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LA PSICHIATRIA MODERNA VISTA CON GLI OCCHI DI UN CARABINIERE: PSICHIATRI E PSICOFARMACI FINALMENTE MESSI A NUDO PER QUELLO CHE SONO. L'UNICO LIBRO IN ITALIA CHE VI DICE CHIARAMENTE COSA SIANO VERAMENTE LA PSICHIATRIA E GLI PSICOFARMACI. COME LIBERARSI DA QUESTE DROGHE LEGALIZZATE E RICOMINCIARE A VIVERE, ANCHE ATTRAVERSO UN RINNOVATO REGIME ALIMENTARE. PSICOFARMACI ALLA GUIDA, PSICOFARMACI AI BAMBINI, PSICOFARMACI AGLI ANZIANI...C'E' TANTO, TANTO DA LEGGERE. UNA VERA BIBBIA DEL SETTORE. ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE. IL LIBRO CHE STA AIUTANDO MIGLIAIA DI PERSONE AD USCIRE DALLA DIPENDENZA DEGLI PSICOFARMACI. PER ORDINARE: COSTO EBOOK 16 EURO, COSTO CARTACEO 30 EURO (COMPRESA SPEDIZIONE). Dati beneficiari a mezzo BONIFICO BANCARIO Beneficiario: Pietro Eupremio Maria Bisanti Conto di accredito: IT95X0760105138200717600721 Banca e filiale: ENTE POSTE ITALIANE, VIALE EUROPA, 175 - 00144 - ROMA. Dati beneficiari a mezzo RICARICA POSTEPAY Beneficiario: Pietro Eupremio Maria Bisanti Codice fiscale: BSNPRP75S24F205O Numero carta postepay: 5333-1710-0229-5513. NELLA CAUSALE INSERIRE LA PROPRIA EMAIL NEL CASO DI ORDINE DI EBOOK O L'INDIRIZZO COMPLETO NEL CASO DI ORDINAZIONE DI LIBRO CARTACEO. NEL SOLO CASO DI PAGAMENTO A MEZZO POSTEPAY, SCRIVERE LE SUDDETTE INFORMAZIONI A: PIETROBISANTIBLOG@GMAIL.COM. PER QUALUNQUE, ULTERIORE INFORMAZIONE SCRIVICI SEMPRE A PIETROBISANTIBLOG@GMAIL.COM. SOSTIENICI INOLTRE, SE PUOI, CON UNA DONAZIONE!

NO ALLA PSICHIATRIA

Battiamoci per un mondo senza psicofarmaci, dove i disagi di natura psichiatrica vengono investigati attraverso l'analisi delle cause organiche/psicologiche del singolo individuo, e non attraverso la somministrazione anche coatta di vere e proprie droghe legalizzate.
Invia la tua storia a pbisant@hotmail.com.
La consapevolezza è l'unica arma vincente.
Si precisa che è ammessa la divulgazione di tutti i contenuti di questo blog con perentoria citazione della fonte

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Milano, Italy
Igienista e consulente legale specializzato in ambito giuridico-psichiatrico, ricercatore indipendente sul disagio umano con particolare attenzione a quello giovanile e sui danni da psicofarmaci (NOTA BENE: L'Igienismo è uno stile e filosofia di vita e NON una specializzazione in ambito medico), già maresciallo Capo dell'Arma dei Carabinieri (dal 24.09.1994 al 31.12.2017), ora docente ufficiale della prima scuola privata igienista italiana "Health Science University", attivista per i diritti umani e strenuo difensore dei diritti degli animali, da 14 anni si occupa in chiave igienista della correlazione fra alimentazione e malattia, con particolare attenzione alla salute mentale nonché all'utilizzo delle molecole più demoniache e distruttive mai inventate dall'uomo: gli psicofarmaci. L'intento di questo blog non è fornire indicazioni di natura medica, bensì quelle informazioni che possano essere utilizzate per effettuare delle scelte personali e consapevoli, soprattutto in ambito psichiatrico. NOTA BENE: QUESTO SITO RIFLETTE IL PENSIERO ESCLUSIVO DEL SUO AUTORE E NON HA ALCUN COLLEGAMENTO ED/O ESPRIME CONSIDERAZIONI IN NOME E PER CONTO DELL'ARMA DEI CARABINIERI

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mercoledì 17 agosto 2016

MIRTAZAPINA COME FOSSE ACQUA FRESCA. PSICHIATRA IN FERIE E TUTTI CHE CORRONO DA PIETRO BISANTI


DAL SERVIZIO "CHATTA ORA" DEL BLOG DI PIETRO BISANTI

My Live Chat
LiveChat Offline Message Received
Dear pietro eupremio maria bisanti,
You have received an offline message, sent from mylivechat.com with the following details:
Name: ROSSELLA
Email: ********************
Time: 2016-08-10 12:12:23
Page Title:ALIMENTAZIONE E SALUTE di PIETRO BISANTI: PAROXETINA, MIRTAZAPINA E UNA PANCIA DA MONGOLFIERA: PSICHIATRI, NON CAPITE PROPRIO UNA MAZZA
Page Url:http://pietrobisanti.blogspot.it/2014/07/paroxetina-mirtazapina-e-una-pancia-da.html
Referrer:http://pietrobisanti.blogspot.it/2014/07/paroxetina-mirtazapina-e-una-pancia-da.html
IP:87.8.210.1
Location:Torino, Piemonte, Italy
Client:Win7/ Chrome52/ it-IT
Subject:richiesta consiglio
Message:Donna,59 anni , pensione da marzo. Ho il compito di accudire un nipotino di 1 anno.
Sono andata in depressione circa due mesi fa e in questo momento sto prendendo da circa 3 settimane la mirtazapina con per adesso pochi miglioramenti .Ansia colmata da gocce di Lexotan. Forse il tutto dovuto ad un periodo di stress fisico ed emotivo dopo parecchi avvenimenti accaduti nella cerchia famigliare. Ho fatto una prima visita da una psichiatra che mi ha fatto parlare e che mi ha detto di ricontattarla dopo il mese di agosto? IO NATURALMENTE AVREI FRETTA DI SENTIRMI MEGLIO. Il suo consiglio qual è? Grazie per la disponibilita'


Thank you for using mylivechat.com for your Live Chat services.

