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LA PSICHIATRIA MODERNA VISTA CON GLI OCCHI DI UN CARABINIERE: PSICHIATRI E PSICOFARMACI FINALMENTE MESSI A NUDO PER QUELLO CHE SONO. L'UNICO LIBRO IN ITALIA CHE VI DICE CHIARAMENTE COSA SIANO VERAMENTE LA PSICHIATRIA E GLI PSICOFARMACI. COME LIBERARSI DA QUESTE DROGHE LEGALIZZATE E RICOMINCIARE A VIVERE, ANCHE ATTRAVERSO UN RINNOVATO REGIME ALIMENTARE. PSICOFARMACI ALLA GUIDA, PSICOFARMACI AI BAMBINI, PSICOFARMACI AGLI ANZIANI...C'E' TANTO, TANTO DA LEGGERE. UNA VERA BIBBIA DEL SETTORE. ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE. IL LIBRO CHE STA AIUTANDO MIGLIAIA DI PERSONE AD USCIRE DALLA DIPENDENZA DEGLI PSICOFARMACI. PER ORDINARE: COSTO EBOOK 16 EURO, COSTO CARTACEO 30 EURO (COMPRESA SPEDIZIONE). Dati beneficiari a mezzo BONIFICO BANCARIO Beneficiario: Pietro Eupremio Maria Bisanti Conto di accredito: IT95X0760105138200717600721 Banca e filiale: ENTE POSTE ITALIANE, VIALE EUROPA, 175 - 00144 - ROMA. Dati beneficiari a mezzo RICARICA POSTEPAY Beneficiario: Pietro Eupremio Maria Bisanti Codice fiscale: BSNPRP75S24F205O Numero carta postepay: 5333-1710-0229-5513. NELLA CAUSALE INSERIRE LA PROPRIA EMAIL NEL CASO DI ORDINE DI EBOOK O L'INDIRIZZO COMPLETO NEL CASO DI ORDINAZIONE DI LIBRO CARTACEO. NEL SOLO CASO DI PAGAMENTO A MEZZO POSTEPAY, SCRIVERE LE SUDDETTE INFORMAZIONI A: PIETROBISANTIBLOG@GMAIL.COM. PER QUALUNQUE, ULTERIORE INFORMAZIONE SCRIVICI SEMPRE A PIETROBISANTIBLOG@GMAIL.COM. SOSTIENICI INOLTRE, SE PUOI, CON UNA DONAZIONE!

NO ALLA PSICHIATRIA

Battiamoci per un mondo senza psicofarmaci, dove i disagi di natura psichiatrica vengono investigati attraverso l'analisi delle cause organiche/psicologiche del singolo individuo, e non attraverso la somministrazione anche coatta di vere e proprie droghe legalizzate.
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La consapevolezza è l'unica arma vincente.
Si precisa che è ammessa la divulgazione di tutti i contenuti di questo blog con perentoria citazione della fonte

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Milano, Italy
Igienista e consulente legale specializzato in ambito giuridico-psichiatrico, ricercatore indipendente sul disagio umano con particolare attenzione a quello giovanile e sui danni da psicofarmaci (NOTA BENE: L'Igienismo è uno stile e filosofia di vita e NON una specializzazione in ambito medico), già maresciallo Capo dell'Arma dei Carabinieri (dal 24.09.1994 al 31.12.2017), ora docente ufficiale della prima scuola privata igienista italiana "Health Science University", attivista per i diritti umani e strenuo difensore dei diritti degli animali, da 14 anni si occupa in chiave igienista della correlazione fra alimentazione e malattia, con particolare attenzione alla salute mentale nonché all'utilizzo delle molecole più demoniache e distruttive mai inventate dall'uomo: gli psicofarmaci. L'intento di questo blog non è fornire indicazioni di natura medica, bensì quelle informazioni che possano essere utilizzate per effettuare delle scelte personali e consapevoli, soprattutto in ambito psichiatrico. NOTA BENE: QUESTO SITO RIFLETTE IL PENSIERO ESCLUSIVO DEL SUO AUTORE E NON HA ALCUN COLLEGAMENTO ED/O ESPRIME CONSIDERAZIONI IN NOME E PER CONTO DELL'ARMA DEI CARABINIERI

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martedì 27 febbraio 2018

SUO MARITO E' STATO DISTRUTTO DALLA PSICHIATRIA: CAPISCA QUESTO E DA QUI PARTIAMO

LETTERA

Salve signor Pietro, oggi mi sono imbattuta per caso nel suo blog e sicuramente incuriosita, ho cercato di capire le sue idee riguardo la disintossicazione da psicofarmaci, e mi sono accorta che forse mio marito, ormai al suo 3-tso, abbia anche lui visto il suo blog in quanto mangia solo insalata e frutta da mesi e ha tolto i medicinali pensando di stare meglio.

