LETTERA
GRAZIE PIETRO
Inizio in modo così semplice queste mie righe.
Grazie a una persona speciale come poche, una persona così SCHIETTA e CHIARA nelle parole e nella forma, una persona che pur non conoscendoci , ci ha accolto, ci ha ascoltato, ci ha consigliato, ci ha seguito, è stato presente a ogni squillo di telefono.
Grazie a una persona che non ringrazierò mai abbastanza per aver salvato me e mio figlio da un futuro che non si può sapere come sarebbe stato, magari sempre in compagnia di psichiatri e psicofarmaci che altro non fanno se non annientare le persone.
Grazie al giorno che l'ho incontrata che da subito si è mostrato una splendida persona, sempre molto disponibile e gentile.
Per tutti i lettori voglio riassumere brevemente la mia storia iniziata con un episodio psicotico molto probabilmente a seguito di cannabis, ci siamo recati in pronto soccorso dove hanno proposto il ricovero in psichiatria. Noi alle prime armi con questi eventi abbiamo accettato. Subito ansiolitici, antipsicotici e quant'altro, l'episodio è rientrato subito. Forse una piccola cura sarebbe pure servita, ma non continuata.
Con il passare del tempo sembrava migliorasse, invece ci rendevamo sempre più conto era soltanto lobotomizzato, sonnolento, apatico, svogliato, senza nessun entusiasmo, senza nessun sorriso, senza nessuna emozione, non gradiva nessuna compagnia, parlava pochissimo .....
Non riuscivo a darmi pace nel vedere mio figlio in quello stato e inoltre non vedevo chiaro né nella malattia né sulla cura che stava portando avanti, più andava avanti con la terapia e più saltavano fuori effetti collaterali di ogni genere e nessun miglioramento, per contrastare gli effetti collaterali venivano aggiunti altri farmaci.
Fortunatamente sono arrivata a questo blog che mi ha subito fatto pensare. Grazie al maresciallo Bisanti, adesso mio figlio sta tornando piano piano alla sua vita di prima, sorride, si arrabbia, va al lavoro e riesce ad eseguire delle commesse, si muove diversamente , parla diversamente....
Non so dove saremmo andati a parare, per quanto tempo avremmo continuato ad assumere psicofarmaci se non avessimo incontrato il Maresciallo Bisanti che, come dice lui, altro non è che un carabiniere.........
So soltanto e lo dico ad alta voce che GRAZIE a una persona come Lui stiamo uscendo dalla situazione più nera che io abbia mai provato e vissuto.
Un Cordiale Saluto
Maria Rosa
RISPOSTA
Gent.ma Maria Rosa, pubblico questa testimonianza non per vanità, ma per far capire ancora una volta come la consapevolezza possa trionfare sull'arroganza della moderna psichiatria, ormai diventata una demoniaca dispensatrice di pillole di morte.
Ricordo ancora quando mi ha chiamato disperata e speranzosa durante lo scorso mese di agosto, e quanti passi abbiamo fatto insieme.
Avete avuto il coraggio di prendervi la responsabilità, tutti insieme, di uscire dal tunnel degli psicofarmaci: io vi ho fornito solo delle linee guida, il resto lo ha fatto l'amore per vostro figlio.
Che questo articolo venga affisso ovunque gli psicofarmaci la fanno da padrona.
Non dovete credere a questo piccolo uomo che medico non è. Ma nessuno, dico nessuno, potrà mai togliervi la libertà di informarvi.
Pietro Bisanti
Per tutti: a breve uscirà il mio primo libro "ASSASSINI IN PILLOLE: La psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere": prenotazioni a pbisant@hotmail.com
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Grazie Pietro per tutto quello che dici ,spero un giorno di incontrarti personalmente!!!
RispondiEliminaGrande Pietro, queste si che sono soddisfazioni.
RispondiEliminaE' un piacere sapere che esistono persone della nostra "professione" slegati dall'ottundimento generalizzato che ci sta annientando.