Sincerely,
My Live Chat Team
RISPOSTA
Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi...

Primo errore: se si comincia con lo psichiatra, si finisce con lo psichiatra. Nella vita tenere il piede in due scarpe non serve assolutamente a nulla.

Se si è convinti che la strada del rincitrullimento farmacologico sia quella giusta, la si compia fino alla fine, senza cercare pareri esterni, oltretutto da un non-medico come me.

Nel suo caso però, percepisco come lei non sia assolutamente cosciente di quanto potenti e assuefanti siano le sostanze che lei sta assumendo con tanta leggerezza.

Lei si rende conto che i farmaci che assume sono dei meri sintomatici, che non andranno mai ad estirpare le cause psicologiche/fisiche/organiche alla base?

Lei si rende conto che una sostanza di totale sintesi chimica non potrà mai interagire correttamente con i mali dell'animo umano?

Lei si rende conto che il beneficio che le daranno (se glielo daranno) sarà temporaneo e che quando tenterà di scalarli, tornerà in una situazione ben peggiore che quella iniziale?

Lei è al corrente che moltissime problematiche di tipo mentale altro non sono che veri e propri esaurimenti fisici/organici dovuti alla generalizzata alimentazione orripilante e contronatura dei giorni nostri?

Ecco quindi il piano di battaglia


1) Acquistare immediatamente il mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere". Non divento certo ricco vendendole un libro, ma a lei permetterà di capire finalmente in chiave igienista come funziona il corpo umano e come lo si mantiene in salute.

2) Leggere ATTENTAMENTE questo vademecum che spiega ESATTAMENTE come ripristinare la salute quando si è in terapia psichiatrica http://pietrobisanti.blogspot.it/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html, e nel suo caso specifico potrà seguire il piano alimentare ivi esposto.

Io ci sono
Pietro Bisanti


Per tutti: questo epocale lavoro informativo non chiede niente a nessuno. Viviamo di donazioni spontanee. Chiunque voglia aiutarci, può farlo attraverso le indicazioni che trovate in alto a destra.

Per i nuovi lettori: scandagliate tutto il blog, in quanto è una miniera di informazioni disponibili gratuitamente per tutti.

Per tutti: chiunque abbia subito un danno personale o di un suo congiunto/amici, può mandare la propria storia a pbisant@hotmail.com

Per tutti: per ricevere la newsletter del blog, iscrivetevi utilizzando la relativa funzione nella colonna a destra.

Per tutti: con la funzione "ricerca google" in alto a destra, potete inserire delle parole da ricercare (ad esempio "psicofarmaci e suicidio", "prozac" etc...) in modo tale che vengano ricercati gli articoli relativi all'argomento desiderato.


Per tutti: mi trovate su "FACEBOOK" con il mio nome Pietro Bisanti


ATTENZIONE! RISPONDO A TUTTI. PURTROPPO STO RICEVENDO PIU' EMAIL DI QUANTE NON NE RIESCA AD EVADERE. CHIUNQUE ABBIA URGENZA E' PREGATO DI SEGNALARLO


ATTENZIONE! È NATO IL FORUM DEL BLOG "ALIMENTAZIONE E SALUTE". LO TROVATE IN ALTO A DESTRA. ISCRIVETEVI IN MODO TALE DA CREARE FINALMENTE UN LUOGO OVE IL DIBATTITO ANTIPSICHIATRICO NON SIA CENSURATO.


Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

XEPLION: 40 KG IN UN ANNO. OGNI MINUTO LA PSICHIATRIA DISTRUGGE UN ESSERE UMANO

LETTERA
Sono una signora di 54 anni e faccio xeplion depot 150 mg. Sono ingrassata 40 kg in un anno e mezzo e non riesco più a camminare.
Sono edentula e non mi posso cucinare perché vivo in una casa di riposo. Non riesco a mangiare niente di crudo.
Se mi può dare un consiglio la ringrazio sentitamente. Cordiali saluti. Grazie.
F.to Alessandra
RISPOSTA
Buongiorno sig.ra Alessandra,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi...

La sua unica salvezza davanti a quest'ondata mostruosa di veleni contenuti nel siringone mensile che le fanno credendo, quando non in malafede, di aiutarla si chiama "totale riequilibrio del corpo fisico".

Tutto questo si attua prima sostituendo il paliperidone, principio attivo dello Xeplion, da versione depot a versione orale.

Poi si scalano le gocce/pastiglie associando a questo un radicale cambio dello stile di vita, anche e soprattutto attraverso una virata netta verso l'alimentazione vegancrudista a ZERO glutine e a bassissimo livello di grassi.

Grassa, senza denti, distrutta fisicamente, a 54 anni in casa di riposo...

Io non sono qui per giudicare nessuno, ma mi viene da pensare che lei, per ignoranza o per una serie di eventi non a lei imputabili, abbia veramente maltrattato il suo corpo, a cui la Psichiatria ha dato il colpo di grazia.

Sono pronto ad aiutarla, nei limiti del mio essere un non-medico, poiché solo lei stessa può prendere in mano la propria salute.

Sono pronto anche a sostenerla legalmente e praticamente, magari programmando un colloquio con i responsabili della casa di riposo.

Io ci metto il mio, ma sappia che senza il suo massimo impegno non andremo da nessuna parte.

