia e umore depresso per qualche ora della giornata, dato che ho 'accusato' il colpo inaspettato. 

Tornato in Italia la situazione è migliorata, ma dato che ho avuto problemi di insonnia anche in precedenza, legati all'ansia, ho iniziato una cura a base di Cipralex, prescrittami da un medico specializzato in disturbi del sonno, da 5gg.

Ho avuto piccoli attacchi d'ansia nei giorni successivi, anche se nulla di particolarmente rilevante.

Successivamente durante una serata trascorsa con amici ho effettivamente esagerato con l'alcol, dopo aver preso la mia dose di Cipralex e leccato una piccola quantità di cocaina per sentirne il gusto.

Dal giorno dopo ho iniziato ad avere un'ansia incredibile e un umore depresso, forse in relazione al gesto e in generale alle mie paranoie, pensando addirittura che quel 'mix' potesse avermi alterato qualcosa nel cervello.

Purtroppo questo pensiero è diventato ossessivo e dopo essere stato rassicurato dal mio psicologo che la mia tesi fosse stupida, l'ossessione si è spostata verso altre cose come ad esempio il respiro o la derealizzazione. 

Questi pensieri e l'umore depresso (completa indifferenza nei confronti della vita e futuro opaco, quasi un'angoscia) mi hanno rinchiuso in casa (ho paura ad uscire) e hanno avuto risvolti importanti anche a livello fisico, mi autoconvinco di essere derealizzato (sentendomi tutto il giorno come un automa, nonostante per rassicurarmi abbia fatto risonanza magnetica e esami del sangue completi) o di fare fatica a respirare e con energia pari a zero.

Volevo quindi chiederle se è possibile che questa ansia e questa depressione possano essere nate proprio quella sera e se quel 'mix' possa aver arrecato dei danni permanenti al mio cervello. 
Potrà sembrare folle ma questa situazione dura da tre mesi e sono davvero stanco. 

Lettera firmata

RISPOSTA

Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

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Veniamo a noi.

Ma vogliamo stare qui a prenderci per il culo?

Io a 23 anni ero alla mia TERZA missione a Sarajevo in qualità di maresciallo dei Carabinieri, e certo non mi veniva in mente di sbronzarmi o di farmi di coca.

Questo per farle capire che avevo già imparato come si sta al mondo.

Se lei tratta il suo corpo come una LATRINA invece che come una RELIQUIA, che cosa si aspetta in cambio, salute e vigore?

Tutti i sintomi che lei ha avuto (e che ha) altro non sono che SEGNALI che il suo corpo le sta mandando tentando di dialogare con lei... tentando di dirle: "Mi hai abbondantemente rotto i coglioni con i tuoi caffè, le tue sigarette, le tue canne, i tuoi pippotti di coca, i tuoi psicofarmaci".

Sicuramente il "mix" assunto ha creato dei problemi aggiuntivi, in quanto ci vuole un secondo per danneggiare la biochimica cerebrale e mesi per far sì che il corpo la risistemi.

Lei ha un bisogno ESTREMO di cominciare a "vivere bene", e cioè a trattare il suo corpo come si deve.

Il mio piano di battaglia è:

1) Lettura IMMEDIATA del mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere";
2) Lettura IMMEDIATA del seguente link http://pietrobisanti.blogspot.com/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html

Forza e coraggio
Pietro Eupremio Maria Bisanti

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giovedì 8 novembre 2018

UN'ALTRA PERSONA TORNA ALLA VITA: GRAZIE "CARISSIMO AMICO DAL CUORE MAGNIFICAMENTE GRANDE"

LETTERA

Carissimo Amico dal cuore magnificamente grande,
grazie per aver risposto molto presto al mio grido di aiuto perché non sapevo cosa fare in un momento che ero arrabbiatissimo.
Ebbene... ti ho ascoltato e seguito e penso proprio che mi sono disintossicato dalle bibite energetiche e dai farmaci perché come ti scrissi non feci più niente e i miei si liberarono della dott. del C.S.M. dicendo che la violenza non piace a nessuno.

Ora ringrazio Dio che mi sento veramente bene, con la pressione max. che ogni tanto sale a 140 ma ridiscende subito con delle piccole scariche elettriche in tutto il corpo e ogni tanto mal di testa.

Mangio sano e pratico molto sport, consumo 300/600 kcal al giorno e sono sceso 6 kg.

Devo perdere ancora 10kg per il mio peso forma. Sono passati cinque mesi e io sono tornato ad essere una persona normale, con una vita normale e che non mi da fastidio più niente... praticamente sono io senza le bibite energetiche.

Ora voglio solo sapere, se tutto quel terremoto che mi è successo si ripresenterà in qualche modo.