Voglio però anche dire qualche parola in difesa di alcuni psichiatri che hanno compreso le infide maglie e scopi del sistema e che non riescono a liberarsi poichè ormai dopo tanti anni di attività, fatta tra l'altro con la convinzione di aiutare, sapere di essere usati come delle mortali pedine di un sistema viscido e implacabile è molto più che disarmante, dovrebbero abbandonare tutto da un momento a l'altro, cosa che spesso risulta impossibile. Non si possono neanche rifiutare di fare il loro lavoro come vuole il protocollo(di morte) e quindi soffrono insieme ai pazienti.
Mi piacerebbe che tu pubblicassi un lungo post dove rappresenti a quei professionisti-vittime del settore, che sono anche uomini, come potrebbero staccarsi da tale sistema e riuscire a sopravvivere, perchè non si può negare che oggi il sistema ci ha posti uno contro l'altro "morte tua, vita mea".
Volevo anche metterti in guardia dalle azioni intimidatorie che sono certo hai ricevuto, sotto celate forme, e ancora riceverai, finalizzate a far cessare questa tua umana e giusta attività sociale che svolgi in maniera totalmente gratuita; non demordere, non ti far spaventare, ma allo stesso tempo non sottovalutare il nemico.
Bravo Pietro, continua così.
Il tuo amico e collega M.
Salve signor Bisanti, le vorrei porre un quesito.
RispondiEliminaPoniamo il caso che il medico non sia d'accordo alla dismissione del farmaco, la famiglia non ti appoggi e si decida di ricorrere "di nascosto" al fai da te, ovvero allo scalaggio fino a completa eliminazione dello psicofarmaco. Se dopo qualche anno, senza ricadute, ci si accorge di avercela fatta, come occorre comportarsi? Venire allo scoperto e dichiarare di non prendere più farmaci da un bel pò di tempo potrebbe essere visto come un comportamento da punire anche legalmente? Come si potrebbe venire fuori da questa situazione spiacevole?
moderno elettrochock detto ECT
RispondiEliminaVIDEO
http://www.youtube.com/watch?v=9L2-B-aluCE
caro signor Pietro dia uno sguardo a questo blog
RispondiEliminaANTIPSICHIATRIA - LIBERIAMOCI DALLA PSICHIATRIA
http://senza-futuro.blogspot.it/
fra 66
C'è uno psichiatra americano, uno studioso e ricercatore indipendente che recentemente ha affermato: "Dopo una vita di studi sono arrivato all'imbarazzante conclusione che sarebbe stato molto meglio per i pazienti che gli psicofarmaci non fossero mai stati inventati."
RispondiEliminaE' come dire che anche semplicemente non fare assolutamente nulla sarà alla fine sempre meglio che intossicarsi con queste droghe legali.
Maresciallo Bisanti l' ammiro per il suo blog e per il suo operato ma purtroppo devo dire che in Italia è difficilissimo trovare tra i giudici, gli avvocati e le forze dell' ordine persone buone come lei.
RispondiEliminasecondo me chi incappa nel percoso farmacologico della psichiatria e un morto che cammina
RispondiEliminadifendere e denunciare se ci si accorge del disagio esistenziale e scorrettezze irresposnsabilita dei medici che a verifica dell intollerenza e reazioni avverse di ste droghe date da loro si passano la palla uno sull altro per tutelarsi , da errori dovuti ai loro metodi di gabbia del malcapitato denunciare l omertà o silenzio non va bene.per chi soffre
RispondiEliminaSalve ..sono una mamma che ha un figlio con schizofrenia ..da circa 8anni mio figlio cambia farmaci ma i risultati non cambiano ..cosa devo fare ....?vorrei farlo smettere di prendere i farmaci ...peggiorerà la sua situazione ?ha la schizofrenia con lieve ritardo mentale
RispondiEliminaChe rischi si corrono con una graduale sospensione di invega 6mg?
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