Io ci sono
Pietro Bisanti


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SI PARTE DA "DUE GOCCINE"... E SI ARRIVA A 100 GOCCE: IL DEMONIO "XANAX"

LETTERA
Salve mi chiamo ***** e da 4 anni abuso di xanax in maniera eccessiva anche bere dal bicchierino.
Adesso cioè parliamo di più di 100 gocce al dì anche ravvicinate adesso ho deciso di smettere e dopo ricovero in ps mi hanno detto che posso usare diazepam 20 gocce al giorno per un max di 3 volte .
Devo andare in montagna, soffro di attacchi di panico violenti , l'ultimo sabato sera.
Chiedo un contatto, so di avere sbagliato, chiedo se sono ancora in tempo a uscirne fuori con questo cambiamento.
Il mio numero *******, urge di parlare con uno specialista grazie.
Lettera firmata
RISPOSTA
Buongiorno Anonimo,
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Veniamo a noi...

Lei ha finalmente preso coscienza del disastro in cui si è ficcato, con l'"aiuto" di questi famosi specialisti comunemente denominati "psichiatri".

Da un problema che si sarebbe potuto risolvere velocemente attraverso l'analisi delle motivazioni psicologiche/organiche/fisiche della sua ansia e dei suoi attacchi di panico, ecco che si è trasformato in pieno in un tossicodipendente legalizzato.

E ora, non sapendo come aiutarla, la dirigono verso un'altra droga legale, e cioè il diazepam, principio attivo del Valium.

Quando capirete che qualunque problema di tipo mentale/fisico altro non è che un sintomo, che va ascoltato, capito e compreso, estirpando alla radice le CAUSE a monte?

Zittire un attacco di panico a suon di tranquillanti è la cosa peggiore che si possa fare.

Ora, tutti i suoi meccanismi che regolano ansia e ciclo del sonno sono letteralmente SPUTTANATI da quella porcheria chimica che lei consuma oltretutto in quantità industriali.

Tornare indietro significa farsi un "mazzo tanto", ma è l'unica salvezza a sua disposizione.

Scalaggio LENTISSIMO, associato a un TOTALE cambiamento dello stile di vita, con una svolta decisa verso l'alimentazione vegancrudista.

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domenica 7 agosto 2016

QUESTI SONO I RISULTATI PER CUI MI BATTO DA ANNI. AVANTI COSI'

LETTERA

Buongiorno gentilissimo Pietro. Con il suo piano alimentare e la dismissione dal tavor in meno di un mese sono guarita. Ho ripreso a dormire a mangiare e a studiare. Non ho più toccato quelle schifezze. Sono contenta e la ringrazio immensamente perché ho ripreso la vita di tutti i giorni e soprattutto la mia carriera universitaria.
La ringrazio ancora tanto e spero che continui nelle sue ricerche e nella lotta contro queste sostanze che danneggiano l'uomo.
Un abbraccio, Gessica.


RISPOSTA

Buongiorno Jessica.

Io non ho fatto nulla.

La corretta alimentazione ha permesso di fare al suo corpo quello che è insito nel suo DNA: AUTOGUARIRE.

Io sono stato semplicemente la miccia del cambiamento, ma è stata lei ad accenderla.

Per chiunque avesse ancora dubbi e pensasse che la guarigione arriva a suon di sostanze stupefacenti legalizzate, ricordate che ogni giorno andato è un giorno perso.

Avanti così

Pietro Bisanti

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giovedì 4 agosto 2016

ALIMENTAZIONE FRUTTARIANA MA PERICOLOSAMENTE IN SOTTOPESO

LETTERA

Ciao Pietro,

ti do del tu sperando ti faccia piacere, sono un ragazzo di 23 anni e circa 3 anni fa ho iniziato ad interessarmi di salute e di cibo, quindi sono passato dall'essere vegetariano, poi vegano ed ora da un paio di settimane ho iniziato ad assumere solo frutta (principalmente dolce) e frutto ortaggi, ogni fase è durata qualche mese, premetto che sono sempre stato sottopeso fin da bambino, ora però lo sono ancora di più, sono alto 1.80 e peso 42 Kg (45 Kg prima di diventare completamente fruttariano), comunque non ho mai superato i 55 Kg,.

Ti volevo chiedere gentilmente se avessi tempo un consiglio per come riuscire ad aumentare di peso abbastanza in fretta, perché mi sto anche un po' spaventando dell'enorme mio sottopeso, ho letto che agli inizi è normale perdere peso e che poi lo si recupera, ma io sono già partito in sottopeso e andare anche più giù non lo so se mi conviene, faccio anche esercizio fisico a corpo libero e sollevamento pesi (ma sono piuttosto esile come si può intuire e sollevo quel poco che riesco) e camminate giornaliere, mangio anche 10 banane mature al giorno che so aiutano per il peso, anzi, ho letto che proprio per prendere peso le banane sarebbe molto meglio assumerle a cena, dopo l'avocado (ne prendo mezzo al giorno per non superare la quota giornaliera di grassi del 10%), tu sei d'accordo nell'assumerle a cena? Che tu sappia se vengono combinate con l'avocado e i frutto-ortaggi vanno in fermentazione oppure posso stare tranquillo?

Per un momento avevo pensato anche di aumentare anche di molto la quota di grassi come raddoppiare l'avocado e includere anche olive ed olio, solo per ritornare ad avere un peso più decente, per poi smettere e continuare solo con mezzo avocado al giorno, ma non so se sia effettivamente una buona idea, vorrei avere un tuo consiglio in proposito.

Di salute sto bene, lamento solo un po' di stanchezza che tutto sommato con questo caldo ed essendo agli inizi di questa mia nuova alimentazione fruttariana può anche essere normale, ma è il peso la cosa che mi preoccupa molto, vorrei aumentare almeno di 10 Kg, anche se per essere nella norma dovrei arrivare almeno a 60.

Per quanto riguarda le calorie assunte arrivo almeno a 1500 al giorno, credo che possano essere sufficienti visto che non faccio lavori pesanti né sport agonistici, ma a volte arrivo anche a 1800.

