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NO ALLA PSICHIATRIA

Battiamoci per un mondo senza psicofarmaci, dove i disagi di natura psichiatrica vengono investigati attraverso l'analisi delle cause organiche/psicologiche del singolo individuo, e non attraverso la somministrazione anche coatta di vere e proprie droghe legalizzate.
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La consapevolezza è l'unica arma vincente.
Si precisa che è ammessa la divulgazione di tutti i contenuti di questo blog con perentoria citazione della fonte

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Milano, Italy
Igienista e consulente legale specializzato in ambito giuridico-psichiatrico, ricercatore indipendente sul disagio umano con particolare attenzione a quello giovanile e sui danni da psicofarmaci (NOTA BENE: L'Igienismo è uno stile e filosofia di vita e NON una specializzazione in ambito medico), già maresciallo Capo dell'Arma dei Carabinieri (dal 24.09.1994 al 31.12.2017), ora docente ufficiale della prima scuola privata igienista italiana "Health Science University", attivista per i diritti umani e strenuo difensore dei diritti degli animali, da 14 anni si occupa in chiave igienista della correlazione fra alimentazione e malattia, con particolare attenzione alla salute mentale nonché all'utilizzo delle molecole più demoniache e distruttive mai inventate dall'uomo: gli psicofarmaci. L'intento di questo blog non è fornire indicazioni di natura medica, bensì quelle informazioni che possano essere utilizzate per effettuare delle scelte personali e consapevoli, soprattutto in ambito psichiatrico. NOTA BENE: QUESTO SITO RIFLETTE IL PENSIERO ESCLUSIVO DEL SUO AUTORE E NON HA ALCUN COLLEGAMENTO ED/O ESPRIME CONSIDERAZIONI IN NOME E PER CONTO DELL'ARMA DEI CARABINIERI

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giovedì 24 maggio 2018

"CI VUOLE MOLTO CORAGGIO PER PORTARE AVANTI UN'OPERA COME LA SUA...PORSI ALL'ESATTO OPPOSTO DEI POTERI DOMINANTI"

Gaspar Pietro Brunel ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "11 MILIONI DI ITALIANI SOTTO ANTIDEPRESSIVI, BAMBI...": 

Pietro la seguo da un po’, la sento molto affine al mio essere. L’ho conosciuta navigando sul sito di Valdo Vaccaro, nostro comune maestro, oramai alcuni mesi addietro, sono d’accordissimo con lei, con quello che è il suo pensiero nei confronti della psichiatria e della medicina ufficiale in generale, inoltre immagino che ci voglia molto coraggio nel portare avanti un’opera come la sua, è sempre difficile, e non esente da rischi, porsi all’esatto opposto rispetto ai poteri dominanti, soprattutto in un’epoca come questa che – ahinoi – siamo costretti a vivere; volevo semplicemente dirle che l’apprezzo – per quello che può valere – e inoltre volevo ringraziarla: mi ha aiutato a capire meglio molti aspetti inerenti al mondo dell’alimentazione naturale, facendo miei i suoi insegnamenti sono riuscito ad aiutare una persona cara. Purtroppo io ho ancora molta strada da percorrere prima di potermi dire soddisfatto del mio stile di vita, lotto da anni con cattive abitudini che non riesco mai del tutto ad estirpare, complice il mio passato difficile, arido d’affetto, per mancanza di quest’ultimo ho sviluppato un rapporto problematico con me stesso. 

Ma grazie a persone come lei, Pietro, e Valdo, anche chi come me ha avuto dei trascorsi oltremodo negativi può avere nuove speranze, che, ovviamente, dovranno essere alimentate da tanto impegno e costanza nel mettere in pratica i preziosi consigli igienisti, però il vostro lavoro è fondamentale. Spingete le persone a non delegare la propria salute, vita, insomma … se stesse, agli altri, in particolare ai medici, ai quali poco o punto interessa della nostra guarigione, anzi. 
Va rimarcato pure il vostro (suo e di Valdo) impegno a favore degli animali. 
Complimenti. 

COMMENTO

Sì... mi è costato in termini personali più di quanto ognuno possa lontanamente immaginare.

Ma era una strada che dovevo percorrere. 

Ci si affida al Destino e si combatte, ogni giorno, per la Verità.

Avanti così, senza rimpianto alcuno

Pietro Eupremio Maria Bisanti

martedì 22 maggio 2018

11 MILIONI DI ITALIANI SOTTO ANTIDEPRESSIVI, BAMBINI GIU' DAI VIADOTTI: LA "PROFEZIA" DI PIETRO BISANTI SI STA AVVERANDO?