Io sono d'accordo con lei quando dice che sono deleteri per l'organismo umano, che rendono le persone come zombie, passive sia a livello mentale che fisico, ma devo chiederle una cosa: come si fa a convivere con una persona che soffre di persecuzioni, che odia tutti i suoi familiari, genitori anziani, consuoceri, fratelli, nipoti, cognati, avvocati, medici, a volte anche figli che ha cacciato di casa, e che impedisce a tutti di vivere in pace, ci stalkera tutto il giorno, scrive e manda raccomandate di diffida, si sente diventato uno scrittore e pubblica la vita privata dei suoi familiari su Facebook chiedendo anche del denaro per vivere?

Se lei pensa che solo sedute psicologiche possano far passare dalla sua mente tutte queste cose, credo che si sbaglia, è una mia opinione, forse dovuta all'esasperazione, anche se sono contraria anche io all'assunzione di questi medicinali; per me è una sofferenza vederlo in entrambe le situazioni, sia se le prende, sia se non le prende.

Non auguro a nessuno di passare quello che sto passando io, mi ha cacciato di casa perché pensa che io voglia costringerlo a curarsi; ho chiesto la separazione perché una vita così sono stanca di viverla, crede che io sia un pericolo per lui, senza rendersi conto di quanto lo sia lui per noi.

Abbiamo dei figli che non reggono più i suoi comportamenti fatti di alti e bassi (un minuto ti porta alle stelle, un minuto dopo alle stalle). Per questo le dico, le sue idee sono interessanti e possono ridare fiducia alle persone che sono costrette a dover prendere gli psicofarmaci, ma è troppo semplificativo il suo metodo, e forse non valido per tutti.

Vero, bisogna lasciare libere le persone di curarsi oppure no, ma anche mio marito dovrebbe lasciarci vivere, la dignità appartiene anche a noi familiari, le assicuro che ha più diritti lui che noi.

Far capire a mio marito che nel suo cervello qualcosa è andato in tilt è impossibile,e lei non potrebbe negarlo se ci parlasse cinque minuti solo, perché le cose che dice non sono vere, le persecuzioni sono nella sua mente, e potrebbe essere un pericolo per noi tutti, quindi come fa lei a dire che basterebbe cambiare alimentazione, allentare i medicinali......

Bene, le dico questo, mio marito ha perso me e i suoi figli, la sua rabbia aumenta ogni giorno, lui vive male e noi pure, come si esce da questo incubo? Mi hanno detto mai, capisce? Non ci sono possibilità.

Potrà mangiare quello che vuole, potrà vivere senza medicine, ma sarà una persecuzione continua perché ormai, dopo tanti anni, è diventato cronico. Io mi auguro che non sia cosi, che un giorno torni un po' di pace interiore in lui, e gli auguro ogni giorno il meglio, spero che lei, signor Pietro, possa veramente aver ragione.
                    Buona giornata.
Lettera firmata



RISPOSTA

Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.

Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.

Veniamo a noi.

Cominciamo a capire alcuni concetti FONDAMENTALI:

1) Se alle prime avvisaglie di problematiche coinvolgenti la sfera emotiva suo marito fosse stato accolto e compreso e non bombardato di farmaci, si sarebbe lavorato SULLE CAUSE, fossero esse alimentari/organiche/emozionali/psicologiche/spirituali, andando a RISOLVERE il problema una volta e per tutte; invece, come sempre, i cialtroni che lo hanno avuto in "cura" non hanno fatto altro che sommergerlo di merda chimica (perché altro non sanno fare).

2) Questo non ha fatto altro che peggiorare la situazione esistente... e ora lei si trova nella situazione comune a tutti quelli che si sono imbattuti nella Psichiatria: mio marito è così a causa dei suoi "problemi" o a causa dei farmaci? La risposta è semplice: i farmaci non fanno altro che aggravare qualunque tipo di situazione, non curano, non risolvono un cazzo di niente e diventano il primo problema da affrontare. Le motivazioni per cui suo marito non stava bene sono sempre lì, soffocate da quintalate di merda chimica.

3) Detto questo, ora ha capito di chi è la colpa? 