Confido in qualche tuo prezioso consiglio sul come comportarmi, sperando che trovi il tempo di farlo.

Ti ringrazio molto per l'attenzione.

Luca


RISPOSTA

Ciao Luca,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi...

Non posso assolutamente negare il fatto che tu pesi poco, veramente troppo poco.

Io sono alto 1,70 m e peso 60 kg. 

Durante la mia transizione, sono arrivato a pesare anche 56 kg, ma non sono mai sceso più in basso.

Vedo, però, che il tuo è un "problema" che ti trascini da sempre, quindi mi viene da pensare in primis a qualche fattore di tipo assimilativo.

Non è assolutamente facile arrivare alla causa di tutto ciò, e quindi conviene camminare passo dopo passo.

1) Aumentare il livello di grassi è assolutamente sbagliato: assumeresti sì più calorie, ma al contempo "sputtaneresti" ulteriormente il tuo sistema endocrino e il funzionamento dell'insulina, andando a ingrassare il sangue. Anzi, a mio parere dovresti proprio tagliare i troppi grassi che consumi. Mezzo avocado al giorno può diventare anche eccessivo. Prova a stare un mese senza alcun grasso aggiuntivo e vediamo come va.

2) Passare ad un'alimentazione fruttariana, seppur rappresenti il meglio del meglio, non è la cosa migliore quando ci si trova in condizioni "precarie" come nel tuo caso. 

3) Cercherei quindi una maggiore transizione, agendo così

- Spremuta al mattino, dopo un bicchiere di acqua calda e limone
- Frutta dal mattino, LONTANO dai pasti, a volontà, fino al primo pomeriggio
- Pranzo e cena che inizino con verdura cruda, seguiti da un piatto cotto di verdure ed amidacei (patate e zucca ti aiuteranno a riprendere peso in questa fase, poi potrai eliminarli).

Osservati ATTENTAMENTE: amalgame, denti devitalizzati, vaccini fatti recentemente etc...

Non smettere con l'esercizio fisico, ma limitati a camminate intense.

Il corpo si autoregola, ma dobbiamo capire insieme esattamente perché non riesci ad aumentare di peso.

Rimaniamo in contatto

Pietro Bisanti

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LESIONE CIN2 DA HPV: DUE CONIZZAZIONI E ORA UN ASCUS. QUANDO DIAVOLO DIAMO FIDUCIA AL NOSTRO CORPO?

LETTERA

Caro Pietro, ti disturbo per un problema che mi sta davvero facendo passare notti insonni. Come ti ho già scritto in passato dal 2010 ho avuto svariate vicissitudini culminate con la diagnosi di una lesione cin2 da HPV e due conizzazioni. 

Ora dopo un anno e mezzo di controlli semestrali negativi mi è stato riscontrato un ASCUS e sono terrorizzata!  Non voglio fare un'altra conizzazione, non vorrei nemmeno fare altre biopsie ma ho molta paura. Sono tendenzialmente vegana da dicembre scorso...non mangio più carne, pesce, latticini ..solo due albumi in sette mesi! 

Tanta frutta lontano dai pasti e verdure crude e cotte ai pasti. L'endometriosi di cui pure soffro si è ridotta e mi sento meglio ma questa notizia mi ha però abbattuta. Per favore Pietro aiutami, lo so che dipende tutto da me ma ho bisogno di una parola di conforto.
Ti prego nel caso vorrai rispondermi di non pubblicare la lettera sul sito oppure di modificare qualche dettaglio
Grazie ..come sempre.
Lettera firmata


RISPOSTA

Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi...

Permettimi di dirti che ne hai ancora molto da imparare su cosa sia il corpo umano e quanto sia potente, a patto di LASCIARLO STARE se non nei casi di assoluta emergenza.

Stai facendo due errori madornali:

1) Continui a fissarti sui sintomi, sui nomi, sulle sigle, senza capire che "tocchi" da una parte e sfasci dall'altra.

2) Questo termine "tendenzialmente" è troppo abusato in negativo. Nella vita ci vuole anche un buon sano rigore. 

Questo significa che da un lato devi capire che continuando ad agire sul sintomo, non risolverai mai i tuoi problemi; dall'altro, è necessario più rigore, adottando un'alimentazione a ZERO glutine, poverissima di cereali che non lo contengono, a BASSISSIMO livello di grassi e a prevalenza crudista-fruttariana.

Pubblico la lettera lasciandoti nell'anonimato come richiesto.

Ma IMPEGNATI, SCEGLI.

O decidi di stare "dalla parte" di farmaci e bisturi, e agisci di conseguenza; oppure stai dalla parte della Natura e della capacità autoguaritiva che è insita in ognuno di noi, e quindi migliori ulteriormente alimentazione, esercizio fisico, respirazione ed esposizione solare.

Io ho già scelto.

Ora tocca a te.

Forza e coraggio

Pietro Bisanti

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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

mercoledì 3 agosto 2016

IL MONDO E' FUORI CONTROLLO. E GRAN PARTE DELLA COLPA E' DI QUELLA MERDA CHIAMATA "PSICOFARMACI"

LETTERA

Ciao Pietro,
tra i diecimila cosiddetti esperti, opinionisti e sociologi che stanno cercando di trovare un punto in comune di tutti questi atti terroristici in Europa, ce ne fosse uno che sottolineasse l'unico, solo punto in comune di ogni singolo terrorista: i disturbi psichiatrici.

Tutti, dal primo all'ultimo, sono persone depresse o disturbate.
Facciamo un passo ulteriore: tutti, fino all'ultimo, sicuramente prendono la pastiglietta. Che può significare ovviamente lo psicofarmaco preferito.

Non penso di essere l'unica infatti ad aver capito che un essere umano non  si può suicidare così facilmente: siamo anche animali, e il nostro istinto di sopravvivenza è forte. Ma la pastiglietta lo dissolve.