FONTE IL SUSSIDIARIO.NET

CHI E' FAUSTO FILIPPONE CHE HA GETTATO LA FIGLIA DAL PONTE/ La sorella: "Sembrava intristito" Fausto Filippone, chi è l'uomo che domenica si è suicidato dopo aver gettato dal ponte sulla A14 la figlia della sua convivente. Morta anche la donna in modo misterioso. 21 MAGGIO 2018 - AGG. 21 MAGGIO 2018, 23.40 EMANUELA LONGO Fausto Filippone (Chi l'ha visto)Fausto Filippone (Chi l'ha visto)
Nonostante venisse descritto come un uomo particolarmente gentile e pacifico, e non ci siano al momento testimonianze riguardo liti in famiglia, per Fausto Filippone il periodo che ha preceduto il probabile duplice omicidio di moglie e figlia e il suo conseguente suicidio nascondeva dei turbamenti nascosti. Almeno così ha riferito la sorella dell'uomo: "Mio fratello era di un’educazione e una grazia incredibili. È vero che dalla morte di nostra madre Lilia, lo scorso 18 agosto, si era intristito, provava un senso di solitudine. Ma non c’erano problemi economici, nessuna crisi di coppia. Venerdì sera Fausto, Marina e Ludovica erano andati insieme nel paese di Caramanico a seguire un concorso canoro." Dunque un quadro compatibile con la "normalissima famiglia italiana" descritta dagli inquirenti che stanno seguendo il caso, ma la morte della madre potrebbe aver giocato un ruolo decisivo nella latente depressione di Fausto Filippone. (agg. di Fabio Belli) 

IL GIALLO DEI NOMI SUL FOGLIETTO
Nel corso di una conferenza stampa tenuta dal Questore di Chieti, Raffaele Palumbo, si è fatta oggi maggiore chiarezza sulla personalità e la figura privata di Fausto Filippone, il manager che ieri si è suicidato lanciandosi da un cavalcavia dell’A14 al termine di una giornata drammatica che l’ha visto lanciare nel vuoto anche la figlia di 10 anni della sua convivente. Se non sono emerse particolari problematiche dal punto di vista psichico che possano giustificare i suoi folli gesti, è anche vero che la Polizia sta continuando a indagare per capire cosa possa aver fatto scattare il raptus omicida e poi portarlo a buttarsi nonostante i tentativi di salvarlo. In particolare, gli inquirenti stanno scavando nella sua vita e concentrano anche l’attenzione su un foglietto che l’uomo avrebbe vergato di suo pugno e che, secondo i dirigenti della Squadra Mobile della città abruzzese, sarebbero stati annotati dei nomi sui quali vige uno stretto riserbo. Il suddetto foglietto era stato lanciato nel vuoto da Filippone prima di suicidarsi e potrebbe, se non chiarire i motivi del gesto, dare un indizio per delle indagini che al momento si trovano di fronte a un vero e proprio mistero. (agg. di R. G. Flore)

LA POLIZIA, "NON AVEVA PROBLEMI PSICHICI"
Mentre non si è ancora esaurita l’eco della tragedia andata in scena nella giornata di ieri e ci si interroga sulle cause che hanno portato a un esito per certi versi shockante nella sua dinamica, si continua a “scavare” nella vita di Fausto Filippone, il manager che si è buttato da un cavalcavia nei pressi di Francavilla al Mare dopo aver lanciato nel vuoto la figlia della convivente (la piccola Ludovica di 10 anni) e a seguito della caduta dal quarto piano di casa della stessa donna. A quanto pare, nonostante nel passato dell’uomo vi siano ancora particolari oscuri e una depressione legata non solo alla morte della madre ma pure al suicidio di un amico, pare che fa fonti della polizia Filippone non risultasse essere “affetto fa patologie in genere e in particolare da disturbi psichici”. Infatti, in base ai primi accertamenti, risulta ancora difficile capire quale sia stato il fattore scatenante della giornata di follia: e la stessa comunità di Spoltore, nei pressi di Chieti Scalo, non riesce a capacitarsi dato che, pur essendo un uomo silenzioso sul lavoro, riservato ma “anche molto impegnato”, il manager non sembrava avesse problemi particolari e quello che sta emergendo è un quadro di serenità familiare che mai avrebbe lasciato presagire un epilogo così drammatico. Lo stesso fratello della compagna Marina Angilli, Francesco, oggi ha tenuto a ribadire che quella formata dalla sorella e da Filippone era “una famiglia sana e di buoni principi”. (agg. di R. G. Flore)

SOTTO CHOC PER UN AMICO CHE SI TOLSE LA VITA
Ha chiesto ripetutamente se la moglie Marina Angrilli fosse ancora viva e nonostante i presenti gli avessero tenuto nascosto il suo decesso, non è bastato a convincere l'uomo a tornare sui suoi passi. All'indomani della terribile tragedia familiare che si è consumata a Francavilla al Mare, si cerca di fare luce sul profilo dell'uomo, stimato manager 49enne, che si è suicidato dopo aver - si presume - lanciato giù da un punte sulla A14 la figlia Ludovica, 10 anni. Nonostante una carriera florida come importante dirigente di una grande azienda di abbigliamento maschile lo avesse portato ad essere circondato dalla stima di colleghi ed amici, Filippone quasi certamente viveva un dramma interiore molto profondo. Oltre alla perdita della madre, avvenuta recentemente e che avrebbe potuto influire sulla sua decisione di farla finita, infatti, l'uomo era rimasto fortemente scosso da altri importanti lutti. Alcuni conoscenti non avevano comunque notato in lui alcun cambiamento, come spiega TgCom24, eppure solo un paio di mesi fa una ex compagna di liceo lo aveva contattato per comunicargli il suicidio di un amico comune. Il cognato di Fausto, il dottore Francesco Angrilli, ha spiegato che la sorella Marina era regolarmente sposata con rito civile con Fausto, mentre Ludovica era la figlia legittima della coppia. "Una famiglia normalissima, sana e di buoni principi", la descrive oggi, senza riuscire a superare lo sconforto per quanto accaduto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