4) Tornare indietro è possibile, ma per come la nostra società è impostata diventa difficile e rischioso. Paradossalmente, se suo marito si trovasse su di un'isola deserta, ove potesse dar libero sfogo alle sue crisi, senza farmaci, alimentato e trattato con il massimo riguardo, guarirebbe ben prima di quanto non pensa. Invece, nella nostra schifosa società, ove "andare in crisi" significa essere pazzi, si ricorre immediatamente all'uso di psicofarmaci, scambiando CLAMOROSAMENTE crisi di disintossicazione benefiche con il "ritorno della malattia".

5) La cronicità non ESISTE, è un concetto tutto umano. Se continuo a riempire di merda chimica un essere umano è normale che starà SEMPRE MALE.

6) Le sedute psicologiche non servono a una benemerita mazza per chi è sotto droghe legali. Ha senso fare psicoterapia dopo un pippone di cocaina? No, così come non si può aiutare psicologicamente una persona i cui PENSIERI SONO LA DIRETTA CONSEGUENZA DEL DISASTRO NEURONALE CAUSATO DAGLI PSICOFARMACI CHE ASSUME.

7) Suo marito è così, in primis, perché il SUO CORPO ORGANICO NON FUNZIONA BENE. Lei ha idea di quante persone sono caratterialmente INCONTROLLABILI solo in conseguenza dei cibi che consumano? Qualcuno ha mai provato a togliere glutine e latticini a suo marito e ad impostare un'alimentazione che controllasse eventuali sbalzi glicemici?

8) Il mio non è un "metodo" bensì il normale modo in cui un essere umano dovrebbe vivere e alimentarsi. E' la nostra schifosa società ad avere ridotto così altri esseri umani come noi, più deboli. 

9) Quindi, o vi giocate il tutto e per tutto e aiutate quest'uomo nel suo percorso di ritorno alla vita, oppure abbandonatelo e lasciate perdere. Prendete una decisione. So benissimo che è qualcosa di difficilissimo perché ormai egli stesso, pieno di farmaci, è in uno stato confusionale costante. E aiutare chi non collabora e diventa violento è veramente un'impresa. Questo andrebbe fatto dagli organi sanitari preposti che però, come già detto, hanno come unica soluzione i farmaci.

Alla luce di tutto quanto esposto, parlandole CHIARO, suo marito, da solo, non troverà mai un momento di pace.

Continuerà a vivere una vita di merda, imbottito di merda.

Va portato fuori Italia, in strutture come quelle in Norvegia ove si tenta un recupero senza farmaci.

Perché, se ancora non lo avete capito, il suo problema principale sono gli psicofarmaci, seguiti da un'alimentazione obbrobriosa che è stata, a mio umile avviso, l'evento scatenante di tutto.

Pietro Eupremio Maria Bisanti

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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.






lunedì 26 febbraio 2018

UNA "SEMPLICE" CANNA LA SI PAGA A CARO PREZZO

LETTERA

Salve Signor Pietro Bisanti praticamente la mia storia consiste nel fatto che soffro di attacchi di panico da 3 anni e mezzo a causa di una cretinata fatta insieme ad amici che una sera mi hanno coinvolto a provare a fumare qualche tiro di erba e ho avuto un attacco di panico...

Queste scosse ancora a distanza di 7 mesi non sono passate e non so se preoccuparmi per ciò oppure se con il passare dei mesi scompariranno lei che ne pensa? 

Lettera firmata


RISPOSTA

Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

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Veniamo a noi.

Non mi ha mandato una mail completa, ma riesco a comprendere che dopo alcuni tiri di canna ha avuto un attacco di panico, ha assunto psicofarmaci, li ha tolti e ora ha continue scosse.

Quando, finalmente, si riuscirà a comprendere che la marijuana e l'hashish sono delle POTENTISSIME sostanze psicotrope che causano una moltitudine di problemi psichiatrici?

E come sempre, al posto di dare al corpo il tempo per riequilibrarsi, lei è stato imbottito di farmaci, che l'hanno fatta cadere dalla padella alla brace.

Le "scosse" sono una "normale" reazione di aggiustamento del corpo a seguito della sospensione del farmaco.

Ora, quello che DEVE essere fatto è riequilibrare assolutamente il corpo attraverso un RADICALE cambiamento dello stile di vita, soprattutto alimentare.

Questo è il piano di battaglia.

1) Acquistare immediatamente il mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere". Non divento certo ricco vendendole un libro, ma a lei permetterà di capire finalmente in chiave igienista come funziona il corpo umano e come lo si mantiene in salute.

2) Leggere ATTENTAMENTE questo vademecum che spiega ESATTAMENTE come ripristinare la salute quando si è in terapia psichiatrica http://pietrobisanti.blogspot.it/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html, e potrà seguire il piano alimentare ivi esposto.