Quindi anziché andare a caccia delle motivazioni religiose, non sarebbe meglio seguire a ritroso la pista di questi drogati? Chi gli fornisce i farmaci? I nostri medici che come al solito li danno via come Zigulì oppure c'è un disegno? 

Sappiamo già che l'isis imbottisce i propri "soldati" di psicofarmaci, ma fornisce anche questi casi isolati oppure sono i nostri simpatici strizzacervelli che li fanno diventare bombe umane?

Firmato Chiara




RIFERIMENTI GIORNALISTICI

Chi è Pasquale Russo, l'uomo accusato di aver bruciato Vania
Nessuno riesce a far coincidere le due figure: il padre tranquillo e lo stalker dalla furia omicida

Lucca, 3 agosto 2016 - Una vita apparentemente normale: sposato, tre figli. Un lavoro tranquillo alla 'Manutencoper', cooperativa che si occupa di servizi per l'Asl di Lucca. Una casa a Segromigno in Monte. Nulla che facesse presagire che Pasquale Russo potesse esssere una specie di dottor Jekyll e Mister Hyde. Nessuno in paese si dà pace, nessuno riesce a far coincidere le due figure: il padre tranquillo e lo stalker dalla furia omicida, capace di dare fuoco alla sua ex amante. Eppure tutti gli elementi sono contro di lui. Ieri è venuto fuori che l'uomo fosse in cura psichiatrica da tempo.

Ai poliziotti che l’hanno fermato a casa sua, quindici minuti dopo l’aggressione, ha detto: "Io? Non c’entro nulla, sono appena tornato dal lavoro...". E al commissario capo Silvia Cascino della Squadra mobile che gli chiedeva conto di una evidente bruciatura su un braccio, ha risposto: "Questi sono affari miei...".

Poi però è crollato negli uffici della questura. Ha ammesso: "Sono stato io, ma non volevo uccidere Vania...". Ora è nel carcere di 'San Giorgio'. Dopo la morte di Vania l'accusa nei confronti di Pasquale è cambiata da quella di 'tentato omicidio' a 'omicidio volontario'. 

Di fatto fino a pochi mesi fa lui e Vania Vannucchi erano colleghi, lavoravano a stretto contatto per l’ospedale 'San Luca'. Era nata tra loro una storia passionale, che però lei aveva deciso di troncare da tempo. Lui non si era rassegnato e anche secondo alcuni colleghi aveva continuato ad assillarla, arrivando anche a minacciarla pesantemente, poi a picchiarla.

Lei si era confidata con amiche e familiari, preoccupata. Le avevano consigliato di denunciare tutto alle forze dell’ordine, ma lei sperava sempre che lui si calmasse. Non pensava che lui potesse arrivare a tanto. Per questo era andata a quell’appuntamento accanto ai magazzini Asl dietro il Campo di Marte. Era convinta di poterlo convincere che doveva rassegnarsi a lasciarle vivere la sua vita. Si sbagliava.

FONTE LANAZIONE.IT


Esplosione a Milano, uomo ferito indagato per strage: “Tubo manomesso, ha provocato la fuga di gas”

Giuseppe Pellicanò ha ricevuto un avviso di garanzia per accertamenti irripetibili per analizzare eventuali impronte sul tubo. Nella deflagrazione è morta la moglie Micaela Masella e sono rimaste ferite le loro figlie di 7 e 11 anni

Non un incidente, ma una strage deliberata. I tre morti e i 9 feriti provocati dall’esplosione in un palazzo di via Brioschi, a Milano, sarebbero stati provocati volontariamente e non per una fuga di gas accidente. Per questo motivo la Procura ha indagato Giuseppe Pellicanò, 51 anni, rimasto ferito nello scoppio del 12 giugno. Tra le vittime dell’esplosione – oltre a una coppia di 27enni marchigiani, Riccardo Maglianesi e Chiara Magnamassa – anche la moglie di Pellicanò, Micaela Masella, 43 anni, direttrice delle relazioni esterne ed eventi del teatro Carcano, mentre tra i feriti c’erano le bambine della coppia, di 11 e 7 anni, rimaste gravemente ustionate. Il tubo del gas dell’appartamento in cui viveva la famiglia Pellicanò, secondo le indagini, è stato manomesso (non si sa se tagliato o staccato). L’avviso di garanzia, firmato dal pm Elio Ramondini e dal procuratore aggiunto Nunzia Gatto, è stato recapitato a Pellicanò per effettuare accertamenti irripetibili che riguardano le impronte digitali e biologiche sul tubo.


Una cosa è certa, secondo l’inchiesta: la fuga di gas è avvenuta all’interno dell’appartamento dove vivevano i Pellicanò con le due figlie. Per questo e per il fatto che il tetto sopra gli appartamenti dilaniati dall’esplosione stia crollando gli investigatori devono compiere molto rapidamente una serie di verifiche. L’avviso di garanzia è necessario per permettere all’uomo di nominare un suo consulente (stesso diritto che hanno anche le altre parti offese).


Pellicanò, che deve essere ancora interrogato, si trova al momento ancora ricoverato all’ospedale Niguarda, così come le sue bambine, per le gravi ustioni riportate. Dall’inchiesta è emerso che l’uomo era in cura da uno psichiatra e da uno psicologo per problemi di depressione e, con la moglie, rimasta uccisa dall’esplosione, stava frequentando un professionista che si occupa di mediazione familiare per rendere meno traumatica la separazione.

Fonte ILFATTOQUOTIDIANO.IT



GIANLUCA SCINTU - Germania, esplosione con 12 feriti: attentatore rifugiato siriano, anche lui era depresso? L'attentatore stava per essere espulso in Bulgaria, aveva tentato il suicidio già due volte.