DEPRESSO PER LA MORTE DELLA MADRE
La tragedia di Francavilla al mare sta trovando grande spazio nelle ultime ore. Fausto Filippone, 49enne e noto manager di Brioni, si è gettato dal viadotto della A14 dopo aver buttato giù la figlia di dieci anni. Il tutto, dopo la morte della compagna Marina Angrilli, caduta misteriosamente dal secondo piano della loro abitazione in largo Roccaraso a Chieti Scalo. Stimato dirigente dell’azienda di abbigliamento, Fausto Filippone ha vissuto a lungo a Venezia, dove si è laureato a Ca’ Foscari in Economia aziendale. Anni vissuti a Marghera, in via Feltre, con un grande percorso professionale che lo ha fatto conoscere per la sua bravura e il suo spirito di iniziativa. L’ultimo periodo è stato molto difficile per l’uomo: pochi mesi fa Filippone ha perso la madre e stava attraversando un momento complicato. Non tanto però a lasciar presagire la tragedia vissuta ieri, con l’uomo che si è suicidato dopo aver posto fine alla vita della figlia. E bisogna ancora scoprire la vera causa del decesso della moglie… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

CHI E' FAUSTO FILIPPONE
Fausto Filippone, dopo sette ore di intense trattative, si è gettato nel vuoto, lasciandosi così morire al termine di una domenica caratterizzata da una immane tragedia familiare. Questo è solo l'epilogo di una storia iniziata con la caduta della moglie Marina Angrilli, 52 anni, precipitata dal terzo piano di un palazzo a Chieti Scalo e deceduta all'ospedale SS. Annunziata a causa delle gravissime lesioni riportate. In contemporanea Fausto Filippone si è recato sul viadotto Alento di Francavilla al Mare, al chilometro 390 dell'autostrada A14 e dopo aver lanciato nel vuoto la figlia della convivente, Ludovica di appena 10 anni, si è suicidato. Ora l'uomo è pesantemente sospettato non solo dell'omicidio della bambina ma anche della sua compagna. Secondo quanto riferisce Askanews, Filippone aveva seguito l'ambulanza con a bordo la moglie fino al Pronto soccorso. Era stato lui stesso a spiegare la caduta della donna dal balcone dell'abitazione in piazza Roccaraso, a Chieti, quindi era poi allontanato dal nosocomio fornendo false generalità e portando con sé la bambina, con la quale si sarebbe poi recato sull'A14 dove entrambi avrebbero incontrato la morte. Per ore ha impedito che i soccorritori potessero avvicinarsi alla bambina, sebbene le speranze di trovarla ancora vive si andavano ad affievolire con il passare dei minuti. Prima del suicidio, avrebbe chiesto perdono a tutti.

FAUSTO FILIPPONE, LA NOTA DELLA BRIONI
Fausto Filippone sarà ricordato come l'uomo che gettò dal ponte la figlia della sua convivente dopo essere rimasto appeso alla rete di protezione esterna per oltre sette ore, prima di suicidarsi. Aveva 49 anni ed era un noto dirigente aziendale di Chieti. Lavorava alla Brioni spa di Penne ed era molto stimato nell'ambiente, dove si era affermato sempre di più tanto da aver ricevuto di recente anche una promozione. A confermarlo è ora anche la medesima ditta sotto choc in seguito all'accaduto. La stessa Brioni in una nota ha voluto commentare la tragedia contribuendo anche a delineare il profilo di Fausto Filippone. "Da anni impiegato nell'azienda, Filippone è stato protagonista di un percorso di crescita professionale continuo, conquistando la stima e l'affetto di dirigenti e collaboratori", si legge. L'uomo avrebbe svolto il suo lavoro "sempre con grande professionalità" e proprio questo aveva contribuito a determinare i "recenti positivi sviluppi di carriera". Insieme alla moglie, morta dopo la caduta misteriosa dal balcone, ed alla bambina, Filippone viveva a Pescara.


COMMENTO

In una vicenda tale, ogni mia parola dovrà essere calibrata e improntata, ancor di più, al MASSIMO rispetto.

Sì, MASSIMO rispetto, perché mentre noi eravamo al bar con gli amici, un uomo COME NOI era appeso alla ringhiera di un viadotto autostradale.

Nessuno potrà cancellare quanto accaduto ma è d'obbligo cercare di CAPIRE.

Ormai è comunemente associato il termine depressione ad omicidi, anche plurimi, che nulla avrebbero a che fare con uno stato di sofferenza personale. 

Sta passando l'ennesimo ALLUCINANTE messaggio sociale, e cioè che chi è depresso possa arrivare a compiere gesti "degni" del peggior serial killer.

Non ho assolutamente alcun elemento CERTO per poter dire che l'autore di questo gesto fosse sotto l'influenza di psicofarmaci ma come si fa a NON pensare che POTESSE ESSERLO?