Ci vorrà tempo ma non ho ALCUN DUBBIO che la situazione tornerà a posto.

Il corpo NON VA MAI CONTRO SE STESSO.

Noi abbiamo solo il dovere di aiutarlo.

Forza e coraggio

Pietro Eupremio Maria Bisanti

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DEPERSONALIZZAZIONE: SIAMO PROPRIO SICURI CHE LA CAUSA SIA SEMPRE E SOLO PSICOLOGICA? CON UN "PIZZICO" DI VITILIGINE...

LETTERA

Buonasera Pietro,
come accennato poco fa su Messenger, volevo raccontarle la mia esperienza di depersonalizzazione visto che non mi ritrovo pienamente nelle cause scatenanti da lei descritte.

Innanzitutto ho 43 anni, una figlia di 11 ed una vita piena di merda come l’ha definita lei.
Un lavoro impossibile che mi risucchia l’anima, genitori morti troppo presto per brutte malattie e una sensibilità forse superiore alla media.

Però la depersonalizzazione c’è sempre stata fin da piccolina quando ancora tutto questo non c’era (e parlo di 6/7 anni insomma) con un tratto distintivo dalla sua descrizione: mi succede quando sono a casa da sola.

Così all’improvviso, mentre magari faccio la lavatrice, oppure mentre vado in bagno, o mentre c’è silenzio. Comunque quando sono da sola. Non mi è mai successo in presenza di persone. Anzi sono proprio le persone che mi permettono di tornare alla realtà.
Non ne ho mai parlato con nessuno per paura mi portassero da uno psicologo e questa è stata la mia fortuna, perché ho imparato a gestire questi episodi, a conviverci, ad andare oltre.
Certo, ora è molto più facile, mi basta prendere il cellulare e chiamare qualcuno: questo mi permette di tornare alla realtà.
Ma da piccola era veramente inquietante: passavo minuti infiniti a ripetermi “ti chiami Giovanna, vivi qui con i tuoi genitori, sei viva e vera” fintanto che il cervello mi si ricongiungeva con il corpo e tornavo alla normalità.

Per il resto io sono una salutista, faccio tanto sport, curo l’alimentazione ed evito i dottori.
Mia figlia non ha mai preso un antibiotico in vita sua tanto per capirci.
Ah, all’età di 30 anni ho iniziato a soffrire di vitiligine che ovviamente non curo con le bombe di cortisone che prescrivono i dermatologi. Tanto anche quella è una cosa che nasce all’interno del mio cervello è finché non capisco perché non migliorerà mai.

Ps: ovviamente ho scoperto che quello che mi succede è depersonalizzazione a circa 22 anni con l’avvento di Google. Mi ritrovo anche poco con le storie che leggo nel gruppo chiuso di Facebook a cui lo sono iscritta. Leggo di gente che prende antidepressivi, crisi lunghe intere giornate. Io pochissime volte ho temuto di impazzire e di non riuscire a tornare alla realtà. Ora riesco sempre a tornare prima che l’angoscia mi faccia perdere la lucidità.

La ringrazio della disponibilità.

Un saluto
Lettera firmata

RISPOSTA

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Veniamo a noi.

Non ho alcun dubbio che le vicissitudini della vita mettano a dura prova tutto il nostro organismo. Il corpo umano non è nato per "avere paura in continuazione": come tutti gli animali, l'adrenalina ci dovrebbe servire solo per decidere, all'istante, se attaccare o fuggire.

Invece, al giorno d'oggi, uno rimugina in continuazione su tutto poiché gli "attacchi" sono molteplici: affettivi, finanziari, di salute etc...

Questo però NON mi fa cambiare idea su una cosa: l'uomo moderno non è mai stato così distante da quello che dovrebbe essere il suo stile di vita, soprattutto alimentare.

Non abbiamo mai mangiato così di merda, in maniera così artificiale ed incompatibile.

Non siamo mai stati così sedentari e lontani dalla luce del sole.

Cominciamo quindi ad alimentarci correttamente, e per correttamente non intendo "quattro aggiustate campate per aria". Intendo un RADICALE cambiamento, perché CHE LO VOGLIATE O NO, noi siamo una macchina nata per funzionare ad alti livelli di frutta e a bassissimi livelli di grassi.

Più ci si discosta da questo, più arrivano i problemi, piccoli e grandi, esacerbati poi da uno stile di vita emozionale altrettanto obbrobrioso.