Distinti saluti da un sopravvissuto.

Lettera firmata



Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.

Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.

Veniamo a noi.

Una sola parola: BRAVO.

La costanza e la perseveranza premiano SEMPRE.

Al posto di piangerti addosso, hai preso in mano la situazione.

Ora, NON avere PAURA dei sintomi di disintossicazione che ancora potrebbero arrivare.

Dai fiducia al tuo corpo, e ricorda che qualunque sensazione "spiacevole" arriva perché è il CORPO STESSO che sta lavorando per donarti quel livello di salute che meriti.

Non ripiomberai in nessun inferno, a patto che CONTINUERAI a trattare il tuo corpo come una reliquia.

Avanti così
Pietro Bisanti

martedì 6 novembre 2018

NON SI VA IN PSICOSI PER "STRESS LAVORATIVO": SMETTIAMO DI PRENDERCI PER IL CULO

LETTERA

Salve sig. Bisanti,
sono quasi sei mesi che assumo Invega 6mg a seguito di un episodio psicotico dovuto ad un forte stress lavorativo. Volevo chiedervi se corro grossi rischi a eliminare questo farmaco e che effetti di astinenza possono procurarmi?? 

Lettera firmata



RISPOSTA

Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

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Veniamo a noi.

Prima cosa: non prendiamoci per il culo. Glielo dico bonariamente, per portarla a ragionare.

NESSUNO va in psicosi per uno stress lavorativo, per quanto possa essere invalidante.

Si va in psicosi perché il CORPO, alimentato a cibo sbagliato, caffè e sigarette, CROLLA e non è capace di fronteggiare quanto gli sta accadendo.

Detto questo, il problema ora sta nel fatto che lei è corso a farsi "curare" da "mamma Psichiatria" che in men che non si dica l'ha messa sotto un farmaco potentissimo, che le avrà sicuramente tolto qualunque tipo di paturnia mentale...

Certo, una bella lobotomizzazione chimica... in pratica lei ha barattato TUTTA la sua integrità psicofisica (capacità di emozionarsi, di fare l'amore, di VIVERE, di FUNZIONARE) per un effimero senso di falsa tranquillità.

Ora, tornare indietro è sicuramente possibile, con il "vantaggio" di aver assunto il farmaco per un periodo relativamente ridotto.

Senza ombra di dubbio porterei avanti il protocollo di scalaggio consigliato dalle associazioni a tema, e cioè il 10% al mese.

SENZA OMBRA DI DUBBIO, anche con uno scalaggio lentissimo e un tempo di assunzione ridotto, è assolutamente possibile andare incontro a sintomi di disintossicazione anche severi.

SENZA OMBRA DI DUBBIO, se non si risolvono alla base le cause alimentari/emozionali/organiche/psicologiche/ambientali, togliere il farmaco non serve semplicemente a un cazzo di niente.

Il mio piano di battaglia è:

1) Lettura IMMEDIATA del mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere";
2) Lettura IMMEDIATA del seguente link http://pietrobisanti.blogspot.com/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html

Forza e coraggio
Pietro Eupremio Maria Bisanti

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In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

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domenica 4 novembre 2018

19ENNE CON UNA MAREA DI SINTOMI INVALIDANTI: "STO PERDENDO LE MIE CAPACITA' COGNITIVE?"

LETTERA

Ciao Pietro, 
mi chiamo *******. Ho 19 anni. Le scrivo per avere un suo parere sulla mia situazione. Gli ultimi 3 anni della mia vita non sono stati molto positivi, ho avuto crisi d'ansia, periodi di depressione, pensieri ossessivi ma li ho sempre superati senza l'ausilio dei farmaci e facendo psicoterapia. 

L'anno scorso ho sofferto di forti mal di testa, inoltre avevo un forte tremore alle articolazioni ogni volta che facevo uno sforzo fisico più intenso. Mi sono quindi recato da un neurologo che mi ha diagnosticato "emicrania senz'aura" e "tremore essenziale" e mi ha prescritto Inderal da 40 mg. 

Dopo averlo preso per 3 mesi l'ho scalato progressivamente ed ora sono 3 mesi che non lo prendo più. Ci sono stati dei miglioramenti, non ho più mal di testa e il tremore è diminuito notevolmente.

Da circa un mese non mi sento bene. Ho spesso problemi intestinali ma sono soprattutto i problemi psicologici (o presunti tali) a darmi più fastidio. Mi spiego meglio: è come se non riuscissi più a pensare, non ho la stessa lucidità mentale che avevo prima, ho dubbi su qualsiasi cosa, problemi di memoria, attenzione, concentrazione, fatico ad esprimermi bene, a ricordare concetti che conoscevo, ad emozionarmi e la mia vita sociale ne sta risentendo molto.