Un uomo "normale" con un lavoro "normale", nessun problema economico apparente che "combina" un tale disastro "solo" ed unicamente perché gli è morta la mamma e/o un amico?

Voi avete la benché minima idea della SPINTA MENTALE sotto cui un essere umano debba essere per compiere tutto questo? Qui si tratta di una serie di PENSIERI DI MORTE a cui non è stato possibile opporsi, che hanno preso il SOPRAVVENTO senza concedere neanche un momento di lucidità.

E tutto questo si può pensare come conseguenza di un lutto? Un lutto porta DOLORE, porta voglia di ISOLARSI, di stare un po' da soli per riprendersi. Qui si tratta di una FURIA OMICIDA portata avanti con una forza INNATURALE! Provate voi a stare aggrappati per così tanto tempo ad una ringhiera.

Un corto circuito mentale che avrà provocato un'ansia talmente ingestibile da poter essere placata solo UCCIDENDO e UCCIDENDOSI.

E in quali persone si vede una tale resistenza fisica: IN CHI E' SOTTO STUPEFACENTI! 

Ribadendo di NON avere elementi per confermare o smentire che la persona fosse sotto l'effetto di psicofarmaci, mi è balzato un altro elemento all'occhio, e cioè che viene precisato che la figliastra potesse essere stata sedata. Sedare=tranquillanti. Avere tranquillanti significa USARLI. Usarli significa al 99% abbinarli a un ANTIDEPRESSIVO. Antidepressivo "moderno"= SSRI/SNRI, che sono le principali molecole colpevoli di trasformare le persone in ASSASSINI BRUTALI.

Cosa può essere successo?

L'ipotesi che mi viene in mente è che, come sempre, i problemi della vita siano stati affrontati attraverso la chimica e non attraverso le parole, l'AMORE e una PERFETTA ALIMENTAZIONE: tutte e tre sono alla base della nostra pace interiore. Non bisogna MAI dimenticare che quello che mettiamo in bocca ci da la forza o meno di affrontare le problematiche della vita. Non si SOCCOMBE per i problemi, si soccombe in relazione a COME si affrontano i problemi e alla forza mentale che si ha per farlo.

Chimica dicevo. Sì...

Una terapia antidepressiva, in un uomo oltretutto definito "pacato ed educatissimo" che ha scatenato proprio il suo lato opposto. 

Ecco che è subentrata l'ACATISIA, e cioè uno stato di alterazione ingestibile che porta le persone a commettere atti lontani ANNI LUCE dalla loro personalità.

Domani tutti riprenderemo a farci i cazzi nostri. Io, nel mio piccolissimo, cercherò semplicemente di capire.

Infine, osservate i giornali di oggi: 11 milioni di italiani sotto antidepressivi. 

Il diavolo non è rappresentato dalla bambina de "L'Esorcista" ma dallo scempio del cervello umano che è sotto gli occhi di tutti.

Pietro Eupremio Maria Bisanti





sabato 19 maggio 2018

TUTTI IN "CURA", TUTTI IN "CURA", TUTTI FOTTUTAMENTE IN "CURA": BEVITI L'ACIDO CHE POI ME LO BEVO IO

FONTE CORRIERE.IT

NEL MONFERRATO
Alessandria, uccide con l’acido la sorella malata e tenta il suicidio
Un uomo di 67 anni ha fatto bere acido muriatico alla sorella, di 73, e allo stesso modo ha poi tentato il suicidio: arrestato, è gravissimo
di Redazione online

Ha fatto bere acido muriatico alla sorella di 73 anni, che è morta all’ospedale di Alessandria, e nello stesso modo ha poi tentato il suicidio. La tragedia è avvenuta a Frescondino, frazione di San Salvatore Monferrato. L’uomo — in cura presso un centro di salute mentale di Casale Monferrato — ha 67 anni, ed è ora ricoverato in gravi condizioni: è stato dichiarato in arresto per omicidio dai carabinieri, intervenuti nell’abitazione dei due su segnalazione di un conoscente. È probabile che l’uomo volesse porre fine alle sofferenze sue e della sorella, che da tempo era costretta a letto, in stato di incoscienza, a causa delle gravi condizioni di salute.

COMMENTO

Devo aggiungere altro? Quest'uomo non voleva porre fine alle sofferenze della sorella. Quest'uomo era PIENO ZEPPO DI FARMACI, che lo hanno portato a commettere tale atto.

Il mondo va alla rovescia ma io resterò sempre ultimo fra gli ultimi fino a quando la verità VERA emergerà.

Pietro Eupremio Maria Bisanti

venerdì 18 maggio 2018

"MI AIUTI A SALVARE UNA VITA COSI' GIOVANE E BELLA: SENTE UN VUOTO TOTALE DENTRO DI SE'"

LETTERA

Salve Pietro. Mi chiamo ******, e le sto scrivendo dopo aver pensato a lungo… Una persona a me cara, una ragazza di 18 anni, sta per iniziare il suo possibile abisso infernale dalla quale sicuramente mai se ne potrà più uscire.