Ennesimo attentato in Germania, il terzo in appena sette giorni, l'ultimo nel sud del paese in Franconia ad Ansbach. L'autore del folle gesto è un richiedente asilo siriano, morto dopo aver fatto esplodere la bomba nascosta nel suo zainetto. La tragedia è accaduta a distanza di poche ore dall'aggressione a colpi di machete da parte di un altro rifugiato siriano che ha provocato la morte di una giovane donna di 21 anni e due feriti a Reitlingen, senza dimenticare la strage di Monaco avvenuta due giorni prima. Non c'è pace quindi per la Germania di Angela Merkel, portavoce l'estate scorsa dell'accoglienza dei profughi siriani nel proprio paese. L'attentatore, noto alle forze dell'ordine tedesche, stava per essere estradato in Bulgaria, l'uomo era depresso, soffriva di problemi psichici e più volte aveva tentato il suicidio.

Esplosione a Ansbach: atto di terrorismo islamico?
Secondo Joachim Herrmann, ministro dell'Interno bavarese, l'esplosione a Ansbach non è stata un'azione isolata, ma "molto probabilmente" un atto di terrorismo di matrice islamica. L'attacco è avvenuto intorno alle 22 di domenica sera davanti a un ristorante, non lontano era in corso un festival musicale con 2500 giovani che sono stati allontanati dall'area. Inizialmente si era parlato di una fuga di gas, poi la sindaca Carda Seidel ha riferito di un ordigno. L'attentatore di 27 anni, morto suicida, non è riuscito ad entrare nell'area dove era in concorso il concerto perché sprovvisto di biglietto. Intanto, una commissione di oltre 30 investigatori sta lavorando per fare chiarezza sull'accaduto nella città di Ansbach. Le prime indagini sono partite dal luogo dell'esplosione ed è stata perquisita l'abitazione dove alloggiava il profugo siriano. La polizia ha chiesto agli spettatori presenti al concerto di inviare materiale come video e filmati registrati nel corso della serata.

Polemiche e incubo ancora in Germania

Il nuovo tragico episodio è destinato ad alimentare un clima di panico e terrore in Germania, colpita nell'ultima settimana da una serie di agguati e attentati. Un incubo senza fine, di cui Hermann si è detto scioccato per il fatto che alcune persone richiedenti asilo abusino della protezione offerta dal paese ospitante. Il ministro dell'interno bavarese ha annunciato una riunione straordinaria interna in cui si esamineranno i casi di abuso del diritto d'asilo, con il fine di preservare le leggi tedesche e lo stesso popolo tedesco. Isis

FONTE BLASTINGNEWS.COM



Attentato a Monaco, spari in centro commerciale. Polizia: “Killer è 18enne tedesco di origine iraniana. 10 morti. No indicazione di matrice islamica” – LA DIRETTA (foto e video)
  

L'aggressore ha agito da solo, ma "forse aveva complici dentro al mall". Era armato di pistola ma nel suo zaino non sono stati trovati esplosivi. Avrebbe "sparato ai bambini" dentro al McDonald's al grido di Allah Akbar e gridato insulti contro i turchi. Poi si è suicidato. Tra le vittime una 15enne. 16 i feriti, tre di loro sono gravi


Spari dal tetto del centro commerciale Olympia-Einkaufszentrum a Monaco, il più grande di tutta la Baviera. E anche dentro a un McDonald’s nella stessa area. Un 18enne tedesco incensurato di origini iraniane ha assaltato il mall “da solo”, dice la polizia, “sparando a caso” ai passanti con una pistola anche se “forse aveva dei complici all’interno del centro commerciale”. Poi si è suicidato: il suo corpo è stato trovato alle 20.13 a un chilometro dall’Olympia. Aveva una “doppia cittadinanza” e non era un profugo, ha riferito il capo della polizia di Monaco, Hubertus Andra, nel corso della conferenza notturna. Nel suo zaino non è stato ritrovato nessun esplosivo.

I morti sono dieci. Una di loro è una giovane di 15 anni, un altro è l’attentatore. E a notte fonda è stata ritrovata anche la sua auto. I feriti sono 16, e alcuni sono bambini. Tre fra le persone colpite sono in gravi condizioni. Al momento non c’è alcuna indicazione relativa a una matrice islamica dell’attentato terroristico che a partire dalle 17.52 ha gettato la città di Monaco nel panico, paralizzando traffico e metropolitana e determinando lo stato di emergenza. Inizialmente, però, si pensava che ad entrare in azione fosse stato un commando di tre persone, poi scappate. Soltanto intorno all’1.30 la polizia ha chiarito che il killer ha agito da solo.

Dalla testimonianza di una donna musulmana emerge che il 18enne ha “sparato ai bambini” che si trovavano all’interno del McDonald’s al grido di “Allah Akbar“, dopo avere caricato la pistola in bagno (leggi). Altri testimoni riferiscono che avrebbe gridato “Scheiß Ausländer”, cioè “straniero di merda“. E anche “fottuti turchi“, aggiungendo poi: “Sono tedesco”. Ma non solo: la tv N24 ha mostrato un video (qui) in cui un cittadino, dal tetto del palazzo adiacente al centro commerciale, lo insulta chiamandolo con l’equivalente tedesco di “stronzo”. Lo scambio fra i due avviene in dialetto bavarese: l’attentatore dice “sono tedesco”, nato in Germania nel Harz IV, un quartiere povero e abitato da percettori di sussidio pubblico e aggiunge di essere stato sottoposto a “cure psichiatriche”. Un episodio che avviene a soli tre giorni di distanza dall’aggressione di un 17enne afghano che su un treno, sempre in Baviera, ha accoltellato cinque persone prima di essere ucciso dalle forze di polizia. Isis aveva rivendicato l’attacco.



