venerdì 27 dicembre 2013

NESSUNO È OBBLIGATO A PRENDERE PSICOFARMACI. METTETEVELO BENE IN TESTA

Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "VOLEVATE DISTRUGGERE QUESTO RAGAZZO CON INVEGA E A...": 

Salve signor Bisanti, le vorrei porre un quesito.
Poniamo il caso che il medico non sia d'accordo alla dismissione del farmaco, la famiglia non ti appoggi e si decida di ricorrere "di nascosto" al fai da te, ovvero allo scalaggio fino a completa eliminazione dello psicofarmaco. Se dopo qualche anno, senza ricadute, ci si accorge di avercela fatta, come occorre comportarsi? Venire allo scoperto e dichiarare di non prendere più farmaci da un bel po' di tempo potrebbe essere visto come un comportamento da punire anche legalmente? Come si potrebbe venire fuori da questa situazione spiacevole? 




Postato da Anonimo in ALIMENTAZIONE E SALUTE di PIETRO BISANTI alle 05 dicembre 2013 16:55


RISPOSTA

Caro Anonimo,
le cito l'articolo 32 della nostra Carta Costituzionale: 

"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana".
Questo significa che solo in regime di trattamenti sanitari obbligatori si è materialmente obbligati ad assumere farmaci, altrimenti vale il libero principio dell'autodeterminazione.
Nessuno può punirla per essere guarito e per averlo fatto buttando nel cesso i farmaci!
L'unico consiglio che mi permetto di darle è di essere sempre riservato, poiché viviamo in una società a volte malata, e quando viene affibbiata l'etichetta di "paziente psichiatrico" è spesso possibile che anche comportamenti assolutamente normali vengano catalogati come patologici.
L'importante è stare bene. 
Se ne freghi di quello che pensa il suo medico di base o i suoi amici.
La psichiatria affonderà sulle proprie fondamenta sabbiose presto o tardi.

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