Tutto iniziò da episodi che sono stato etichettati come “epilessia” dopo frequenti svenimenti di vario tipo, e dopo varie analisi, dopo risonanze magnetiche e altri controlli, è stato notato un problema ad un arteria in prossimità della testa (penso che in realtà sia un arteria esposta al di fuori della scatola cranica, in quanto ha un volume un po' insolito e si può palpare con mano. Ma purtroppo in questo momento non so dirle bene la definizione di tale problema, né se sia operabile un qualcosa di simile).

Quel che posso certamente dirle è che è una persona con un passato segnato da eventi traumatici che avranno sicuramente avuto un impatto sul suo umore e sulla sua persona, e anche se noto che lei sia abbastanza forte e cosciente (quindi capace, intelligente e molto affettuosa di sua natura), ultimamente sta soffrendo molto.

Per l’epilessia le è stato prescritto il Vimpat, che in parte sembra abbia funzionato con le crisi e gli svenimenti in generale. C’è nel mezzo anche un antidepressivo quale il Cipralex … E da poco tempo è subentrato anche un ansiolitico quale lo Xanax.

Può già bastare vero? Esattamente… Sarebbe già troppo. Ma non ci si ferma qui purtroppo.
Ovviamente in mezzo a tutto questo, il suo umore è del tutto artificiale ormai, e la sera soprattutto noto e mi è stato anche confessato da lei stessa che sente un senso di vuoto totale dentro di sé… Tanto brutto da farla chiudere in se stessa.

Ed è qui che il suo nuovo psichiatra che ha incontrato giusto ieri per la prima volta, dopo aver analizzato varie analisi e risultati di vari controlli medici, le diagnostica del Bipolarismo a cicli rapidi… Ed ha subito pensato di introdurre il litio.

Adesso, so bene che l’umore di questa persona a me cara è già influenzato da avvenimenti traumatici passati (che secondo me potrebbero essere benissimo superati con tutto il naturale amore di questo mondo), ma con tutti i farmaci che sta prendendo nemmeno io sarei tanto pazzo da escludere che non sia anche opera loro! Soprattutto per quanto riguarda il suo umore, il suo senso di vuoto…
Cosa dovrei fare? Io sono abbastanza intelligente da capire che se la lascio lì dov’è, si avranno i soliti risultati di sempre.
Finché non si vuole nemmeno guardare oltre, e si fa affidamento ai soliti metodi e i soliti farmaci di sempre, i risultati saranno quelli di sempre.

La prego di prendersi il dovuto tempo per rispondere con calma, e tanta, tanta umanità nei confronti di una vita così giovane e bella.

La ringrazio anticipatamente
Inviato da Posta per Windows 10

Lettera firmata


RISPOSTA

Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.

Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.

Veniamo a noi.

Lei ha le idee chiare. Molto chiare.

Quello che la sua amica sta per oltrepassare è sicuramente l'ingresso a un abisso infernale dal quale, non dico che non si torni più indietro, ma perlomeno che farlo sarà molto, molto difficile.

Nella vita si hanno due strade: quella del soffocamento del sintomo attraverso bombe chimiche di varia natura che altro non fanno se non mascherare il problema, peggiorandolo e cronicizzandolo; oppure quella dello sradicamento UNA VOLTA E PER TUTTE delle cause, siano esse alimentari/psicologiche/ambientali/emozionali alla base del sintomo in atto, che rimane un SEGNALE del corpo che non va MAI e POI MAI combattuto, bensì ascoltato e compreso.

Detto questo, già la situazione è farmacologicamente importante, nel senso che la sua amica assume molecole che sono tutt'altro che acqua fresca che, come lei stesso sta osservando, hanno un impatto devastante sull'IO più profondo, e adesso, passando da un "luminare" all'altro, ecco che accade ciò che ormai è la schifosa norma: AGGIUNGERE, AGGIUNGERE e AGGIUNGERE cambiando diagnosi come ci si cambia le mutande.

Dove si vuole arrivare? A rendere questa ragazza una lobotomizzata sociale?

Qualunque sia la causa, gli psicofarmaci sono la risposta PEGGIORE che si possa fornire. Se vi è una causa organica, questa va eliminata; se vi è una causa emozionale, questa va eliminata. Questo significa GUARIRE, tutto il resto è finzione.

Naturalmente, la PRIMA cosa da fare è informarsi e prendere AUTONOMAMENTE una decisione.

Io non ho dubbio alcuno che la prima cosa da fare sarebbe smetterla di farsi appioppare diagnosi sulla base di sintomi FARMACO-INDOTTI e di cominciare a trattare il proprio corpo come una reliquia, a cominciare dall'alimentazione, andando a vedere in primis se il problema dell'arteria possa avere impatti negativi sull'umore, cosa da NON escludere assolutamente.

Le faccia leggere il mio libro, anzi leggetelo ENTRAMBI.

E' il primo passo per cambiare.