Il centro commerciale Olympia Einkaufszentrum – Abbreviato in OEZ, è il più grande centro commerciale di Monaco e di tutta la Baviera. Nato nel 1972, in occasione dei Giochi Olimpici, è diventato in breve tempo una mecca dello shopping. Negli anni il centro è stato ampliato e modernizzato. Nel ’72 questo tipo di centro commerciale per la Germania era una novità e si è affermato come una vera e propria attrazione per la regione. L’Olympia Einkaufszentrum è costruito su due piani, all’interno ha un grande magazzino, 135 negozi di abbigliamento oltre a numerosi caffè e ristoranti. Il tutto sotto un tetto di vetro. Il centro commerciale si trova nella zona dell’Olimpiapark, parco olimpico costruito in occasione dei Giochi estivi del ’72, a nord di Monaco. Si trova in una zona di Monaco chiamata Oberwiesenfeld e continua ad essere utilizzato come luogo di eventi culturali, sociali e religiosi.

FONTE ILFATTOQUOTIDIANO.IT




Attentato Nizza, l’Isis: “Era un nostro soldato”. Il governo: “Radicalizzato velocemente”. La famiglia: “Aveva disturbi”
  
Un giorno e mezzo dopo la strage di Nizza (84 morti) c’è la rivendicazione dello Stato Islamico. “Mohamed Lahouaiej Bouhlel è un nostro soldato”, scrive in un comunicato l’agenzia Amaq. Il killer viene definito dal padre come un uomo che aveva “disturbi psichiatrici seri” e racconta di averlo portato da un medico già nel 2004. Da una parte gli inquirenti dicono che non c'è prova dell'adesione dell'attentatore alla causa jihadista, dall'altra il ministro dell'Interno dice che si è "radicalizzato velocemente". Intanto emergono dettagli sulla dinamica: nessuna scusa "dei gelati", il tir aveva sfondato un posto di blocco. "E' durato tutto 45 secondi"

Più informazioni su: Attentato Nizza, Francia
Un giorno e mezzo dopo la strage di Nizza c’è la rivendicazione dello Stato Islamico. “Mohamed Lahouaiej Bouhlel è un nostro soldato”, scrive in un comunicato l’agenzia Amaq. Poco dopo gli uomini di Al Baghdadi confermano alla radio: “E’ stata un’operazione perfetta”. L’attentatore che il 14 luglio ha falciato la folla sulla Promenade des Anglais con un tir facendo 84 morti e 121 feriti ricoverati viene definito dal padre come un uomo che aveva “disturbi psichiatrici seri“. Fonti di polizia a Le Figaro hanno specificato che non sono state trovate prove dell’adesione del killer all’Isis. Secondo il Corriere della Sera è stato in Italia e le autorità studiano i suoi movimenti per capire se ha appoggi o complici fuori dalla Francia. Ora il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve – forse per rendere coerenti tutte le testimonianze – parla di Lahouaiej-Bouhlel come una persona che si è “radicalizzata velocemente“. Infine si dirada anche la nebbia sulla dinamica dell’attentato del lungomare nizzardo. Innanzitutto il camion ha forzato “in modo violento” un posto di blocco (e qui tramonta l’ipotesi della spiegazione data agli agenti: “Trasporto gelati”). In più, anche se sembra banale, la Regione delle Alpi Marittime specifica che per fermare il tir lanciato a 90 all’ora sarebbe servito “un muro di cemento”.

La radio Rtl ha rintracciato il padre di Lahouaiej-Bouhlel. “Ha passato dei periodi difficili”, ha detto, “l’ho portato da uno psichiatra e ha seguito una cura”. Il medico “ha detto che era affetto da una malattia molto seria“. Il padre ha mostrato la copia di una prescrizione del 2004 che lo psichiatra ha fatto al figlio. Inoltre, ha confidato che suo figlio era molto instabile e a volte violento. Il padre però non ha più avuto frequenti notizie di Mohamed da quando il figlio si stabilì in Francia; qualche colpo di telefono di tanto in tanto, l’ultimo contatto telefonico risale alla scorsa settimana: “Ha salutato tutti e non abbiamo notato nulla di strano, sembrava tutto normale”. Ma che il problema principale di Mohamed fosse la sua testa lo conferma anche la sorella – citata da Le Figaro – che spiega che Lahouaiej-Bouhlel aveva consultato anche diversi specialisti in Tunisia. “Abbiamo dato tutti i documenti” che provano i suoi problemi “alla polizia”, ha aggiunto la donna. Non solo. Secondo quanto hanno raccontato alcuni conoscenti a Repubblica, Bouhlel era noto per essere molto violento. Il giorno della separazione con la moglie ha defecato nell’appartamento in segno di sfregio alla famiglia e squarciato con un pugnale i pupazzi della figlia più piccola. A causa dei suoi scatti di ira era stato condannato a sei mesi con la condizionale dopo un diverbio in strada.

E allora cos’era Mohamed? Un “depresso”, un “imbecille” come lo chiamano i vicini, un mezzo pazzo come lo descrivono i parenti, uno “psicotico” come lo definisce il primo psichiatra che lo ha visitato 12 anni fa in Tunisia? E era davvero un “pessimo” musulmano, donnaiolo e beone? Oppure, come dice il governo francese, aveva accelerato la sua radicalizzazione negli ultimi tempi? Forse la verità è nel mezzo. Il punto di partenza sono le parole di un altro ministro francese, Jean-Yves Le Drian, che guida la Difesa: “L’Isis non organizza”, precisa, ma si limita “ad instillare lo spirito terrorista”. Con le dovute proporzioni è la stessa cosa che ha detto anche lo specialista che visitò Lahouaiej Bouhlel nel 2004: non è stata la sua psicosi a provocare l’attentato, è la diagnosi del medico, ma “un indottrinamento, un delirio di radicalizzazione” che ha trovato terreno fertile in una persona già disturbata.