Nel suo caso specifico, lei crede che tutto "parta dalla sua testa" mentre io sono dell'idea che anche la stessa vitiligine abbia una causa/concausa NETTA di natura ORGANICA.

La vita la si affronta da PULITI, altrimenti si continuerà a dare la colpa agli EVENTI e non alla nostra INCAPACITA' organica di affrontarli.

Rifletta.

Pietro Eupremio Maria Bisanti

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lunedì 19 febbraio 2018

DERMATITE IN TUTTO IL CORPO IN FASE DI RISOLUZIONE: PIANTATELA DI CAGARVI SOTTO E DATE FIDUCIA AL VOSTRO CORPO

LETTERA


Ciao Pietro, io ti sto seguendo da un paio di mesi ed ho cambiato radicalmente il mio modo di mangiare. 

Considerando che da circa 20 o poco piu' sono alla ricerca di uno stile di vita sano, con tutti gli errori del caso. Avvicinandomi alla alimentazione crudista stavo trovando uno status davvero positivo, mi stavo sentendo "un po' invincibile ", sto combattendo con una dermatite da circa 2 anni senza cavarne piede. 

Leggendo la tua storia sull'herpes mi sono convinto anche io a non mettere nessun tipo di crema, né emoliente né curativa. Non ci crederai. la dermatite sta regredendo, si parla di una dermatite molto fastidiosa in tutto il corpo, ma contrariamente a prima la stavo prendendo positivamente.

All'inizio ha buttato fuori di tutto e ho lasciato fare, ora mi sembra in fase di spegnimento, dopo un po' di sofferenza stanno arrivando i risultati. 

Purtroppo tre giorni fa mi e' salita la febbre, con una tosse dai bronchi non indifferente, la febbre e' stabile a 38, purtroppo mi ha preso anche allo stomaco e non riesco a mangiare più di tanto (solo frutta) quasi non riesco neanche a bere, mi devo sforzare non poco. 

Mia moglie mi consiglia di chiamare il medico, ma sono sicuro che mi prescrive l'antibiotico. Mi dispiace averti rubato cosi tanto tempo per una cazzata, ma mi piacerebbe sapere cosa faresti tu al mio posto.
Spero tu possa rispondermi, ti stimo non poco, e credimi mi piacerebbe conoscerti di persona.
Un grazie anche se non troverai il tempo, un abbraccio
Andrea 

RISPOSTA

Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

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Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.

Veniamo a noi.

Andrea, che dire... Pensi che sia meravigliato di tutto questo?

Assolutamente no. Quando si seguono le Leggi di Madre Natura tutto può solo andare per il meglio.

Ti faccio i miei complimenti per aver compreso ed esserti messo in discussione in prima persona ma ci sono ancora dei concetti che DEVONO essere chiari a te e a tutti, altrimenti "cambiare solo a metà" non serve a nulla.

1) QUALUNQUE manifestazione cutanea è e rimane uno strumento di disintossicazione del corpo per buttare fuori quello che dentro non deve rimanere.

2) Le affezioni cutanee non si "combattono" bensì si comprendono e si AGEVOLANO. Non ha alcun senso pensare che una crema possa risolvere il problema. Il PROBLEMA non è FUORI ma DENTRO. Prima di arrivare alla pelle, tutte le tossine vengono "spinte" dall'interno verso l'esterno. Bloccare con una crema o con un farmaco è quanto di più idiota si possa fare: la sparizione del sintomo a seguito di una somministrazione farmacologica NON è una guarigione ma un soffocamento del lavoro di disintossicazione del corpo, mettiamocelo BENE in testa.

3) Come dico sempre "prima di stare meglio, bisogna stare peggio". Quando, come nel tuo caso, un rinnovato stile di vita alimentare ed emozionale permette al corpo FINALMENTE di portare a termine il suo lavoro, ecco che si ha un peggioramento. Quando si persevera arriva il miglioramento, SEMPRE.

4) Ora che sei sulla strada giusta NON farti prendere dal panico: la febbre, altro strumento positivo di disintossicazione, DEVE ESSERE AGEVOLATA E NON SOPPRESSA. Questo vale quando è a 40 e a maggior ragione quando è ridicolamente a 38. Ma come diamine si fa ad avere paura della febbre, soprattutto a 38? Quindi, scordati l'antibiotico, che altro non farebbe che rovinare tutto quello che stai facendo e che hai fatto.