Ho paura di star perdendo le mie capacità cognitive. Avevo questi sintomi già da prima ma sono peggiorati da quando mi sono trasferito per frequentare l'università. La cosa che non mi spiego sono i motivi di questa ricaduta. 

Non fumo né mi drogo. Bevo molto raramente alcol. Non bevo bibite gassate,  tè e caffè raramente.

Ho eliminato da tempo i latticini. Per il resto la mia alimentazione attualmente è fatta di carne, cereali , verdura e poca frutta. Sono sempre stato una persona sedentaria. Non voglio rivolgermi ad uno psichiatra o sottopormi a visite interminabili che culminerebbero solo con la prescrizione di farmaci. 

Secondo lei, quale potrebbe essere la cosa più intelligente da fare? Potrebbe essere il glutine (anche se ho ridotto la presenza di prodotti che ce l'hanno all'interno) la causa di tutti questi problemi? 

Potrebbe essere utile in questo caso un digiuno e se sì in quale forma? 

Grazie in anticipo per la risposta.

Lettera firmata


RISPOSTA

Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.

Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.

Veniamo a noi.

Due cose devono essere SUBITO chiare: il corpo non manda sintomi "a casaccio" solo perché non ha un cazzo da fare e deve per forza romperci i coglioni.

Il corpo manda sintomi fino a quando c'è qualcosa di sbagliato che ha il DOVERE di segnalarci.

Il nostro compito è comprendere ciò e sradicare le motivazioni psicologiche/alimentari/organiche ambientali alla base della sintomatologia in atto.

Seconda cosa: non dimentichi MAI che lei ha assunto un farmaco potente, e la chimica, una volta entrata nel corpo, lascia strascichi che possono protrarsi per un sacco di tempo; infatti, non è solo la mera presenza di un determinato principio attivo nel sangue (la cosiddetta "emivita") ma quanto sconquasso riesce a provocare all'equilibrio generale del corpo stesso (la cosiddetta "omeostasi") e quindi quanto tempo serva per poter porre rimedio ai danni arrecati.

Detto questo, non ho dubbio alcuno che il farmaco da lei assunto, dopo avere soppresso la sintomatologia e averle dato la solita sensazione di farlocca e temporanea "guarigione", le abbia portato il "conto da pagare", esacerbando una condizione che era comunque preesistente.

A prescindere da questo, a noi non ce ne frega un cazzo del passato. Abbiamo solo il presente, e da qui dobbiamo partire.

I sintomi sono sintomi, e l'unica "arma" che abbiamo è quella di mettere il nostro corpo nelle migliori condizioni per fare quello che sa fare meglio: AUTOGUARIRSI.

E niente può prescindere da una ALIMENTAZIONE COMPATIBILE.

Per compatibile, intendo quella che la Natura ha creato per l'uomo: frutta ai massimi livelli, con l'aggiunta di verdure crude, a BASSISSIMI livelli di grasso.

Questo è il massimo a cui auspicare ma nessuno nega che anche "livelli intermedi" possano fornire dei risultati soddisfacenti.

Questo non è un invito a non migliorarsi; l'importante è cominciare, poi sarà il corpo stesso a guidarvi verso la salute ottimale.

Nel suo caso specifico, SICURAMENTE la presenza quotidiana di cereali, soprattutto contenenti glutine, è e rimane un MURO invalicabile verso la guarigione.

Il glutine è responsabile di una MAREA di problematiche infiammatorie che hanno risvolti sul corpo e sulla mente.

Quindi, andiamo passo per passo.

Nel suo caso, comincerei a sostituire i cereali contenenti glutine con quelli senza, andrei verso una progressiva diminuzione delle proteine animali in favore di una maggiore introduzione di frutta e verdura e valuterei, anche velocemente, l'eliminazione totale di TUTTI i cereali e legumi, che a livello infiammatorio, nel corto-medio periodo, sono PEGGIO delle proteine animali.

L'importante, come ho detto, è ASCOLTARSI, fare ogni giorno un passo.

Se questi accorgimenti non basteranno, si andrà oltre, ed oltre ed oltre.

Fino a raggiungere un'alimentazione perfetta.

E se questo non basterà, si scandaglieranno tutte le altre possibilità (amalgame dentarie, postura, intossicazioni di tipo ambientale, problematiche psicologiche)...insomma TUTTO.

Ma lo si farà con la lucidità che SOLO un'alimentazione compatibile può dare.

Si ricordi, prima di pulire gli stipiti delle finestre, si comincia rifacendosi il letto alla mattina.

Io ci sono

Pietro Eupremio Maria Bisanti

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