Io ci sono

Pietro Eupremio Maria Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.





















martedì 15 maggio 2018

14 ANNI DI PAROXETINA: MALEDETTA QUELLA VOLTA CHE HO INIZIATO

DAL CANALE YOUTUBE DI PIETRO BISANTI: "EFFETTI COLLATERALI DEGLI PSICOFARMACI"


Michela Raimondi2 settimane faCommento in evidenza
la mia esperienza personale nn puo che darti ragione :14 anni di paroxetina e maledetta quella volta che ho iniziato!!!! maledetta quella volta che mi sono rivolta ad uno psichiatra per curare una alimentazione di merda che mi ha portato alla depressione !!!!!( ho sempre saputo che tutte le mie rogne fossero causate da una alimentazione disordinata ).Non posso che essere d'accordo ora che sto scrivendo presa dai "fumi dell astinenza" da quello schifo, che nn ha fatto altro che rendermi la vita ancora più difficile! Dosi sempre più elevate di psicofarmaci, due ricoveri in psichiatria da cui sono uscita più devastata di prima , e per ben due volte sono dovuta scappare da quell'inferno perchè quello che fanno è darti la pillola e poi .....arrangiati: colloqui della durata di 5 minuti al massimo al cosidetto "giro" tenute da persone pagate fior di quattrini ,da un grande ospedale del nord italia! ma tanto tu nn ti puoi ribellare perche tanto sei una povera pazza sotto l'effetto degli psicofarmaci E QUESTO LA DICE LUNGA!!!!! IO ho deciso di dire basta un mese fa, dopo esser giunta al limite della sopportazione ,sono stanca di nn essere più me stessa...sono stanca di nn sforzarmi di andare al lavoro per puro Autocompatimento ( lavoro per lo stesso famoso ospedale del nord italia)e rischio il licenziamento per i troppi giorni di assenza!!!!! ma la mia vita è TROPPO IMPORTANTE per essere bruciata in questo modo! Sto da cani perchè sto vivendo i devastanti effetti da astinenza da quello SCHIFO, ma starei molto peggio se nn avessi deciso di liberarmene ! ci sono dei momenti in cui mi sembra di impazzire ...tengo duro...stringo i denti....tiro fuori le palle...so che questo amore x me stessa un giorno mi ripagherà.. a costo di strisciare per terra ...a costo di soffrire per anni ! Voglio farcela una volta per tutte.....ho voglia...troppa voglia ...di ricominciare a vivere ....perche le mie "rogne , naturalmente umane " nn sono nulla in confronto a quello che devo patire ogg i!!!! continuerò a seguirti Pietro ( perdonami se ti do del tu ma siamo forse coetanei...) ma per la prima volta ho sentito dire da una altra persona quello che ho sempre pensato riguardo l'argomento! Baratto senza esitazioni 20mg di sereupin, eutimil o simili con lo sforzarmi di amare me stessa ,di volermi bene, di apparecchiarmi la tavola anche se trovo triste farlo solo per una persona!!!! ma quella persona sono IO e giuro su DIO che nn ce niente di più bello !


COMMENTO

Buongiorno Michela,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.

Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.

Veniamo a noi.

Testimonianze come la tua mi ripagano di anni e anni di battaglie.

Non ho molto altro da aggiungere: meglio tratterai il tuo corpo, prima i risultati arriveranno.

Soffrirai? Sì, e anche molto, perché la Paroxetina è l'antidepressivo più difficile da scalare.

Ma so che ce la farai.

Io ci sono

Pietro Eupremio Maria Bisanti

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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

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lunedì 14 maggio 2018

SE OGNI PSICHIATRA LEGGESSE QUESTA STREPITOSA TESTIMONIANZA E FACESSE UN GESTO DI UMILTA', LA PSICHIATRIA POTREBBE VERAMENTE CAMBIARE

LETTERA

Gentile Pietro,

innanzi tutto un enorme grazie.

Negli ultimi dieci anni ho sofferto di un'infinità di disturbi psicofisici, non gravi, ma che hanno reso la mia vita un incubo e distrutto relazioni, carriera etc

Ho iniziato a soffrire di depressione cronica a 18 anni. Regolarmente questo stato depressivo si acuiva nella stagione fredda portandomi a continue crisi di pianto, urli, etc. Sono stato curato con sertralina e quietapina dieci anni fa per sei mesi; nel 2011 ho sofferto di DOC e preso, seppur in dose minima, anche risperdal. Due anni fa sono caduto di nuovo in depressione forte ma, dopo averlo provato per tre giorni, ho buttato il cymbalta nella pattumiera.

Ho sofferto di gastrite cronica, insonnia, e vivevo in un continuo stato di sonnolenza. Le ho provate tutte continuando a non capire il perchè di questa tortura.

Finchè non mi sono imbattuto casualmente nel tuo blog. Due mesi fa ho abbandonato il glutine, e da subito ho sentito più energia. Il sonno lentamente va meglio, così come la gastrite. Sono leggermente meno stressato e l'umore è migliorato. I miei pensieri sono diversi, sono più ottimista e lucido.

La mia alimentazione si basava sui carboidrati, che, tra i tanti disturbi, mangiavo in modo compulsivo e quantità enormi. Lentamente sto incrementando la frutta e la verdura fresche, abituando il mio stomaco.
Non riesco però a fare a meno del tutto di una discreta dose di carboidrati senza glutine e proteine, pena la perdita di peso (sono molto magro) e di energia e la non completa sazietà.
Come posso agire? La loro eliminazione richiederà del tempo?

Di nuovo grazie.

Lettera firmata


RISPOSTA

Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.

Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.

Veniamo a noi.