5) Se il corpo NON vuole alimentarsi, a che diamine serve alimentarsi di forza? Il tuo corpo è in fase esplusiva e NON HA BISOGNO DI ALIMENTARSI, anzi NON DEVE ALIMENTARSI. Acqua tiepida a piccoli sorsi, tanto riposo e riprenderai a mangiare QUANDO ARRIVERA' LO STIMOLO DELLA FAME.

6) Un breve digiuno a solo succhi è un'arma formidabile in questi casi. Sblocca una situazione di "stallo" e permette al corpo di massimizzare le proprie forze in quello che sta facendo, non essendo impegnato nella fase digestiva che è sempre preminente rispetto a tutto il resto.

Smettiamola di farcela sotto: il corpo umano è una macchina meravigliosa, il nostro compito è solo quello di agevolarla con intelligenza.

Avanti così

Pietro Eupremio Maria Bisanti
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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

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venerdì 16 febbraio 2018

COLLEGA DELLE FORZE DI POLIZIA RIDOTTO A UNA LARVA UMANA: "QUESTO PEZZO DI MERDA MI HA ROVINATO LA VITA"

LETTERA

Buongiorno Pietro, sono un collega di *********************,
la mia vita è stata distrutta da un neurologo incompetente dr. *******, il quale mi ha prescritto delle dosi elevate di ***** compresse rilascio prolungato da prendere una la sera abbinato a ******* a pranzo.

Io da incompetente avevo intuito che le dosi erano elevatissime, ma quando ho comunicato a questo incompetente lui mi ha detto di cercare di aumentare a ***** mg, cosa che poi ho fatto, come un cretino,  aumentando a ******.

Appena prese le pastiglie anche da **** mg mi sono sentito male con brividi alle gambe ed alla schiena e perdita di memoria, ma il dottore diceva che si trattava di ansia ed io sotto l'effetto dei farmaci ho continuato a prenderli per circa due mesi quando ho avuto una totale amnesia e perdita di memoria nonché perdita delle funzioni cognitive.

Adesso mi trovo in servizio ma ho gli stessi problemi. Sono coperto dai colleghi e non faccio niente al lavoro solo qualche fotocopia. La mia vita è distrutta perché ha ripercussioni anche sulla vita familiare

In famiglia mi lamento dei miei disagi, non posso fare niente perché ho mancanza di volontà perché lo ***** ha distrutto i neuroni delle sfera emotiva e del pensiero. 

Adesso mi serve una mano per poter attaccare legalmente questo pezzo di merda che mi ha rovinato la vita. Non ce la faccio più a vivere in questa condizione e penso sempre che voglio morire. 

A volte penso al suicidio ma sono un cattolico e penso di rovinare la mia posizione con Dio dopo il suicidio.

Ti prego di rispondermi e darmi qualche consiglio e magari indicarmi se ci sono casi simili per poter conoscere qualche persona con cui confortarmi.
Ti ringrazio infinitamente  attendo risposta.

Lettera firmata

RISPOSTA

Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.

Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.

Veniamo a noi.

Provo sempre un grande senso di frustrazione quando ascolto storie come la tua, e la mia frustrazione cresce in modo esponenziale quando si tratta di appartenenti alla Forze di Polizia, già abbondantemente bistratti per tanti motivi ben noti a chi fa parte di questo mondo (o a, chi, come me, lo ha vissuto per ben 23 anni).

Alcune cose mi saltano subito all'occhio...

1) Il fatto che, all'insorgere dei tuoi problemi, tu non abbia potuto chiedere aiuto alla tua Amministrazione: non mi meraviglio di certo, in quanto il modus operandi verso chi dimostra un cedimento di natura psicologica è sempre lo stesso... ritiro pistola e tesserino e convalescenza. Quando si comincerà a togliere lo stigma che viene appioppato addosso a qualunque militare/poliziotto inizi a soffrire di disturbi della sfera emozionale, aiutandolo CONCRETAMENTE al posto di abbandonarlo come un naufrago in mezzo all'oceano?

2) Provo enormemente piacere nel constatare lo spirito di corpo che troneggia nel Reparto dove lavori: ringrazia di avere colleghi come i tuoi, sono merce rara al giorno d'oggi.

3) Ora sei focalizzato nel cercare una "rivalsa" legale che purtroppo non arriverà mail.

Detto questo, leggi attentamente quello che mi accingo a scriverti.

Nessun medico "ti ha cercato". Tu hai autonomamente deciso di contattarne uno proprio perché, all'insorgere del disturbo, non avevi la preparazione igienista per poter capire correttamente cosa ti stesse succedendo e affrontarlo senza farti imbottire di merda chimica.