D’altra parte gli inquirenti, due giorni dopo l’assalto della Promenade, spiegavano di non aver trovato prove concrete per collegare Lahouaiej Bouhlel all’Isis. In ogni caso la Francia per il momento ha rafforzato le misure di sicurezza in tutto il Paese. La strage della Promenade des Anglais ha aperto fronti nuovi del terrore in Francia: da un lato quello della famosa unità nazionale o repubblicana che aveva fin qui tenuto e che stavolta è andata in frantumi solo qualche ora dopo l’attentato. Poi quello di un tipo di attentato “nuovo” – ha ammesso Cazeneuve – commesso da un killer che ha agito da solo, “senza collegamenti, senza armi pesanti e senza essere noto ai servizi come jihadista o radicalizzato”. Le cui mosse, quindi, erano difficilissime o impossibili da prevedere. Ci sono solo alcuni numeri di cellulare, definiti “interessanti”, trovati sul telefono di Lahouaiej Bouhlel.


E naturalmente sullo sfondo, per quello che vale, la politica interna francese. Il presidente della Repubblica François Hollande ha convocato di nuovo all’Eliseo i principali ministri, soprattutto per provare a chiudere le polemiche sulla sicurezza. Al termine dell’incontro sono usciti a parlare i due ministri chiamati in causa, in particolare Cazeneuve, per il quale Marine Le Pen ha chiesto le dimissioni, ma sul quale ha “planato” anche il favorito a essere candidato dell’Eliseo per il centrodestra moderato, Alain Juppé: “La strage di Nizza si sarebbe potuta evitare”. “La polizia era presente, direi molto presente, per mettere in sicurezza la Promenade des Anglais”, ha affermato Cazeneuve, invitando alla “dignità”. E sparando una bordata in risposta a Christian Estrosi, presidente della regione delle Alpi Marittime che ha parlato di dispositivo di polizia “insufficiente”: era tutto preparato “d’intesa con il governo locale. Se le condizioni di sicurezza non c’erano, poteva decidere di annullare le celebrazioni del 14 luglio”.

FONTE ILFATTOQUOTIDIANO.IT



Uccide la figlia soffocandola con 
un cuscino e poi ingerisce barbiturici
E’ stato il padre a dare l’allarme, passando nella stanza dove la piccola
si trovava e notandola già priva di sensi. La donna ha assunto dei barbiturici

Ha soffocato la figlia di sette mesi e poi, cosciente di quello che aveva fatto, ha chiamato la madre che abitava al piano superiore. Giovanna Leonetti, biologa, soffriva di crisi post parto e per questo era in cura da uno psichiatra. Da qualche mese, però, la donna aveva deciso di abbandonare la terapia. Quello che è accaduto sabato mattina al terzo piano di un edificio ubicato nella centralissima via Molinella, a Cosenza, ricorda molto il caso Cogne. La bimba si è svegliata e, forse per qualche piccolo dolore addominale, si è messa a piangere. La mamma, stizzita dal pianto della piccola Marianna, le ha premuto il cuscino sulla faccia, soffocandola. Poi ha chiamato la madre e le ha raccontato tutto. Domenica è stata arrestata.
Ingeriti barbiturici
La donna ha avvertito il fratello del genero che a sua volta ha chiamato il 118, chiedendo aiuto per una bimba che non respirava molto bene. Nel frattempo però Giovanna avrebbe tentato il suicidio, ingerendo una dose massiccia di tranquillanti. Quando i medici sono arrivati, la bimba era morta da qualche ora. Nonostante ciò, la piccola è stata comunque portata in ospedale. Lo zio di Marianna ha quindi chiesto ai medici dell’Annunziata l’intervento di uno psicologo per aiutarlo a dare la notizia al padre. Marianna era la primogenita della coppia. Il marito è un avvocato, Francesco Luberto, assai stimato a Cosenza. La squadra mobile guidata da Giuseppe Zanfino in queste ore sta ascoltando tutti i testimoni e i parenti della donna, alla presenza del magistrato di turno della procura Domenico Frascino.

FONTE ILCORRIERE.IT




Orte, la madre della bimba uccisa fermata per omicidio. “Ha annegato la figlia prima di tentare il suicidio”

Il padre è stato interrogato per ore. La donna è ricoverata in rianimazione ma non è in pericolo di vita. Soffriva di depressione post partum. E' stata ascoltata anche la nonna che ha trascorso parte della giornata insieme ai bambini

Più informazioni su: Carabinieri, Omicidio
Il marito ascoltato per ore, la moglie in stato di fermo con l’accusa di omicidio. Mercoledì pomeriggio l’uomo, 39 anni, di origine moldava, tornando nella sua abitazione di Orte Scalo (Viterbo), ha trovato la figlia di quattro mesi morta nella culla, la compagna, 36 anni, in coma e il figlio di cinque anni in stato confusionale.


La donna, ancora ricoverata in ospedale, è stata interrogata nel pomeriggio ed è attualmente piantonata dai carabinieri di Viterbo. Il fermo, emesso dal sostituto procuratore Franco Pacifici, è scattato nel pomeriggio al termine dell’interrogatorio della trentenne. La giovane era stata ricoverata dopo essere stata trovata incosciente in casa dal marito, rientrato dopo il lavoro. Non è chiaro, al momento, se la donna, abbia ammesso quello che la procura gli contesta: ovvero l’aver ucciso la figlia di quattro mesi. Secondo gli investigatori, la donna ha poi tentato il suicidio, ingerendo psicofarmaci.

FONTE ILFATTOQUOTIDIANO.IT


RISPOSTA

Vi servono altri esempi? Digitate su Google "suicidio impiccagione" e ne vedrete delle belle.

Ormai siamo assuefatti alla morte, come se fosse normale ammazzare e ammazzarsi per futilità.

Sono anni che ripeto le stesse cose, ma finalmente la consapevolezza di quanto gli psicofarmaci trasformino chi li assume in dei mostri senza pietà sta alla fine crescendo.

Aiutate questo piccolo Uomo a diffondere un messaggio di speranza: l'abolizione, per sempre, di qualunque tipo di merda chimica psichiatrica.

Avanti così

Pietro Bisanti


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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

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