Testimonianze come la tua mi ripagano di anni e anni di FATICA ma anche di INSULTI, OSTRUZIONISMO, MINACCE PIU' O MENO VELATE DI AZIONI GIUDIZIARIE, e chi più ne ha più ne metta.

Sì, perché in questo sporco mondo quando si tenta di dire una verità che vada contro la "Madre Scienza", si viene additati come untori di manzoniana memoria.

Pochi possono capire cosa significhi essersi imbarcati in una impresa titanica come questa: otto anni, più di 1200 articoli, testimonianze VERE e CONCRETE associate a una tutela legale contro gli abusi in campo medico e soprattutto psichiatrico.

Fatti e non chiacchiere. GRANDI FATTI, che mi hanno portato un prezzo da pagare in prima persona MOLTO ALTO, e che al momento giusto, nella maniera giusta, verrà esposto alla luce del sole.

Sono felicissimo che il mio blog ti abbia finalmente aperto gli occhi, e che tu non ti sia trasformato nell'ennesima vittima psichiatrizzata a vita.

Quando gli psichiatri, al posto di trincerarsi dietro le loro lauree e i loro master, decideranno di fare un gesto di umiltà e di provare a PERCORRERE ALTRE STRADE, ecco che finalmente il mondo diventerà un posto migliore.

Le problematiche psichiatriche hanno una CAUSA/CONCAUSA organica ben più spesso di quanto non si pensi. Si sistema IN PRIMIS l'alimentazione, e con un corpo finalmente pulito si possono affrontare VERAMENTE tutte le altre questioni di carattere psicologico/emozionale/ambientale. Questo significa GUARIRE!

Imbottire una persona di psicofarmaci significa semplicemente non voler andare a fondo, condannando il malcapitato di turno a una vita di stenti: tali demoniache molecole rimangono spazzatura chimica che DISTRUGGE l'Io più profondo di ogni essere umano. Basta varcare la soglia di un qualunque reparto psichiatrico per capire che, lì dentro, NON GUARISCE PROPRIO NESSUNO.

Per quanto riguarda la tua domanda: aver tolto il glutine è il primo passo, ora bisogna, piano piano, riabituare il tuo corpo ad assimilare quella che è la sua NATURALE ALIMENTAZIONE. Qui troverai una MAREA di informazioni utili https://pietrobisanti.blogspot.it/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html

Ricorda BENE che il tuo organismo, a causa dei farmaci e dei cibi sbagliati, ha camminato per anni in una condizione di disequilibrio, quindi devi aspettarti un periodo di alti e bassi. Facendo le cose giuste TUTTO si assesterà, peso compreso.

L'obiettivo finale dovrebbe essere un CRUDISMO TOTALE (così mangiano tutti gli esseri viventi sulla faccia della terra, uomo purtroppo escluso) fondato sulla frutta dolce e a BASSISSIMO livello di grassi. 

Scrivo "dovrebbe" perché il rigore, seppur auspicabile, non sempre è la soluzione giusta per tutti. Dipende da caso per caso. Alcune persone riescono a trovare un equilibrio con un'alimentazione curata ma non perfetta, mentre MOLTE altre hanno bisogno del rigore assoluto per stare bene. Dipende poi da cosa tu TI ASPETTI dalla tua salute. Se vuoi vivere in maniera VIBRANTE, allora non ci sono mezze misure.

Ci sono troppe cose da dire. Ci sentiamo in privato. 

Avanti così
Pietro Eupremio Maria Bisanti


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sabato 12 maggio 2018

DALL'ASBESTOSI ALLA DEPRESSIONE: PREDICHIAMO BENE MA RAZZOLIAMO MALE

LETTERA

Ciao Pietro, 
mi chiamo Elisabetta, qualche anno fa ho preso il tuo libro e sono certa che cio' che scrivi e assolutamente giusto e corretto, tu stesso hai depurato il tuo organismo dalle tossine alimentari di una scorretta educazione alimentare e anche dalle tossine legate ai farmaci.

Sono certa che il corpo umano sia una MACCHINA PERFETTA che e' proiettata all'autoguarigione e che le malattie siano segnali che si sta facendo qualcosa di sbagliato. Ti ammiro x' comunque sei sicuramente molto determinato e lo sono tante persone come te. 

A me piacerebbe riuscire a seguire alla lettera cio' che tu dici, ma non ho ancora maturato la determinazione adatta per applicare le tue indicazioni. Ho solo una domanda da farti, come si puo' curare un'asbestosi? Mio padre ne e' affetto, grazie alla Fibronit. Poi ho un'altra domanda, come cureresti un tumore che lasciato lì ti porterebbe alla tomba? 

Sono certa che ci sia una soluzione meno tossica della chemioterapia ma non ho idea di quale possa essere. Poi ti dico una cosa, sono un essere umano di media intelligenza, credo, capisco cosa puo' far bene e cosa puo' far male, ma traggo gioia anche dal condividere di tanto in tanto un tossico bicchiere di pinot nero metodo classico che sara' pure un concentrato di bisolfiti, e intossichera' sempre piu' la mia pattumiera personale, ma credimi, ci sono cose a cui ora non ho voglia di rinunciare. 