La medicina "moderna" infatti ragiona solo in questo modo: tagliare, cucire, iniettare, bombardare... a loro non frega un cazzo di niente del corpo come entità a sé stante. Loro vogliono far scomparire il sintomo nel più breve tempo possibile, per poter chiamare tutto questo "guarigione".

Guarigione un paio di palle rispondo io, e tu, come migliaia di altre persone che mi hanno scritto e continuano a scrivermi, sei caduto nel tranello della "pastiglietta magica che risolverà tutti i problemi".

Nessuna schifezza chimica potrà mai e poi mai interagire con 100 miliardi di neuroni, il cui funzionamento è tuttora quasi totalmente sconosciuto, andando selettivamente a "riequilibrare" solo quello che garba al "luminare di turno". METTETEVELO BENE IN TESTA.

Quindi, inutile cercare rivalse impossibili: il medico ha agito secondo "protocollo" e quindi ti imbatteresti solo in una lotta contro i mulini a vento.

E questo ti fa perdere di vista il VERO problema: TORNARE IN SALUTE.

Non mi hai scritto la motivazione per cui hai cercato aiuto medico ma posso dirti che, da igienista, quello che farei io è sradicare le cause ambientali/psicologiche/emozionale/organiche/alimentari/tossiche che hanno portato il tuo corpo ad accendere la "luce rossa-sintomo" che tu hai ignorato e soffocato con tutte le nefaste conseguenze che hai ben evidenziato.

L'alimentazione e lo stile di vita hanno un ruolo ENORME nel mantenimento della salute, anche e soprattutto mentale.

Quindi, al posto di cercare persone con cui confrontarti, per perdere ancora tempo, da quello che METTI IN BOCCA devi partire.

Ci sentiamo in privato.

Forza e coraggio

Pietro Eupremio Maria Bisanti

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PSICOFARMACI E AUMENTO DI PESO: PIANTIAMOLA DI GIRARE INTORNO AL PROBLEMA

DAL FORUM "ALIMENTAZIONE  E SALUTE" DI PIETRO BISANTI
http://alimentazioneesalute.forumfree.it/


Salve. Mi chiamo Giovanni e sono stato ricoverato per, secondo gli psichiatri, sindrome schizoaffettiva a novembre dell'anno scorso. 

Da quel giorno ho iniziato una terapia con iniezione mensile di paliperidone. Ora che sono passati sei mesi di stabilità sono riuscito a convincere il mio dottore a scalarla, solo che ho preso, fino ad ora, quasi 5 chili.

Dunque la mia domanda che mi sta consumando è questa: riuscirò a perdere questi, e futuri, chili in modo naturale come ho già potuto sperimentare con il Serenase? Presi il Serenase per un anno, l'anno scorso, e aumentato di ben 15 chili, solo che una volta smesso di assumerlo li persi tutti in qualche mese. 

Succederà lo stesso con questo farmaco di nuova generazione? Grazie mille. Attendo fiducioso risposta, la prego! Sto impazzendo!

Giovanni

RISPOSTA

Buongiorno Giovanni,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.

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Veniamo a noi.

Mi perdoni se sarò diretto nei suoi confronti: ogni mia parola viene dal cuore e sono convinto che spesso le "mezze misure" servano solo ad incancrenire un problema.

Lei continua a subire ricoveri e ad assumere psicofarmaci e il suo problema principale rimane perdere il peso accumulato a causa di essi?

Continua ad esprimersi con termini quali "cura", "farmaco di nuova generazione", "sei mesi di stabilità"... questo mi fa comprendere che lei abbia fiducia nell'approccio medico e farmacologico verso i disturbi di natura mentale.

E allora mi sorge spontaneo chiedermi che cosa ci faccia su un forum igienista, che rigetta come la peste gli psicofarmaci e che crede fermamente nella capacità del corpo di autogestirsi se lasciato libero da "interferenze" esterne.

La mia idea è e rimane una sola, e la ripeto nuovamente: i disturbi di natura mentale sono dei sintomi, e come tali non vanno certo soppressi a suon di bombe chimiche per fornire quella che io definisco una "effimera e temporanea parvenza di guarigione" (infatti, anche nel suo caso, dopo un primo ricovero ve ne è stato un altro... e quanti altri ne arriveranno?). I sintomi vanno accolti, compresi, ascoltati per poi SRADICARE le cause organiche/psicologiche/ambientali/alimentari/emozionali che sono causa di essi.

A cosa le serve continuare a prendere farmaci, ingrassare, togliere i farmaci, dimagrire, stare di nuovo male, riprendere i farmaci, ingrassare di nuovo, toglierli di nuovo, dimagrire di nuovo?