Ho anche una certezza, prima o poi moriro', non so quando, ma comunque, arrivata alla mia "meta' " vita credo, ho 41 anni e onestamente spero di arrivare a 82 (anche a 90 in buono stato) ma non posso sapere quando dovro' congedarmi da questa vita terrena, penso che il mio obiettivo primario sia fare il possibile per vivere al meglio (meglio intendo per me, x cio' che ritengo io) per stare bene e per avere soddisfazione da cio' che faccio. 

La vita e' un dono prezioso, e sono felice x il solo fatto che al mattino apro gli occhi e posso scendere dal letto con le mie gambe e camminare. Poi sorrido, cerco di sorridere sempre, perche'sono molto fortunata, ho un lavoro che mi stimola, ho ancora i miei genitori a cui dedico tempo con molto piacere, sono curiosa e non smetto di studiare, amo la compagnia ma so stare da sola, non sono sposata, non ho figli, ma non e' mai stata una mia priorita', ho una vita normale direi, ho dei punti di debolezza, in cui c'e' spazio di miglioramento e soprattutto ho cose che voglio eliminare dalla mia vita (sostanze tossiche (farmaci) che uso) ma lo faro' con calma, ti dico questo x' sn terrorizzata all'idea di stare di nuovo male. 

Non demonizzo gli psichiatri, io ne ho trovati di bravi, comprensivi e umani. A me nessuno ha costretto a prendere nulla. La depressione/esaurimento (chiamala come vuoi) si puo' curare. Tutto si puo' curare. So che sei assolutamente contro gli psicofarmaci. Ma se la malattia ti viene x qualche errore che fai, e sei nella merda e non sai come uscirne, e non vuoi perdere il lavoro x' sprofonderesti sempre piu' nel baratro, a mio avviso ben venga lo psicofarmaco e amen. 

Certo, sarebbe meglio di no, pero' pace, non e' una tragedia.  Io vorrei, con il giusto tempo, liberarmi di Elontril 150 che prendo da 6 anni.  Assumevo anche Cymbalta da 30 (l'ho preso x due anni). Quando 2 anni fa sono arrivata al dosaggio di 1 giorno sì e uno no di Elontril ho ricominciato a piangere senza motivo. 

Ora lo prendo cosi': due giorni si e uno no...gia' da 1 anno..vorrei scalare ancora un po'. Che Dio me la mandi buona...stringero' i denti, ma sto giro non mollo. Pero' l'alimentazione che fa tu, mi gla fo no!aime'! Io magno tutto anche le gambe del tavolo, sono un pochino sovrappeso ma ora sn a dieta e faccio tanta ginnastica, e sono bella dentro e fuori cmq non sono malaccio, x cui sono contenta. 

Se vorrai rispondermi ( alla parte in cui ti chiedo delle malattie) saro' contenta che mi avrai dedicato un po' del tuo tempo prezioso. Un abbraccio Elisabetta

RISPOSTA

Buongiorno Elisabetta,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.

Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.

Veniamo a noi.

Non mi piace il tuo discorso Elisabetta, non mi piace proprio per niente.

Hai immagazzinato correttamente una marea di concetti igienisti ma parli come una VECCHIA DECREPITA.

Sì, malgrado tu voglia autoconvincerti che la tua vita sia "vivibile", un occhio allenato come il mio non può non percepire che il tuo è il modo di ragionare di chi pensa di avere un piede nella fossa.

E lo sai perché?

Perché non ti ostini a fare il "salto", e continui ad andare avanti con la chimica.

Sì. perché, che tu lo ammetta o no, il tuo equilibrio psicofisico è dettato da una schifosa pastiglia che, oltretutto, assumi pure in maniera arbitraria: se la vuoi prendere, prendila BENE, altrimenti scalala, e scalala BENE. Le vie di mezzo sono per chi non ha ancora capito cosa voglia dalla vita.

E andando avanti così NON potrai mai provare nemmeno lontanamente cosa significhi avere un corpo (e una mente) che funzionino al 100%... tutto questo lo scambi con uno schifoso vino pieno di solfiti? Che oltretutto, nessuno ti vieterebbe di bere ogni tanto... Il problema è che non hai alcuna voglia di iniziare ALCUN discorso alimentare ed emozionale SERIO e duraturo. Questo è il problema.

Detto questo, la mia idea sui tumori la sai bene...

Pensi che una sostanza chimica che corrode l'interno del corpo possa guarire qualcuno? Sei libera di pensarlo, così come le 250.000 persone che ogni anno muoiono di cancro in Italia "nonostante" la santa chemio.

E sei altrettanto sicura che quel tumore, lasciato lì come dici tu, diventi veramente qualcosa di incontrollabile?

Io sono certo di due cose a riguardo:

1) Crepare in modo naturale, senza chemio e radio, è 1000 volte più veloce e MENO DOLOROSO che non farsi ammazzare lentamente tra dolori cronici, morfina e recidive.

2) I tumori sono e rimangono una estrema azione DIFENSIVA del corpo umano: sono da esso creati, e solo esso può eliminarli, attraverso la pratica del digiuno, di una perfetta alimentazione e di un cambio emozionale vero e duraturo.

Il resto sono solo sofferenze, sofferenze GRATUITE che milioni di persone permettono vengano inflitte a loro stesse.

Ti abbraccio

Pietro Eupremio Maria Bisanti


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