Le sembra una cosa sensata?

L'aumento di peso direttamente correlato all'uso di psicofarmaci non è un accumulo "normale" ma una profonda modificazione del metabolismo, ecco perché è così difficile dismettere tali chili aggiunti.

E non ho la bacchetta magica per risponderle: forse andranno via, forse no, in relazione alla sua unicità come essere umano.

Di una cosa sono CERTO: la strada da lei intrapresa NON è quella che porta a una guarigione stabile, vera e duratura.

Si tratta il corpo umano come merita di essere trattato e si regolarizza TUTTO, non solo il peso.

Rifletta.

Pietro Eupremio Maria Bisanti

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In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

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giovedì 15 febbraio 2018

ENDOMETRIOSI: VIA L'UTERO E LE OVAIE... TANTO, A CHE CAZZO SERVONO?

LETTERA

Gentilissimo Pietro, mi ritrovo a scriverti per un problema che mi preoccupa e non poco.

Purtroppo a breve dovrò subire un intervento chirurgico di isterectomia durante il quale con molta probabilità mi verranno asportate anche le ovaie procurando una menopausa chirurgica (avendo io 40 anni) per un problema di endometriosi.

Ho saputo da poco che dovrò fare iniezioni di eparina per circa 20 giorni dopo l'intervento. Mi rivolgo a te, vista la tua grandissima esperienza in quanto ho letto (e non ne ero, per mia disinformazione, a conoscenza) che l'eparina è un farmaco estratto dalle mucose del suino e dei bovini.

Data la mia alimentazione vegana con esclusione di glutine e prevalentemente crudista e fruttariana, come posso regolarmi? So che dovrò obbligatoriamente fare le iniezioni, come da protocollo medico, così mi è stato diciamo "imposto" perché possano eseguire l'intervento.

Secondo il tuo, per me, importantissimo parere, c'è qualche accorgimento che io debba seguire per non avere troppi danni o ripercussioni circa il mio cammino di igiene alimentare che ho intrapreso con grande orgoglio (merito tuo) e le migliori intenzioni possibili? 

Grazie mille se vorrai e potrai rispondermi ancora una volta, il tuo consiglio è per me il migliore augurio che io possa sempre ricevere ancor più In questo momento particolare, scusami se ogni tanto rubo un po' del tuo tempo prezioso al tuo lavoro, ma sappi che sei una delle pochissime persone che stimo e di cui ho fiducia, è solo grazie al tuo aiuto se ora mi trovo qui a scriverti, grazie ancora.

Un caro saluto e un abbraccio e grazie ancora,

Lettera firmata


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Veniamo a noi.

Mi scusi se sarò diretto, ma, in casi come questo, non posso esimermi dall'esprimere il mio parere senza censure.

No, no e ancora no! Ma come diamine si fa ad abbracciare uno stile di vita come l'Igienismo (che, lo ricordo, non si basa certo solo sull'alimentazione) per poi buttarsi a capofitto tra le "braccia dei medici" per farsi sottoporre ad un intervento MUTILANTE, INVASIVO e IRREVERSIBILE?

Questo significa avere una cultura igienista? Questo significa affidarsi alle capacità autoguaritive del corpo umano?

Mi dica, allora, a che cazzo serve seguire un certo percorso, anche alimentare, per poi farsi togliere utero e ovaie e farsi mettere in menopausa artificiale?

Lei è prodiga di complimenti nei miei confronti, e per questo la ringrazio, ma percepisco che lei non abbia capito nulla di cosa significhi rispettare e mantenere un corpo in salute.

Tanto è che la sua massima preoccupazione NON è quella di rimanere senza utero e ovaie (con tutto il disastro ormonale che ne conseguirebbe) ma, invece, quella di dover assumere un farmaco derivante da un animale...siamo alla follia della follia, se ne rende conto?

E allora qui sorgono alcune, spontanee domande:

1) Lei si trova in una condizione di sofferenza tale da giustificare un intervento così invasivo?

2) Lei crede nella capacità di autoguarigione del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità?

3) Lei crede alle ulteriori "armi" che l'Igienismo prevede in casi emergenziali, come ad esempio il digiuno?

4) La sua alimentazione è veramente così curata come lei dice?

5) Ha valutato, se così fosse, anche l'aspetto ambientale/psicologico/emozionale della sua vita in modo da poterlo attivamente e positivamente cambiare?

Ognuno di noi ha il libero arbitrio, anche quello di farsi menomare come donna ed essere umano.

Io non posso certo scegliere per lei.

Rifletta.

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